Autore Topic: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!  (Letto 1553 volte)

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E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« il: Gennaio 30, 2012, 22:47:10 pm »
Ecco come la Cassazione LEGIFERA !! Da paura !! Siamo in un Regime totalitario in mano ai Giudici.
Praticamente vanificata a suon di sentenze assurde la 54/2006; ultima quella di pochi giorni fa.

http://www.adiantum.it/public/2838-i-giudici-di-cassazione-e-il-mantenimento-diretto--colpito-e-affondato-–-di-rita-rossi.asp.


Citazione
29/01/2012 - 18.18
Come noto, la riforma sull’affidamento condiviso del 2006 ha portato sulla scena il cd. “mantenimento diretto” dei figli. Così, nei mesi successivi all’entrata in vigore della legge n. 54 appariva chiaro che quella fosse la regola, salva la possibilità per il giudice di prevedere un assegno cd. perequativo, in presenza di una sostanziale disparità reddituale tra padre e madre, allo scopo evidente di rispettare la regola di proporzionalità, già presente nel nostro ordinamento (v. art. 148 c.c.).

Del resto, la lettera della legge confortava quanto sopra, dato che il novello art. 155 quarto comma c.c. prevede esplicitamente quanto segue: “Salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori provvede al mantenimento dei figli in misura proporzio-nale al proprio reddito; il giudice stabilisce, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità”.

L’assegno, dunque, può essere previsto quando necessario, ed è logico che ciò non equivalga a dire ‘va previsto sempre’.

La giurisprudenza ha mostrato, via via, posizioni differenziate (mi sia consentito rinviare ad una breve e certo non completa rassegna pubblicata qualche tempo fa sulla rivista www.personaedanno.it).

La diversità di orientamenti dei giudici deponeva per una vivacità interpretativa e, soprattutto, faceva sperare che i giudici più sensibili e progressisti avrebbero finito con il prevalere nell’interpretazione evolutiva della disposizione di legge sul mantenimento.

Ma la Cassazione ha cominciato a ‘remare contro’, manifestando una incomprensibile idiosincrasia riguardo alle novità introdotte dalla riforma.

In merito al profilo specifico del mantenimento, la Cassazione ha affermato in sostanza che l’assegno per la prole possa essere previsto dal giudice (v. Cass. 4.11.2009 n. 23411), pur riconoscendo l’esistenza della regola del mantenimento diretto.

Negli ultimi giorni, poi, abbandonati gli iniziali pudori, i giudici del Pallazzaccio hanno tirato un inspiegabile quanto duro uppercut al mantenimento diretto, con la sentenza n. 785 del 20 gennaio 2012.

La pronuncia sconfessa apertamente la volontà del legislatore, negando esplicitamente che il contributo diretto di ciascun genitore al mantenimento della prole costituisca la regola.

E vediamo le motivazioni.

“L’art. 155 riformato – questo il primo argomento letterale - (…)dispone che ‘il giudice fissi altresì la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento…’, così conferendo allo stesso giudice un’ampia discrezionalità (…)”.

Ma, se andiamo al testo della norma notiamo subito che essa dice anche qualcosa d’altro, che è stato tralasciato dai supremi giudici; dice, precisamente, che “il giudice stabilisce, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità”.

“Ove necessario”, dunque, e la necessità si verifica allorchè venga accertata nel caso specifico una sostanziale e rilevante disparità economica tra i due genitori. Ma questo non vuol dire che la regola del mantenimento diretto debba essere accantonata in via generale.

Veniamo al secondo argomento utilizzato dalla Cassazione (che ho letto e riletto stante la mancanza di logica nel ragionamento): la corte d’appello, che nella vicenda affrontata aveva eliminato la previsione di mantenimento diretto (precedentemente prevista dal tribunale di Catania), ha deciso correttamente; essa ha deciso correttamente considerata l’ “accentuata litigiosità dei genitori, quale circostanza idonea a sollevare ulteriori conflitti in un contesto che al contrario esige una condotta pienamente collaborativa”.

L’eliminazione del mantenimento diretto, dunque, troverebbe spiegazione nella necessità di evitare conflitti tra i genitori (sic!).

Per gli alti magistrati dunque,  l’obbligo del genitore non convivente con il figlio di versare all’altro un assegno avrebbe la funzione di dirimere sul nascere ulteriori possibili contrasti allorchè il clima sia conflittuale: un’ordinaria follia, insomma, per dirla con Michael Douglas.


Online Massimo

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Re: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« Risposta #1 il: Gennaio 31, 2012, 00:46:20 am »
Se prima avevo dei dubbi che la magistratura fosse asservita totalmente al femminismo, ora tali
dubbi non sussistono più. Cose da pazzi: obbligare i padri separati a versare un assegno all'ex
moglie per "dirimere sul nascere conflitti". In altre parole: paga, se non vuoi che nascano dei
conflitti con la tua ex. Magistratura rincoglionita. Certi supremi giudici dovrebbero vergognarsi di
prendere lo stipendio dallo Stato (cioè da noi). 

Offline ilmarmocchio

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Re: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« Risposta #2 il: Febbraio 04, 2012, 11:09:14 am »
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo1035964.shtml

Costretto a pagare gli alimenti alla ex e ai nipoti perché il figlio è scappato: 59enne tenta suicidio
Trento, l'uomo guadagna solo 1.200 euro al mese. Dopo la decisione del giudice chiesto il pignoramento dei suoi guadagni
foto LaPresse
14:14 - Clamorosa decisione del tribunale di Trento che ha obbligato un 59enne a pagare gli alimenti alla ex moglie e anche ai nipoti perché il figlio, anche lui in via di separazione, risulta irreperibile. L'uomo ha tentato il suicidio gettandosi da un balcone ma è stato salvato dai carabinieri. Il protagonista della vicenda, un dipendente dell'Università di Trento, si è visto chiedere il pignoramento del suo stipendio: 1.200 euro al mese.
Salito sul davanzale della finestra posta al primo piano dell'ufficio del giudice per le esecuzioni, l'uomo è stato salvato da un carabiniere che è riuscito a bloccarlo prima che si buttasse nel vuoto.

All'origine del gesto c'è la disperazione dell'uomo, che guadagna 1.200 euro al mese, nata dopo aver ricevuto una notifica relativa al provvedimento esecutivo di pignoramento di parte dello stipendio. Atto deciso dal Tribunale di Verona al quale si era rivolta la nuora dell'uomo che lamentava il mancato versamento degli alimenti ai figli da parte del marito, resosi irreperibile dopo la separazione.

Da qui il provvedimento esecutivo nei confronti del nonno. Il caso ha precedenti nella giurisprudenza che prevede che un genitore debba accollarsi le spese o gli alimenti non versati dal figlio sposato, anche se maggiorenne.

per chi non crede che in Italia esiste una emergenza magistratura

Offline Achab

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Re: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« Risposta #3 il: Febbraio 05, 2012, 22:23:14 pm »
Dio santo, che gente di merda. Se questa storia come tante simili poi finisce molto male non strillino di indignata sorpresa

Offline Number10

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Re: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« Risposta #4 il: Febbraio 05, 2012, 22:33:10 pm »
Vabbè, spesso la Cassazione si è resa protagonista di sentenze ridicole, ma la legge parla chiaro e non credo che la loro parola conti molto.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Cassiodoro

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Re: E con questa i Castratori affondano la 54/2006 !!!
« Risposta #5 il: Febbraio 07, 2012, 08:18:18 am »
Citazione da: Massimo
.. paga, se non vuoi che nascano dei conflitti con la tua ex.
Questo è anche alla base di molte separazioni "consensuali"...
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"