C'è una cosa Red che nelle discussioni QM compare e scompare e che non ha mai avuto il posto che forse merita: la competizione tra uomini, che dovrebbe completare il quadro da te proposto.
Oggi alcuni uomini, per ragioni che mi appaiono soprattutto di ordine naturale ed evolutivo, tendono ad usare l'argomento donna come arma per fare selezione di altri uomini. E' un caso, se avessero fornito loro fucili avrebbero usato i fucili. Gli hanno fornito il femminismo e usano il femminismo.
Credo che ci sia un punto di osservazione verso la violenza di genere abbastanza inedito, che se osservato bene va a svuotare tutta la categoria del femminicidio.
Cos'è il femminicidio? E' l'omicidio di una donna, da parte di un uomo. No, così è incompleta. Il femminicidio è l'attribuzione di un movente pregiudiziale, che precede cioè il giudizio raziocinante.
La categoria femminicidio dice che quella donna è stata uccisa da quell'uomo per il solo fatto che era una donna. Questo lo scrivono nero su bianco: <<Uccisa solo perché donna>>.
E' una categoria che esclude, pensateci bene, qualsiasi altro movente. Ci potevano essere problemi di soldi, patrimonio, eredità, assicurazione, interessi, minacce incrociate, droga, malavita organizzata e non organizzata, semplice pazzia. Dietro a un omicidio può esserci un mare di cose. Ma loro hanno detto che quando una donna viene uccisa da un uomo tutta questa indagine non serve a nulla. I commissari servono per scovare l'assassino senza cercare il movente che è stato già deciso de iure. E i giudici stanno lì solo per comminare il massimo della pena. E i giornalisti non per informare sui fatti ma per aumentare l'allarme sociale e poter così disporre in futuro, nel pieno consenso di una società dall'opinione plagiata, dii strumenti legislativi sempre più severi.
Lui ha ucciso lei perché era una donna, questo è il femminicidio, e per nessun altro motivo.
Così facendo cosa hanno ottenuto? Un vantaggio strategico importante: aver posto gli omicidi di donne in una posizione di non comparabilità rispetto agli omicidi di uomini, che sono circa quattro volte di più.
Supponiamo che sia vero che gli assassini sono tutti di sesso maschile, e che uccidano mediamente ogni anno cento donne e quattrocento uomini. Se noi ragioniamo solo sulla categoria omicidio, e cerchiamo per entrambi i casi in cui venga ucciso un uomo o una donna, nello stesso paniere dei moventi, scopriremo che, incredibilmente, malgrado le continue tensioni tra i sessi, gli uomini uccidono, per soldi, interessi, droga e via dicendo, quattro volte di più altri uomini rispetto alle altre donne.
Perché l'assassino maschio si scaglia sui propri omologhi con frequenza quattro volte superiore?
Ma soprattutto perché si scaglia su di lei, con la quale oltre a interessi economici (vedi mantenimenti) ci sono anche storie di ferite profonde, abbandoni, gelosie, quindi ottimi e numerosi motivi, con una frequenza quattro volte inferiore?
Di moventi un assassino ne può avere a occhio e croce un numero equivalente verso uomini e verso donne, anzi, forse di più nel secondo caso, ciò malgrado questi moventi, se c'è da decidere di uccidere una donna, sono quattro volte meno efficaci di quanto lo siano se c'è in ballo la vita di un uomo.
Ragazzi questa è la scoperta del secolo. I numeri sugli omicidi in Italia dicono, se analizzati con cura, l'esatto contrario di ciò che dice l'interpretazione ufficiale: gli uomini, malgrado siano i principali agenti di violenza fisica (non gli unici), sono, nella loro violenza, molto più protettivi con le donne rispetto a quanto lo siano con gli uomini.