http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=132353&sez=HOME_ROMAROMA (28 dicembre) - Dopo la soddisfazione per l’archiviazione sono arrivati anche i soldi. A sborsare il denaro per il risarcimento dei danni è stata la donna che ad agosto aveva denunciato una procace commessa romana per atti osceni in luogo pubblico a causa di quel topless che oggi, invece, si è trasformato in un “prezioso” cadeau di Natale che ha fatto guadagnare alla bella ragazza ben venticinquemila euro.
Si chiude così la storia di Luisa, attraente commessa di 26 anni, che era stata denunciata da una mamma anche lei romana, e successivamente prosciolta dal Tribunale di Velletri dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Il giudice per le indagini preliminari in sessione feriale aveva da subito stabilito che spalmarsi la crema solare sul seno nudo mentre si prende il sole in topless in spiaggia, non costituisce reato, disponendo quindi l’archiviazione del procedimento a carico dell’avvenente e giovane commessa per «totale insussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dal reato di atti osceni in luogo pubblico».
Sono bastati pochi giorni perché la vicenda apparentemente futile divenisse una notizia di interesse mediatico internazionale tanto da essere riportata a caratteri cubitali non solo dai quotidiani nazionali ma anche da prestigiose testate straniere come “The Telegraph”, “The Vancouver Sun”, “Daily Mail” e il “Daily news”.
L’episodio risale a lunedì 9 agosto scorso. Luisa, avvenente e prosperosa commessa in un negozio di abbigliamento nella centrale via del Corso, era al sole su una affollata spiaggia libera tra Lavinio e Anzio. Mentre era intenta a spalmarsi la crema solare sul seno (quarta misura) era stata aspramente redarguita da una mamma, vicina di ombrellone, in spiaggia con i suoi due figli maschi di 12 e 14 anni. Secondo la donna, con il suo comportamento Luisa stava «turbando» l’integrità morale degli adolescenti, da lei sorpresi mentre osservavano con estrema attenzione l’attività dell’avvenente commessa tralasciando i loro abituali giochi in spiaggia.
La signora aveva quindi invitato la ragazza a “ricomporsi” e, visto il netto rifiuto della giovane di indossare il pezzo di sopra del bikini, dopo un aspro litigio, aveva preso i suoi due figli e si era recata negli uffici del commissariato di Anzio dove aveva sporto una regolare denuncia per atti osceni in luogo pubblico nei confronti di Luisa, che era stata quindi immediatamente identificata dai poliziotti intervenuti direttamente sulla spiaggia. L’increscioso episodio aveva molto «seccato» la bella commessa e «rovinato parte delle vacanze».
«Sono diversi anni che prendo il sole in topless anche fuori dall’Italia - ha spiegato - una cosa del genere non mi era mai capitata prima. Mi sono molto vergognata perché a causa della violenta discussione sono finita al centro dell’attenzione degli altri bagnanti. Fino a quel momento, infatti, era stata una mattinata tranquilla e nessuno aveva mostrato ripugnanza nei confronti del mio topless».
«Luisa, che svolge anche l’attività di fotomodella, ha accettato i venticinquemila euro in via transattiva come risarcimento degli ingenti danni morali e d’immagine subiti a seguito della denuncia e del clamore mediatico suscitato dalla notizia - ha spiegato il legale della procace ragazza, l’avvocato Gianluca Arrighi - Si è anche impegnata a non costituirsi parte civile nel procedimento penale pendente per calunnia a carico della signora che la denunciò, falsamente, per atti osceni».