Quello che vorrei dire è che se posso confrontare suppergiù due mele e stabilire quale è migliore (...che poi a me potrebbe pure piacere "la peggiore", magari solo perchè mi piace il suo colore), diventa molto difficile confrontare una mela e una pera (appunto...) e stabilire quale delle due "è superiore" .
Ciò non toglie anche qui, cmq, che io lo possa fare ugualemnte, ma è chiaro che il mio sarà solo un parere, che di oggettivo non avrà granchè. Sarebbe a dire che mi baso sul mio "sentire".
io però non ne faccio una questione solo terminologica.
il punto è che maschilismo e femminismo sono la soluzione banale ad un problema più complesso.
è la soluzione al cancro un colpo in testa al malato? il problema è risolto ma la malattia non è curata.
si dice che tutte le donne o quasi sono femministe nei fatti. è ovvio, a loro conviene, come è ovvio che i mafiosi votano e fanno votare chi meglio realizza i loro vantaggi.
però tanto i maschilisti/misogini quanto le femministe/misandriche al momento di proporre una soluzione al problema "sentito" se ne escono scorreggiando di pancia. i primi vengono azzittiti; le altre mai, anzi. perché?
i maschilisti++, a parole, brucerebbero il mondo, ma poi non si fanno mai avanti. sono i peggiori: i quaquaraqua.
i maschilisti--, poiché per definizione si credono meglio, si caricano di responsabilità che l'uomo del 3000 dovrebbe rifiutare per principio.
i privilegi femminili non destabilizzano il sistema, anzi gli fanno comodo (stipendi dimezzati: una società di schiavi).
diversamente, può mai il sistema avallare una proposta violenta? ovviamente no.
depenalizzare lo stupro, per esempio, comporterebbe contemporaneamente la perdita del diritto di tutti a rivalersi su chi usa la violenza per ottenere vantaggi. a che servono queste sparate, allora? più facile pensare che siano infiltrati, no? il sistema dunque non può, ma neanche noi lo vorremo: noi singoli cittadini della società civile duramente conquistata.
perciò dico che gli uomini hanno bisogno piuttosto di uno che sappia come si scrive e come si presenta una legge, p.es. per disconoscere il frutto del proprio DNA combinato con quell'altro. detto embrione, è sopprimibile per diritto naturale delle donne. quanto sarebbe devastante per il sistema se anche noi potessimo scegliere? non certo costringere le donne ad abortire, il corpo è di quelle, ma costringerle a prendere decisioni sì, se sì o no abortire, anche in base al nostro sentire. perché il sistema non dovrebbe concedercelo? quali giustificazioni logiche potrebbe addurre?
per me sono questi gli strumenti per difendere i maschi. al resto: ma che ci pensino da sé!
il disprezzo oggi è comprensibile, sì è vero, ma ottunde la mente, e non serve quando si è chiamati a ragionare per una soluzione reale.
ma quanto è più provocante dire: sì, embè?, sostengo ciò, e, figurati, non sono nemmeno maschilista! dunque dico il vero. non ho preconcetti. infatti la tecnica femminista di dare a tutti i maschi del maschilista a prescindere è proprio per ottenere questo discredito: chi ha i preconcetti non può essere onesto intellettualmente dunque mente.
nel medio-lungo periodo il sistema va usato con ingegno, secondo me, perché ancora contiene elementi maschili di giustizia.
ultimo: se oggi non ha più senso mantenere la ex con lo stesso tenore di vita, allora perché c'è ancora? è ovvio: perché la società maschilista e patriarcale non fa lavorare le donne! è vero o no che il maschilista è cretino? sì.
si può discutere poi se questo dimostra o no che è da sempre il maschio il sesso oppresso (la palla da cannone) ma per affermarsi il concetto su larga scala ci vuole il tempo che ci vuole.
perciò: datemi la legge che al resto ci penso da me.