Autore Topic: Ancora morti MASCHILI sul lavoro  (Letto 103674 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #30 il: Giugno 19, 2010, 20:22:34 pm »
Altri 2 morti ( uomini) in pochi giorni

http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2010/06/17/AMSLZ6mD-incidente_camionista_spezzino.shtml


17 giugno 2010
Un camionista spezzino, Francesco Ratti, 46 anni, è morto schiacciato da un tubo di oltre
15 metri e di acciaio pesantissimo durante la fase di scarico del camion nel porto di
Livorno. Secondo una prima ricostruzione un mezzo meccanico stava scaricando il carico
di tubi mentre l’autotrasportatore si trovava dalla parte opposta rispetto alla
movimentazione del carico. Uno dei tubi è caduto e lo ha travolto.
L’uomo, secondo quanto appreso all’esito della ricognizione esterna del cadavere, è
morto sul colpo per le lesioni provocate dallo schiacciamento dell’addome operato da uno
dei pesantissimi tubi di acciaio che venivano scaricati dal camion. I lavoratori del porto
labronico hanno indetto immediatamente lo sciopero, che durerà fino alle 19.30.
È il secondo incidente mortale sul lavoro, a Livorno, in tre giorni. Il 15 giugno un operaio è
morto dopo essere caduto in mare mentre stava lavorando all’interno del cantiere navale
Azimut Benetti.
                     



Offline Rita

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #31 il: Luglio 01, 2010, 20:49:20 pm »
http://it.notizie.yahoo.com/7/20100629/tit-infortuni-trento-operaio-muore-schia-afde0ec.html



Trento, 29 giu. - (Adnkronos) - Ancora una grave infortunio sul lavoro nel Trentino. Nicola Moretti, 44enne operaio bellunese della ditta Geo Sistema, e' morto all'ospedale di Trento, dove era stato ricoverato dopo essere stato colpito da un masso alla testa e al torace in localita' Boazzo, in Val Daone.

L'incidente, che si e' verificato verso le 13, e' avvenuto mentre l'operaio era impegnato in un'operazione di disgaggio su una parete rocciosa. L'uomo e' poi stato trasportato con l'elicottero all'ospedale Santa Chiara di Trento e ricoverato in coma in gravissime condizioni.

Sul posto, si sono recati, per gli acccertamenti, i carabinieri di Pieve di Bono e i colleghi di Condino, nonche' personale dell'ispettorato del lavoro.
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Offline Rita

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #32 il: Luglio 25, 2010, 09:59:21 am »
http://www.mantova.com/ita/MPN008968.asp

San Benedetto Po. Per la morte dell’imprenditore agricolo Angelo Mossini, 52 anni, falciato dalla rotopressa per la raccolta del fieno, la Procura di Mantova ha aperto un fascicolo contro ignoti. Un atto dovuto per verificare le modalità di funzionamento corretto o meno del mezzo agricolo. L’agricoltore è stato inghiottito dalle lame probabilmente mentre cercava di ripulirle da materiale erboso rimasto incastrato. Questa la dinamica che gli operatori dell’Asl hanno cercato di ricostruire, dal momento che al momento dell’incidente si trovava da solo nei campi, di notte e nessuno ha potuto aiutarlo.
br> Solo ieri mattina la moglie, non vedendolo in casa ha temuto il peggio ed è andata cercarlo, facendo la tragica scoperta. Il mezzo era ancora acceso e il marito era senza vita negli ingranaggi della rotopressa.


 
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Offline SilvioDestro

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #33 il: Luglio 25, 2010, 19:31:26 pm »
Riporto notizia su una "morte bianca" purtroppo occorso ad una donna, notizia, che, diversamente dalle altre qui pubblicate, è stata diffusa anche sul Tg2.

http://www.vip.it/muore-peruviana-a-perugia-precipitando-dallhotel-mentre-lavava-i-vetri/

Offline Rita

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #34 il: Agosto 08, 2010, 20:35:54 pm »
262 uomini morti, morti azzurre (mutuo il termine coniato da LesPaul)
un ricordo: oggi è l’8 agosto anniversario della strage di Marcinelle: uomini utilizzati come “merce di scambio” tra il governo italiano e il governo belga con l’accordo minatori-carbone. L’Italia forniva manodopera, forniva uomini in cambio di carbone. Un commercio di corpi legale, accettato dalla maggior parte delle persone, istituzioni comprese.

http://associazionereds.com/2010/08/08/la-tragedia-di-marcinelle-morti-bianche-noomicidi-ad-orologeria/

un’ultima nota: le morti per mesotelioma pleurico (causato dall’amianto) sono aumentate nel periodo tra il 1973 e il 1984 per il 300% tra i maschi caucasici

fonte: http://www.eric-jacob.com/malapedia/info-il+mesotelioma+della+pleura+tumori+maligni+del+pleura+il+mesotelioma+lo+scandalo+amianto+amianto+laasbestosi+il+mesotelioma+della+pleura-it-C45.0-salute.php

Tra il 1973 e il 1984, l″incidenza del mesotelioma pleurico tra i maschi caucasici aumentato del 300%. Dal 1980 alla fine degli anni 1990, il tasso di morte per mesotelioma negli Stati Uniti è aumentato da 2.000 a 3.000 euro all″anno, con gli uomini quattro volte più probabilità di ottenerlo rispetto alle donne. Questi tassi potrebbero non essere precisi, in quanto è possibile che molti casi di mesotelioma sono mal diagnosticato come adenocarcinoma del polmone, che è difficile da differenziare da mesotelioma.

Sulla diatriba amianto segnalo questo articolo dell’Inail relativo a una condanna di risarcimento per le morti di amianto.

http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Per_i_Giornalisti/Rassegna_Stampa/Indice_Cronologico/2010/Agosto/05/INAIL_territoriale/info1013284216.jsp

Nessuno sconto sui risarcimenti. I tre sono stati condannati a pagare all`Inail una maxi provvisionale che strage invisibile che si è consumata nei Cantieri navali di Palermo. Il killer silenzioso – leggasi amianto – ha ucciso 37 operai e ne ha fatto ammalare altri 24 (in vita, ma colpiti da mesotefioma pleurico e asbestosi). Ma non solo. Di amianto è morta anche la moglie di un operaio, colpevole di essersi dedicata alla pulizia della tuta del marito.

La sentenza chiude (seppure parzialmente, considerato che gli imputati sono pronti per il ricorso) uno dei tre filoni dell`inchiesta partita ammonta complessivamente a 4.200.000 euro; un`altra provvisionale, per un milione e mezzo di euro, è IN 24 COLPITI DA MESOTELIOMA PLEURICO E ASBESTOSI. TRA LE VITTIME ANCHE UNA DONNA: A CAUSA DELLA MANCANZA DELLA LAVATRICE, PULIVA CON LE MANI LA TUTA DEL MARITO.

Sconcertante …sembra che l’unico modo per rilevare la tragedia dei morti sul lavoro come MASCHILE sia la presenza di almeno UNA DONNA che possa far pensare alle vittime come uomini per induzione.

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Offline Cassiodoro

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #35 il: Agosto 09, 2010, 15:04:47 pm »
C'e' stata una tragedia in Cina, un'altra in miniera..... un'altra in una miniera in Cile.... al Telegiornale..... mi ha  colpito la frase" sono morte 132 PERSONE e....", vi ricordo questa frase perchè non e' stata completata con " ... di cui N donne e N bambini", con cui ci hanno abituato da molto tempo in occasione di altre sciagure.
Forse ammettere che la quasi totalita' di morti sul lavoro sono uomini e' ancora un tabu' difficile da superare, non fa "mercato" e non suscita sentimenti ed emozioni come nel caso di morte di una donna.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Rita

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #36 il: Agosto 13, 2010, 08:38:30 am »




La torre del Kursk riappare in una discarica di rottami a Murmansk. I resti del Kursk furono recuperati e poi distrutti. La sola torre fu mantenuta per farne un monumento alla memoria dei marinai morti. Ma e' finita in una discarica.

Forse per non sprecare i soldi?

19 ottobre 2000


http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=2934

Durissima denuncia della vedova del comandante del sottomarino: non sprecate i soldi raccolti per le famiglie ...



Kursk 12 agosto 2000
118 uomini morti
Costruito per essere inaffondabile, il Kursk, fiore all'occhiello della flotta russa e più grande sommergibile nucleare d'attacco del mondo, colò a picco, al largo del Mar di Barents con i suoi 118 uomini di equipaggio. Erano le 10 del  12 agosto del 2000. 
"STO SCRIVENDO AL BUIO". Per una settimana il mondo intero ha assistito impotente alla tragedia dei marinai intrappolati, a cento metri di profondità, in attesa dei soccorsi che non arrivarono mai. La loro fu una lenta agonia, come testimoniato da una lettera scritta al buio poche ore prima di morire dal capitano Dmitry Kolesnikov, e ritrovata qualche mese dopo l'inabissamento da una spedizione russo-norvegese durante le operazioni di recupero. "Tutti i membri dell'equipaggio dei compartimenti sei, sette e otto, sono riusciti ad andare nella nona sezione. Siamo in 23. Nessuno è in grado di raggiungere la superficie", scriveva. La nona sezione è quella che contiene l'uscita di emergenza che le squadre di soccorso russe trovarono danneggiata. Una settimana dopo l'incidente, furono i sommozzatori norvegesi a riuscire ad aprirla in poche ore, ma solo per rendersi conto che l'interno del sottomarino era già stato invaso dall'acqua. Scritto nell'arco di due ore, il messaggio si faceva via via illeggibile. E terminava con le parole: "Sto scrivendo al buio".

LA RUSSIA NON ACCETTO' NESSUN AIUTO. La morte degli uomini a bordo del Kursk non fu immediata, entro i primi minuti successivi alle esplosioni, come avevano sostenuto le autorità russe per alleviare il dolore dei familiari delle vittime, ma soprattutto per le critiche sulla lentezza dei soccorsi. La notizia dell'inabissamento del sottomarino nucleare in seguito a due distinte esplosioni viene diffusa solo due giorni dopo, il 14 agosto, malgrado i segnali registrati in tempo reale da un istituto sismografico norvegese e i primi allarmi diffusi in Occidente. Gli aiuti internazionali sono accettati dalle autorità russe in ritardo.





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Offline ilmarmocchio

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #37 il: Agosto 13, 2010, 20:35:02 pm »
SAfincantieri.xml
http://www.ilsecoloxix.it/Facet/print/Uuid/1e1e88fc...
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Fincantieri, operaio di 69 anni precipita da 15
metri e muore
13 agosto 2010
Un operaio di 69 anni, Franco Devoto, spezzino, è morto nel pomeriggio nei cantieri
navali Fincantieri di Sestri Ponente, a Genova, dopo essere caduto da una quindicina di
metri d’altezza dallo scafo in costruzione di una nave rifornitrice per la Marina Militare
indiana.
Devoto era dipendente di una ditta di carpenteria metallica della Spezia, la Sa.Me.Co.
appaltatrice per Fincantieri. Era un carpentiere molto esperto e continuava a lavorare
nonostante la sua età gli consentisse di andare in pensione.
Alla caduta non ha assistito alcun testimone. Devoto, giunto oggi a Genova con altri due
colleghi, aveva terminato il suo turno nella pancia della nave, che avrebbe accolto la sala
macchine.
Secondo le testimonianze raccolte da Polizia, dagli ispettori del lavoro della Asl e dal pm
di turno Giovanni Arena, i due compagni di lavoro lo avevano lasciato a riporre gli attrezzi
e si erano avviati verso l’uscita dello stabilimento. Devoto voleva inoltre fare un
sopralluogo alla zona dello scafo in cui avrebbe lavorato a partire da lunedì prossimo.
Non vedendolo arrivare, lo hanno chiamato sul telefonino e non hanno avuto risposta.
Sono allora tornati sui loro passi ed hanno scoperto il corpo, sul fondo del bacino di
carenaggio. I soccorritori del 118 non hanno potuto che constatarne la morte ed il corpo è
stato trasportato nell’infermeria dei cantieri.
Cordoglio per l’infortunio mortale è stato espresso dal presidente della Regione Liguria,
Claudio Burlando e dal segretario regionale del Pd, Mario Tullo. Sindacalisti della
Fiom-Cgil si sono recati al cantiere non appena appreso dell’incidente ed hanno
annunciato proteste a sostegno dell’intensificazione delle misure di sicurezza sul lavoro.


Offline Guit

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #38 il: Agosto 25, 2010, 17:40:40 pm »
Forse ammettere che la quasi totalita' di morti sul lavoro sono uomini e' ancora un tabu' difficile da superare, non fa "mercato" e non suscita sentimenti ed emozioni come nel caso di morte di una donna.

Lobos, da ex calciatore professionista (nazionale cile) a minatore, per pagare gli studi dei figli. Fortunatamente in 33 sono ancora vivi e passeranno quattro mesi a settecento metri di profondità prima di essere estratti.
La morte maschile suscita meno emozione o empatia di quella femminile: è il segno di una misandria collettiva che è tabù. Esiste ovunque e tutti ne sono afflitti ma è vietato parlarne. Perché i poteri hanno deciso che viviamo in una società misogina, che noi siamo tutti misogini. E ogni argomentazione di contrasto è censurata.

Tutti sanno che sono uomini ma non è scritto da nessuna parte. Non sono uomini, sono persone. Senza sesso.

Non devono esistere vittime maschili. L'attributo maschile dev'essere speso solo per descrivere i carnefici.

Take the red pill

Offline Guit

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #39 il: Agosto 25, 2010, 17:43:42 pm »
Se fai notare che la vittima è un uomo. La risposta sarà: il sesso non conta, maschio e femmina sono uguali.
Se fai notare che il carnefice è un uomo. La risposta sarà: la violenza è connaturata nel maschio, la femmina è diversa.

Uguali e diversi a intermittenza, per darci la colpa e toglierci la virtù.
Take the red pill

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #40 il: Agosto 26, 2010, 19:14:27 pm »
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Cile-vivi-i-33-minatori-intrappolati-da-17-giorni-Ma-per-tirarli-fuori-ci-vorranno-mesi_860234565.html

Cile, vivi i 33 minatori intrappolati da 17 giorni. Ma per tirarli fuori ci vorranno mesi

Santiago - (Adnkronos) - Il presidente cileno conferma il ritrovamento di un messaggio lasciato su una perforatrice dai minatori bloccati sotto terra a 700 metri di profondità


Santiago, 23 ago. (Adnkronos) - Il presidente cileno, Sebastian Piñera, ha confermato che i 33 minatori da 17 giorni bloccati a 700 metri di profondita' sono tutti vivi. "Questo messaggio oggi e' salito dalle profondita' di questa miniera per dirci che tutti i nostro minatori sono vivi" ha detto il presidente giunto a Copiapo, a 830 chilometri a nord di Santiago del Cile, dopo il ritrovamento, su una delle perforatrici usate dai soccorritori di un pezzo di carta con la scritta, in inchiostro rosso, "stiamo tutti e 33 bene nel rifugio".


"Oggi per il Cile e' un giorno di felicita', pieno di emozione" ha detto ancora Pinera parlando ai familiari ed amici dei minatori che da due settimane sono accampati intorno alla miniera. Ed ha assicurato loro che gli specialisti delle miniere pubbliche e private che stanno lavorando per salvare gli intrappolati "non risparmieranno nessun sforzo e faranno tutto quello che e' umanamente possibile per salvare la vita ai minatori".

Le squadre di soccorso stanno lavorando ora per poter far arrivare ai minatori una sonda con una telecamera per poter avere con loro un contatto audio e video. In un secondo momento si spera di poter far arrivare loro, sempre con lo stesso sistema, acqua e cibo. Anche perche', affermano gli esperti, le operazioni di salvataggio dei minatori potra' essere molto lunga, e durare anche dei mesi.



QUOTE ROSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
QUOTE ROSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Mai contraddire una femmina: riuscirà tranquillamente a farlo da sola in 5 minuti!
La donna che costa di meno è quella che paghi
E' la donna che porta la vita... ma è l'uomo che la finanzia!!!
"I fatti mi hanno dato talmente ragione che quasi me ne vergogno!" (Indro Montanelli)

Offline ilmarmocchio

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #41 il: Agosto 31, 2010, 22:13:53 pm »
http://www.ilsecoloxix.it/Facet/print/Uuid/2c0358f0...
La Spezia, incidente mortale in porto
31 agosto 2010 E.Cap.
Intorno alle 24, tragedia nel porto della Spezia, dove un
lavoratore è rimasto ucciso.
Secondo quanto ricostruito, il 59enne Roberto Mattioli, residente
a Parma, sarebbe stato schiacciato fra la motrice del suo camion
e alcuni container in un piazzale del Porto Mercantile.
L’uomo sarebbe sceso dal mezzo pesante, forse per sistemare i
vincoli del carico, e il veicolo si sarebbe messo in movimento. La
vicinanza fra il camion e il “muro” di container ha impedito a
Mattioli di fuggire: probabilmente è riuscito a vedere muovere il
camion, a capire che cosa stava accadendo, forse si è precipitato
verso la cabina di guida, la cui portiera è stata trovata aperta, ma
per una manciata di secondi non è riuscito a salire.
Sul posto sono accorsi i vigili del Fuoco e il 118, che hanno lavorato sino alle 3.30, ma per
l’uomo non c’era nulla da fare.
Ora si sta lavorando per ricostruire la cause dell’incidente, mentre il corpo è stato portato
nell’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea. Saranno visionati i filmati delle telecamere di
sorveglianza per ricostruire la dinamica della tragedia.



Offline Cassiodoro

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #42 il: Settembre 04, 2010, 11:41:38 am »
Citazione da: LesPaul
Cile, vivi i 33 minatori intrappolati da 17 giorni. Ma per tirarli fuori ci vorranno mesi

Santiago - (Adnkronos) - Il presidente cileno conferma il ritrovamento di un messaggio lasciato su una perforatrice dai minatori bloccati sotto terra a 700 metri di profondità


Per non dimenticare.........


New Trolls -  La Miniera - 1969

"Le case, le pietre
ed il carbone dipingeva
di nero il mondo.
Il sole nasceva
ma io non lo vedevo
mai laggiù nel buio.
Nessuno parlava solo
il rumore di una pala
che scava, che scava.

Le mani, la fronte
hanno il sudore
di chi muore
negli occhi, nel cuore,
c'è un vuoto grande
più del mare,
ritorna alla mente
il viso caro
di chi spera
questa sera
come tante
in un ritorno.

Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di fumo, bianche d'amore

Ma un' alba più nera,
mentre il paese
si risveglia,
il sordo fragore
ferma il respiro
di chi è fuori
paura, terrore,
sul viso caro
di chi spera
questa sera come tante
in un ritorno.

Io non ritornavo
e tu piangevi
e non poteva
il mio sorriso togliere
il pianto dal
tuo bel viso.

Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di fumo, bianche d'amore."

Indimenticabile singolo del 1969 dei New Trolls, ... ha consolidato il genere minerario sentimental-scongiuratorio, ed è diventata un classico intramontabile ....
Ispirata probabilmente nel tema da New York Mining Disaster dei Bee Gees (del 1967) e da fatti tragici avvenuti negli anni, come la tragedia di Marcinelle in Belgio (1950) che aveva coinvolto molti minatori italiani emigrati, la canzone era stata composta dagli stessi New Trolls (D'Adamo, De Scalzi e  Di Palo) e forse anche dal celebre romanzo "La cittadella" di Cronin, o dalla sua efficace trasposizione televisiva con protagonista Alberto Lupo (1964), e forse anche da canzoni classiche come Miniera (di Bixio e Cherubini), cantata da Luciano Tajoli, Claudio Villa e altri, e ripresa recentemente anche da Gianmaria Testa, nel suo album Da questa parte del mare.

http://www.musicaememoria.com/new_trolls_una_miniera.htm

http://www.youtube.com/v/TFOWLvjPFB4

« Ultima modifica: Settembre 04, 2010, 12:10:04 pm da Cassiodoro »
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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #43 il: Settembre 06, 2010, 19:46:24 pm »
http://www.ilsecoloxix.it/Facet/print/Uuid/ebf20326...
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Operaio di Sarzana muore
sul lavoro a Firenze
06 settembre 2010
Un operaio di una ditta specializzata in smaltimento di materiali con amianto è morto dopo
essere precipitato da un lucernario di un edificio in borgo Ognissanti, nel centro di
Firenze, intorno alle 16.
L’operaio morto si chiamava Salvatore Iraci Sareri, aveva 34 anni, sposato, padre di due
figli, ed era residente a Sarzana. L’incidente è avvenuto all’interno del distretto sanitario
della Asl 10, nell’ex ospedale San Giovanni di Dio.
L’uomo sarebbe precipitato da un altezza di circa 10 metri dopo aver appoggiato i piedi su
un lucernario che si è sfondato e lo ha fatto cadere nel vano scale. La ditta per cui
lavorava è la Eco Edil di Carrara. Secondo le prime informazioni, la vittima non aveva
imbracatura e l’ incidente sarebbe avvenuto in una zona non interessata dal cantiere di
bonifica per l’amianto.

http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2010/09/06/AMFnJi1D-operaio_firenze_sarzana.shtml

Offline Rita

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Re:Ancora morti MASCHILI sul lavoro
« Risposta #44 il: Settembre 11, 2010, 20:04:08 pm »
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Infortuni-Caserta-tre-operai-muoiono-per-esalazioni-a-Capua_948122477.html



Caserta, 11 set. (Adnkronos) - Gravissimo incidente sul lavoro a Capua, nel casertano. Tre operai sono morti per le esalazioni mentre stavano lavorando all'interno di un silos. Inutile ogni tentativo di soccorso, per i tre, quando sono arrivati i medici, era gia' troppo tardi. E' successo all'interno di un'azienda farmaceutica situata a Capua. Poco dopo sono arrivati i carabinieri della locale compagnia che hanno avviato le indagini per chiarire le cause di questa tragedia.
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