La seconda parte è IMPERDIBILE. Qualunque cosa pensiate, è una miniera di informazioni:
QUELLO CHE NON SAPETE SUL MATRIARCATO
Le società matriarcali sono società che non conoscono la paternità. Ma andiamo con ordine. Il prof. D'Amico conferma, come altri antropologi, che società matriarcali non sono mai esistite. Tuttavia, esistono società che del matriarcato hanno alcuni tratti. E' fondamentale tenere a mente che:
1.
Le società quasi matriarcali sono rarissime e una buona ragione dev'esserci
2.
Sono tutte rimaste all'età della pietra, verso la quale stiamo tornando a passi da gigante
In queste società estremamente primitive neppure si sa come nascono i figli; si crede che la donna abbia un "divino" potere di generarli da sola. Ragion per cui gli uomini si provocano sanguinamenti dal naso per emulare il ciclo mestruale... [roba che neanche il Pianeta delle Scimmie.]
Queste società sono caratterizzate dalla
covada (il nome dice tutto), la sottomissione dell'uomo nei confronti della donna. Quando la donna partorisce il riposo puerperale lo fa l'uomo, cioè l'uomo è trattato come se avesse partorito lui [e qui non mi dilungo sulla neo-cultura dei mammi e dei matrimoni omo che ancora una volta dimostrano la stretta affinità tra femminismo e ideologia LGBT]. Con la "covada" mentre la donna partorisce è l'uomo a gemere, in un folle, patologico tentativo di imitare la donna [no comment].
Tutte le società matriarcali pensano a dio come donna, come madre. Se Dio è Padre è legge, giudice, potere; invece il dio-madre è un dio adatto alle debolezze dell'uomo moderno: non vuole un nomos, una legge che limiti la sua vita; non vuole giudizio; non vuole Inferno né Paradiso ([quello zerbino di] John Lennon, Imagine).
Nelle società matriarcali gli uomini devono considerare anche se stessi come donna, devono diventare donne. Oggi, con il gender e l'omosessualismo questo si ripete, l'uomo di successo deve fare outing.
In queste società l'uomo è ai margini della società. Oggi siamo tornati alla covada, ci obbligano a sentirci tutti un po' donne.
Il matriarcato ha una mitologia lunare, non solare, il culto dei morti e il suo simbolo è la mezzaluna. E' l'unica civiltà che dissacra i morti, li disseppellisce e custodisce il loro teschio in casa. Le modelle di oggi che sfilano con la loro "testa" fra le braccia sono solo un caso?
Le donne di oggi sono prive di senno, di ragione, di equilibrio, non più custodi di sé. Dove la verginità non è più tenuta in onore la vita non può più sorgere e la civiltà precipita rapidamente nel nulla [studi scientifici dimostrano che le donne che accedono al matrimonio senza essere vergini fanno meno figli e hanno più difficoltà a crescerli]. Perché cosa ostacola di più che la cura della prole la sessualità "liberata" della donna?
Ed ora la ciliegina sulla torta:
COME POTENZE STRANIERE HANNO DISTRUTTO L'ITALIA E LA CIVILTÀ ITALIANA
Musica, fumettistica, film, romanzi, cartoni animati sono stati pianificati scientificamente per distruggere la figura del padre e la stessa cultura italiana.
Vi sembra un caso che da quando l'Italia perde la guerra e viene occupata militarmente (ricordate: siamo in stato di occupazione militare, una potenza straniera ci occupa) la sua natalità e cultura implodano? Salvini ha osato dire: "Bisognerebbe togliere le sanzioni alla Russia" e un ambasciatore ha detto: "Se l'Italia toglie le sanzioni pagherà un prezzo molto alto". Tutti zitti a testa china, perché ci sono 100 basi militari straniere in Italia. Dice D'Amico: "Sgarri? Ti faccio le Brigate Rosse in quattro e quattr'otto. Comincio ad ammazzare qualche assessore, qualche ministro, così tieni giù la testolina. Non prendiamoci in giro: siamo in assenza di sovranità".
Fino a Mani Pulite era una sovranità limitata; dopo la CIA ha organizzato un golpe con i suoi agenti. Di Pietro era un agente CIA, riconosciuto come agente CIA anche in Estremo Oriente (operava in Asia), infiltrato nella magistratura italiana. E' stato utilizzato dalla CIA, ha ricevuto i dossier preparati con le intercettazioni telefoniche sei Servizi americani in Italia. E nei dossier c'era
tutto. Poi ha fatto finta di fare il magistrato, con l'appoggio della stampa controllata dalle banche legate agli stessi Servizi. Un'enorme pantomima servita a togliere quel po' di sovranità che c'era. L'Italia era la 2° potenza industriale europea, 5° nel mondo.
In questo contesto, inizia che cosa negli anni '50?
Gli psichiatri che lavorano per i Servizi modellizzano un Paese, dopodiché lo profanano, profanano il suo "codice sorgente" simbolico. L'Italia, specialmente del Meridione che era una Vandea bianca cattolica particolarissima nel mondo (Puglia, Sicilia...) viene sottoposta a un'operazione di sovversione profonda, di incrinatura del codice simbolico italiano cattolico tradizionale già dagli anni '40. Capito ora perché m'incaxxo quando qualcuno viene a dirci che siamo scimmie e paternità e spiritualità sono un complotto delle femmine? Altro che motivi personali...
Attori come Totò, Mike Bongiorno, Carlo Verdone, Alberto Sordi e molti altri mettono in scena contenuti scandalosi, turpi (a un occhio consapevole), iniziano a uscire film sull'adulterio, sul divorzio... Si prepara il terreno, si sgretola l'edificio della moralità tradizionale cattolica. Ma come fanno a sgretolarlo? Presentando il padre o come un idiota o come un oppressore: Lanciano Padre Padrone, arriva Fantozzi (Paolo Villaggio era un comunista ateo, poi radicale, il cui figlio aveva avuto seri problemi di tossicomania). Se i suoi film hanno avuto successo è perché qualcuno aveva deciso che dovevano avere successo. Questi film hanno distrutto l'immagine della famiglia e del padre italiano, descritto come un mezzo deficiente, un fallito, un miserabile, con la moglie che è un mostro, l'amante un altrettanto mostro.
Questi non sono casi: i produttori dicono ai registi: "Tu devi far questo e questo". Nei Simpson il padre è un demente in canottiera che rutta e guarda la televisione. Negli anni '40 e '50 la CIA controllava direttamente QUATTROCENTO fumetti e riviste giovanili. Walt Disney era legato a circoli particolarissimi di potere, più profondo ancora di quello di matrice esoterica. Nelgi anni '90 l'amministratore delegato della Walt Disney era pagato 220 miliardi di lire all'anno. Vi sembra un caso?
La Walt Disney è un'arma di guerra, peggio dell'atomica. Nei fumetti Disney con ci sono padri, solo zii. Zio Paperino, che è un imbelle, zia Paperina:
eterni fidanzati imprigionati nell'adolescenza, assetati di emozioni innamoramento piacere ma che non si sposano mai, come Minnie e Topolino. I bambini sono saputelli e non rispettano gli adulti stupidi. C'è la mostruosità di Qui, Quo e Qua, odiosi saputelli che dominano l'adulto demente, eterno fidanzato adolescente, prigioniero della "baccante" [perché non si sposa mai] Paperina. Un mondo di eterni fidanzati, il nostro mondo.
Chi è Zuckerberg? Una creatura dei servizi americani. Il mito del successo creato in un garage, come Bill Gates. La sua ricchezza è semplice valore azionario che se vogliono gli fanno diventare polvere, e lui lo sa. La classica faccia da bravo ragazzo, che sposa la cinesina, tutto perfetto ed ecologico. "Però stai buono: comandiamo noi". E Zuckerberg lo sa, è un idolo vuoto che lavora per chi comanda. Se Facebook ha avuto successo è perché doveva avere successo (era un social insignificante tra molte altre decine): è bastata l'enorme campagna orchestrata per mesi a due pagine intere alla volta da tutti i quotidiani italiani e mondiali, soprattutto quelli controllati da Murdoch .E nessuno sa che il gruppo Repubblica/Espresso controlla decine, centinaia di giornali locali. Zuckerberg lavora coi servizi americani che gli hanno spiegato: "Diremo che sei quello che ha fatto Facebook, giovane brillante in un garage". Ha sgarrato un filettino, l'hanno preso di petto e gli hanno detto: "Ehi bimbo, buono che comandiamo noi."
Una nota finale su Murdoch, inutile dire perché non ne ha parlato nessuno: nei suoi ultimi anni "inspiegabilmente" si è convertito al cattolicesimo, e ha fatto battezzare i suoi figli. Tornano alla mente le ultime parole di Giuliano l'Apostata, globalista pagano ante litteram: "Hai vinto, Nazareno!"
QUELLO CHE NON SI PUÒ DIRE SUL PADRE
L'uomo adulto di oggi è imprigionato nell'adolescenza. L'uomo che vive all'insegna dei "diritti", dei piaceri, del confort, dell'avere "esperienze" anziché della disciplina e del sacrificio di sé è imprigionato nell'adolescenza, in un'infanzia che si prolunga fino alla terza età. Nulla è più amaro, più atroce di un impedimento ontologico [causato dalla società e dal potere] a riuscire a divenire adulti.
Ma se si distrugge il padre neanche passa per la testa di divenire adulti [come nel Mondo Nuovo di Huxley, dove l'umanità viene fabbricata artificialmente, senza padri, e vive nell'immaturità e futilità per tutta la vita].
Un uomo incapace di crescere, di invecchiare e di morire. La società senza padri è la società dell'eutanasia l'esito ultimo di un Occidente volto al nulla.
Un noto economista francese fece un grosso studio che dimostrò che quanto più la figura del padre era tenuta in onore quanto più fioriva tutto: vita economica, basso tasso di criminalità, tutto andava bene.[Studio serio di valore accademico che smentisce fantasiose teorie, secondo cui l'umanità avrebbe prosperato per decine di migliaia di anni con "figli di padre ignoto".]
Anche il prof. D'Amico conferma che
il matriarcato non è mai esistito. Cita rari esempi di società che ne avrebbero alcuni tratti, e che non se la passano troppo bene.
Aggiunge che oggi
la Chiesa è profondamente femminilizzata e che il codice della Chiesa di oggi è un codice materno, perfettamente coerente con l'odierno matriarcato.
Spiega anche che ai fini della trasmissione della fede ai figli, statistiche dimostrano che la devozione (o l'ateismo) della madre è del tutto irrilevante e che se il padre è ateo solo un figlio su cinquanta è credente, mentre se il padre è credente almeno tre figli su quattro hanno la fede. L'ateismo è il frutto di una società senza padri.
Chi abolisce la figura del padre avrà figli senza fede, senza rispetto dell'autorità, senza capacità di sacrificio, senza capacità di studio e concentrazione, ansiosi, feriti, fragili, evanescenti, bambini eterni mai cresciuti.
La civiltà non è altro che tradizione, un lento, faticoso
tradere (trasmettere) la saggezza dei
patres, il mos maiorum, la cultura che fonda, le radici.
Nelle grandi civiltà c'è sempre stato un enorme rispetto non solo per i padri, ma anche per gli insegnanti perché erano custodi della tradizione, dei riti, del sapere poetico-mitico [altro che scimmie] che permetteva appunto la trasmissione della civiltà.
La modernità (almeno da Lutero in poi) è una lenta, graduale crescente negazione della figura del padre, mediante artefatti culturali e ideologici che ne impediscono la presenza."Che dramma la paternità quando il padre non è più padre o non vuole o non sa più fare il padre, non sa più cosa significhi effettivamente essere padre". Per quanto possa non piacere, le società dove la figura del padre è tenuta più in onore sono società religiose. Oggi invece è
impedito di onorare il padre e la madre, anzi il padre e la madre
non vogliono essere onorati (da non confondere onorare con amare o rispettare).
C'è quindi una mutilazione in tutta la modernità a partire da Lutero (un grande ribelle a suo padre) che infatti fa fatica a capire il Padre Celeste. L'obiettivo di ogni rivoluzione, di ogni "progresso" (inteso come slogan) è la distruzione della figura del padre.
Dove manca il padre c'è disagio psichico e delinquenza, giovani incapaci di equilibrio emotivo profondo. Per questo il comandamento "onora il padre" precede gli altri: perché chi non onora o non ha padre uccide, ruba, è schiavo delle proprie passioni. Persino il rendimento scientifico-matematico è legato alla figura paterna. [Che sia anche per questo che la ricerca in Italia langue?]
A questo punto il prof. D'Amico fa un'osservazione cruciale: la madre è l'edificatrice della figura paterna,
solo la madre può educare il figlio ad onorare il padre [oggi con l'alienazione parentale siamo all'opposto, la donna si fa agente distruttore della figura paterna].
"Il padre è il vicario di Dio in famiglia: strappiamo la Chiesa che si sta femminilizzando a questa onnipresente presenza femminile".
Il padre infedele perde ogni autorità sui figli, ma
tutte le civiltà hanno sempre punito con maggiore severità l'adulterio femminile anche perché porta figli ilegittimi in casa [oggi sono dal 10 al 25% e legalmente l'adulterio femminile conta quasi come una barzelletta]. L'infedeltà femminile è contro natura, è una patologia, va contro la stessa fisiologia della donna.
I figli capiscono benissimo quando i genitori sono fedeli, è la fedeltà che rende il padre particolarmente forte e autorevole. L'uomo casto sa perfettamente cos'è il potere, gli è congenere e non teme di esercitarlo. L'uomo indisciplinato e infedele sarà molle con tutti onde essere largo di manica con se stesso.
Il padre ha autorità solo se la moglie gli è sottomessa, non nel senso di serva ma se riconosce la sua autorità.
La madre è la costruttrice segreta dell'autorità del padre, con profondo rispetto, fedeltà, pazienza. Lo si vede anche dai piccoli gesti, per esempio servire il padre per primo a tavola; in questo mondo rovesciato, la madre serve per primo il figlio (o la figlia) più piccola perché piagnucola.
Compito della donna (e non dell'uomo) è mantenere la pace a ogni costo col proprio marito, perché l'uomo è un "soldato" deve proteggere la famiglia, è una "macchina" fatta per la guerra, deve essere veloce nelle reazioni; mentre la donna incarna la mitezza e la dolcezza [a dirlo nel desolante panorama di oggi, viene quasi da ridere].