Autore Topic: A proposito di revisionismo storico femminista  (Letto 5602 volte)

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Offline Giulia

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #15 il: Agosto 29, 2010, 14:16:20 pm »
Mi riferivo in generale...
in effetti agli agnostici non gliene frega nulla della chiesa...tutt'al più danno fastidio le parole di alcuni vescovi - non tutti ovviamente - ( come a me del resto).
lo dice la parola stessa: l'agnostico non sa se la chiesa sia giusta o sbagliata. non sa se dio esiste o meno,per tanto non si schiera con nessuna fede né con chi crede in dio né con chi crede nella non esistenza di dio. entrambi hanno bisogno di credere in qualcosa che non possono dimostrare.
chi è agnostico non si espone dicendo quale sia la verità, non ha nessun modo per sapere cosa sia vero o falso.  l'unica certezza che resta  è il dubbio.
danno fastidio sia le parole di alcuni vescovi, come quelle di alcuni atei, perché questi cercano una tua posizione, mossa solo dalla propria volontà o desiderio, non da una reale certezza che dio esista o meno.

ritornando al libro: la storia della dea madre è spesso ricorrente in moti libri. anche nel vecchio forum sono state postate  figure di  statuette -che rappresentavano donne straincinte -riconducibili   ad una divinità precristiana incentrata sulla femminilità.
molti  hanno trovato riscontri anche nel cristianesimo, come se questa religione fosse stata modellata su credenze antecedenti al cristianesimo. se dite che sono tutte bugie, mi dite come fate a dirlo? avete delle fonti attendibili per smentire tutto questo libro?


Offline Stealth

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #16 il: Agosto 29, 2010, 14:25:19 pm »
Agli atei e agnostici antifemministi : mai fidarsi di questa gente solo perchè odia la chiesa.
In realtà né gli atei né gli agnostici dovrebbero odiare la chiesa. Gli agnostici non giudicano la giustezza o l'ingiustezza delle credenze della chiesa mentre gli atei le considerano errate. Ora però considerare errate le convinzioni di qualcuno o qualcosa non comporta per forza un odio verso chi le sostiene.
Io credo che l'anticlericalismo di certi atei, la maggior parte direi oggi, sia dovuto più a una cultura sessantottina e post-sessantottina che considera "figo" contraddire la chiesa solo perché questa è un'istituzione tradizionale.
Inoltre che la chiesa si fondi su una fede che io posso ritenere non esatta non comporta che la chiesa dica solo e sempre fesserie, anzi potrebbe sostenere in certi campi anche posizioni che io posso condividere.
In ogni caso io oggi considero molto più ragionevole il credente medio che non l'ateo medio. E non è che il credente medio brilli in ragionevolezza...

Offline Ethans

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #17 il: Agosto 29, 2010, 14:53:38 pm »
molti  hanno trovato riscontri anche nel cristianesimo, come se questa religione fosse stata modellata su credenze antecedenti al cristianesimo...

Il cristianesimo è stato modellato su credenze antecedenti. Stessi elementi con forme differenti. E questo vale per tutte le religioni. Vi è un unico grande mistero che in virtù delle varie etnie si modella di conseguenza. Più che un mistero è secondo me un mito o una leggenda che i popoli adottano per spiegare l'inconoscibile e cioè il fine ultimo della creazione e il senso della vita.

Non sono bugie è la faziosità dell'interpretazione e la leggerezza con cui si prendono i dati per piegarli alla bisogna che mi lascia l'amaro in bocca. Non c'è profondità d'analisi voglio dire, benchè le congetture di questo libro si basano su dati che potrebbero anche essere veritieri.

E' un libro che fa leva furbescamente sui pregiudizi di chi legge.

Online Jason

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #18 il: Agosto 29, 2010, 15:13:43 pm »
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Gli agnostici non giudicano la giustezza o l'ingiustezza delle credenze della chiesa


Non gliene frega nulla infatti

Citazione
Ora però considerare errate le convinzioni di qualcuno o qualcosa non comporta per forza un odio verso chi le sostiene.
Io credo che l'anticlericalismo di certi atei, la maggior parte direi oggi

Le due frasi sono l'una la domanda e l'altra la risposta. Io parlavo infatti di anticlericali atei . Io, che non sono anticlericale, critico alcune decisioni, ma non odio la chiesa .

Citazione
sia dovuto più a una cultura sessantottina e post-sessantottina che considera "figo" contraddire la chiesa solo perché questa è un'istituzione tradizionale.

In realtà questo tipo di persone è il conformista medio , anche se crede di non esserlo . Lo ha spiegato molto bene il libro "rovesciamo il 68" . PENSANO di essere  aperti e anticonformisti , ma in realtà sono i più conformisti di tutti .

Citazione
Inoltre che la chiesa si fondi su una fede che io posso ritenere non esatta non comporta che la chiesa dica solo e sempre fesserie, anzi potrebbe sostenere in certi campi anche posizioni che io posso condividere.

Anche io la penso così , ma non gli anticlericali

Citazione
In ogni caso io oggi considero molto più ragionevole il credente medio che non l'ateo medio. E non è che il credente medio brilli in ragionevolezza...

Hai proprio ragione.
La differenza fra i due è che l'ateo medio è convinto di essere migliore . E non a caso questo genere di atei è femminista   :rolleyes: :rolleyes:
Mentre ad esempio un utente ( che adesso non è iscritto ) , nonostante non sia credente (o agnostico, non ricordo esattamente ), si discosta totalmente dall'ateo medio.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Giulia

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #19 il: Agosto 29, 2010, 15:46:28 pm »
frequentavo dei siti di fanatici atei, e non ci ho trovato femministe.
l'ateo medio di solito è un intellettuale o crede di esserlo. la sua superiorità la sente perché è convinto di essere più intelligente dei fedeli, perché non si fa condizionare dalla religione o dal soprannaturale in genere.
parlare con un ateo tutto sommato non ti dice nulla che già non sai, ma te lo racconta come se fosse chissà quale rivelazione illuminata dall'intelletto di un umano superiore.

ma soprattutto preme  un discorso politico e di potere, su come il cristianesimo avrebbe condizionato, anche se nessuno può sapere come sarebbe stato - se meglio o peggio - senza l'influenza della religione.

la femminista diventa atea solo perché considera il cristianesimo maschilista e misogino, non vi è una fede alla non esistenza di dio, semplicemente quel dio onnipotente "maschio", non piace.

Non sono bugie è la faziosità dell'interpretazione e la leggerezza con cui si prendono i dati per piegarli alla bisogna che mi lascia l'amaro in bocca. Non c'è profondità d'analisi voglio dire, benchè le congetture di questo libro si basano su dati che potrebbero anche essere veritieri.

E' un libro che fa leva furbescamente sui pregiudizi di chi legge.

capisco. condivido.

Offline Stealth

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #20 il: Agosto 29, 2010, 16:02:09 pm »
In realtà questo tipo di persone è il conformista medio , anche se crede di non esserlo . Lo ha spiegato molto bene il libro "rovesciamo il 68" . PENSANO di essere  aperti e anticonformisti , ma in realtà sono i più conformisti di tutti .

Verissimo: http://giubizza.blogspot.com/2008/12/i-bacchettoni-progressisti.html :D

Offline Animus

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Re: A proposito di revisionismo storico femminista
« Risposta #21 il: Agosto 30, 2010, 19:33:53 pm »
Non si puo' negare che i contenuti inconsci della mente della "somma" artista siano venuti alla luce in modo molto chiaro.

Conclusione e sintesi perfetta.
In fondo se  c`e`una verita´ che deve essere colta nel complesso della grande narrazione femminista, perche`non e`possibile negarla, e´proprio questa: la volonta´di potenza femminile.

Bravo.



Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)