Riporto commento di Rino DV sul blog della Terragni che chiedeva spiegazioni agli uomini
sull'orribile mistero della sessualità maschile.
http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2010/10/07/qualcuno-puo-spiegarmi/1- Pestaggio morale.Nei paesi anglosassoni lo chiamano male-bashing. E’ il pestaggio morale antimaschile. Un crescendo di canzonature, dileggi, colpevolizzazioni e criminalizzazioni rivolte contro l’intero genere maschile e contro tutti i singoli interlocutori maschi in quanto tali, praticato da decenni su tutti i media attraverso l’utilizzo della cronaca e della storia, del passato e del presente, del Qui e dell’Altrove. Dai roghi delle streghe, all’infibulazione, dagli stupri di massa, ai matrimoni combinati. Una eterna rimemorazione del male vero e di quello falso, inventato, moltiplicato x 10, x100 x 1000, subito dalle donne in ogni luogo e in ogni tempo. Un processo di colpevolizzazione che non ha precedenti e che ha per scopo il disarmo morale degli uomini e la costruzione di un debito infinito a carico delle generazioni maschili presenti e future. Debito da pagare.
2- Cuore malato.E tutto ciò senza che mai si ricordi l’altra faccia della medaglia, la salvezza che viene dagli uomini, massimanente rappresentata dal fatto che i morti sul lavoro sono maschi al 97.8%. Giacché dove ci sono pericoli per la salute e la vita, rischi civili e penali, là ci sono gli uomini. Da sempre. Ora, quando di una persona o di un gruppo si sente dir male e nient’altro che male, come se il male fosse ciò che la contraddistingue, incistato nella sua anima, sola forma espressiva del suo essere, quando non se ne sente mai dir bene, significa che qualcosa non va. Nel cuore di chi giudica.
3- Esecutori e mandantiCiascun uomo e tutti gli uomini sono chiamati a confessarsi correi dei crimini di una minoranza che agirebbe, secondo il dogma femminista, non personalmente, ma in nome e per conto dell’intero Genere.
L’assassino, lo stupratore non sono altro che sicari di cui tutti gli uomini sono mandanti. Tutti. Di qui la richiesta della M. Terragni rivolta a tutti gli uomini di “spiegare”. Ossia di confessarsi mandanti e colpevoli. L’autodafè dell’intero Genere maschile è ciò che si esige. Sulla culla dei maschi neonati è impresso il timbro del crimine potenziale e della colpa attuale derivante dalla sola appartenenza. Su di essi già grava il debito e quindi l’onere del risarcimento.
4- Strumenti di guerraLe donne hanno realizzato grandi conquiste, altre ancora verranno, non ci sono dubbi. Ma come hanno fatto? Non hanno usato né le armi materiali, né il voto, né lo sciopero. Con cosa hanno dunque combattuto? Con la sola parola. Hanno costruito un racconto che le definisce vittime in ogni tempo e luogo e con ciò hanno criminalizzato come carnefice il Genere maschile in quanto tale. Le armi delle donne occidentali sono state e sono il dileggio, la colpevolizzazione e la criminalizzazione degli uomini. Non ce sono altre.
E’ giunta l’ora per gli uomini di rendersene conto.
5 – DisvelamentoLa maggior parte delle donne ritiene di aver vinto la propria battaglia in Occidente sulla base del fatto che essa è giusta e sacrosanta. Ma vittorie e sconfitte non hanno nulla a che vedere con la natura della causa, con gli scopi. La storia è piena di torti vincenti e di ragioni perdenti. Insomma, se si vince, ciò non accade perché si abbia ragione, ma perché si è più forti del nemico e si hanno buone armi (migliori delle sue). Forza morale, coraggio e determinazione non bastano, ci vogliono strumenti. E’ ovvio allora che risulti del tutto sgradito veder svelate i mezzi con i quali le conquiste sono state ottenute, perché non sono strumenti onorevoli. Tuttavia sono quelli e lo si sa con assoluta certezza perché non ne esistono altri.
6- Sangue invisibileLa battaglia contro il “maschilismo” (per la rieducazione degli uomini) è stata ed è incruenta, in quanto non produce sangue visibile. E’ una battaglia psicologica e morale volta a trasformare la psiche degli uomini, i loro valori (ossia i loro sentimenti) a rieducare il Genere maschile con mezzi psicoemotivi di cui vergogna e colpa sono i primi. La vergogna si suscita con il dileggio, la colpa con la criminalizzazione. Ecco perché da 40 anni ciò che è maschile viene deriso e schernito e gli uomini sono criminalizzati ogni giorno e senza sosta assegnando a tutti i delitti di pochi. Perché non c’è altro modo per rieducarli che attraverso il disarmo morale.
7- Male e ancora più MalePosso sbagliarmi, tuttavia direi che il male prodotto dai maschi, per quanto grande sia, forse non supera l’immensità del bene (la quasi totalità di ciò che esiste). Se benevolenza vi fosse, quel male verrebbe comparato a questo bene, ma in tal modo come sarebbe possibile quella criminalizzazione che rimane una necessità nel conflitto? Per questo il bene viene cancellato, affinché, nel deserto che ne resta, emerga nuda, nella sua sanguinosa solitudine, la gigantesca montagna del male. La quale però, nonostane ciò, risulta più piccola di quanto sarebbe utile, altrimenti non si spiegherebbe la ragione della moltiplicazione x 10 e x 100 e x 1000 dei crimini dei maschi, né l’importazione dei loro delitti da paesi lontani, né la rimemorazione di quelli del passato. Più vasta è la somma dei crimini evocabili, più grande sarà la colpa di Genere e quindi più agevole la manipolazione dei sentimenti e l’abbattimento morale dell’uomo. Più grande il debito, più grande sarà il risarcimento.
8 – Buona fede e buone intenzioniE’ ovvio che, di fronte ad una simile descrizione dei caratteri del conflitto e degli strumenti usati, di fronte a questa TAC che mostra l’inverosimile, si resti di sasso, trasecolati e sgomenti. Accadde anche a me, a suo tempo, ed a maggior ragione accadrà alle donne che trovano in se stesse solo buone intenzioni ed eccellenti intendimenti. Che si sentono amorevoli e benevolenti anche quando ricordano ai maschi di casa, agli amici, ai colleghi, la somma dei delitti, delle atrocità e delle prevaricazioni di cui sono tutti colpevoli, in quanto mandanti e beneficiari, al pari degli autori. La buona fede è sicura, le buone intenzioni non sono in discussione. Eppure, il giorno delle nozze, nessuna ricorda al neomarito gli stupri di massa, i roghi delle streghe, la clitoridectomia, il vlad arabo, il mahasati indiano e tutta la somma incalcolabile dei crimini di cui si sono macchiati. Nessuna lo fa. Ma se è la verità, perché non ricordarla? Perché fingere che non sia vera?
Perché ogni relazione è impossibile con colui contro il quale si lancia la condanna alla morte morale. Perché non si può emettere simile sentenza contro coloro che amiamo, o, quantomeno, che non odiamo. Ciò che nessuna innamorata fa con l’amante e nessun amico con l’amico, è quel che viene praticato da decenni contro gli uomini in Occidente. La sua fonte non è la benevolenza.
Il mistero così è svelato e il tempo della buona fede è compiuto.
Per gli uni e per le altre è l’ora della verità. Amara come sempre.
Ringrazio dell’ospitalità.
Arrivederci.
Rino DV