Berlusconi, sì al giudizio con rito immediato Processo il 6 aprile: in campo tre giudici donne Il Pdl fa quadrato, l'opposizione: "Ora si dimetta"
Il Gip Cristina Di Censo ha valutato tutte le "premesse processuali", come la questione della connessione dei reati di prostituzione minorile e concussione. Tra le parti offese, tre funzionari della Questura
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http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/02/15/459339-premier_dopo_scandalo_ruby.shtml#ixzz1E1pjjNashttp://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/02/15/459339-premier_dopo_scandalo_ruby.shtmlROMA, 15 febbraio 2011 - Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio con rito immediato per concussione e prostituzione minorile dal gip di Milano Crestina Di Censo. A darne notizia è un comunicato del presidente dell’ufficio Gip e Gup di Milano Gabriella Manfrin. Il processo inizierà il 6 aprile prossimo davanti ai giudici della quarta sezione penale in composizione collegiale. Il Gip Cristina Di Censo ha valutato tutte le "premesse processuali", come la questione della connessione dei reati di prostituzione minorile e concussione, e quella della competenza della procura di Milano ad indagare. Lo ha spiegato il presidente dell’ufficio Gip, Gabriella Manfrin.
Dunque, il Gip ha preso in considerazione anche le memorie difensive dei legali del premier che sostenevano la competenza del tribunale dei ministri, e ha deciso per la competenza della procura di Milano. Inoltre nel decreto, che e’ motivato, il Gip ha indicato che sussistono i presupposti per il rito immediato tra cui l’evidenza della prova a carico di Berlusconi.
Poche parole e molti sorrisi in Procura accolgono la decisione del Gip, Cristina Di Censo di mandare a processo col rito immediato Silvio Berlusconi. "Ora andremo in udienza", si limita a dire il capo della Procura Edmondo Bruti Liberati. L’accusa nei confronti del premier è stata sostenuta nel corso delle indagini, e lo sarà durante il processo, dai Pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno.
LE PARTI OFFESE - Nel decreto del Gip di Milano sono indicati anche tre funzionari della Questura di Milano che erano presenti la notte tra il 27 e il 28 maggio dello scorso anno quando arrivò la telefonata del Presidente del Consiglio che chiese di affidare Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti. Oltre ai tre funzionari (Pietro Ostuni, Girogia Iafrate e Ivo Morelli) figurano tra le parti offese la stessa giovane marocchina e il Ministero dell’Interno.
Intanto si assiste a un repentino peggioramento per Mediaset all’annuncio del giudizio immediato per il suo fondatore, Silvio Berlusconi, in merito al cosiddetto Caso Ruby. Le azioni del gruppo televisivo cedono l’1,7% a4,765 euro e viaggiano in fondo al Ftse Mib.
LE REAZIONI PDL - "Non ci aspettavamo nulla di diverso", dice Piero Longo, difensore di Silvio Berlusconi insieme a Niccolò Ghedini, commentando la decisione del gip di Milano.
“Mai nella storia d’Italia vi e’ stato un uso della giustizia cosi’ finalizzato alla lotta politica. E’ inevitabile un intervento del Capo dello Stato”, chiede il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi. E il deputato e avvocato Maurizio Paniz: "Ho il massimo rispetto della giustizia, come sempre. Peraltro, la strada è assai lunga e complessa e si tratta di un’accusa che mi risulta del tutto infondata. Non sono però sorpreso, perchè credo che a Milano ci siano spesso due pesi e due misure".
"Che a Milano ci siano due pesi e due misure - dice Paniz - lo prova il fatto che per Berlusconi si proceda con il rito immediato mentre per altri coimputati si stata scelta la strada del giudizio ordinario. Il tempo renderà ragione anche di questa posizione".
Secondo Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl "il governo va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l’equilibrio politico del Paese. Ci sarà la risposta dei legali del premier. Il governo, dal punto di vista politico, porterà avanti la sua azione non facendosi distogliere da questo tentativo di modificare il quadro politico attuale". A chi gli fa notare che il collegio giudicante del premier sarà composto da sole donne, Cicchitto taglia corto: "Questo è irrilevante, non c’entra nulla".
"Attendendo con ansia la nota dell’Anm a tutela dell’indipendenza della magistratura contro le scomposte reazioni del Centrodestra, chiedo al presidente Palamara, giacché c’è, di illustrare i tempi medi di indagine e di citazione a giudizio, dentro e fuori il circondario di Milano, per reati come rapine ed estorsioni: siamo tutti pronti ad applaudire se sono in linea con lo sprint seguito per l’indagine su Ruby. O la legge non è uguale per tutti anche quanto alla lunghezza dei processi?”, chiede Alfredo Mantovano sottosegretario di Stato all’Interno.
LE REAZIONI DELL'OPPOSIZIONE - "Berlusconi vada a farsi processare ed è meglio per tutti se si va al voto", dice il capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori, Massimo Donadi. "Due italiani su tre non hanno più fiducia in Berlusconi - premette - il Parlamento non lavora, è paralizzato, il Governo non c’è. L’Italia è paralizzata".
“Berlusconi si proclama perseguitato e innocente, allora vada a difendersi davanti ai giudici come tutte le persone che non hanno nulla da nascondere e risparmi al suo Paese la figura di fronte al mondo di un presidente del Consiglio processato per prostituzione minorile e concussione”, dice Dario Franceschini.
"Credo proprio che la decisione del Gip di Milano smonti completamente la tesi del ‘complotto’ sostenuta dal premier sul ‘caso Ruby’", dice la capogruppo del Pd in commissione Giustizia Donatella Ferranti. "Quindi - aggiunge - diventa evidente che non sia solo qualche Pm di sinistra, come dice Berlusconi, a sostenere la colpevolezza del Cavaliere. Il che vuol dire che le prove ci sono eccome".
"Berlusconi si comporti come un cittadino normale: si rechi in tribunale e si difenda dai capi d’accusa. Ma prima rassegni le dimissioni", commenta Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della Federazione della sinistra.
TRE GIUDICI DONNE - Saranno tre donne a giudicare Silvio Berlusconi sul caso Ruby: stando a quanto ha comunicato la cancelleria della quarta sezione penale alla presidenza dei gip, il collegio che inizierà il processo il 6 aprile prossimo sarà composto dai giudici Carmen D’Elia, Orsola De Cristofaro e Giulia Turri.
INCHIESTA ANCHE A ROMA - Dopo le feste di Arcore, quelle di Roma: secondo vari quotidiani la procura della Capitale sarebbe al lavoro su una nuova inchiesta che stavolta riguarderebbe le feste nelle residenze romane del premier. Le feste sarebbero in particolare quelle avvenute nel Castello di Tor Crescenza.
Il fascicolo, formalmente, non sarebbe ancora stato aperto, ma da Milano starebbero per arrivare i documenti del caso Ruby, anche se quest'ultima notizia era stata smentita già ieri sera dal procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e dagli ambienti della Procura romana. I quotidiani di oggi riferiscono invece di un contatto telefonico fra i due procuratori che potrebbe precedere la trasmissione degli atti.
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http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/02/15/459339-premier_dopo_scandalo_ruby.shtml#ixzz1E1pteFRpGRANDE giustizia se saranno 3 giudici donne a giudicare berlusconi.
Se verrà condannato le 3 giudici verranno osannate, così come tutto il genere femminile, se verrà assolto allora le forse un pochino cambieranno. Ma forse al di là di qualche mugugno, quello che fanno le donne è sempre nel giusto.