http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2011/09/08/AOuODY2-predatore_difficolta_italiano.shtmlGenova - Maschi in difficoltà, stressati, ma comunque cacciatori. Si parla di sesso. Il 10 settembre, all’Istituto di Sessuologia Clinica sotto il patrocinio della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, dell’European Federation of Sexology, sarà celebrata la Giornata mondiale della salute sessuale.
Dai sondaggi da presentare nella Capitale trapelano almeno due verdetti. L’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile sono i disturbi sessuali maschili più rilevanti e diffusi. La prima colpisce infatti circa 4 milioni di italiani, la seconda circa 3 milioni, il 13% degli uomini, ma può raggiungere punte del 50% fra gli ultra 70enni. E già nella fascia under 40 le statistiche parlano di 15 maschi su 100 che ne soffrono, con un 15% tra i 40 e i 50 anni. «Da un confronto tra fasce di età - spiega Vincenzo Gentile, direttore del dipartimento di Urologia «U. Bracci» dell’Università «La Sapienza» di Roma - emerge come nei più giovani questo disturbo sia molto legato a stili di vita e a motivi psicologici, stress in particolare, mentre negli uomini più avanti con gli anni la componente organica è invece prevalente». Tra gli altri disturbi sessuali spiccano il calo del desiderio (28%), l’ansia da prestazione (24%) e l’incapacità di raggiungere l’orgasmo (22%). «Ma il 24% di chi ha risposto non chiede una visita per vergogna».
Il secondo verdetto sul maschio del XXI secolo è invece contraddittorio. Gli uomini sono sempre più stressati dall’ansia di rispondere ad aspettative sociali molto alte sempre più impegnati nelle quotidiane faccende domestiche. Ma sotto le lenzuola rimangono sempre “cacciatori”. Il maschio italiano, nell’83% dei casi, dopo il lavoro aiuta la compagna nelle faccende domestiche ma poi, nella sfera intima, ci tiene a non veder sminuita la propria virilità, mantenendo quasi sempre l’iniziativa e lasciandola alle donne solo nel 3% dei casi. A questo aspetto va associato il dato che spesso si preferisce un partner rassicurante (69%) piuttosto che intraprendente (24%). In ogni caso, per mantenere alta la “reputazione”, il 38% degli uomini ha fatto ricorso almeno una volta ad aiuti farmacologici. «Il peso della sessualità nella vita degli uomini e delle donne italiane è molto importante (maschi 76%, donne 60%) - spiega Chiara Simonelli, presidente dell’Efs - ma le donne mostrano di saper gestire meglio lo stress, che impatta meno sulla loro sessualità, ed anche di capire di più gli uomini di quanto questi ultimi capiscano loro».A parte il solito uso e abuso del termine "maschio", analizziamo la dichiarazione della Simonelli.
"ma le donne mostrano di saper gestire meglio lo stress, che impatta meno sulla loro sessualità"
Uno legge e dice: ah ah, ecco le donne che mostrano tutta la loro capacità... poi ci pensa meglio: qual è il ruolo sessuale femminile a letto? Principalmente quello della corolla, cioè di "accogliere" il maschio. Certo che lo stress impatta (?) di meno: la donna non deve star lì a cincischiare per far alzare la sbarra, se una donna "non viene" è un fatto suo privato e non una evidentissima realtà. In generale, l'intera sessualità femminile ruota attorno ad una "stimolazione" esterna, mentre quella maschile necessita dell'accensione di un ben preciso organo.
"ed anche di capire di più gli uomini di quanto questi ultimi capiscano loro"
Uno legge e dice: ah ah, ecco la famosa sensibilità muliebre che...
Poi ci pensa: stereotipicamente, un uomo una cosa te la dice chiara e tonda, senza fronzoli.
Una donna fa un enorme giro di parole, un florilegio di allusioni, ambiguità, insinuazioni, mezze verità.
A questo punto è ovvio che capire un uomo non è difficile, mentre viceversa è arduo capire una donna.
Qual è più facile da capire,
Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain o
Finnegans Wake di James Joyce? (Per chi non lo sapesse, sono due opere in lingua inglese: la prima è scritta in un semplice linguaggio gergale, adolescenziale, spicciolo; la seconda è scritta in un linguaggio inestricabile, onirico, discontinuo, surreale, insensato)
Ma naturalmente il primo.
Un uomo comunicherà in modo semplice e conciso, rendendo quindi facile lavoro alla donna.
Non è lo stesso sul versante opposto.
La Simonelli - probabilmente in buona fede. O forse no? - compie il semplicistico errore di parificare a priori i due sessi ("maschio" e "donna"), senza tener conto delle differenze.
C'è poi da far notare l'abulicità con cui si dica che gli uomini sono stressati. Sembra quasi che qualcuno stia scrivendo: "Embè?". Ben vi sta, no?
Ad ogni buona occasione, è uno strapparsi di capelli per lo stress femminile: gli uomini non le capiscono, orari flessibili, società maschilista che non comprende i bisogni delle donne, maschi aggressivi sul posto di lavoro che umiliano le poverette, mondo lavorativo misogino etc etc etc etc.
Invece, dire che gli uomini sono stressati sembra pacifico, ovvio, finanche giusto.