Autore Topic: Il futuro del lavoro è femmina  (Letto 953 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21248
  • Sesso: Maschio
Il futuro del lavoro è femmina
« il: Giugno 25, 2020, 22:41:56 pm »
Capacità di adattamento e flessibilità: sono due concetti che in questi mesi abbiamo sentito ripetere come un mantra. Per l’esperta in comunicazione per le risorse umane Silvia Zanella non ci sono dubbi: il mondo del lavoro sta cambiando e lo sta facendo, per una volta, a vantaggio delle donne. "Perché per ottenere risultati servono due caratteristiche tipicamente rosa". Un concetto ribadito nel suo nuovo libro Il futuro del lavoro è femmina. Come lavoreremo domani, edito da Bompiani.

Perché lei parla di lavoro al femminile?
Perché oggi si richiedono sempre meno conoscenze tecnologiche, le cosidette hard skills, che possono essere facilmente sostituite, in un mercato sempre più automatizzato. Si pensi ai droni in agricoltura, ai robot in fabbrica o alla trasformazione dell’impiego bancario. Per questo dobbiamo puntare sulle abilità umane, quelle che noi chiamiamo soft skills, come creatività, capacità di negoziazione e vicinanza al cliente. Tutte qualità prettamente femminili. Non lo dico solo io, ma uno studio realizzato a livello mondiale da John Gerzema e Michael D’Antonio, che ha coinvolto più di 64.000 persone con culture e profili estremamente eterogenei. Gli intervistati sostengono che le donne hanno peculiarità caratteriali più adatti a fronteggiare la sfida di un lavoro in perenne evoluzione.

Eppure le statistiche dicono altro.
E’ vero: secondo i dati dell’Istat il 59% delle donne è laureata contro il 41% degli uomini. Peccato che la situazione cambi quando nascono i figli: solo il 57,8% delle italiane lavora, contro l’80,2% delle inglesi e il 78,3% delle tedesche. Ma come dicevo prima il nostro approccio sta cambiando. In un mondo globalizzato non si può più mantenere una gerarchia aziendale troppo rigida, bisogna imparare a lavorare per gruppi, per progetti. Serve empatia, qualità tipica del mondo femminile.

Come cambia la selezione del personale?
Oggi il curriculum è solo una parte della ricerca. Qualsiasi selezionatore controllerà come il candidato utilizza i social network, se davvero ha abilità da leader o è in grado di fare network, valuterà le sue capacità di relazionarsi, non solo con i colleghi in ufficio, ma anche con gli amici nella vita privata. A tutto vantaggio delle abilità multitasking femminili.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.