Ho avuto anch'io la tua stessa pensata, Kratos, però a volte ho il dubbio che la prostituzione aumenti la superbia delle donne: il pensare che un uomo sia disposto a pagare per avere la loro vulva (o il loro sedere, o la loro bocca) le insuperbisce troppo; magari si potrebbe fare che i clienti non pagano nulla. Che ne dici? Lo stipendio magari lo ridurrei a 1000 euro, ma anche 1200 va bene...
Le vostre proposte sono molto belle, ma purtroppo praticamente irrealizzabili... basterebbe ripristinare i casini ante '58, ma partendo da prezzi popolari, per cui puttane sia per i peones che per i nababbi a prezzo differenziato, dato che il sesso è una merce come tutte le altre; e quindi un pezzente come me che p.es. non può permettersi Cayenne o Patek Philippe si accontenterà di una marchettara da 20/30 euri, però in ambiente protetto e controllato, fiscalmente a posto, non quello schifo che c'è oggi sulle strade.
Se le cose fossero così le donne abbasserebbero la cresta perché loro potere contrattuale con cui ci tengono per le palle (cioè quello della figa) scenderebbe quasi a zero; tanti uomini, soprattutto giovani, non si ridurrebbero a servi della gleba per una scopata dato che ci sarebbe la possibilità di farla nei bordelli.
Io fortunatamente ho a due passi il positivo (prezzi a parte) modello austriaco, in un Land che tra l'altro è moooolto cattolico, ma quando si tratta di grano che entra... non olet, come disse qualcuno.
Temo che per il momento questo modello sia difficilmente realizzabile in Italia, anche se Salvini in campagna elettorale aveva detto di essere favorevole alla riapertura dei casini. Difficile perché c'è la forte resistenza della cultura femminista, tra le cui fila noto un sacco di zerbini quaqquaraqua che definirli uomini è un insulto all'antropologia.