Per quanto riguarda l'islam non so che dire. Appena avrò finito di leggere "Il significato della relatività" di Einstein attaccherò a leggere il Corano che ho scaricato da internet e finalmente potrò forse iniziare a capirci qualcosa al riguardo.
Il cristianesimo però, seppure non difende l'istituzione della schiavitù, in realtà neanche lo contrasta. Almeno non lo fa apertamente.
Il principio che il cristianesimo introduce nell'ambito del rapporto tra schiavo e padrone è che entrambi sono "figli di Dio" e quindi sono uguali, oltre che una serie di accorgimenti per rendere più umana la schiavitù. Magari questo può essere visto come l'inizio della lotta contro la schiavitù, ma io ci andrei piano con affermazioni del genere che potrebbero essere un po' troppo spinte.
Si tratta comunque di un argomento molto interessante in cui evito di addentrarmi perché sono piuttosto impreparato.
Ieri ho finito di leggere il Corano e devo dire che non ho trovato tracce di torture, tagliamenti di nasi e orecchie e cose di questo genere.
Ora due sono le cose: o queste "perle" di norme etiche di tal "squisitezza" sono contenute nella Sunna, altro testo sacro dell'islam che non sono riuscito a scovara - ma io lo dubito - oppure c'è una discrepanza tra l'islam praticato da molti oggi e le norme che scaturiscono dai suoi testi sacri.
Il libro non si discosta molto dall'antico testamento, anzi non ci sono descrzioni di episodi cruenti come lo sterminio di intere popolazioni più o meno inermi compresi i bambini, come quelli descirtti in alcuni libri dell'antico testamento, Torah compresa. Quindi si direbbe molto meno violento dell'ebraismo.
Lo stile è molto poetico ma il contenuto molto povero e ripetitivo oltre che disordinato. Gli argomenti infatti non sono divisi in modo organico ma sparsi in ogni sura e ogni sura ripropone pressoché gli stessi argomenti.
Argomento principale e più monotono è la grandezza di Allah, seguito dalle storie di Noé, degli Ad, dei Tamhud, di Mosé e Faraone e di Gesù figlio di Maria. Le norme etiche sono molto poche, anche quelle alimentari a differenza del giudaismo.
Direi che la fede islamica è piuttosto puerile, in quanto tutto si riduce alla favoletta che ci è stata insegnata da bambini secondo la quale chi fa il bravo va in paradiso e chi fa il cattivo va all'inferno, mentre nel cristianesimo la cosa sarebbe un tantino più complessa. Inoltre il paradiso è una riproposizione amplificata delle gioie terrene e l'inferno è un luogo di sofferenza fisica e non spirituale.
I buoni sono coloro che credono in Allah, che non gli associano altre divinità e che fanno del bene, i cattivi tutti gli altri.
Non viene neanche presa in considerazione l'eventualità che qualcuno, pur non credendo in Allah, possa fare del bene o viceversa.
Le ultime sure sono le più belle e più poetiche e anche le più brevi, le prime invece sono le più noiose.