Autore Topic: Un uomo non può disconoscere un figlio in qualsiasi caso.  (Letto 1420 volte)

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Offline renato.dg

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Un uomo non può disconoscere un figlio in qualsiasi caso.
« il: Maggio 08, 2011, 12:30:05 pm »
Come sappiamo per gli uomini c'è il dramma della separazione che li priva della propria casa e dei figli eli obbliga a versare del denaro (chiamatelo come volete) alla ex moglie.Ma c'è anche un ingiustizia opposta secondo cui un uomo in qualsiasi caso e soprattutto in caso di convivenza non può disconoscere un figlio.Ad una donna è sempre concesso disconoscere il figlio alla nascita, le è anche concesso abortirlo senza nessun parere fino ai tre mesi di gravidanza.Ad un uomo non è concesso disconoscere un figlio frutto di una convivenza o di un rapporto occasionale.In caso di disconoscimento la paternità , ossia il mantenimento, viene imposto giudizialmente in base ad un esame del DNA che dimostra l'effettiva parentela.
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Re: Un uomo non può disconoscere un figlio in qualsiasi caso.
« Risposta #1 il: Maggio 08, 2011, 13:54:28 pm »
La passività dei maschi al rivendicazionismo femminile, dovuta al senso di vergogna generato dalla
eventualità di opporsi ad esso, ha prodotto questo bel risultato:l'ideologia patriarcale che IMPONE
all'uomo di mantenere COMUNQUE la donna e l'ideologia femminista che chiede risarcimenti per le
sofferenze inflitte alle donne (quelle inflitte agli uomini non hanno significato) si sono sposate tra
loro perfettamente e felicemente con la conseguenza che tutto ciò che fa comodo alla donna è
considerato legittimo e giusto e in un modo o in un altro è stato ottenuto dal sistema giudiziario e
legislativo e politico. E' l'ennesima riprova del fatto che chi non reagisce per i propri interessi e per
i propri diritti (quali ne siano i motivi anche cavallereschi) prima o poi la paga, e cara, sulla propria
pelle e finisce per esserne pesantemente danneggiato. Sarebbe ora di piantarla di fare i "forti" e
"superiori" e "cavalieri". Pensavamo, così comportandoci, di ricavarne stima e rispetto. Invece ne
abbiamo ottenuto solo strumentalizzazione: abbiamo fatto la figura del somaro che zitto e forte
tira la macine del mulino mandando avanti la baracca mentre il gattino siamese viziato con suoi
miagolii continui perchè il latte che lecca non è abbastanza scremato e riscaldato ha ricevuto le
attenzioni della società e del sistema che ovviamente non degnava di uno sguardo il somaro che
arrancava alla macina (tanto è un somaro, tanto è forte, tanto ha la tempra per resistere). Alla
fine il somaro, stanco di essere considerato somaro, forte, resistente e perserverante cosa fa?
Si slega dalla macina, dà un calcio al siamese viziato ammazzandolo e se va per la sua strada,
lasciando i padroni a vedersela da soli con la macina da azionare. Ora, applicando l'esempio alla
società moderna, abbiamo le nostre femmine che vanno a lamentarsi perchè la società non è
"orientata" (udite, udite) ai bisogni e agli interessi femminili. E dobbiamo farla "orientare" noi in tal senso? Eppure arrivano persino a desiderare questo perchè abituate alla mancata resistenza e alla passività maschile al rivendicazionismo femminile. Quello che non hanno capito è che anche un
somaro alla fine molla i calci. E non mancherà molto che ne prenderanno, di calci. E pure tanti!