Autore Topic: Il genesi è la parola di Dio...o meglio il numero di Dio:pi-greco  (Letto 1207 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re: Il Genesi è la parola di Dio...o meglio il numero di Dio:pi-greco
« Risposta #1 il: Maggio 09, 2011, 00:30:38 am »
Interessante anche il fatto che secondo l'autore,tale Paolo Marra,nel primo versetto ci sarebbe un errore di traduzione dovuto alla contiguità delle lettere di parole diverse nella scrittura ebraica(non esistono gli spazi fra una parola e l'altra,come nella nostra scrittura),se si spostano due lettere da una parola a quella seguente, il primo versetto cambia totalmente significato:
Dalla frase limpida ''In principio Dio creò il cielo e la terra'',si passa alla più enigmatica:
''Nella mente Dio creerà sè stesso'',forse il significato stesso della creazione,ovvero del Genesi?
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Offline Salar de Uyuni

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Re: Il genesi è la parola di Dio...o meglio il numero di Dio:pi-greco
« Risposta #2 il: Maggio 09, 2011, 20:54:45 pm »
''Rabbi Shimon disse: Guai a colui che dice che la Torà viene a narrare racconti mondani, e cose ordinarie. Se così fosse, perfino nei nostri tempi potremmo comporre una torà (insegnamento) per le faccende ordinarie, perfino di qualità superiore. Perfino i potenti (principi) del mondo possiedono libri di valore superiore. Se fosse così, seguiremmo questi capi, e faremmo delle loro parole una torà. Ma non è così, poiché tutte le parole della Torà sono parole superne e segreti sublimi. » 

«  Vieni ed osserva il perfetto equilibrio tra il mondo superiore e il mondo inferiore. Israele qui in basso, e gli angeli su in alto. È scritto “colui che trasforma i Suoi angeli in spiriti” (Salmo CIV, 4). Quando gli angeli scendono in basso, si rivestono di un vestito terreno, e, se non facessero così, essi non potrebbero dimorare qui, né il mondo potrebbe sopportarli. E se ciò è vero per gli angeli, quanto più lo sarà per la Torà, tramite la quale gli stessi angeli sono stati creati, e tramite la quale sono stati creati e vengono mantenuti tutti i mondi.

Così, se la Torà non si fosse rivestita di indumenti terreni, questo mondo non potrebbe sopportarla. Quindi i racconti della Torà sono le sue vesti. Colui che pensa che tali vestiti siano la Torà vera e propria, perderà il proprio spirito, e non avrà una parte nel mondo a venire. Per questi motivi il re Davide aveva detto: “Aprimi gli occhi, così che potrò osservare le meraviglie della Tua Torà” (Salmo. CXIX, 18), cioè, quello che si trova sotto il rivestimento della Torà. » 

«  Vieni ed osserva, i vestiti sono la cosa più visibile di un uomo, e la gente stolta ed insensata, quando vedono qualcuno vestito bene, non si preoccupano di guardare più in là, pensano che quel vestito sia il corpo, e quel corpo sia l’anima. In modo simile è la Torà. Essa ha un corpo, che sono i suoi precetti, che si chiamano “il corpo della Torà”, ed è questo il corpo che indossa le vesti, che sono i racconti della Torà. Gli stupidi del mondo non guardano se non gli abiti della Torà, e non sanno altro, e non guardano ciò che sta sotto. Coloro che capiscono un po’ di più, non si occupano dei vestiti, ma del corpo che vi sta sotto. I saggi, i servi del Re superno, coloro che si trovavano sul monte del Sinai, vedono l’anima, che è la parte essenziale del tutto, la Torà vera e propria, e in futuro, essi contempleranno l’anima dell’anima (Nishmata le nishmata). »
………………………..
«  Guai ai malvagi che sostengono che la Torà è fatta solo di racconti mondani, e osservano solo tale rivestimento, e niente di più. Lode e merito ai giusti che osservano e ponderano sulla Torà vera e propria. Così come il vino non può venire conservato se non in una giara, la Torà ha bisogno di questi vestiti, che sono le storie e i racconti, ma è essenziale che li penetriamo per capire ciò che si trova sotto.” »                   
                                                          Zohar, Bemidbar, Section 3, Page 152a

  Riflettiamo bene su questo mirabile brano del più importante tra i testi della Cabalà.. Il santo Zohar (Libro dello Splendore) afferma testualmente che la Sacra Scrittura possiede ben quattro tipi di significati. Il primo è esterno, paragonabile ai vestiti di una persona. Poi ne viene uno che corrisponde al corpo della persona, seguito dall’anima, cioè da ciò che “anima” e tiene in vita il corpo. Infine esiste la “nishmata de nishmata”, l’anima dell’anima, l’interiorità profonda, segreta. Ed è verso questa dimensione che dobbiamo andare, pur essendo la più nascosta. Lo Zohar, in un altro brano, aggiunge che, se qualcuno giudica la Scrittura in base ai soli vestiti esterni, sarebbe stato meglio per lui non essere mai venuto al mondo. Aggiunge inoltre che, se i racconti della Bibbia fossero dei soli vestiti e corpi, ognuno di noi potrebbe scriverne dei più belli ed interessanti.''

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Offline jorek

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Re: Il genesi è la parola di Dio...o meglio il numero di Dio:pi-greco
« Risposta #3 il: Maggio 09, 2011, 21:05:50 pm »
beh insomma salar...spero tu sia un appassionato anche di antropologia, potresti integrare meglio questo discorso della bibbia... Ora: non ho seguito fino in fonso i calcoli di marra, anche perchè sono un asino in matematica, però le considerazioni che fa sul mondo dell'esegesi (da parte laica) sulla bibbia è una delle cose piu giuste che abbia mai sentito dire. Non so sse hai presente il libro che scrisse oddifredi sil cristianesimo...quello è un caso lampante di quanto la critica che fa marra ai critici laici sia piu che giusta

Offline Salar de Uyuni

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Re: Il genesi è la parola di Dio...o meglio il numero di Dio:pi-greco
« Risposta #4 il: Maggio 09, 2011, 22:33:43 pm »
Io trovo che personaggi come odifreddi e umberto eco,fatti passare per i massimi esponenti della ''cultura'' italiana,siano nei fatti dei nemici della conoscenza,e che il ''razionalismo'' di cui si fanno portavoci,sia una negazione stessa dell'intelligenza.
L'intelligenza si basa sul collegamenti di diversi neuroni,ovvero nella capacità di ''unire'',esperienze sensoriali e concettuali diverse,sembra invece che lo scientismo razionalista di cui si fanno paladini costoro consiste in una sorta di ''divisione dei dati'',per cui non  l'idea di unire la matematica alla religione,ovvero la ragione con la fede risulta per loro blasfema,eppure è forse l'unica via di fuga dall'empasse moderna che le vuole contrapposte.
Ad oggi la scienza sta esaurendo la propria forza proprio perchè coloro che se ne occupano sono sempre più settoriali,incapaci dunque di unire aspetti diversi non solo di diverse discipline,ma anche della medesima,ognuno,orgogliosamente ''specialista'' nel suo,cane da guardia del proprio ''territorio di conoscenza'',che tenta di difendere da chi lo vorrebbe ''annettere'' ad altri,una sorta di feudalesimo della conoscenza.
In senso lato,non c'è da stupirsi se il maschile e il femminile oggi sono in attrito,l'essere umano moderno è afflitto da una vera e propria schizofrenia,ovvero letteralmente ''divisione della mente'',per cui la sua parte destra,tendenzialmente connettiva,olistica,complessiva e irrazionale,e la sua parte sinistra razionale,specifica,individuante confliggono.
E' necessario anche uscire da questa empasse,siamo afflitti da un'assimmetria emisferica collettiva,fatta passare per ''cultura''.
C'è probabilmente qualcosa di q.m. in tutto questo.

P.S. ho intenzione di fare un post sulla cabala ebraica.

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