Nella gara dell'accaparramento dei consensi femmili (e femministi) Bergoglio non intende restare indietro. E per procurarsi un vantaggio di una certa entità nei confronti dei suoi (numerosissimi) concorrenti se ne è recentemente uscito con una perla del genere. Chiaro: chi meglio di lui, cioè di un Papa può decidere cosa sia "satanico" e cosa non lo sia? In base ai suoi criteri "apostolici" ha deciso appropriatamente che la violenza degli uomini sulle donne è satanica, mentre le altre forme di violenza non lo sono: non lo è la violenza di uomini su altri uomini (ovviamente!), ma poi non lo è la violenza degli uomini sui bimbi di sesso maschile (già un pò più strano) o la violenza delle donne sui bimbi ( il che evangelicamente non si spiega); tutte queste altre forme di violenza sono solo "umane". Qui Satana non c'entra; non se ne occupa e non se ne vuole occupare. E per Bergoglio non se occupa neppure Dio. Di certo non se ne occupa il suo Vicario sulla terra. Che Bergoglio sia attentissimo al "politicamente corretto" e un pò meno attento allo spirito evangelico si sapeva. Che la Chiesa Cattolica fosse abilissima a cavalcare lo spirito e le mode del mondo anche questo era noto. Ma che Bergoglio intendesse battere tutti i record e i primati della nota politica di "appeasement" nei confronti della politica e del mondo, questo era meno immaginabile. Del resto, se ci si mette nei suoi panni si deve e si può anche capirlo, il nostro caro Bergoglio: la Chiesa deve sopravvivere. E per sopravvivere in mezzo ai lupi che hanno una mezza idea di sbranarti, il modo migliore per farlo è imbrancarsi con i lupi e ululare insieme ai lupi.