ragazzi: questa va letta! ascoltatemi e leggetela tutta: è un po' meno prolissa del solito, dice in modo abbastanza chiaro ciò che vuole dire, ma, SOPRATTUTTO, svela in maniera inequivocabile la GRANDE MENZOGNA FEMMINISTA
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/12/18/discriminazione-sul-lavoro-non-ti-assumo-per-il-tuo-bene/#more-8009(RIPORTO INTEGRALMENTE, PERCHÉ SENNÒ NON MI CREDETE!)
Un racconto di T., tratto dalla nostra mailing list, della serie – quando la mediatica emergenza stupri diventa alibi per discriminazioni sessiste sul lavoro:
Ieri avevo la seconda parte di un colloquio di lavoro, il colloquio tecnico con quello che sarebbe potuto diventare il mio capo e quello che sarebbe potuto diventare un mio collega. Ho iniziato il colloquio con il probabile futuro collega, un ragazzo simpatico e gentile che mi ha torchiato con le domande tecniche per circa 30 minuti. Poi è arrivato il capo, che mi ha ricordato di nuovo quanto fosse delicato il ruolo che avrei rivestito e bla bla bla.
Io rispondo che so perfettamente che l’amministratore di rete riveste un ruolo chiave in ogni società e che nessuno meglio di me, che lavoro per uno dei maggiori service provider italiani, ha chiaro questo concetto. Inizia di nuovo il mitragliamento di domande tecniche ed anche questa volta rispondo in maniera puntuale e precisa.
Finalmente dopo un’ora di rottura di ovaie mi comunica che il colloquio è finito ma, prima di decretare il suo responso, mi rivolge l’ultima domanda: “lei dove abita?”. Rispondo che, come c’è scritto sul curriculum, abito in provincia di XXXXXX, mi sposto con la macchina e faccio questa vita da 12 anni.
A questo punto mi dice che il colloquio è andato benissimo, che sono tecnicamente preparata, che il mio profilo risponde esattamente a quello che stavano cercando, che umanamente gli ho fatto un’ottima impressione, ma che, con tutto quello che si sente oggi, il fatto che una donna si sposti la sera da sola per tornare a casa non lo rende tranquillo. Dopo un primo momento di smarrimento, rispondo che durante il mio precedente lavoro, mi è capitato diverse volte di uscire a mezzanotte, all’una e alle 3 di notte dall’ufficio e che per me non rappresenta un problema. Interviene anche quello che sarebbe potuto diventare il mio collega e dice al capo che io mi sposto in macchina e non con i mezzi e che non vede quindi dov’è il problema.
Il capo allora incalza dicendomi “noi qui possiamo offrirti solo fatica, e opportunità di crescita professionale certo, ma guardi che qui fatichiamo molto”. E certo perchè io, che lavoro per un service provider, me la gratto dalla mattina alla sera.
Si accommiata accomiata facendomi capire con un giro di parole che continueranno a cercare per qualche giorno e se troveranno un uomo con i miei stessi requisiti, per la mia incolumità fisica avrà lui il posto. Purtroppo non ho potuto ringraziarlo quanto avrei voluto, perchè se continuerò ad essere sfruttata tramite un contratto di collaborazione rinnovato di 3 mesi in 3 mesi lo devo solo al suo spirito umanitario da vetero maschilista di merda.
cioè: vi rendete conto?
se devono chiedere i finanziamenti al comune per la Casa delle p..., allora per una donna ogni ora di sopravvivenza è una scommessa, gli omicidi di donne sono di dimensioni tali da parlare di femminicidio e da imporre il passaggio al piano B (piano B, cioè il mitra, non lato B, maligni che non siete altro), se devono sparare caxxate in TV o sui giornali una donna per arrivare e tornare dal lavoro deve fare lo slalom tra stupri e stalking
se invece hanno qualche interesse diverso ecco che le nostre città sono il massimo della sicurezza a qualunque ora del giorno e della notte, tra mezzanotte e le 3 di mattina poi sono più sicure degli asili nido
allora: quando su un sito dichiaratamente femminista si pubblica un intervento del genere, viene da domandarsi davvero se i neuroni li abbiano connessi!
quindi, se qualcuno è in contatto, o conosce un indirizzo mail, o sa come contattare le paucineuroniche meridionali, please faccia loro la seguente richiesta:
Insomma verginelle decidetevi una buona volta:
se in Italia c'è una emergenza stupri e un femminicidio in atto, barricatevi in casa e restateci, non andate in giro a rischiare la pelle
se invece ritenete di poter fare qualunque lavoro in qualunque parte d'Italia e a qualunque ora, se ritenete che preoccuparsi per la vostra incolumità sia un atteggiamento da maschilisti di merda, bè ditelo apertamente ma abbiate almeno la compiacenza di cambiare registro! PS per la signorina T., CòCòCò al service provider: si acquisti un vocabolarietto d'italiano, costa poco. Acco
miatare è voce composta di a-commiato-> licenza, congedo, da commeo: andare e venire. Si scrive con una m sola nonostante che la radice etimologica ne abbia due!