Non so cosa centri la politica con le classi miste...
Però dire che gli stipendi degli insegnanti sono alti è follia: nella mia famiglia entrambi i genitori facevano e tuttora fanno gli insegnanti. Gli stipendi sono abbastanza bassi (ovviamente più alti rispetto a quello di un operaio... ma questo non centra) e nettamente più bassi di quelli di altri paesi (germania, usa, australia, inghilterra, etc...).
Comunque io mi ritrovo con le idee di Mik.
Beh, in effetti non la politica ma il femminismo c'entra molto con le classi miste:non hanno motivi per voler cambiare sistema in quanto funzionale ai loro interessi di emarginazione maschile.
Sugli stipendi qualunque persona dotata di un minimo di informazione sa, come giustamente dici tu, ZOLTAN, che gli insegnanti in Italia sono i meno pagati d'Europa: aumentare le paghe portandole su livelli europi sarebbe un passo importante per un ritorno degli uomini all'insegnamento nella scuola primaria: ma , vista la situazione che si e' creata, le quote azzurre sarebbero comunque necessarie per accelerare il processo(tenendo presente che un ritardo decennale ha poi conseguenze sui ragazzi a lungo termine).
Ho appena trovato su internet un articolo della rivista Studi cattolici, n.586, dicembre 2009 intitolata: "educazione differenziata: una svolta". Un articolo ben documentato del quale consiglio la lettura a tutti quelli che in buona fede e non per motivazioni di carattere femminista, hanno dei legittimi dubbi sull'utilita' di scuole separate. mi riferisco in particolare a Pupistar-Bianco, il cui intervento mi pare onesto e riflessivo(pur non condividendone le conclusioni).
Ne riporto brevemente alcuni stralci significativi: "Un indice qualificato di tale interesse si puo' ricavare dalla presenza di numerosi italiani fra i 350 pedagogisti, dirigenti scolastici e insegnanti convenuti da tutto il mondo a Roma, per il 2° Congresso Internazionale sull'educazione differenziata. In quella occasione le cosiddette buone pratiche pedagogiche delle scuole omogenee, illustrate da esperti di fama mondiale del calibro di Leonard Sax, e i dati sociologici, psicologici e neurobiologici, citati con dovizia di fonti, hanno reso convincente la proposta di ascrivere l'educazione differenziata tra i possibili modelli di scuola del xxi secolo".
"...ha sintetizzato i dati emersi dal congresso di Roma , sottolineando per esempio il grande numero(oltre 40 milioni nel mondo) di studenti che frequenta questo tipo di scuole , riferendosi ai successi della classi single-sex anche in quartieri difficili come il Bronx a New York, raccogliendo testimonianze di ex alunni soddisfatti e dichiarazioni di parecchi esperti. Altri articoli hanno evidenziato GLI ESITI ACCADEMICI MIGLIORI RISPETTO A QUELLI DELLE SCUOLE MISTE, la MAGGIOR AUTOSTIMA, LA MIGLIORE COLLOCAZIONE PROFESSIONALE, LA STABILITA' DELLE RELAZIONI CONIUGALI, IL MAGGIOR RISPETTO TRA I SESSI ecc."
"Due importanti editori italiani hanno saggiamente dato alle stampe i risultati delle piu' recenti acquisizioni scientifiche in questo campo, ponendo fine a un ostracismo nei confronti dell'educazione differenziata ,che era diventato imbarazzante , in considerazione dell'abbondanza invece di volumi analoghi all'estero.
La pubblicazione di questi libri ha accelerato una svolta nel mondo accademico italiano, nel quale ormai e' meno frequente trovare chi sottovaluti l'importanza della posta in gioco nella ricerca dei migliori strumenti che favoriscano nei giovani la formazione di una corretta identita' sessuale, maschile e femminile, e la valorizzazione delle specificita' dei due sessi anche in funzione di un'armonica e feconda collaborazione familiare, lavorativa, sociale."
"All'estero ,in base ai dati disponibilie fino a prova contraria, la pubblicistica sulle scuole SINGLE-SEX e' abbondante ed e' QUASI UNANIME NELL'ATTESTARE CHE NE ESCONO RAGAZZI E RAGAZZE SERENI, EQUILIBRATI, LABORIOSI IN MISURA PERCENTUALE MAGGIORE RISPETTO ALLE SCUOLE MISTE PER SESSO. E QUESTO A TUTTE LE LATITUDINI, E CON STUDENTI DI TUTTI I CETI SOCIALI. INOLTRE, E' PIU' FREQUENTE TROVARE IN QUESTE SCUOLE GIOVANI SENZA COMPLESSI, CHE SANNO INTERAGIRE BENE CON LE PERSONE DELL'ALTRO SESSO."
""Le classi MONOGENERE, invece, sono tendenzialmente piu' unite e, anche per questo, in base alle statistiche hanno un'efficacia maggiore sotto molti punti di vista. La difficolta' di adottare differenti stili di insegnamento per maschi e femmine all'interno della stessa classe, induce molti docenti a riconoscere che, da questo punto di vista, SAREBBE MEGLIO SEPARARE I SESSI, MA ALCUNI RITENGONO CHE CIO' NON SIA POSSIBILE A BREVE IN ITALIA IN QUANTO NON SAREBBE POLITICALLY CORRECT".
(da notare il riferimento al politically correct, una delle armi preferite dal femminismo per imporre le sue visioni distorte della realta')
"Uno dei libri che in Italia ha affrontato seriamente il confronto tra l'educazione mista e quella monogenere e' Maschi e femmine a scuola.Le differenze di genere in educazione(Sei, Torino, 2007). IL volume contiene i contributi di 7 specialisti che hanno raccolto il meglio della ricerca internazionale. Ne emerge un quadro abbastanza nitido. L' educazione differenziata non e' la soluzione di tutti i mali della nostra scuola, ma E' UN MODELLO CHE FINORA NON HA LASCIATO DELUSI COLORO CHE L'HANNO ADOTTATO, ALL'ESTERO, MA ANCHE IN ITALIA. Basta sfogliare l'indice di questo prezioso volume, per rendersi conto che, SE PER SECOLI LA SCUOLA E' STATA PREVALENTEMENTE MOMOGENERE, non e' stato per un capriccio o per motivi necessariamente discriminatori ma PERCHE' CONSENTIVA DI FAVORIRE MEGLIO LA MATURAZIONE INTELLETTUALE E AFFETTIVA DEGLI EDUCANDI."
Sergio Fenizia, STUDI CATTOLICI n° 586 , dicembre 2009 :"Educazione differenziata. una svolta"
Con questo ho cercato di illustrare una posizione che io considero giusta e necessaria rispondendo, per quanto possibile a chi (come Warlordmaniac e Pupistar_Bianco) hanno avanzato posizioni e riserve rispettabilissime, in quanto motivate da onesto interesse e non da posizioni pregiudiziali basate su ignoranza della materia e propaganda femminista.
ciao