Autore Topic: Varie: argomenti che non valgono una discussione.  (Letto 39622 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #165 il: Dicembre 14, 2010, 15:50:05 pm »
la cara Michelle  sta seguendo la parabola di tutte le fighette buone a nulla, che vedendo il tempo che incalza, cercano di buttarla sull'intellettuale. Solo che , oltre a non sapere cantare, ballare, ecc, non sa neanche dire qualcosa di sensato.
ma se ne stia col suo fidanzato segreto a farsi abusare e non rompa

Offline Warlordmaniac

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #166 il: Dicembre 15, 2010, 16:41:34 pm »
Immaginatelo a sessi invertiti:



Offline Fazer

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #167 il: Dicembre 17, 2010, 10:29:08 am »
Dopo ripetuti crash di sistema, il cervello di Belen è riuscito a riavviarsi in modalità provvisoria, e ha sfornato questa roba qui:

http://www.corriere.it/spettacoli/10_dicembre_16/belen-natale_4d1c1536-0924-11e0-a831-00144f02aabc.shtml

Bélen: «Io solo una showgirl. Lo scandalo sono quelle come me in politica»
Alla presentazione del suo primo film la Rodriquez risponde per le rime alle accuse di volgarità 
MILANO - Questa volta (Natale in Sudafrica, il cinepanettone nelle sale dal 17 dicembre) Belén Rodriguez è un'entomologa sulle tracce del mitico Lepidotterus Ceruleus Paradisiacus. Il suo personaggio si sviluppa nella savana sudafricana. Niente di meglio per sfoggiare shorts camicetta con bottoncino in partenza e lunga coscia sempre abbronzata (beata lei). Solare come le argentine riescono a essere sulle pedane di ballo, eccitata come qualsiasi fanciulla che in tre anni abbia accumulato pagine di curriculum e titoli tv e persino cinema. E ancora al centro di polemiche. Dalla liason amorosa con Fabrizio Corona: pane per i denti di ogni genere di gossip. Agli shorts ascellari negli spot di Tim su cui continuano a piovere accuse di «volgarità». Ed è proprio durante la presentazione di Natale in Sudafrica che l'italo-argentina ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Io sono solo una showgirl, ma non si sa perché sono sempre al centro di presunti scandali», dice. «Per me è uno scandalo se una showgirl come me, una che ha fatto i calendari, scende in politica. Io non deciderei mai di fare politica e mai lo farò».
SEXY E CARRIERA - Troppo sexy nei suoi spot è stata l'accusa che le ha ronzato intorno per tutta la settimana, altri sostengono sia sovraesposta. E Bélen Rodriguez contattacca: «Non ho ricette per la mia carriera, ma mi chiedo chi al posto mio rifiuterebbe gli spot Tim, Sanremo o il film di Natale. Ho cominciato solo due anni fa a fare tv e mi è capitato di tutto, nessuna showgirl come me rinuncerebbe ad uno solo di questi progetti». La Rodriguez difende le sue esperienze nel mondo dello spettacolo in Italia e soprattutto non sopporta che le si dica che in fondo non sa fare niente: «Sono una neonata in questo ambiente, soprattutto nel cinema, ma mi infastidisce che si dica di me che non sono in grado di fare nulla. Quando recito cerco di essere il più naturale possibile, ho dimostrato che so cantare e suonare discretamente la chitarra, se devo ballare mi preparo con cura. Non so cosa ci si aspetti da me, ma non ho mai fatto sciocchezze enormi e tutto quello che faccio lo faccio con grande impegno».

Online Massimo

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #168 il: Dicembre 17, 2010, 14:41:21 pm »
In fondo Belen è sincera: lo sa benissimo che a nessuno importa una beata mazza
quello che sa fare. E quindi di cosa sappia fare non si pone il problema. Tutti sono
interessati SOLO alla sua carozzeria. Il problema è che questi tutti lo dimenticano.

Online Jason

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #169 il: Dicembre 17, 2010, 22:49:45 pm »
Potrei sbagliarmi, ma credo che una vasta quota di uomini non abbia ancora piena coscienza di questa realtà, credendo magari che sia un fenomeno ancora sporadico e minoritario. Di conseguenza essendo un qualcosa di ancora non pienamente manifesto, queste bloggerine lo sanno fin troppo bene e menano il can per l' aia, anche per un desiderio reiterato di sentirsi "donne forti e libere" che incuterebbero timore agli "eterni bambinoni". Si può star certi che davanti a un contraddittorio a quattr'occhi -anche virtuali- non spiffererebbero parola.

Fino a pochi anni fa forse non si aveva la piena coscienza del problema...adesso non è così.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline Archiloco

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #170 il: Dicembre 17, 2010, 23:16:07 pm »
Il problema inizia ad essere sentito,specie da chi ha subito gli effetti di una separazione con i disagi economici che ne conseguono,ma non ancora abbastanza.

Cmq la cosa che da fastidio è che nei media prevale l'analisi sociologica femminista,e le letture diverse non trovano spazio sufficientemente.

Online Jason

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #171 il: Dicembre 23, 2010, 08:54:10 am »
Allora :
1) voglio proprio vedere se sono in aumento i figli affidati ai padri . Dati ? Dimostrazioni ? A me sembra che vige la cultura del " i figli sono delle madri" . Quindi dite a queste imbecilli femministe che i loro dati campano in aria. Come pure i dati contro la PAS : campano in aria .
2) si critica il fatto che i padri pensano ad una nuova vita perchè parlano di vacanze ecc. Ma li volete allora proprio alla caritas, vero ?

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

http://esseredonna.wordpress.com/2010/10/08/bigenitorialita/

BIGENITORIALITA’ è affidare un figlio al padre ad ogni costo?
Posted on ottobre 8, 2010 by donneanord


Bigenitorialità è un bel concetto condiviso non solo dai padri ma anche dalle madri e dai figli quando le famiglie si sgretolano, se non fosse che…

La legge sull’affido condiviso pretende di imporre la sua applicazione indifferentemente a tutti i casi di separazione. La Bi-genitorialità non è ammissibile laddove sussista un clima di violenza.

Ma riflettiamo! A quale donna e madre separata non piace poter avere un po’ di tempo libero da dedicare a se stessa, andare dal parrucchiere o solo a bere un caffè con un’amica, sapendo che i suoi figli sono al sicuro con un padre amorevole che se ne prende cura?

A quanti figli non piace sapere che, nonostante i loro genitori non vadano più d’accordo, riescano a godere della presenza di entrambi senza problemi?

Le risposte sono ovvie: a tutte e a tutti.

Ma, poiché la maggior parte delle coppie si separa perché in “conflitto”, difficilmente dopo la separazione, la loro situazione si appiana.

I giudici auspicherebbero forse vedere dei genitori che si lasciano in accordo su tutto, soprattutto per quel che concerne la cura dei loro figli. Ma così non è. Per la mia esperienza molto personale, ai giudici, così come agli operatori che ruotano generalmente intorno alle coppie separate, non interessa nulla quale delle due parti in causa alimenti la conflittualità. Dato che non possono, in così poco tempo (il tempo dell’udienza) giudicare e decidere su chi dei due sia più meritevole di fiducia come genitore, si affidano al lavoro svolto dagli avvocati, consulenti psicologi e assistenti sociali (laddove siano stati nominati).

E, salvo che non sussistano motivi molto gravi, a nessuna di queste figure interessa sapere da “quale” parte scaturisca il conflitto. Essi partono dal presupposto che il fallimento dell’unione sia addebitabile a entrambi. Ecco perché molti ci sentiamo ingiustamente colpiti quando constatiamo che il giudice, nell’emettere la sentenza, non ha colto la nostra posizione di vittima rispetto alla condotta discutibile del nostro ex partner.

Tutto questo per dire che…

La scelta di un bravo avvocato non può essere casuale né affidata alle pagine gialle, soprattutto oggi perchè:

■Oggi la legge sull’affido condiviso ha tolto alle madri tutte quelle tutele di cui prima godevano.
■Oggi sempre di più i figli sono affidati ai padri, anche se la TV e i giornali non ne fanno menzione.
■Oggi vige la cultura che le madri accusano falsamente i loro ex compagni per vendetta e per estrometterli dalla vita dei loro figli.
■Oggi in molti tribunali è entrato un assurdo “spauracchio” chiamato PAS, ossia la sindrome da alienazione genitoriale, osannata da tanti padri separati e usata dai loro avvocati contro le loro ex compagne per ottenere la custodia dei figli (con relativa assegnazione della casa coniugale e il mantenimento della prole).
■Oggi le madri sono costrette a continuare ad avere rapporti “civili” con i loro ex compagni, anche se violenti e abusanti e anche se temono per se stesse e per i loro figli.
■Oggi le madri che accusano i loro ex compagni di abusi sessuali nei confronti dei figli minori, sono tacciate per bugiarde, manipolatorie e perciò inattendibili. Lo stesso trattamento è riservato ai figli e non è raro che essi siano allontanati dalle loro mamme per forzarli a frequentare i loro padri.
 

Col concetto della Bigenitorialità si vogliono nascondere sotto il tappeto della cura e della tutela dei minori, le falsità e gli interessi economici.

Quanti sono i papà veri che rinunciano ai divertimenti e alle donne per accudire ai loro figli? Quanti sono quelli che li affidano ai nonni, agli zii, agli amici e ai conoscenti perché “troppo occupati” per poterli curare?

Sicuramente un po’ più di un tempo ma comunque sempre pochi rispetto al loro numero. Basti vedere nei siti d’incontro online che pullulano di padri separati alla ricerca di nuove conquiste o nei luoghi di divertimento.

Non si sente e non si legge altro dai mass media in questi ultimi tempi che: “Papà separati, i nuovi poveri”. E a chi non viene in mente, leggendo questi titoli, che le mamme separate facciano vita da “signore” con i soldi dei loro ex compagni? Forse una volta questo succedeva, chissà, forse…

La verità è che oggi, le madri separate non vanno in TV o sui giornali a lamentarsi (oggi per i mass media non c’è spazio per i problemi delle donne…al massimo danno spazio alle poche madri assassine, giusto per denigrare la figura materna).

Le mamme separate si rimboccano le maniche e vanno a fare le pulizie e a curare le persone anziane, si prestano a qualsiasi lavoro umile e dignitoso pur di nutrire se stesse e i loro figli, senza lamentarsi né pretendere la prima pagina dei giornali per questo.

I papà separati hanno capito bene che l’affido esclusivo alla madre, un tempo era una prassi consolidata dovuta a un fattore culturale ed è perciò la cultura degli italiani che essi stanno influenzando attraverso i mezzi d’informazione e internet.

Questi padri sanno che oggi, più che mai, devono giocare la loro partita, ora che i riflettori dei mass media sono puntati su di loro e che molti politici sono dalla loro parte.

La cronaca li sta mettendo a dura prova: troppo spesso a uccidere le donne sono mariti e padri e non fanno certo bene alla loro causa, perciò essi li giustificano e li difendono in quanto uomini, criminalizzando le vittime anziché i loro carnefici.

Ma perché non si dissociano da questi assassini e non ne prendono le distanze?

Forse perché sono divenuti troppi…o forse chissà, perché sotto sotto, c’è qualcuno che gioisce nel vedere tutte queste donne ammazzate? Forse qualcuno che s’è lasciato prendere la mano dall’odio contro le donne?

Speriamo di no, speriamo che se così fosse, quel qualcuno si ravveda perché l’odio non ha mai portato a nulla di buono…

M.R.
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Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Jason

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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #173 il: Gennaio 20, 2011, 21:37:41 pm »
Leggete soprattutto i commenti . Cominciano a stufare queste stronzate.


http://www.corriere.it/salute/11_gennaio_20/infuenza-maschi-sintomi-dipasqua_ab0ad7b6-2497-11e0-8269-00144f02aabc.shtml

SAREBBE COLPA DELLO STRESS LAVORATIVO
Il lamento del maschio influenzato
Un gruppo di ricercatori certifica l'esistenza della "man flu", i cui sintomi vengono denunciati con una certa esagerazione e vissuti con un atteggiamento drammatico
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Il lamento del maschio influenzato

Un gruppo di ricercatori certifica l'esistenza della "man flu", i cui sintomi vengono denunciati con una certa esagerazione e vissuti con un atteggiamento drammatico

 
 
MILANO - Il padre di famiglia è sdraiato a letto con lo sguardo immobile e rassegnato e da giorni giace supino con espressione affranta, mentre il naso gocciola inarrestabile e dalla bocca fuoriescono gemiti agonizzanti. Ha trentasette e due. La madre di famiglia - con trentotto - ha fatto i letti e la spesa, accompagnato i bimbi a scuola e va a lavorare. Tutto senza lamentarsi. Alzi la mano chi non ha mai assistito in vita propria a uno scenario simile, tanto da pensare che il cosiddetto sesso forte alle prese con la banale influenza reagisca in modo assai poco forte.

LO STUDIO - Ora questa verità è riconosciuta scientificamente da un’autorevole ricerca sudcoreana pubblicata sulla rivista Occupational Medicine: i maschi, soprattutto se afflitti da stress lavorativo, si lamentano molto più delle donne dei sintomi da influenza e raffreddore e li vivono in modo plateale, spesso esagerandoli e spessissimo rompendo le scatole oltremodo alle silenziose e ben più stoiche compagne. Lo studio ha coinvolto 1.200 operai di più di 40 differenti aziende sud-coreane e ha sottolineato la valenza dello stress lavorativo maschile nelle reazioni alle patologie influenzali.

LA MAN FLU - Insomma la man flu, ovvero l’influenza maschile, esiste veramente, non è un prodotto dell’ironia femminile e si presenta con caratteristiche diverse da quella delle donne. In parte i maschi sono effettivamente meno eroici alle prese con le patologie da raffreddamento, ma in parte lo stress da lavoro ha sull’uomo conseguenze ben più nefaste, soprattutto quando la febbre e il raffreddore decidono di aggredire i poveri uomini. Il 74 per cento dei maschi sotto pressione nel lavoro si lamenta di più infatti alle prese con l’influenza, sommando probabilmente le preoccupazioni lavorative con lo stato di salute e denunciando sintomi enfatizzati. Il link esistente tra salute e serenità lavorativa non termina qui però ed è pur vero che, al di là delle reazioni alla malattia, chi vive una situazione di preoccupazione sul lavoro tende ad ammalarsi di più. Più precisamente gli uomini che sentono di non avere un sufficiente controllo sul loro lavoro hanno il 42 per cento di possibilità in più di ammalarsi, mentre chi non ha un adeguato supporto sociale vede aumentare del 40 per cento le probabilità di cadere vittima dell’influenza. Come fa notare Olivia Carlton, della Society of Occupational Medicine, lo stress di ogni tipo ha un forte impatto sulle difese immunitarie ed esiste un rapporto profondo tra condizione fisica e mentale. Ma questo lo avevano già intuito gli antichi romani, ben prima di Olivia Carlton e degli scienziati sud-coreani
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Re: Varie: argomenti che non valgono una discussione.
« Risposta #174 il: Gennaio 20, 2011, 21:41:39 pm »
.
« Ultima modifica: Gennaio 20, 2011, 22:42:24 pm da Jason »
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Offline Milo

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« Risposta #175 il: Gennaio 21, 2011, 00:14:01 am »


Si chiama Phoebe Price ed è uno dei personaggi "inutili" più martoriati dai blogger che non le risparmiano nulla. Per molti è il simbolo del trash elevato all'ennesima potenza. Qualche esempio: "Ma chi è, non la conosce nessuno..."; "Ma cosa si è messa in testa? Un ananas.."; oppure: "Non la trovate neppure su Wikipedia"; "Negli archivi dell'FBI nel suo file si legge: 'not found' ". E si potrebbe andare avanti per molto ancora. Le note che accompagnano la sua biografia spiegano che già all'età di 19 anni rimase folgorata dalla moda e dalla recitazione e che ama lavorare con enti di beneficenza. Non solo: è il portavoce per donne maltrattate. Phoebe Price è anche un designer di cappelli e cerchietti nelle principali boutique di Beverly Hills. E queste foto che arrivano da Los Angeles sono già diventate un cult su molti siti. Lei che fa benzina ad un distributore con un look che dire che non passa inosservato è un eufemismo. E i blogger tornano a scatenarsi

http://www.repubblica.it/persone/2011/01/20/foto/phoebe_price_colpisce_ancora_dal_benzinaio-11448705/1/?ref=HRESS-4

Offline ilmarmocchio

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« Risposta #176 il: Gennaio 21, 2011, 17:52:58 pm »
Leggete soprattutto i commenti . Cominciano a stufare queste stronzate.


http://www.corriere.it/salute/11_gennaio_20/infuenza-maschi-sintomi-dipasqua_ab0ad7b6-2497-11e0-8269-00144f02aabc.shtml

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Il lamento del maschio influenzato

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MILANO - Il padre di famiglia è sdraiato a letto con lo sguardo immobile e rassegnato e da giorni giace supino con espressione affranta, mentre il naso gocciola inarrestabile e dalla bocca fuoriescono gemiti agonizzanti. Ha trentasette e due. La madre di famiglia - con trentotto - ha fatto i letti e la spesa, accompagnato i bimbi a scuola e va a lavorare. Tutto senza lamentarsi. Alzi la mano chi non ha mai assistito in vita propria a uno scenario simile, tanto da pensare che il cosiddetto sesso forte alle prese con la banale influenza reagisca in modo assai poco forte.

LO STUDIO - Ora questa verità è riconosciuta scientificamente da un’autorevole ricerca sudcoreana pubblicata sulla rivista Occupational Medicine: i maschi, soprattutto se afflitti da stress lavorativo, si lamentano molto più delle donne dei sintomi da influenza e raffreddore e li vivono in modo plateale, spesso esagerandoli e spessissimo rompendo le scatole oltremodo alle silenziose e ben più stoiche compagne. Lo studio ha coinvolto 1.200 operai di più di 40 differenti aziende sud-coreane e ha sottolineato la valenza dello stress lavorativo maschile nelle reazioni alle patologie influenzali.

LA MAN FLU - Insomma la man flu, ovvero l’influenza maschile, esiste veramente, non è un prodotto dell’ironia femminile e si presenta con caratteristiche diverse da quella delle donne. In parte i maschi sono effettivamente meno eroici alle prese con le patologie da raffreddamento, ma in parte lo stress da lavoro ha sull’uomo conseguenze ben più nefaste, soprattutto quando la febbre e il raffreddore decidono di aggredire i poveri uomini. Il 74 per cento dei maschi sotto pressione nel lavoro si lamenta di più infatti alle prese con l’influenza, sommando probabilmente le preoccupazioni lavorative con lo stato di salute e denunciando sintomi enfatizzati. Il link esistente tra salute e serenità lavorativa non termina qui però ed è pur vero che, al di là delle reazioni alla malattia, chi vive una situazione di preoccupazione sul lavoro tende ad ammalarsi di più. Più precisamente gli uomini che sentono di non avere un sufficiente controllo sul loro lavoro hanno il 42 per cento di possibilità in più di ammalarsi, mentre chi non ha un adeguato supporto sociale vede aumentare del 40 per cento le probabilità di cadere vittima dell’influenza. Come fa notare Olivia Carlton, della Society of Occupational Medicine, lo stress di ogni tipo ha un forte impatto sulle difese immunitarie ed esiste un rapporto profondo tra condizione fisica e mentale. Ma questo lo avevano già intuito gli antichi romani, ben prima di Olivia Carlton e degli scienziati sud-coreani


questi ricercatori sono mani rubate alla zappa.
lo sa qualsiasi medico, e io vhe lo sono ve lo confermo, che le donne strarompono i c...ni chiamando di continuo per< le febbrette da 37,1 . Scherziamo ?
Sopportano ? i medici e i pediatri le sopportano, visto che intasano le linee telefoniche con isteriche chiamate circa le malattie piu' assurde e improbabili, senza capirci un  c..zo.
va bene dover pubblicare per avere i finanziamenti, ma c'e' un limite alla decenza

Offline Milo

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« Risposta #177 il: Gennaio 29, 2011, 10:32:05 am »
Fenomeno uonna
Maschi sempre più donne. Lo dice l'Eurispes.

Lui sempre più simile a lei. Nasce il fenomeno uonna: uomini che non pensano come donne ma agiscono come tali. Apparecchiano la tavola e si spalmano sul viso la crema anti-rughe. Non si perdono le ultime tendenze della moda e non vedono l’ora di andare al supermercato. Fanno la lavatrice e si cimentano con piacere ai fornelli e al cambio dei pannolini del pupo. A dirlo, numeri alla mano, è l’ultimo rapporto Eurispes sullo stato dell’Italia, in base al quale oltre la metà del campione (53,3%) apparecchia la tavola, un 46,8% adora andare al supermercato e un buon 32,9% si cimenta con i fornelli. Piace meno pulire il bagno (solo il 23,7% sostiene di farlo) o fare la lavatrice (solo il 19,4% si dedica a questa incombenza).
E come premio, Bunga bunga a parte, non c’è il cibo ma ci sono i prodotti di bellezza. La prova sono i numeri. Negli ultimi tre anni hanno speso per farsi belli oltre 200 milioni di euro e molte aziende hanno lanciato intere linee, con formulazioni adatte alle necessità degli uomini, che costituiscono circa il 10% del totale del fatturato. La “uonna” è appena nata ma ha già la sua malattia. Si chiama vigoressia e indica l'ossessione per il fisico. Ne sono affetti 670 mila italiani.

Venerdì, 28 Gennaio 2011

continua su...

http://www.lettera43.it/stili-vita/7382/maschi-sempre-piu-donne-cucinano-puliscono-e-vanno-pazzi-per-le-creme_breve.htm

Offline ilmarmocchio

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« Risposta #178 il: Gennaio 29, 2011, 13:55:45 pm »
Ah, il progresso.... che bella cosa :doh:

Offline Volpe argentata

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« Risposta #179 il: Gennaio 29, 2011, 14:12:22 pm »
Questo articolo è un ossimoro...
definendo "donna" un uomo che si occupa di pulire la casa e di cucinare paradossalmente finisce con l'affermare che il posto della donna sia effettivamente ai fornelli ed in bagno, salvo poi tirare fuori una statistica opposta il giorno dopo criticando tutti gli uomini che non amano fare le faccende di casa e non vogliono aiutare la compagna, in poche parole questo articolo è FECCIA.....