In primis tutto ciò che ho scritto è:
sicuramente da approfondire
,quanto scritto,infatti,lo pensavo da parecchio tempo,l'ho tirato fuori adesso,perche' APPUNTO ANDREBBERO APPROFONDIRE,PROPRIO PERCHE' NESSUNO,COMPRESO,SCHOPENAUER,L'HA MAI APPROFONDITO...come è ovvio che sia,non è del tutto chiaro neanche a me,nè che io sia del tutto sicuro di quanto scrivo(chi è del tutto sicuro invece,mente,bleffa,o se la tira,non cerca la verità)MA QUESTA CHIAVE MI SEMBRA LA PIU' PROMETTENTE,PERCHE' LA PIU' UNIVERSALE,QUELLA IN GRADO DI APRIRE PIU' PORTE...
Quindi se si fosse trattato di una questione di cervello dx/sx, a Schopenhauer non sarebbe sicuramente sfuggito....
Tanto di cappello a Schopenauer,ma io toglierei alla frase quel ''sicuramente'',di ''sicuro'', qui su questo mondo c'è solo la morte...e di ''sicuro'' Schopenauer su questo sarebbe d'accordo
Attenzione,attenzione,attenzione,comunque,prima di buttarsi a capofitto in un mare magnum di analisi differenziali fra occidente e oriente,non era a questo che volevo arrivare,io non voglio parlare dell'oriente,e nemmeno dell'occidente tout court,io infatti ho parlato di OCCIDENTE MODERNO AMERICANIZZATO,non di occidente tout court,c'è una bella differenza,anche in termini architettonico stilistici,per il semplice motivo che l'oriente si conserva,in una stasi atemporale,l'occidente varia in continuazione,e ogni epoca deve ''superare'' le precedenti...
A noi per esempio spetta l'arduo compito di superare l'era del ''futuro rosa''.
Quindi l'occidente ha avuto una vasta gamma di stili e di pensieri nel corso del tempo...
Quello che io facevo notare è COME IN NESSUNO DEI PRECEDENTI STILI ARCHITETTONICI OCCIDENTALI SIA MAI STATA ABOLITA COMPLETAMENTE LA LINEA CURVA,NEMMENO NEL CLASSICO ANTICO E NEL NEOCLASSICO MODERNO,NONOSTANTE FOSSERO GLI STILI PIU' GEOMETRICI-RAZIONALI FINO A PRIMA CREATI.
Se tu anzichè muoverti nello spazio (da New York a Shanghai),ti muovi nel tempo (dal bauhaus al barocco),la riflessione che puoi fare,è sempre la medesima,si tratta solo di cercare,quella cultura,a cui le curve piacciano...
in verità quando piacciono le curve piace anche il femminile,è sufficiente andare di qualche secolo indietro per vedere quadri di veneri ritratte con la cellulite e con dei culi che oggi sarebbero state definite ''chiattone''...
Non è soltanto colpa di quella che Elio ha chiamato ''la cospirazione degli stilisti finocchi'',c'è proprio una perdita costante progressiva di grasso(diciamolo pure)negli ultimi secoli,e dunque di curve(e di desiderio di maternità,di fecondità),fino ad arrivare,all'epocamoderna dell'anoressia,e dell'ossessione per la LINEA,ma non è forse quest'ossessione per la linea:UN RIFIUTO DELLA FEMMINILITA'(CURVA),PER CERCARE ISTERICAMENTE DI ESSERE MASCHIO(LINEA RETTA)?
Rinnovo la riflessione ormonale,con l'anoressia gli ormoni femminili vengono eliminati,il tanto temuto grasso,con il suo enzima aromatasi,è in gradi di produrre quantità copiose di estrogeni di produzione extragonadica...
Non è che loro vogliano annullare il principio femminile in loro?
La tematica curva-linea,non ricorre solo nell'architettura...
Ma dato che a me piace più l'architettura,continuerò con la riflessione:''architettonica''.
Una cosa ancora volevo fare notare,ovvero una riflessione sulla ''caccia alle streghe'',questo periodo storico,a torto collocato dall'immaginario collettivo nel medioevo è in realtà avvenuto nel '600,ovvero nell'epoca,deprecata dagli illuministi appena successivi,e da questi confusa con ''il passato'',tout court.
Nell'occidente la massima espressione dell'irrazionale e dunque della curva,la si è avuta nel barocco,ovvero nel 1600:
è forse un caso se fu proprio in quell'epoca furono scritti libri misogini come il ''malleus maleficarum'' e tutti i pamplhet ad esso ispirati,con una sorta di ''female-bashing'' diffuso dai media di allora?
O invece si trattò dell'opera degli stessi meccanismi che operano oggi,solo,all'incontrario?
Racconta a proposito del ruolo della stampa appena inventata Guy Bechtel:
''Sulla qualità di quella cultura di carta, bisogna lasciare la parola a Guy Bechtel:«contrariamente all'idea che si è imposta nei Lumi, della stampa come invenzione liberatrice e promotrice di progresso, i primi libri, i preziosi incunaboli, hanno avuto un influsso negativo. Migliaia di opere che ci guardiamo bene dal ripubblicare, dal leggere in biblioteca e persino dal citare (citiamo solo quella dozzina di testi che davvero annunciavano il mondo futuro) contenevano soprattutto appelli all'odio, al pregiudizio, alla detestazione politica e religiosa, più che all'amore»
La macchina della stampa diffuse i pregiudizi(i bashing) di allora,come diffonde quelli di adesso,basandosi sui terrori e le angosce di allora.
Se adesso a essere al centro dei riflettori è ''lo stupratore'',''il maniaco sessuale'',''il pedofilo''allora ad attirare le paure della gente era ''la strega fattucchiera'',la ''strega che rapiva i bambini per fare i suoi riti''.
Era l'epoca,così ce l'han raccontata,del ''sonno della ragione''
è passata infatti alla storia la frase del Goya,che,il sonno della ragione genera mostri,ma questa frase,proprio perchè è passata alla storia così esprime appieno l'incompletezza della nostra epoca razionalista,non perchè sia sbagliata in sè,MA PERCHE' HA RECEPITO SOLO META' DEL MESSAGGIO DI GOYA,come capita a un paziente che abbia subito una lesione temporale destra:''se gli chiedi di disegnare sè stesso egli disegna solo una metà del suo volto,l'altra non riesce a vederla...
« La fantasia priva della ragione produce impossibili mostri: assieme a lei è madre delle arti e origine di meraviglie. »
Ciò che lui chiama fantasia in contrapposizione alla ragione io l'ho chiamato cervello destro in contrapposizione a cervello sinistro,senza di essa,la civiltà,muore,o crea mostri ancora peggiori,di quelli causati dal ''sonno della ragione'',ed è nella mia diagnosi,ciò che sta affossando l'occidente sotto tutti i punti di vista,scienza compresa,non solo nel caso del femminismo,che è un caso particolare,su cui noi,anche per carenze dell'informazione,ci soffermiamo un pò troppo,troppo rispetto a quello che è,troppo rispetto a quello che merita,almeno da un punto di vista filosofico.
Non è che io identifichi nell'oriente un ''polo positivo'',da contrapporre a un occidente negativo,prendo la Cina perchè mi incuriosisce e mi attrae,ma è un discorso valido per tutte le culture,e non solo per tutte le culture,per tutti gli esseri.
Laddove c'è squilibrio fra yin e yang,là si crea la malattia,non è un concetto nuovo.