Autore Topic: Ancora stupri: tutti falsi!  (Letto 323415 volte)

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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #255 il: Dicembre 02, 2010, 09:21:32 am »
 :w00t:
siamo proprio alle comiche
epperò, scusassero, ma se a Milano c'è + di 1 stupro al dì, ma che, questi giornalisti dementi, devono andare a scrivere proprio del + inverosimile?  :w00t: mah...

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_novembre_30/immigrato-tenta-stupro-donna-incinta-1804274042261.shtml

Citazione
Tenta di stuprare donna incinta, preso
L'aggressione lunedì alle 19 in piazza Oberdan, vicino a un chiosco che vende bibite e panini

l'arresto di un cittadino keniota da parte di una pattuglia della polizia municipale

Tenta di stuprare donna incinta, preso

L'aggressione lunedì alle 19 in piazza Oberdan, vicino a un chiosco che vende bibite e panini

MILANO - Ha visto che il marito si era allontanato per andare in bagno. Non ci ha pensato un attimo: ha avvicinato la donna incinta, italiana, si è denudato e ha tentato di violentarla nel buio di piazza Oberdan, incurante delle auto che transitavano e dei passanti. Le urla della donna, l'intervento del marito, il casuale passaggio di una pattuglia della polizia municipale, hanno permesso agli agenti di mettere le manette al violentatore. A San Vittore è finito un cittadino keniota di 40 anni, Wandari Paken, clandestino. Dovrà rispondere del reato di violenza sessuale. La donna, in via precauzionale, è stata soccorsa e medicata alla Mangiagalli.

L'aggressione è avvenuta lunedì sera alle 19 in piazza Oberdan. Vicino a un chiosco c'era un gruppo di avventori tra cui una donna di trent'anni e il marito. Entrambi stavano mangiando un panino. Poco distante da loro il keniota. Il tentativo di stupro quando il marito della donna ha deciso di fare pipì: non in una toilette di uno dei locali della piazza, ma dietro un albero, ad alcune decine di metri dal chiosco mobile. Wandari Paken si è avvicinato alla donna, l'ha presa per un braccio, l'ha trascinata per alcuni metri e l'ha sbattuta sul cofano di un'auto ferma in sosta. L'uomo si è denudato e ha strappato le vesti del suo sogno erotico, saltandole addosso e tentando di violentarla. Il caso ha voluto che nelle vicinanze transitasse un equipaggio della polizia municipale. Il keniota è stato arrestato.

Alberto Berticelli
30 novembre 2010

facciamo, per puro esercizio teorico, un'altra ipotesi: lei si prostituisce, passa una volante, li beccano, lei per trarsi d'impaccio lo accusa di stupro. Tiene meglio!
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #256 il: Dicembre 02, 2010, 12:53:25 pm »
dejà vu  :mad:

insomma, cosa emerge da questi articoli? che le donne sono incapaci di intendere e volere, non sanno quello che fanno, non sono responsabili se bevono, se non bevono, se scopano e se non scopano!
Ma i genitori sono ancora + patetici: anzichè prendere a frustate la figlia che si è ubriacata, anzichè auto flagellarsi per la pessima educazione impartita, se la prendono con il belga il quale, oltretutto, è presumibile che abbia pagato lui tutte le consumazioni della mangiagatti!

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cronaca/206263_il_caso_erasmus_stord_con_lalcol_la_studentessa_e_poi_la_violent_in_casa/

Citazione
Il caso Erasmus: «Stordì con l'alcol la studentessa e poi la violentò in casa»
IL CASO. Chiuse le indagini su un grave episodio avvenuto in città. Dopo aver avuto con lei una relazione, un giovane belga pretese un rapporto sessuale dopo averla fatta bere molto

La studentessa universitaria denunciò la violenza sessuale

Vicenza. La stordì facendola bere molto alcol e quindi la violentò, in presenza di un'altra persona che però non partecipò allo stupro.
All'epoca, la vicenda che coinvolgeva tre studenti universitari fece molto scalpore. È di questi giorni la notizia che la procura ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio a carico di uno studente, accusato di violenza sessuale aggravata. A processo potrebbe finire Charles Julien Chatteroi, 27 anni, cittadino belga, che fra il 2005 e il 2006 visse per alcuni mesi a Vicenza dove si era trasferito con il progetto Erasmus per studenti stranieri in Italia. È invece uscito di scena da qualche tempo, ma la notizia è trapelata di recente, un amico del belga, il vicentino Gialunca S., che era stato inizialmente indagato ma che ha dimostrato la sua estraneità alle accuse.
Vittima delle turpi attenzioni del giovane una ragazza vicentina che oggi ha 26 anni. Chiara (il nome è di fantasia), che abita con la famiglia nell'Alto Vicentino, all'epoca si era trasferita in città per seguire le lezioni universitarie della facoltà di Ingegneria, prima a Vicenza e poi a Padova. Per questo aveva preso in affitto un appartamento in contrà della Fossetta che divideva inizialmente con due amiche. Poi una delle due si laureò e la sua stanza venne affittata a Chetteroi, che cercava una sistemazione.
Da quanto emerse fra Chiara e il belga nacque un amore, che durò qualche mese, fino a quando il giovane non rientrò in Belgio. Lo studente però tornò a Vicenza qualche tempo dopo per sostenere un esame; trovò ospitalità dall'amico Gianluca, ma in quei giorni contattò Chiara per rivederla. La giovane non si negò all'invito, ma fu subito molto secca: «Non ti mettere in testa strane idee, adesso ho un altro fidanzato».
Quella sera però le intenzioni del giovane studente straniero sarebbero state diverse da quelle della vicentina. Prima con altri amici, poi con il solo Gianluca, la accompagnò in giro per vari locali e la fece bere moltissimo, fino a farla ubriacare. Poi, quando la accompagnò a casa, pretese di avere un rapporto sessuale con lei. Chiara non voleva, ma lui l'avrebbe costretta, stuprandola e lasciandola prima dell'alba.
Quando la giovane tornò a casa dai suoi genitori li trovò molto spaventati, poiché la aspettavano ancora la sera precedente. A quel punto lei raccontò tutto quanto era accaduto e con mamma e papà si rivolse alla polizia che diede il via alle indagini, identificando i due studenti che erano entrati in casa sua e raccogliendo le testimonianze degli amici con cui il terzetto aveva passato la serata.
Gianluca, che inizialmente era stato accusato di violenza sessuale per avere preso parte al rapporto, ha dimostrato la sua estraneità ai fatti. «Quando mi sono reso conto di cosa stava accadendo in quell'appartamento - era la sua versione -, e cioè che avrebbero fatto l'amore, me ne sono andato subito da contrà della Fossetta. Non credevo che Charles avrebbe usato violenza su di lei». La stessa Chiara aveva poi precisato di non essere certa che lui avesse avuto un ruolo.
Le indagini della procura hanno portato a ritenere che la ragazza avesse effettivamente subito una violenza, come dimostrerebbero anche alcune lesioni emerse in ospedale. Charles aveva inizialmente negato ogni rapporto sessuale, salvo poi correggersi per spiegare che se qualcosa c'era stato la ragazza era sicuramente consenziente: si sarebbe trattato di una sorta di "ultima volta" prima che lui rientrasse in Belgio. Ora - il giovane è difeso da un legale di Torino - potrebbe essere costretto a tornare a Vicenza, ma per presentarsi davanti a un giudice.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #257 il: Dicembre 04, 2010, 17:05:46 pm »
 :w00t:

http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/interna/1/Parma/primapagina/dettaglio/2/65677/Rimini%3A_muratore_a_processo_per_stupro_ma_la_vittima_%C3%A8_ancora_vergine.html

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Rimini: muratore a processo per stupro, ma la vittima è ancora vergine

Un muratore riminese di 66 anni è stato assolto in Tribunale a Rimini dall’accusa di aver stuprato una donna di 30 anni, disabile mentale. Una perizia ginecologica ha stabilito che la donna è ancora vergine.

La giovane aveva sostenuto di fronte ai giudici essere stata più volte violentata dall’uomo tra il 2003 e il 2006, quando la madre usciva e lei rimaneva sola in casa. Secondo la donna, il muratore l’avrebbe costretta a rapporti sessuali con violenze e minacce. Ma la difesa dell’accusato ha chiesto una perizia ginecologica sulla donna. E' risultato che la 30enne era ancora vergine. È così caduta l’accusa e l’uomo è stato assolto.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #258 il: Dicembre 04, 2010, 17:17:19 pm »
lei sarà pure stata incapace di intendere e volere e pure pensare, ma il suo avvocato no  :mad:

http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2010/12/03/news/lo-accusa-di-stupro-ma-non-e-vero-2884806
3/12/2010

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Lo accusa di stupro ma non è vero

Trentottenne condannata a 3 anni e 50mila euro di multa

di Francesca Gori
Lo accusa di stupro ma non è vero
GROSSETO. Nella vita del suo uomo c'era entrata quasi in punta di piedi. Ora invece, a distanza di anni, ne sta uscendo attraverso l'aula di un tribunale. Dopo averlo accusato di stupri continui che lui non ha mai commesso e dopo aver truffato anche l'anziana madre dell'uomo.  Bugie messe a verbale e poi ritirate, appena la relazione sentimentale con il suo compagno rientrava sui binari. Accuse infamanti, quelle mosse da una donna di 38 anni nei confronti del suo compagno e padre di suo figlio.

Accuse che andavano dallo stupro al furto, fino al rapimento del figlioletto, denunciato alla questura quando il bambino aveva 11 mesi. Le ricerche erano scattate immediatamente per finire nel nulla, perché l'ex compagno della donna, il suo bambino, non lo aveva mai /rapito.  Scelto il rito abbreviato, il giudice per l'udienza preliminare Marco Mezzaluna ha condannato la donna a tre anni di reclusione e al pagamento di 50mila euro al suo ex compagno per i danni morali subiti. E sei mesi, la signora, dovrà scontarli in una casa di cura. /Perché per capire quello che accadeva nella mente della donna difesa dall'avvocato Marco Calò, il pm Maria Navarro ha chiesto l'
intervento di uno psichiatra. La trentottenne non è risultata incapace di intendere e volere. Ha dimostrato la tendenza a "trasformarsi" a seconda delle circostanze. Dottor Jekyll, quando il suo rapporto d'amore procedeva sereno, Mr Hyde, quando invece le cose non andavano come lei voleva. Una relazione, quella dello psichiatra, che ha fatto scattare anche la richiesta da parte del gup della trasmissione degli atti al pm che dovrà verificare la posizione dell'ex difensore della donna.

Durante le visite dello psichiatra infatti la signora avrebbe detto che a spingerla a denunciare l'ex compagno, sarebbe stato proprio il suo legale.  Denunce presentate, poi ritirate. Bugie raccontate sulla sua storia d'amore. Bugie che si sono rivelate con le gambe corte quando in udienza sono state prodotte le intercettazioni telefoniche che hanno messo al sicuro, da quelle accuse per stupro, l'ex compagno della donna, difeso dall'avvocato Luca Montemaggi. Bugie dette anche in tribunale, quattro anni fa, per ottenere il gratuito patrocinio. Sul conto corrente della donna che aveva dichiarato di non avere alcun reddito c'erano 34mila euro. Soldi spillati, in tre diverse occasioni, all'anziana madre dell'uomo. Con le scuse più strampalate: la necessità di corrompere il direttore di una banca per far assumere la figlia di lui, oppure il pagamento di alcuni ragazzotti che mettessero in fuga un giovane napoletano, che la trentottenne dipingeva come un camorrista, che divideva appunto l'appartamento con la ragazza e altre studentesse a Firenze. O ancora, soldi da versare all'ex moglie dell'uomo. L'anziana, pur di aiutare la nipote, ha versato quelle cifre. Ma quando la verità è venuta a galla, la trentottenne si è trovata con un'altra denuncia, ritirata dopo la restituzione dei 34mila euro.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #259 il: Dicembre 07, 2010, 14:53:32 pm »
ma che si vergognino le ragazzine mestruate!  :mad: il poveraccio è nelle grane senza bisogno che ci sia neppure uno straccio di prova!

http://www.ilreporter.it/index.php?option=com_content&view=article&id=14254:tentato-stupro-due-ragazze-si-chiudono-in-bagno-e-chiamano-il-113&catid=77:cronaca&Itemid=129

Citazione
Tentato stupro: due ragazze si chiudono in bagno e chiamano il 113

violenzadonneDue ragazze di 17 e 18 anni si sono rifugiate nel bagno di una pizzeria in Piazza Stazione dopo che un uomo marocchino aveva tentato di strusciarsi e strofinarsi al corpo della più piccola. Le due amiche, una volta nel bagno, hanno chiamato le volanti che sono intervenute tempestivamente riuscendo a fermare il potenziale stupratore. Per lui è scattata la denuncia e l'avvio delle procedure di espulsione dal territorio nazionale.

APPROCCIO. All'inizio sembrava volere solamente una sigaretta e l'accendino, poi qualcosa di più. Quando l'uomo ha tentanto un diverso tipo di approccio cingendo la ragazza più piccola con un braccio e strofinandosi a lei con il corpo, le due amiche si sono impaurite e sono scappate nel primo locale che hanno incontrato.

DOVE. Tutto ciò è avvenuto nei pressi di Piazza Stazione all'uscita di un locale dove le due ragazze stavano passando la serata.

IL RIFUGIO. Quando si sono sentite minacciate dal marocchino 31enne, le giovani sono scappate ed hanno trovato rifugio all'interno del bagno di una pizzeria in Piazza Stazione, luogo dal quale hanno chiamato i soccorsi con il cellulare.

SOCCORSI. La Polizia è intervenuta tempestivamente ed è riuscita a fermare il marocchino che stava tentando la fuga dopo essersi accorto che le due ragazze avevano chiamato aiuto con il telefono.

RESISTENZA. L'uomo ha anche tentato di reagire contro gli agenti della Polizia che hanno potuto constatare con mano il tentato scasso della porta del bagno riportante segni di lesione recenti.

DENUNCIA ED ESPULSIONE. Il marocchino 31enne, senza precedenti, è stato portato in Questura dove è stato denunciato per violenza sessuale, per violenza privata e per resistenza a pubblico ufficiale. Nei suoi confronti, inoltre, sono state avviate le pratiche di espulsione dal territorio nazionale.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #260 il: Dicembre 08, 2010, 13:02:37 pm »
grande confusione sotto il cielo
dunque:
ammettiamo che sia stata costretta ad un rapporto sessuale senza consenso
difficile si possa imputare all'uomo, lui ha pagato e riteneva di aver a che fare con una prostituta
non è uno stinco di santo (evidente) ma mi pare difficile credere che abbia dimostrato una predisposizione per i rapporti estorti
dalla dinamica raccontata proprio dall'accusa (ammesso che le cose siano andate così) a lui si può rimproverare solo di aver ottenuto un rapporto mercenario
anche a voler credere all'accusa, l'orco è la zia
come mai le paucineuroniche di questo non se ne sono accorte? come mai non hanno chiesto la riconsegna delle chiavi all'orchessa?

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=129734

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«Venduta dalla zia in cambio di cocaina»
L'odissea di Chiara, stuprata a 17 anni
Il pm chiede dieci anni per il violentatore. Lui: mai frequentato quelle donne. La zia della ragazza è morta alcuni mesi fa

di Isabella Faggiano

ROMA (7 dicembre) -

E’ la vicenda terribile che ieri ha convinto il pm romano Gianfederica Dito a chiedere una condanna esemplare, a dieci anni di reclusione, per Franco Pappalardo, l’uomo che due anni fa violentò  :hmm: Chiara. Demolendo anche i suoi sogni di adolescente e la sua fiducia nell’unica parente che aveva dimostrato interesse per lei  :hmm:. Ma andiamo con ordine.

Quella di Chiara è la storia di una ragazzina di borgata, ribelle fin da bambina. Nata da genitori tossicodipendenti, aveva solo due anni quando i servizi sociali la affidarono ad una coppia di amici di famiglia. Un’esperienza durata ben poco, perché anche i ”nuovi” genitori non furono considerati adatti ad educare una bambina. Così, a otto anni, Chiara cominciò una lunga odissea nelle case di accoglienza; una condizione che non ha mai voluto accettare, che non ha mai saputo apprezzare, almeno fino a quando non è caduta in quella trappola.

Chiara desiderava una famiglia normale ed è per questo che, diventata adolescente, ha cercato di riallacciare il rapporti con sua zia Giuseppina... Alla fine Chiara ebbe il permesso di trascorrere alcuni giorni al mese in casa della zia, per avviare un percorso legale che avrebbe portato all’affidamento definitivo alla donna. Fu proprio in uno di questi periodi, un paio di anni fa, che si verificò l’episodio che con grande travaglio Chiara è riuscita a confidare prima ad una suora e poi all’assistente sociale che la seguiva. E da quel momento ha cominciato ad apprezzare l’amore delle religiose che l’hanno cresciuta placando al tempo stesso la sua inquietudine, quella voglia di scappare via dall’unico posto che invece l’aveva protetta fino a quel momento.

Era accaduto che proprio la zia Giuseppina, quando le carte per l’affido erano ormai quasi pronte, la costrinse ad avere un rapporto sessuale con un uomo in cambio di una dose di cocaina. Chiara ha trovato la forza di descrivere cosa accadde il giorno della violenza, in una data non precisata, tra la fine del mese di febbraio e gli inizi di marzo del 2008. Era con la zia; era stata lei a condurla a casa di Franco Pappalardo, a Monte Mario. Lui era in camera da letto, a torso nudo, indossava soltanto dei boxer. È probabile che attendesse il loro arrivo. La bustina con la cocaina per Giuseppina era già pronta. La donna non aveva i soldi per pagare, e saldò il debito con una leggera pressione sulla spalla di Chiara, offrendola all’uomo, spingendola sul suo letto per poi uscire dalla stanza.

Mentre Chiara stava vivendo il momento più brutto della sua vita, lei era dietro la porta ad aspettare; la sentiva urlare,  :wacko:ascoltava ogni sua richiesta di aiuto, ma non fece nulla per sottrarla alla violenza. Dopo aver consumato un rapporto sessuale, l’uomo voleva andare oltre  :hmm: [oltre dove?]. Ma Chiara riuscì a opporsi, evitando così di essere vittima di un’ulteriore violenza.

Franco Pappalardo, ascoltato ieri in aula, si è dichiarato innocente. Ha negato anche di conoscere la vittima. L’avrebbe vista per la prima volta in tribunale, proprio in occasione del processo. La zia Giuseppina, invece, la conosceva, ma soltanto di vista: «Abita nel palazzo di fronte al mio - dice l’imputato - non sapevo nemmeno quale fosse il suo nome completo. L’ho sempre chiamata Pina. A casa mia non è mai venuta». Ma Chiara, durante le indagini, ha riconosciuto il suo carnefice in fotografia, tra le tante mostratele. È stata portata dagli inquirenti nella casa degli orrori, ha ricostruito tutto, ha descritto ogni dettaglio di quel luogo, ogni azione di quella giornata. Ora Franco Pappalardo è agli arresti domiciliari. La zia, invece, indagata fin dall’inizio, è deceduta nei mesi scorsi, a causa delle cattive condizioni di salute. In aula, il legale di parte civile Rossella Benedetti ha condiviso la richiesta del pm a dieci anni di carcere, per l’accusa di stupro di gruppo, in concorso con la zia deceduta. L’avvocato della difesa, Alberto Crasta, invece, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. La sentenza arriverà entro la fine del mese.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #261 il: Dicembre 09, 2010, 14:28:05 pm »
ai cattolici si rimprovera l'inquisizione, l'aver bruciato un numero indefinito di streghe, la superstizione, eccetera. Tutte accuse senza fondamento, sicuramente rivolte al passato e comunque difficili da documentare.
ma chi avrebbe detto che in un paese occidentale nel XXI secolo qualcuno possa essere incriminato per aver "ipnotizzato" la vittima?  :w00t:
di x sè, ad un argometo del genere si dovrebbe rispondere in un modo solo, con una grande risata!
ma la moglie è impazzita, dicono i giornali, ed ha amazzato di due figli, di 5 anni uno, di 11 mesi l'altro. Su questo non si può ridere. Si può solo dire che se una giustizia attende i giudici nazisti che mandarono al forno gli oppositori del regime, una giustizia attende anche i giudici britannici!

http://www.leggo.it/articolo.php?id=95108&sez=ESTERI

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'SANTONE' IPNOTIZZA BIMBA E LA STUPRA PER 10 ANNI FOTO
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La pagina del Daily Mail

Ha ipnotizzato e violentato una bambina per quasi dieci anni, approfittando della sua posizione di psichiatra-'santone' per soddisfare le sue pulsioni di pedofilo. E' ora sotto processo a Manchester il 45enne Martin Smith, denunciato dalla ragazzina, stuprata dall'età di 7 anni a quella di 16, nel 2007 dopo quasi dieci anni di abusi. Dopo la denuncia, Smith si trasferì dall'Inghilterra alla Spagna insieme alla moglie Lianne e alla figlia di 5 anni Rebecca, ma nella scorsa primavera l'estradizione lo ha costretto a fare il viaggio all'inverso. Smith deve rispondere di tre capi d'accusa di stupro, tre di tentato stupro, quattro di aggressione e uno di violenza su minore.
La storia dello psichiatra e della sua famiglia ha creato scandalo oltre Manica, per via del tragico epilogo che ha coinvolto i figli di Smith e di Lianne: pochi giorni dopo l'estradizione, infatti, i due bambini, Rebecca e il piccolo Daniel, di 11 mesi, vennero trovati morti in una stanza d'albergo a Lloret de Mar, non lontano da Barcellona, uccisi dalla madre, impazzita dopo l'arresto di Martin. Lianne è ora in una struttura psichiatrica a Girona, in Catalogna.
Gli abusi da parte del medico, si è saputo in udienza, iniziarono nel 1995 ed andarono avanti fino al 2004: se nei primi anni Smith, dopo averla ipnotizzata, si limitava a molestarla, col passare del tempo le molestie diventarono veri e propri stupri.

PS in questi giorni la lobby femminazista è a corto di "terribili casi di stupro e violenza" in Italia. Per cui si accanisce con Assange e scova il mostro inglese. Ma dove saranno mai i 3 casi ogni due giorni di Milano, senza contare il resto del paese?  :w00t:
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #262 il: Dicembre 10, 2010, 21:05:12 pm »
 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: Questo è un Epic Epic Epic Epic Fail  :lol: :lol: :lol: :lol:
Prima mammina parla di presunti abusi ( appunto, PRESUNTI...), poi spera per il bene di sua figlia che emerga che non c'è stato nessun abuso  :w00t: :w00t: :w00t: :w00t:
Gentile signora, è caduta nella trappola !  :clapping: :clapping: :clapping: :fiocco:


http://sites.google.com/site/aiutatemiafiglia/aiutate-mia-figlia


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Aiutate mia figlia



Premetto sono madre di una bellissima bambina di appena quattro anni e mezzo, mia unica figlia, che vive con me a Treviso, città dove da recente mi sono trasferita per esigenze lavorative da un paese del veronese. Infatti, in qualità di psicologa e di insegnante abilitata, ho avuto da un lato un incarico libero professionale presso una struttura sanitaria privata nonché un incarico annuale di supplenza per l’insegnamento presso una locale scuola materna. Tengo a precisare che in questa sede, nonostante ciò che racconto trovi riscontro in atti ormai pubblici, non posso fornire i dati identificativi di nessuno dei protagonisti di questa triste storia solo al fine di evitare che vengano strumentalizzati ai danni miei e di mia figlia.

Avanti il Tribunale di Verona pende il procedimento di separazione giudiziale tra me e mio marito, nonchè ,  presso la Procura della Repubblica sempre di Verona, dei procedimenti penali a carico di mio marito relativi a 4 denunce da me presentate riguardo a presunti abusi da lui perpetuati su nostra figlia.

Ad oggi mi trovo a vivere insieme alla mia piccola una situazione aberrante che vede mia figlia considerata dalle preposte autorità competenti come un semplice ed amorfo essere vivente senza invece  tenere presente la sua condizione interiore in qualità di essere umano!!

Mi riferisco, infatti,  al fatto che a breve dovrei ricevere a casa mia la visita di operatori sociali i quali, sulla base di una ordinanza del Giudice della separazione, mi chiederanno di consegnargli mia figlia per poi portarla lontano da me, precisamente nel veronese, per essere collocata presso un istituto per minori. Tale grave decisione del Giudice della separazione nascerebbe da una duplice valutazione deduttiva: da un lato, il fatto che relativamente ai procedimenti penali pendenti il magistrato competente ne avrebbe richiesto l’archiviazione, dall’altro il fatto che da una relazione peritale effettuata da incaricati dello stesso Giudice della separazione, vertente sulla “capacità genitoriale” dei genitori della minore, sia il padre  che io madre siamo stati ritenuti ” inadeguati”.

L’assurdo di tutto quanto sopra detto riguarda la circostanza che nonostante  le denunce da me presentate sui presunti abusi ai danni di mia figlia ad opera del padre fossero legittimate dal fatto che era proprio la bambina che spontaneamente veniva a riferirmi su quanto le accadeva durante gli incontri con il papà e che le stesse cose la bambina le riferiva pure al mio avvocato ed a due psicologi che ne dichiaravano ufficialmente l’attendibilità, da 2 anni sono ancora in attesa che qualcuno degli organi inquirenti ascolti ufficialmente mia figlia! Al contrario, ci si preoccupa di richiedere l’archiviazione dei relativi procedimenti penali solo sulla base di deduzioni non suffragate dall’unico elemento oggettivo di prova che avrebbe potuto fornire solo mia figlia!!!!

Da madre devo ammettere che, nonostante il mio personale convincimento su quanto più volte riferitomi da mia figlia in merito ai presunti abusi, nutro la speranza, per il bene psicofisico dalla piccola, che ad una audizione ufficiale della bambina emerga inconfutabilmente il dato oggettivo che la stessa non abbia effettivamente mai subito niente di male!!! Ma fino a quando qualcuno degli organi competenti non si degnerà di voler sentire ciò che ha da dire mia figlia, NESSUNO, compresa me, potrà trarre conclusioni ed emettere sentenze che potrebbero avere delle gravissime ripercussioni sul futuro dello stato di salute psicofisica della bambina!!!

 Relativamente alle conclusioni dei periti nominati dal Giudice in merito al mio profilo psicologico, sfido qualsiasi madre nelle mie stesse condizioni a restare impassibile, serena, a dormire la notte ed a non avere ansie e preoccupazioni!!! Anzi, verosimilmente a differenza di altre madri, io mi sono mantenuta, anche se con grande sforzo,da un lato equilibrata così da riuscire a continuare a lavorare e badare alla crescita positiva di mia figlia, dall’altro lato lucida e ponderata tanto da non dare libero sfogo a quei naturali impulsi di reazione che in queste situazioni nascono spontanei. Infatti, fino all’ultimo, nonostante l’evolversi negativo degli eventi, ho continuato ad avere fiducia nella giustizia e negli apparati di assistenza, tanto da continuare, anche contro il volere di mia figlia, a portare settimanalmente la stessa agli incontri con il padre, pregando che al ritorno la bambina non mi venisse più a raccontare di “…SCHIFEZZE…” subite!!!

 

 MA ADESSO BASTA!!! DOPO L’ULTIMO PRESUNTO EPISODIO DI ABUSI SUBITI DALLA BAMBINA, GIA’ DENUNCIATO, NON INTENDO PIU’ ACCONDISCENDERE A TALE SITUAZIONE. PERTANTO, AL POSTO DI SCAPPARE COME FAREBBE QUALCHE ALTRA MADRE, RIMARRO’ IN CASA CON MIA FIGLIA IN ATTESA CHE IL MAGISTRATO COMPETENTE, ANCHE SULLA BASE DI UN INTERVENTO ANCORA PIU’ INCISIVO DA PARTE DEL MIO AVVOCATO, SI DECIDA AD ACCOGLIERE L’ISTANZA DI AUDIZIONE DELLA BAMBINA AL FINE DI VERIFICARE UNA VOLTE PER TUTTE LA VERITA’!!!! SE POI, NELL’ATTESA CHE CIO’ SI VERIFICHI, QUALCHE ASSISTENTE SOCIALE, MAGARI ACCOMPAGNATO DA UN UFFICIALE GIUDIZIARIO O POLIZZIOTTO, BUSSERA’ ALLA MIA PORTA PER PRENDERSI MIA FIGLIA DOVRA’ PASSARE SUL MIO CORPO PRIMA DI RIUSCIRE A STRAPPARMI LA BAMBINA!!!

 

Oggi mi sono trovata costretta a dare risonanza mediatica a questa mia storia, tanto da essere stata intervistata ed essere apparsa, in maniera riservata, in un servizio di “Studio Aperto” su Italia uno e su una emittente locale “Rete Veneta” nonché sui quotidiani del Corriere della Sera (pagina di Treviso e Verona), il Gazzettino e la Tribuna di Treviso. Inoltre, ho richiesto l’intervento del Ministro di Grazia e Giustizia, del quale ho già contattato la segreteria.

SPERO CHE ANCHE QUESTO MIO ENNESIMO GRIDO DI AIUTO POSSA ESSERE ASCOLTATO DAI PIU’ E CHE QUINDI QUALCUNO SI MOBILITI, INSIEME A ME E A CHI VORRA CONDIVIDERE LA CAUSA, AL FINE DI UNA SENSIBILIZZAZIONE DEGLI ORGANI COMPETENTI PERCHE’ VENGA SUBITO BLOCCATA L’ESECUTIVITA’ DELL’ORDINANZA DEL GIUDICE CHE DISPONE L’ALLONTANAMENTO DI MIA FIGLIA DA ME E CHE, QUINDI, SI PROCEDA ALL’AUDIZIONE DELLA BAMBINA PER RISALIRE ALLA “VERA VERITA’ ”.

GRAZIE DI CUORE                                    

                                                                     UNA MAMMA DISTRUTTA

Sosteniamo con la nostra FIRMA ON LINE tramite il link sottostante questa madre che sta lottando per non farsi sottrarre la figlioletta dalle stesse autorità che dovrebbeo proteggerla, VI PREGO AIUTATEMI.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #263 il: Dicembre 14, 2010, 14:52:49 pm »
 :w00t: rigurgito di coscienza?

questo è un falso stupro confesso!  :D

http://www.lunico.eu/2010121033530/cronaca/violenza-sessuale-racconta-tentato-stupro-ma-non-denuncia.html

Citazione
Violenza sessuale: racconta tentato stupro, ma non denuncia    
Venerdì 10 Dicembre 2010 17:23

Ha detto di essere stata avvicinata in spiaggia, ad Anzio, da due stranieri che l'hanno costretta ad entrare nella loro macchina con la forza tentando di violentarla ma di essere poi riuscita a scappare. È quanto raccontato ieri una ragazza di 19 anni alla polizia del commissariato di Anzio-Nettuno, vicino Roma. Ma oggi la giovane, quando è stata nuovamente ascoltata dagli agenti, non ha confermato le sue stesse parole. La donna, che vive a Nettuno, ieri notte aveva chiamato il 113 per denunciare un tentato stupro. Una volta portata all'ospedale di Anzio non è stato riscontrato alcun segno di violenza. Questa mattina, interrogata nuovamente dagli agenti, la ragazza ha detto di non aver nulla da denunciare.

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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #264 il: Dicembre 14, 2010, 14:56:15 pm »
quando si dice poco di buono...

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/10-dicembre-2010/effusioni-luci-rosse-tre-arrestati-stupro-gruppo-18146878472.shtml


Citazione
«Effusioni a luci rosse in tre»
Arrestati per stupro di gruppo
Verona, ventenne accusa due ragazzi cubani incontrati domenica notte in un locale. «Tutto falso: lei era consenziente». Scarcerato uno dei due
Il giudice Monica Sarti non ha adottato alcun provvedimento restrittivo


VERONA - Quatto quatto, si sarebbe avvicinato al letto su cui l'amico e una ragazza si stavano lasciando andare ad accalorate «effusioni» d'amore e, proprio sul più bello, avrebbe iniziato ad «accarezzare» la donna. Dapprima sfiorandola soltanto, poi toccandola. O meglio, secondo l'accusa, palpeggiandola nel vero senso del termine. Tanto che la giovane, appena si sarebbe resa conto di quei presunti approcci fisici che stava ricevendo da un uomo che non era il partner con cui stava condividendo un rapporto sessuale, sarebbe sobbalzata di scatto e avrebbe immediatamente iniziato a protestare senza esitazione. Arrivando a schiaffeggiare il «terzo incomodo» e correndo subito dopo a denunciare tutto alla polizia. Già l'indomani mattina gli agenti hanno stretto le manette ai polsi dei due ragazzi accusandoli di violenza sessuale di gruppo: a conclusione dell'udienza di convalida, però, il giudice Monica Sarti ne ha lasciato in carcere soltanto uno. Ovvero, il «terzo incomodo».

Il tutto sarebbe accaduto tra domenica sera, quando i tre si sono incontrati ballando in un noto locale di Bussolengo, e lunedì mattina, data del duplice arresto di Moreno Juniel, trent'anni, e dell'amico Pedro Aseredo, ventidue anni. Entrambi di origini cubane, lavorano nel Veronese come operai e risultano incensurati e con regolare permesso di soggiorno. In carcere, dopo l'udienza di ieri mattina, è rimasto il solo Juniel, difeso dall'avvocato Massimo Pinelli. In libertà, invece, è tornato Aseredo, assistito dal legale Paolo Pellicini. La presunta vittima è colombiana e ha vent'anni. Ambedue i ragazzi arrestati dalla polizia, ieri, anziché trincerarsi nel silenzio hanno preferito raccontare al giudice la propria versione dei fatti: Juniel, innanzitutto, avrebbe negato di aver toccato la ragazza; Aseredo, invece, ha sostenuto di non essersi reso conto di alcunché.

A conclusione dell'interrogatorio di garanzia, il giudice ha deciso di non convalidare alcun provvedimento restrittivo, visto che gli arresti non sarebbero stati giustificati dalla flagranza di reato. Quando alla duplice richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura, il gip Sarti ha disposto il carcere per il solo Juniel, ritenendo la versione della ragazza credibile e non viziata da istinto di vendetta. D'altro canto, invece, il magistrato ha decretato la scarcerazione di Aseredo, non riscontrando a suo carico indizi di colpevolezza. Stando a quanto emerso finora dalle indagini, tra la donna e Aseredo ci sarebbe stato un rapporto di sola amicizia che si protraeva ormai da qualche mese.

Nulla di più fino a domenica sera quando, complici la musica e l’atmosfera del locale di Bussolengo, tra i due sarebbe scoccata la più classica delle scintille. A loro si sarebbe unito anche Juniel, che li avrebbe seguiti a casa di Pedro. Da quel momento in poi, però, le versioni dei tre divergono, con la donna che accusa il «terzo incomodo », a cui avrebbe anche tirato uno schiaffo, quest’ultimo che respinge ogni addebito e Aseredo che non si sarebbe reso conto di alcunché di strano. Quando si dice punti di vista...

La. Ted.
10 dicembre 2010

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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #265 il: Dicembre 14, 2010, 15:00:21 pm »
poveraccia...
il mondo dell'emarginazione è fatto così
chissà se rientra nel computo dei 450 stupri all'anno

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/12/11/news/ventritrenne_denuncia_stupro_sul_corpo_ferite_procurate_da_s-10085361/

Citazione
Denuncia stupro di gruppo
sul corpo ferite procurate da sè
Una 23enne sofferente di alcuni problemi psichici, soccorsa in piazza XX Settembre, ha raccontato di avere subito una violenza da tre rumeni. Sono in corso indagini

Una ventitreenne marocchina, sofferente di alcuni problemi psichici, ha riferito alla polizia di avere subito violenza sessuale da parte di tre romeni, che l'avrebbero aggredita ieri sera nei pressi dell'autostazione di piazza XX Settembre, a Bologna.
Il racconto della ragazza, che parla poco l'italiano ed è attualmente ricoverata all'ospedale Maggiore per accertamenti, è al vaglio degli investigatori. La giovane, regolare in Italia ma con un permesso di soggiorno in scadenza, è stata soccorsa verso le 10.30 di stamani in via del Tuscolano, alla periferia della città, dagli operatori di un'ambulanza del 118, che l'hanno vista stesa a terra in forte stato di agitazione. Con lei c'era un suo connazionale, un ventunenne anch'egli regolare, che dalla prima ricostruzione risulterebbe essere un conoscente della ragazza, al quale aveva appena raccontato ciò che le era accaduto.
La marocchina è stata portata in ospedale per medicare alcune lievi ferite che si sarebbe procurata da sola, e per gli accertamenti relativi all'eventuale violenza sessuale. Sentita dalla polizia con l'aiuto di un interprete, la ragazza ha spiegato confusamente di essere stata aggredita da tre romeni.

(11 dicembre 2010)
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #266 il: Dicembre 14, 2010, 15:10:13 pm »
 :w00t: ragazzi che fantasia!

http://www.pupia.tv/campania/cronaca/6729/napoli-rifiuta-uscire-con-ragazzo-stuprata.html

domande x gli inquirenti:
ma l'amica, scaraventata per terra, se ne è rimasta lì inerme? non ha denunciato il sequestro?
perchè riaccompagnarla dopo lo stupro? non poteva abbandonarla in aperta campagna o, meglio ancora, ucciderla e scioglierla nell'acido? (se l'avesse uccisa, nessuno l'avrebbe denunciato nè riconosciuto, par di capire)


Citazione
NAPOLI. L’ha stuprata perché si era rifiutata di uscire con lui. La raccapricciante storia arriva da Napoli, dove un 18enne è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di sequestro di persona e violenza sessuale nei confronti di una minorenne di 16 anni.

Lo stupro sarebbe avvenuto sabato sera, a Pozzuoli, dopo l'ennesimo rifiuto della giovane ad uscire con il ragazzo. Secondo la denuncia della vittima, il 18enne vedeva la ragazza, seduta su una panchina mentre chiacchierava con un’amica, e le chiedeva un appuntamento. Lei diceva di no. A quel punto il giovane, che era con un amico, avrebbe deciso di farla salire con la forza a bordo della sua auto. La ragazza tentava di ribellarsi, aiutata dall’amica, quest’ultima però veniva scaraventata a terra e la sedicenne veniva messa nella vettura. Il giovane si dirigeva verso Napoli, nei pressi della collina di Coroglio, dove sarebbe avvenuto lo stupro. Poi l’avrebbe riaccompagnata e abbandonata in lacrime, minacciandola di non rivelare nulla. Ma la sedicenne ha avvisato i genitori che hanno presentato denuncia. Gli agenti del commissariato di Pozzuoli hanno rintracciato il ragazzo, riconosciuto dalla 16enne, sottoponendolo a fermo.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #267 il: Dicembre 16, 2010, 08:58:11 am »
 :zzz:

Il Gazzettino, Edizione di Venezia, pg XVI

PS una perizia psichiatrica per il PM, no?

Citazione
Mercoledì 15 Dicembre 2010,
Erano accusati di aver violentato una ragazza residente a Roncade, in provincia di Treviso, ma sono stati assolti perché il fatto non sussiste.
      Si è concluso così il processo a carico di tre giovani di nazionalità tunisina, finiti sotto inchiesta in relazione ad un episodio che, secondo la denuncia presentata dalla ventunenne, avvenne nel luglio del 2009, a Marghera. Il giudice per l’udienza preliminare Alberto Scaramuzza ha emesso la sentenza a conclusione di un processo celebrato con rito abreviato, accogliendo la richiesta di assoluzione formulata dai difensori dei tre imputati, gli avvocati Marco Zanchi e Stefano Tigani. Il pm Emma Rizzato si era invece battuta per la condanna a sei anni di reclusione. Maiti Yahya, 20 anni, Maiti Sobhi, 22 anni, e Chaker Yahyooui, 23 anni, erano accusati di violenza di gruppo: la ragazza, infatti, raccontò di essere stata stata trascinata in un prato e, sotto effetto di un narcotico, oggetto di abusi sessuali, a turno, da parte dei tre. La denuncia fu sporta cinque mesi dopo i fatti e la difesa ha sottolineato numerose imprecisioni e discordanze. Nel giorno inizialmente indicato come quello dello stupro, ad esempio, uno degli imputati risultava essere detenuto in carcere e, dunque, impossibilitato a commettere la violenza sessuale. L’avvocato Zanchi ha inoltre ricordato che la ragazza, con problemi di droga, era già stata segnalata per procurato allarme e simulazione di reato per aver denunciato un inesistente sequestro di persona.
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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #268 il: Dicembre 16, 2010, 12:45:07 pm »
Non solo sarebberop opportine le perizie psichiatriche ai magistrati, ma anche delle belle condanne per calunnia per queste sciaquette

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Re:Ancora stupri: tutti falsi!
« Risposta #269 il: Dicembre 21, 2010, 14:00:52 pm »
mah, sarà?
io ad una violenza che va avanti per mesi, con la signorina minacciata dai bulli, ma che alla fine denuncia ci credo poco. Va bene, forse mi sbaglio.
E poi fanno il filmato con il cellulare e lo girano a tutta la scuola? e perchè i ladri non fanno lo stesso? magari potrebbero mandare il filmato direttamente alla questura.

http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_20/bari-stupro-minorenne_3fbfca18-0c08-11e0-939a-00144f02aabc.shtml


Citazione

A Gravina di Puglia, in provincia di Bari
Tredicenne stuprata dal «branco»
Due 14enni, un 15enne e un 18 enne inoltre riprendevano gli abusi con il cellulare per ricattare la vittima


MILANO - Una ragazzina di 13 anni è stata ripetutamente violentata da tre minorenni (due 14enni e un 15enne) e un 18enne, i quali inoltre riprendevano gli abusi con il telefonino per ricattare la piccola vittima. L'episodio è avvenuto a Gravina di Puglia nei mesi scorsi. Secondo fonti investigative, non sono state violenze di gruppo ma atti singoli quelli denunciti dalla vittima. La polizia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del diciottenne e ordinanze di collocamento in comunità e di permanenza in casa nei confronti dei tre minorenni. Al maggiorenne è stato contestato anche il reato di detenzione di materiale pedopornografico e a uno dei minorenni il reato di divulgazione dello stesso materiale.

VIOLENZE - Le violenze, quattro episodi, sono cominciate alla fine di ottobre. La giovane, dopo essersi confidata con i genitori, è stata da loro accompagnare nel commissariato di polizia di Gravina dove ha formalizzato le accuse. I quattro indagati, secondo quello che è stato accertato, si scambiavano tra loro le immagini con le scene delle violenze. I tre minori hanno costretto la ragazzina a seguirli con la forza e due di loro l'hanno obbligata a un rapporto sessuale, mentre il terzo ha filmato la scena con il suo telefonino. Nei giorni successivi il filmato era sui cellulari di tutti i ragazzi della stessa scuola. Dopo tre settimane ad abusare di lei oltre ai tre minorenni si aggiunse anche G. P., un cameriere 18enne senza precedenti penali. Anche in questo caso era stato girato un altro filmato con il telefonino.
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