A mio avviso ci sono moltissime imprecisioni negli ultimi commenti, forse frutto di opinioni o di speranze, ma non aderenti alla realtà. Cioè le cose non stanno come dite, e ce lo provano i numeri; i vostri sembrano essere piuttosto dei desideri, che però non trovano riscontro nè nella realtà nè nella logica deduttiva.
l'indice di natalità (di fertilità, per esser corretti) si calcola a figli per donna e non per famiglia, sennò dove ci sono tre famiglie su 1000000 di abitanti pare che si faccia una valanga di figli, mentre magari se ne fanno solo sei su 1000000. Invece si prende quel milione di abitanti, lo si divide per due (le femmine), si vede quanti filgi son nati e lo si rapporta al risultato. Es: 650000 bambini su un milione di abitanti-> indice di fertilità pari a 1,3.
Non citerò adesso i dati precisi perchè ovviamante li dovrei cercare, (se mi date tempo) ma si sappia che i matrimoni sono in forte calo a favore delle convivenze, in Italia l'indice di fertilità è pari a 1,3 figli per donna circa (il tasso di sostituzione è 2, ovviamente), i single sono pari a un quarto della popolazione totale, le coppie anziane sono in aumento. Questi i dati, circa.
Sarebbe a dire, tradotto, che i matrimoni sono in disuso a favore della convivenza, che aumentano i single, che le giovani coppie sposate sono sempre meno.
si va verso la separazione dei sessi, e se siete d'accordo che per far figli si deve essere in due, si capisce perchè si fanno pochi figli.
Che la natalità non sia in rapporto col fattore economico ma con la cultura e i valori non lo dico io, ma i demografi; io copio da loro, in pratica, se sbaglio io vuol dire che sbagliano i demografi, sti ignoranti :p
Poi oh, raga, se mi dite che fare figli non è obbligatorio, io sono al 100% d'accordo con voi, ma non era certo questo quel che volevo dire.
Io volevo dire che (sui grandi numeri) si fanno meno figli perchè si creano meno occasioni per farli, e si creano meno occasioni principalmente perchè l'iniziativa maschile è stata spenta dalla cultura e dai valori (falsi e tendenziosi) in cui ci hanno immersi.
Con ciò non voglio dire che si debba andare controcorrente e sfidare per dovere una sorte palesemente avversa, il mio era solo un tentativo di analisi, certo il primo passo per andar verso una possibile soluzione
L'indice di fertilita' per donna era nel 1995 : 1,19% (minimo storico)
Nel 2008 e' stato del 1,32%
i dati sono istat :l'aumento tra il 1995 e il 2008 tra le italiane e' cosi' interpretato: "L'aumento della fecondita' della popolazione residente osservata tra il 1995 e il 2008 e' infatti, il risultato di tassi piu' elevati nelle eta' superiori ai 30 anni, mentre nelle donne piu' giovani si continua a riscontrare una diminuzione dei livelli di fecondita'".
Tra le donne straniere il tasso e' stato il 2,31% nel 2008: la media complessiva per il 2008 e' stata del 1,42%(tra italiane e straniere).
Il calo dell'indice in Italia e' cominciato nel 1965 e ha toccato il suo minimo nel 1995, c'e' stata una lieve ripresa dopo quella data ma interpretata dall'istat come riportato sopra. La popolazione e' aumentata per immigrazione e maggior natalita' degli immigrati.
L'istat non prevede che la ripresa demografica tra gli italiani possa essere duratura per i motivi suddetti.
Famiglie unipersonali nel 2001(14° censimento) : 24,3%
Nel 1991 il dato era dil 19,8%.
Il 45,5% delle famiglie unipersonali era costituito da vedove e vedovi, il 35,4% da celibi e nubili(dati del 2001 istat).
Aumentano i figli nati fuori dal matrimonio e le convivenze.
Se il calo dell'indice di fertilita' per donna e' iniziato nel 1965, si puo' ragionevolmente attribuirlo ad un calo dell'iniziativa maschile provocato da leggi e culture femministe allora ancora non presenti?
Non e' piu' logico attribuirlo ad altre cause(almeno per quel che riguarda il passato, non per i possibili sviluppi nel futuro)?
I matrimoni sono stati 290009 nel 1995.
Nel 2008 sono scesi a 246613.
Nello stesso periodo le separazioni sono cresciute del 101%(84165 nel 2008) e i divorzi del 61%(54357 nel 2008) (fonti istat).
Quindi nel 1995 in tutto si erano avuti circa 76000 tra separazioni e divorzi contro i 138522 complessivi nel 2008.
Il crollo dell'indice di fertilita' e' avvenuto prima dell'inizio del collasso della famiglia tradizionale, non dopo.
Ora, non c'e' dubbio alcuno(almeno da parte mia) che i single siano in ascesa, che le separazioni e i divorzi aumenteranno come anche le convivenze; ne' ho dubbi che le leggi anti-maschili cominceranno(gia' iniziano?) ad incidere notevolmente su queste tendenze. Ma per il passato le cause vanno ricercate altrove.
il discorso sulle cause e' molto complesso e ricco di sfacettature: dire che vadano ricercate in cultura e valori significa dimenticare che cultura e valori sono fortemente influenzati dall'economia(forse l'unica cosa in cui Marx ha visto giusto).
Perche' la natalita' cala al passaggio da una societa' agricola ad una industriale(e post-industriale)? Cambiano certo i valori e la cultura ma per conseguenza rilevante del cambiamento economico e sociale.
La cultura e i valori che hanno determinato il calo dell'indice di fecondita' io li cercherei nella trasformazione economica, sociale e culturale avvenuta con l'espansione della civilta' industriale, quindi nella stagnazione dei redditi compensata da lavoro femminile e riduzione del numero dei figli, nel costo crescente di un figlio in una societa' moderna a fronte di guadagni economici o di sostegno nella vecchiaia sempre piu' aleatori(non si fanno figli solo per i sentimenti ma anche per interesse), nella precarizzazione del lavoro(sempre l'istat fa notare che la propensione ad avere figli e' piu' alta nei ceti sociali elevati, si riduce nel ceto medio e tocca valori minimi tra operaie e operai).
A queste cause se ne possono aggiungere altre, ne cito una rilevante: c'e' piu' propensione ad avere figli se si puo' contare su appoggi al di fuori della famiglia nucleare(cio' che avveniva normalmente nella famiglia agricola allargata).
Lo spostamento del concetto di autorealizzazione della donna dal ruolo di madre a quello di produttore/consumatore(causato dalla societa' capitalistica e consumistica moderna, che aveva a sua volta generato il femminismo, non esistente al di fuori del capitalismo-come ha fatto giustamente notare ilMarmocchio precedentemente) e' un'altra delle concause, e cosi' via.
Alcuni demografi ritengono che elevare l'indice di sviluppo umano(che misura molti parametri della qualita' della vita oltre al redditto) dovrebbe portare a raggiungere la quota di stabilizzazione del 2,1%.
ciao