Autore Topic: Claudio Risé è dei "nostri"  (Letto 3064 volte)

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Offline Vicus

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Claudio Risé è dei "nostri"
« il: Agosto 04, 2020, 01:20:57 am »
Ho scoperto un articolo di Claudio (che scrive anche su La Verità) sul noto blog tradizionalista :wub: Chiesa e postconcilio. Sono lieto di sapere che sia dei nostri, confermando una volta di più l'indirizzo antifemminista del cattolicesimo tradizionale.
Per ragioni che non conosco non si parla più di lui da anni negli spazi maschili (forse se n'è andato, se n'è disinteressato, o forse... è dalla parte sbagliata?) Sul suo sito Maschi Selvatici c'è una miriade di libri mai recensiti da nessuno nella galassia maschile, dove ormai troneggia un Testo Unico Approvato. Riporto qui un'interessante osservazione di Claudio, tipicamente junghiana, sulla sinergia femminismo-società dei consumi, e un articolo sul Covid recentemente apparso sulla Verità.

Il nostro nemico

l nostro nemico è un'antica forza, presente da sempre nella storia dell'umanità, e spesso raffigurata nel simbolo della Grande Madre.

L'aspetto negativo della Grande Madre rappresenta una forza psichica tesa alla conservazione come strumento di potere personale, che mantiene attraverso la creazione di nuovi bisogni, soddisfatti per garantirsi il consenso dei sudditi.
La società dei consumi è l'attuale, perfetta, ovunque presente,rappresentazione della Grande Madre
. Essa soddisfa subito il bisogno, espressione di una psiche infantile, per uccidere sul nascere il desiderio, espressione di una psiche adulta, che metterebbe a rischio il suo potere. La società Grande Madre di tutti i consumi, anche i più cretini, contrasta il Fallo, che, come dice il poeta Ezra Pound “tende verso l'alto”, e produce con la sua forza nuove forme di vita.
La società Grande Madre di tutti i consumi svilisce il maschile, portatore di ricerca, capace di mettersi a rischio, portatore di ideali transpersonali e spirituali, in grado di affrontare con coraggio la morte [se vedesse ora la condizione dell'attivismo maschile, quasi tutto a favore dell'eutanasia].
Queste caratteristiche del maschile che intaccano la sua visione materialista tesa a trasformare tutti gli uomini in suoi schiavi.

Un esercito di sottomessi: servi volontari nascosti dietro le mascherine
Molti italiani tengono la mascherina anche se la legge non lo impone più e non ci sono motivi sanitari per farlo (sono i tipici seguaci degli aspiranti tiranni, contenti di obbedire senza doversi prendere la responsabilità di sé)

Diciamo la sgradevole verità: a diversi nostri compatrioti, a parte le ragioni o sragioni sanitarie, mettersi una maschera in questi mesi piace, anche molto.
Non però per mostrare la propria autentica personalità, nascosta dalle convenzioni abituali, come accadeva nella Commedia dell'arte italiana ma per nasconderla del tutto, anzi fingere di non averne alcuna. Neppure per innovare coraggiosamente, con nuove idee e volti, ma per obbedire al supponente capo, l'«avvocato degli italiani».
Si vedono così giovani e anziani in ottima salute avanzare guardinghi in territori a zero Covid 19, nascosti dietro alle loro cupe e impersonali maschere d'ordinanza. Pronti a reagire a nuove «esplosioni infettive» come dicono i media pro-emergenza.
Non risulta che siano i medici a stimolare questi comportamenti ansiogeni e clinicamente privi di senso. Certo, le settimane di trasmissioni televisive con aggiornamento in tempo reale del numero dei morti da parte di commissari in maglione scuro con stampato sopra il logo dell'emergenza e il tono di voce dolente e preoccupato, hanno avuto il loro effetto sugli utenti confinati in casa, impensierendoli a dovere.

La paura della morte, una volta risvegliata, diventa una compagna più assidua e insistente della stoica tranquillità, che si lascia sloggiare dall'ansia senza opporre troppa resistenza. Il fatto che a più di un mese dalla fine della fase attiva dell'epidemia la paura della morte la faccia ancora da padrona dimostra comunque l'ambigua gestione psicologica che ad essa è stata data dal governo.
Fa inoltre capire come nel caso di eventuali future emergenze non convenga affidarsi a persone e istituzioni che in poche settimane hanno trasformato un Paese attivo e operoso in una nazione spaventata e disorientata, a rischio fallimento
. Condizione psicologica questa, che, per governanti spregiudicati e senza veri programmi, ha però il pregio di essere molto più senza principi né idee.

Molte persone non vedono l'ora di obbedire
Come mai allora molti sono disponibili a indossare la maschera, come chiede il potere costituito?
Il fatto, banale, è che purtroppo molte persone non vedono l'ora di obbedire a qualcuno che le comandi, senza doversi prendere la responsabilità di sé. Che poi costui, oltre a dire di portare la mascherina perché siamo in emergenza, faccia altri e contraddittori discorsi, non pesa granché, anche perché sono frasi sconnesse, che cambiano anche più volte al giorno e la gente non le segue. Ma l'indicazione che rimandano gli obbedienti mascherati sembra chiara: va bene, dicci cosa fare e lo faremo. Molti dei famosi fan di Giuseppi, sbandierati dai sondaggisti, sono anche in ciò tipici seguaci degli aspiranti tiranni: persone contenti di obbedire a qualcuno che ami esercitare il potere su di loro, esigendo qualcosa di molto personale e significativo come addirittura coprirsi il volto.7

Pronti a nascondere perfino l'impronta della loro identità, unica e irripetibile: la faccia. Mostrarla è ormai diventato un atto di coraggio. L'identità personale ha così ricevuto una mazzata durissima nell'umiliante esperienza del terrorismo sanitario, praticato per continuare l'emergenza e lasciare in piedi il governo. Una situazione apprezzata dai fan della mascherina, cugini delle sardine e spesso sardine essi stessi: persone che (per ora) non vogliono tanto aderire o presentare programmi definiti, quanto obbedire a un potere che si presenta come salvifico e, come prima misura, ne cancella il volto, li fa sparire con i loro specifici connotati.

Liberandoli così della responsabilità di essere sé stessi e gratificandoli dell'appartenenza a una massa indistinta, un intero banco di individui indifferenziati, in cui sardinamente confondersi. Può sembrare strano, ma quella di appartenere a qualcuno che ti sollevi dalle responsabilità e scelte personali è una delle pulsioni più' costanti dell'uomo, presenti lungo tutta la sua storia.

Discorso sulla servitù volontaria
Il testo che la descrive più lucidamente è il Discorso sulla servitù volontaria, scritto nel 1576 da Etienne de la Boetie, grande amico del filosofo Montaigne. Vi si racconta come - da sempre - non tutti amino essere padroni di sé: molti preferiscono essere servi di un padrone che si occupi di loro impartendo ordini e compiti e così li aiuti a vivere, in un modo o nell'altro (Hegel approfondirà poi il tema, due secoli dopo).

Lo Stato moderno anzi, nasce anche per rispondere adeguatamente a questa esigenza. Il bisogno di guida e di comando era però già presente fin dalla notte dei secoli, come mostrano le narrazioni più antiche dell'umanità. Un bisogno, quello di essere posseduti e diretti, che continua anche, in modo diverso, nelle democrazie industrializzate. In Italia, oggi, la maggioranza delle persone lavora in modo diretto o indiretto per lo Stato, che (come il governo giallo-rosso sa benissimo, e ne approfitta), li rappresenta ma è anche, in parte, il «padrone» loro e dei loro voti. Il confino obbligatorio nelle case e la sostanziale sospensione di ogni attività per un lungo periodo, assieme al potere statale gestito in chiave dark, per far crescere la paura e l'obbedienza nelle persone, ha così prodotto una sorta di collasso nel senso di Sé, nell'autonomia degli individui. Molti sono così divenuti incapaci di sciogliersi dall'abbraccio appiccicoso con un potere malato che ha come unica prospettiva per rimanere in sella la continuazione dell'emergenza.

Anche se in realtà quella sanitaria era ormai finita, sostituita però da un'altra, gravissima e reale (anche se poco menzionata): la rovina economica provocata dalla dissennata gestione della pandemia, con l'arresto per quasi due mesi di ogni vita e attività nel Paese, e dalla mancanza di conoscenza reale dei problemi in campo.

La maschera sanitaria, divenuta quasi obbligatoria nel governo dell'emergenza infinita, ha dunque un'importanza storica, anche se i Giuseppi forse lo ignorano (come tutto il resto).

Nella lunga storia della Maschera-Persona ciò che ci si mette addosso e in faccia, il «vestito», ha sempre rappresentato dalla cultura romana in poi la carta d'identità, il segno che dice chi siamo e quindi quali sono i nostri diritti. La maschera, come spiega il filosofo stoico Panezio, rivela «il significato della personalità individuale», sottraendola all'uniformità della massa informe, e attribuendo ad ognuno la sua fisionomia e le sue specifiche particolarità (da qui le maschere di guerrieri, animali, e altro). Il governo giallorosso è il primo ad aver imposto una Maschera-Persona che, invece di rivelare chi sei o a chi o cosa ti ispiri, cancella la tua identità dietro quella del conformista sanitario, pronto a dimenticare, come gli chiede il capo, ogni fede, identità e entusiasmo pur di salvare la pelle (che peraltro nessuno minaccia, per ora). Una maschera di paura e viltà, per cancellare ogni possibilità di sviluppo come persona libera.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2020, 01:31:04 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #1 il: Agosto 04, 2020, 18:42:27 pm »
Ho scoperto un articolo di Claudio (che scrive anche su La Verità) sul noto blog tradizionalista :wub: Chiesa e postconcilio. Sono lieto di sapere che sia dei nostri, confermando una volta di più l'indirizzo antifemminista del cattolicesimo tradizionale.
Per ragioni che non conosco non si parla più di lui da anni negli spazi maschili (forse se n'è andato, se n'è disinteressato, o forse... è dalla parte sbagliata?)

Claudio Risé non si occupa più di antifemminismo perché... non se ne è mai occupato, non essendo un vero antifemminista.
Non è che per forza di cose bisogna vedere complotti ovunque.

Citazione
Sul suo sito Maschi Selvatici c'è una miriade di libri mai recensiti da nessuno nella galassia maschile, dove ormai troneggia un Testo Unico Approvato.

Vicus, ma chi te l'ha detto ?
https://questionemaschile.forumfree.it/?t=26654160

Citazione
Risé Claudio - Il maschio selvatico - Red Edizioni
Gli istinti maschili sono stati espulsi dalla nostra cultura, sempre più femminilizzata e "materna", così come dalla società delle "buone maniere". Eppure sono istinti ancora vitali, che vanno riconosciuti senza timore e dominati, cioè vissuti in modo equilibrato, per poter ritrovare una sana e sincera spontaneità. Attraverso una lettura di sogni, leggende, miti, il libro dello psicoanalista Claudio Risé ripercorre la storia di questo "interdetto" e offre agli "uomini in crisi" una via per ristabilire un contatto positivo con il loro lato "selvaggio".





Risé Claudio - Il padre. L'assente inaccettabile - San Paolo Edizioni
L’Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali «una società senza padri». Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni “patriarcato”; altri, come l’autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall’assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l’integrazione del dolore e della perdita attraverso l’insegnamento esemplare del suo senso. La «società senza padri» appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l’individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l’assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l’espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli. A questo si aggiunge l’attuale legislazione abortista, che per la prima volta nella storia umana toglie la parola al padre in materia di procreazione. Di fronte agli enormi danni umani e psicologici di questa situazione, si va delineando una reazione, diffusa soprattutto fra i giovani, di cui Risé presenta, e interpreta, le prime forme. Si tratta di un sentire condiviso, che si traduce in usi e costumi nuovi, atti a dare spazio e considerazione a un padre consapevole e responsabile.

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #2 il: Agosto 04, 2020, 18:47:10 pm »
Il nostro nemico

l nostro nemico è un'antica forza, presente da sempre nella storia dell'umanità, e spesso raffigurata nel simbolo della Grande Madre.

L'aspetto negativo della Grande Madre rappresenta una forza psichica tesa alla conservazione come strumento di potere personale, che mantiene attraverso la creazione di nuovi bisogni, soddisfatti per garantirsi il consenso dei sudditi.
La società dei consumi è l'attuale, perfetta, ovunque presente,rappresentazione della Grande Madre
. Essa soddisfa subito il bisogno, espressione di una psiche infantile, per uccidere sul nascere il desiderio, espressione di una psiche adulta, che metterebbe a rischio il suo potere. La società Grande Madre di tutti i consumi, anche i più cretini, contrasta il Fallo, che, come dice il poeta Ezra Pound “tende verso l'alto”, e produce con la sua forza nuove forme di vita.
La società Grande Madre di tutti i consumi svilisce il maschile, portatore di ricerca, capace di mettersi a rischio, portatore di ideali transpersonali e spirituali, in grado di affrontare con coraggio la morte [se vedesse ora la condizione dell'attivismo maschile, quasi tutto a favore dell'eutanasia].
Queste caratteristiche del maschile che intaccano la sua visione materialista tesa a trasformare tutti gli uomini in suoi schiavi.

Un esercito di sottomessi: servi volontari nascosti dietro le mascherine
Molti italiani tengono la mascherina anche se la legge non lo impone più e non ci sono motivi sanitari per farlo (sono i tipici seguaci degli aspiranti tiranni, contenti di obbedire senza doversi prendere la responsabilità di sé)

Diciamo la sgradevole verità: a diversi nostri compatrioti, a parte le ragioni o sragioni sanitarie, mettersi una maschera in questi mesi piace, anche molto.
Non però per mostrare la propria autentica personalità, nascosta dalle convenzioni abituali, come accadeva nella Commedia dell'arte italiana ma per nasconderla del tutto, anzi fingere di non averne alcuna. Neppure per innovare coraggiosamente, con nuove idee e volti, ma per obbedire al supponente capo, l'«avvocato degli italiani».
Si vedono così giovani e anziani in ottima salute avanzare guardinghi in territori a zero Covid 19, nascosti dietro alle loro cupe e impersonali maschere d'ordinanza. Pronti a reagire a nuove «esplosioni infettive» come dicono i media pro-emergenza.
Non risulta che siano i medici a stimolare questi comportamenti ansiogeni e clinicamente privi di senso. Certo, le settimane di trasmissioni televisive con aggiornamento in tempo reale del numero dei morti da parte di commissari in maglione scuro con stampato sopra il logo dell'emergenza e il tono di voce dolente e preoccupato, hanno avuto il loro effetto sugli utenti confinati in casa, impensierendoli a dovere.

La paura della morte, una volta risvegliata, diventa una compagna più assidua e insistente della stoica tranquillità, che si lascia sloggiare dall'ansia senza opporre troppa resistenza. Il fatto che a più di un mese dalla fine della fase attiva dell'epidemia la paura della morte la faccia ancora da padrona dimostra comunque l'ambigua gestione psicologica che ad essa è stata data dal governo.
Fa inoltre capire come nel caso di eventuali future emergenze non convenga affidarsi a persone e istituzioni che in poche settimane hanno trasformato un Paese attivo e operoso in una nazione spaventata e disorientata, a rischio fallimento
. Condizione psicologica questa, che, per governanti spregiudicati e senza veri programmi, ha però il pregio di essere molto più senza principi né idee.

Molte persone non vedono l'ora di obbedire
Come mai allora molti sono disponibili a indossare la maschera, come chiede il potere costituito?
Il fatto, banale, è che purtroppo molte persone non vedono l'ora di obbedire a qualcuno che le comandi, senza doversi prendere la responsabilità di sé. Che poi costui, oltre a dire di portare la mascherina perché siamo in emergenza, faccia altri e contraddittori discorsi, non pesa granché, anche perché sono frasi sconnesse, che cambiano anche più volte al giorno e la gente non le segue. Ma l'indicazione che rimandano gli obbedienti mascherati sembra chiara: va bene, dicci cosa fare e lo faremo. Molti dei famosi fan di Giuseppi, sbandierati dai sondaggisti, sono anche in ciò tipici seguaci degli aspiranti tiranni: persone contenti di obbedire a qualcuno che ami esercitare il potere su di loro, esigendo qualcosa di molto personale e significativo come addirittura coprirsi il volto.7

Pronti a nascondere perfino l'impronta della loro identità, unica e irripetibile: la faccia. Mostrarla è ormai diventato un atto di coraggio. L'identità personale ha così ricevuto una mazzata durissima nell'umiliante esperienza del terrorismo sanitario, praticato per continuare l'emergenza e lasciare in piedi il governo. Una situazione apprezzata dai fan della mascherina, cugini delle sardine e spesso sardine essi stessi: persone che (per ora) non vogliono tanto aderire o presentare programmi definiti, quanto obbedire a un potere che si presenta come salvifico e, come prima misura, ne cancella il volto, li fa sparire con i loro specifici connotati.

Liberandoli così della responsabilità di essere sé stessi e gratificandoli dell'appartenenza a una massa indistinta, un intero banco di individui indifferenziati, in cui sardinamente confondersi. Può sembrare strano, ma quella di appartenere a qualcuno che ti sollevi dalle responsabilità e scelte personali è una delle pulsioni più' costanti dell'uomo, presenti lungo tutta la sua storia.

Discorso sulla servitù volontaria
Il testo che la descrive più lucidamente è il Discorso sulla servitù volontaria, scritto nel 1576 da Etienne de la Boetie, grande amico del filosofo Montaigne. Vi si racconta come - da sempre - non tutti amino essere padroni di sé: molti preferiscono essere servi di un padrone che si occupi di loro impartendo ordini e compiti e così li aiuti a vivere, in un modo o nell'altro (Hegel approfondirà poi il tema, due secoli dopo).

Lo Stato moderno anzi, nasce anche per rispondere adeguatamente a questa esigenza. Il bisogno di guida e di comando era però già presente fin dalla notte dei secoli, come mostrano le narrazioni più antiche dell'umanità. Un bisogno, quello di essere posseduti e diretti, che continua anche, in modo diverso, nelle democrazie industrializzate. In Italia, oggi, la maggioranza delle persone lavora in modo diretto o indiretto per lo Stato, che (come il governo giallo-rosso sa benissimo, e ne approfitta), li rappresenta ma è anche, in parte, il «padrone» loro e dei loro voti. Il confino obbligatorio nelle case e la sostanziale sospensione di ogni attività per un lungo periodo, assieme al potere statale gestito in chiave dark, per far crescere la paura e l'obbedienza nelle persone, ha così prodotto una sorta di collasso nel senso di Sé, nell'autonomia degli individui. Molti sono così divenuti incapaci di sciogliersi dall'abbraccio appiccicoso con un potere malato che ha come unica prospettiva per rimanere in sella la continuazione dell'emergenza.

Anche se in realtà quella sanitaria era ormai finita, sostituita però da un'altra, gravissima e reale (anche se poco menzionata): la rovina economica provocata dalla dissennata gestione della pandemia, con l'arresto per quasi due mesi di ogni vita e attività nel Paese, e dalla mancanza di conoscenza reale dei problemi in campo.

La maschera sanitaria, divenuta quasi obbligatoria nel governo dell'emergenza infinita, ha dunque un'importanza storica, anche se i Giuseppi forse lo ignorano (come tutto il resto).

Nella lunga storia della Maschera-Persona ciò che ci si mette addosso e in faccia, il «vestito», ha sempre rappresentato dalla cultura romana in poi la carta d'identità, il segno che dice chi siamo e quindi quali sono i nostri diritti. La maschera, come spiega il filosofo stoico Panezio, rivela «il significato della personalità individuale», sottraendola all'uniformità della massa informe, e attribuendo ad ognuno la sua fisionomia e le sue specifiche particolarità (da qui le maschere di guerrieri, animali, e altro). Il governo giallorosso è il primo ad aver imposto una Maschera-Persona che, invece di rivelare chi sei o a chi o cosa ti ispiri, cancella la tua identità dietro quella del conformista sanitario, pronto a dimenticare, come gli chiede il capo, ogni fede, identità e entusiasmo pur di salvare la pelle (che peraltro nessuno minaccia, per ora). Una maschera di paura e viltà, per cancellare ogni possibilità di sviluppo come persona libera.


Vicus, fai presente a Risé che la mascherina la portano anche al di fuori dell'Italia...
https://www.open.online/2020/08/04/coronavirus-ultime-notizie-4-agosto/

E comunque il discorso è ben più complesso di come lo presenta Risé, che è uno psicoanalista e non un infettivologo...

Offline Vicus

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #3 il: Agosto 04, 2020, 19:23:37 pm »
Vicus, fai presente a Risé che la mascherina la portano anche al di fuori dell'Italia...
Lo sa già
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #4 il: Agosto 09, 2020, 15:47:54 pm »
Lo sa già

Lo sa già, ma al tempo stesso è convinto che gli italiani le mascherine "le portino un po' più degli altri"... al pari di quell'altro pagliaccio complottista che risponde al nome di Diego Fusaro.
Gran brutta bestia l'esterofilia cronica di marca italica.

Offline Vicus

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #5 il: Agosto 09, 2020, 16:20:36 pm »
Lo sa già, ma al tempo stesso è convinto che gli italiani le mascherine "le portino un po' più degli altri"... al pari di quell'altro pagliaccio complottista che risponde al nome di Diego Fusaro.
Gran brutta bestia l'esterofilia cronica di marca italica.
Frank sono in Francia questi giorni e ti garantisco che le mascherine non le porta praticamente NESSUNO neppure in luoghi chiusi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #6 il: Agosto 10, 2020, 10:11:34 am »
i "nostri" non sono gli antifemministi
cioè il confine non è il femminismo/antifemminismo


sarebbe a dire che noi siamo definiti dal femminismo ...


la QM è la QM, cioè la domanda, questione, disagio sul perchè il maschio non abbia voce in quanto maschio


che in questa censura del maschile il femminismo abbia avuto una grande parte è fuor fi dubbio, ma in realtà la negazione del maschile e il femminismo non sono come il frutto e la pianta, ma come due rami dello stesso albero


Risè vede quest'albero nella negazione luterana: Lutero per combattere il cattolicesimo ha dovuto combattere il principio di autorità, e questa battaglia si è progressivamente estesa a tutto ciò che poteva anche lontanamente ricordare l'autorità: il maschio, il bianco, l'occidentale, il capitalista, il sano, l'intelligente, etc etc


i due primi gruppi della QM erano Maschi selvatici (Risè) e U3000 (Barnart)


quei ragionamenti ora sono praticamente ubiquitari, l'antifemminismo è diventato quasi una moda. Ma non si è capito il ragionamento, l'analisi che stava sotto. Per Risè la frattura protestante, per Barnart l'evoluzione tecnologica
quindi sarebbe più corretto dire che noi siamo "riseiani" o "barnartiani" piuttosto che il contrario

tuttavia fa onore a loro non aver mai voluto creare una scuola, essersi spogliati delle loro intuizioni e averle lasciate libere di correre e fecondare
Dio cè
MA NON SEI TU
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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #7 il: Agosto 10, 2020, 17:50:43 pm »
MI riferivo a questo:
Citazione
Ho scoperto un articolo di Claudio (che scrive anche su La Verità) sul noto blog tradizionalista :wub: Chiesa e postconcilio. Sono lieto di sapere che sia dei nostri, confermando una volta di più l'indirizzo antifemminista del cattolicesimo tradizionale.
Che le idee degli attivisti maschili debbano portare a risultati diversi da quelli del femminismo mi pare il minimo del minimo :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #8 il: Agosto 12, 2020, 16:11:17 pm »
Frank sono in Francia questi giorni e ti garantisco che le mascherine non le porta praticamente NESSUNO neppure in luoghi chiusi.

Ne sei sicuro ?

https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/07/20/coronavirus-francia-mascherine-obbligatorie-oggi_70w1Wsi2tqNISsTrcyNpUN.html

Citazione
Pubblicato il: 20/07/2020 10:23
Entra in vigore oggi in Francia l'uso obbligatorio di mascherine in tutti i luoghi pubblici chiusi. Chi infrangerà l'obbligo andrà incontro ad una multa di 135 euro. L'obbligo riguarda i negozi, i centri commerciali, gli uffici amministrativi, le banche, i mercati coperti.

"Constatiamo che ci sono segni inquietanti di ripresa epidemica sul territorio nazionale". A dichiararlo è stato oggi su France Info il ministro della Salute francese Olivier Véran, che ha citato "tra i 400 ed i 500 focolai di Coronavirus". Il ministro della Salute ha sottolineato che "aldilà del numero dei focolai" è necessario guardare alle "vie di contagio" verificate, soprattutto nei luoghi chiusi. Motivo che giustifica, ha osservato, l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici chiusi.

Il problema riguarda in particolare ambienti di lavoro quali i mattatoi, dove è complicato rispettare i gesti di distanziamento sociale e le riunioni di famiglia.


https://europa.today.it/attualita/francia-mascherina-runner.html

https://it.euronews.com/2020/08/09/covid-mascherina-obbligatoria-all-aperto-nei-luoghi-affollati-a-parigi-da-lunedi

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/03/coronavirus-in-francia-mascherine-obbligatorie-allaperto-in-69-comuni-iran-piu-di-42mila-morti-il-triplo-della-cifra-ufficiale-a-melbourne-chiuse-attivita-commerciali/5888113/

Citazione
di F. Q. | 3 AGOSTO 2020

Coronavirus, in Francia mascherine obbligatorie all’aperto in 69 comuni. Iran, “più di 42mila morti: il triplo della cifra ufficiale”

Francia – A partire da oggi, 69 città della regione della Mayenne hanno imposto l’obbligo della mascherina all’aperto, così come parti della città settentrionale di Lille e della costiera di Biarritz, nei Paesi Baschi francesi. La Francia ha segnalato 7mila nuovi casi nell’ultima settimana, dopo aver portato il virus quasi sotto controllo con un rigoroso blocco di due mesi a livello nazionale, e ha confermato 30.265 decessi correlati al virus dall’inizio della pandemia. Negli stabilimenti balneari lungo la costa atlantica, sulle passeggiate sul fiume Loira, nei mercati degli agricoltori nelle Alpi è richiesto a tutte le persone di indossare una mascherina. L’obbligo di usarle all’aperto è entrato in vigore oggi, a seguito di un decreto nazionale che richiede l’utilizzo della protezione in tutti i negozi e in altri luoghi pubblici al coperto. Aumenta così la pressione sul governo affinché imponga l’uso delle maschere all’aperto anche a livello nazionale. La Francia sta assistendo a un aumento dei nuovi casi di coronavirus, con centinaia di nuovi cluster nelle ultime settimane, in particolare legati ai giovani che si riuniscono nei locali o alle feste e famiglie si ritrovano per le vacanze estive.


Vicus, di recente mi è capitato di parlare con un tizio di Foligno il quale asseriva che... "solo in Italia ci sono queste misure così restrittive"...* (sic!)  :doh:
Insomma, per l'esterofilissimo italiano medio l'erba del vicino è sempre più verde.


* Lo sostiene anche quel pagliaccio complottista di Fusaro, che l'altro giorno ha pure intonato un peana alla Bielorussia e al suo presidente Aljaksandr Lukašėnka...


@@


Queso è il commento di uno spagnolo (tradotto da me, un po' alla casareccia...) pubblicato di recente su VOX.

Citazione
E che casualità siamo l'unico paese d'Europa con le misure restrittive più forti e la maschera obbligatoria per tutto eppure è quello in cui ci sono più contagiati... Ma nessuno vede la frode??? Che paese di ritardati mentali... Avete quello che vi meritate. I test non valgono per niente, nemmeno le mascherine, il vaccino meno. Finirete tutti imprigionati a casa come pecoroni.

Online Frank

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #9 il: Agosto 12, 2020, 16:43:21 pm »
Questo è il commento di uno spagnolo (tradotto da me, un po' alla casareccia...) pubblicato di recente su VOX.

Citazione
E che casualità siamo l'unico paese d'Europa con le misure restrittive più forti e la maschera obbligatoria per tutto eppure è quello in cui ci sono più contagiati... Ma nessuno vede la frode??? Che paese di ritardati mentali... Avete quello che vi meritate. I test non valgono per niente, nemmeno le mascherine, il vaccino meno. Finirete tutti imprigionati a casa come pecoroni.

Per inciso: lo spagnolo faceva riferimento al suo Paese, quindi alla Spagna e non all'Italia...
Sottolineo ciò perché anche in ambito QM gli esterofili abbondano.


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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #11 il: Agosto 12, 2020, 21:04:47 pm »
Cosa pensi, che sia all'hotel Crillon? Sono a casa di miei parenti. Inoltre come sai lavoro al computer (sempre che lavoro ce ne sia, ora siamo pure a Ferragosto...)
Frank cosa ti sei messo in testa, che mi viene la bella idea di chiedere l'elemosina in rete per niente?
Ma lo sai che un noto attivista maschile giorni fa mi ha tenuto un'ora al telefono a parlarmi bene della Massoneria (argomento che ha tirato fuori LUI  e CONTINUAVA a tornarci sopra)?
Che non sia il caso di cominciare a porti QUESTE domande? O pensi davvero che anche nella QM sono tutti cani sciolti, lontani dal potere, da agganci politici ecc. ecc.?
« Ultima modifica: Agosto 01, 2022, 21:57:33 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #12 il: Agosto 16, 2020, 18:46:42 pm »
Mi riferisco a questo post:
Sei in Francia ?
Abbi nuovamente pazienza, ma non eri rimasto senza lavoro ?

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,16945.msg195916.html#top
Non sono un contaballe, farti venire dubbi su quel che dico è una perdita di tempo. Meglio dedicarlo ad altri su cui c'è ben più da "dubitare".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #13 il: Agosto 16, 2020, 18:55:22 pm »
Cosa pensi, che sto all'hotel Crillon? Sono a casa di miei parenti. Inoltre come sai lavoro al computer (sempre che lavoro ce ne sia, ora siamo pure a Ferragosto...)
Frank cosa ti sei messo in testa, che mi viene la bella idea di chiedere l'elemosina in rete per niente?
Ma lo sai che un noto attivista maschile giorni fa mi ha tenuto un'ora al telefono a parlarmi bene della Massoneria (argomento che ha tirato fuori LUI  e CONTINUAVA a tornarci sopra)?
Che non sia il caso di cominciare a porti QUESTE domande? O pensi davvero che anche nella QM sono tutti cani sciolti, lontani dal potere, da agganci politici ecc. ecc.?

Vicus, non mi sono "messo in testa"  :hmm: nulla; ti ho semplicemente rivolto una domanda.
Tra l'altro non sapevo neanche che avessi dei parenti in Francia.
Come potrei saperlo se di te conosco solo il nick ? (e viceversa)



Citazione
O pensi davvero che anche nella QM sono tutti cani sciolti, lontani dal potere, da agganci politici ecc. ecc.?

Beh, di certo io sono un cane sciolto, poi è chiaro che qualcuno "agganciato" c'è; ma si tratta comunque di "robetta".

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Re:Claudio Risé è dei "nostri"
« Risposta #14 il: Agosto 16, 2020, 19:01:01 pm »
Se è per questo ho parenti anche in un'altra nazione straniera, ma non posso mica raccontare la mia vita privata qui.
Per cui, la prossima volta che ti viene un dubbio, fidati che non sbagli ;)

Vale anche per le mascherine: fino a pochi giorni fa non le portava nessuno, adesso qualcuno ma anche nei luoghi chiusi non più del 30-40% (meno del 10% all'aperto). Permettimi un po' di amichevole umorismo. Posso dire di non prendere per oro colato i giornali italiani?


Citazione
Beh, di certo io sono un cane sciolto, poi è chiaro che qualcuno "agganciato" c'è; ma si tratta comunque di "robetta".
Non ne ho mai dubitato. Ricordiamoci noi QMisti che nessuno ci "regala" nulla, per migliorare la situazione dobbiamo cavarcela da soli, senza agganci, alleanze, femministe "moderate" e quant'altro.

« Ultima modifica: Agosto 01, 2022, 21:59:25 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.