Giorni fa mi hanno girato questa:
“Forbes riporta che la ricchezza netta di Trudeau è passata in due anni [di governo] da 10 a 385 milioni di dollari. Vi rendete conto? Trudeau ha accumulato 375 milioni di dollari in 2 anni, avendo uno stipendio pubblico di 371.600 dollari”
trudeau-385
Come si ricorderà, il premier canadese Justin Trudeau ha adottato la più estrema oppressione per imporre l’obbligo vaccinale totale, posti di blocco, arresti,cariche di polizia – ed è ricorso a misure di esproprio arbitrario della proprietà mai viste in uno stato di diritto occidentale, fino a ordinare alle banche di bloccare i conti correnti dei camionisti che manifestavano contro l’obbligo e – peggio – di quei cittadini che li sostenevano con donazioni online; esumando una legge speciale d’emergenza che definiva terrorismo interno, “la diffusa proliferazione online di narrazioni false o fuorvianti riguardanti frodi elettorali diffuse e infondate e COVID-19”
Mio primo impulso, ingenuo, fu di pensare: ecco spiegato come hanno fatto lorsignori a ottenere questo dai politici, come dalla Ursula coi suoi contratti miliardari a Pfizer per 4,5 miliardi di dosi senza gara pubblica, fino ai virologi incaricati di spargere il terrore pro-vaccino tv: li hanno inondati di milioni. Anzi, affogati in un oceano di milioni, perché tanto lorsignori globali “possiedono” le banche centrali che i miliardi li creano dal nulla.
Pensiero ingenuo perché non considerava la fonte della rivelazione: non un sito cospirazionista alternativo facile da squalificare, ma Forbes, l’autorevole rivista dei miliardari stessi; quindi bisognava dedurne che per Trudeau stavano per cominciare guai. Seri. Lorsignori per qualche motivo, hanno deciso di gettare nel bidone il loro cocco canadese che hanno inondato di milioni.
Infatti è giustappunto stato reso noto – dal giornale anglo Globe and Mail – un file del servizio segreto canadese – CSIS, secondo cui
Pechino avrebbe interferito nelle elezioni del 2021 per sostenere una minoranza liberale – ossia del partito di Trudeau.
Leggiamo:
“Oggi il Globe & Mail ha riportato che i documenti del CSIS confermano che “i diplomatici cinesi e i loro procuratori hanno sostenuto la rielezione dei liberali di Justin Trudeau”, ha scritto su Twitter la deputata conservatrice Raquel Dancho. “Il Parlamento deve indagare su questi rapporti in modo approfondito e trasparente”. Il rapporto del Globe ha rilevato che la Task Force Security and Intelligence Threats to Elections (SITE), istituita dal governo Trudeau per monitorare le minacce alle elezioni federali, non ha mai sollevato la questione delle interferenze straniere durante le campagne del 2019 o del 2021.
Insomma di punto in bianco si rivela che Trudeau era il burattino di Xi e il preferito di Pechino , e questo dai servizi segreti. Vedremo gli sviluppi.
Intanto, anche i governanti europei e i loro esperti potrebbero imparare una lezione dall’inizio delle sfortune del premier canadese: chi vi ha riempito di milioni per fare il suo gioco vi può gettare via come mozziconi di sigarette.
Posto qui una osservazione della valorosa Silvana De Mari
"Di tutto questo ci resterà la vergogna. Anche noi che non abbiamo partecipato allo scempio, che abbiamo fatto quello che potevamo per opporci, abbiamo nel cuore la vergogna di aver dovuto vedere fino a che punto sono arrivati."
Io non mi attento a immaginare che qualche virologo sia stato pagato per dire il contrario della verità: mi limito a dire che, nei loro panni, io mi sarei fatto pagare.
E sarei uno stupido se lo avessi fatto gratis.
https://www.maurizioblondet.it/trudeau-pagato-e-buttato/