Premesse: 1) Ferrando Mantovani è socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei. 2) Il libro fu scritto nel 1984 (tenetene conto, specie quando dice che la donna è più appartata e dipendente dell'uomo).
Rispetto all'uomo la donna, stando alle statistiche ufficiali, delinque molto meno e commette reati diversi (furti nei supermercati, aborti, infanticidi, avvelenamenti, ingiurie e diffamazioni, spergiuri, atti osceni commessi da prostitute, maltrattamenti verso fanciulli, ecc.).
La minor importanza quantitativa della delinquenza femminile ha portato ad un certo disinteresse nei confronti della medesima, riguardando la maggior parte delle analisi la delinquenza maschile.
Oggi si riconosce che la differenza è in parte falsata dalla più elevata "cifra oscura" della criminalità femminile, più facilmente mascherata dalla partecipazione più nascosta, "dietro le quinte", della donna (istigatrice, ausiliatrice, favoreggiatrice, ma in genere non esecutrice), dall'atteggiamento protettivo di omertà e di copertura dell'uomo nei suoi riguardi, dalla più difficile identificazione dei reati femminili, dalla maggior indulgenza dei giudici.
E senza dimenticare che il ruolo di appoggio (ad es. familiare), che la donna (madre, moglie, convivente) svolge nei confronti dell'uomo delinquente, spesso è penalmente irrilevante, pur presentando essa gli standards morali e sociali (e perciò criminologicamente significativi) analoghi a quelli dell'uomo del suo ambiente.
Le ricerche dimostrano che le donne godono di una relativa immunità e che, a parità di comportamento, hanno minori probabilità di essere perseguite.
Sembra, però, incontestabile che, nonostante questo fattore di correzione, il divario fra i due sessi resti notevole: la delinquenza femminile rappresenterebbe, al più, uno-due decimi di quella globale; uomini e ragazzi sarebbero condannati da sei a otto volte più spesso delle donne e delle ragazze.
I tentativi di spiegare la scarsa criminalità femminile si riducono a tre ipotesi fondamentali:
1) la diversa struttura fisiopsichica dei due sessi, a cominciare dalla inferiorità fisica media delle donne, che avrebbe come effetto psicologico frenante il ricorso ad azioni non violente (es: menzogne, frodi). [...]
2) i diversi ruoli sociali dei due sessi, essendo la donna socialmente meno attiva e presente dell'uomo, più appartata e dipendente , con conseguente minore esposizione agli stimoli esterni e maggiore protezione contro le sollecitazioni criminali. [...]
3) l'equivalenza fra criminalità e prostituzione, perchè, come già rilevò il Lombroso, la donna troverebbe nella prostituzione, nella semiprostituzione, nelle soluzioni matrimoniali lucrative, l'equivalente sostitutivo del delitto, cioè una modalità per esprimere il proprio disadattamento o un'alternativa a soluzioni che portano l'uomo al delitto. [...]