Lei era fashion designer (l'apparenza dell'apparenza). Malgrado provenisse da una storia (con figlio) con un produttore di successo e vincente, si era sposata un algerino senza evidenti qualità (ma forse aveva una grande "energia maschile", o almeno così pensava lei). Lui era un Fantozzi della "finanza", anche se un tempo faceva il tassista nella
banlieue parigina.
E' evidente che il produttore di successo, da scaltro leader qual era, l'aveva scaricata.
La coppia viveva a Wimbledon, un quartiere di Londra per leader, noto per le partite di tennis sui prati. Immancabilmente aveva il barbecue ma non anticipiamo.
Un bel giorno una ragazza francese di modeste condizioni e grande bontà (credo che anche per questo sia finita sulla graticola) decide di andare a Londra come ragazza alla pari.
Quanto segue soprenderà soltanto chi non ha mai lavorato alla "pari" a Londra: la privano del cibo ("non succede sempre" dirà qualcuno: infatti gli altri ti offrono il tè al posto del pranzo), la tengono reclusa (altra pratica non lontana da quella delle altre famiglie), la torturano perfino, come a Gu4ntanamo: non manca neppure il waterboarding.
Alla fine, per motivi non ben chiariti, la famiglia perfetta e vincente la cucina sul barbecue. Però vivevano a Wimbledon direbbe Ionesco, lei era fashion designer (questo conta) e aveva anche il marito musulmano con l'"energia".
Una domanda: questa assurda violenza era venuta dal nulla o non era altro che il prodotto, presente anche altrove in forme meno esasperate, dello stile di vita basato sull'apparenza?
Qui il video sulla vicenda, non così incredibile per chi ha
fatto lo schiavo lavorato alla "pari":