Autore Topic: Presentazione!  (Letto 30968 volte)

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Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #45 il: Marzo 25, 2012, 17:40:53 pm »
Insomma quando leggo la Muraro trovo i segni di un idealismo indistinto e indistinguibile, capace di assorbire anche posizioni in contrasto tra loro, perché basato su un riconoscimento non intellettuale bensì biopolitico sessuale, tale per cui se non si può essere Hegel e se non lo si può trasformare in donna, allora conviene "sputargli" addosso.

Take the red pill

Offline COSMOS1

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Re: Presentazione!
« Risposta #46 il: Marzo 25, 2012, 18:00:20 pm »
ben arrivato

1 mi sembra chiaro che abbiamo risposto al tuo dubbio se tu possa partecipare al forum. Noi non abbiamo alcuna difficoltà a discutere con chiunque. La differenza di opinioni non è un ostacolo al dialogo ma il suo carburante.

2 in questa discussione che avrebbe dovuto essere solo di presentazione c'è forse troppa carne al fuoco. Forse sarebbe il caso che tu aprissi delle discussioni con titolo appropriato nelle sezioni appropriate con ordine sugli argomenti toccati che ti sembrano + rilevanti

3 per restare on topic sulla tua presentazione: non ci stupisce che la relazione con alcune femministe sia stata per te arricchente. In confidenza posso dire che è stata anche la mia esperienza. Negli anni nei quali le ragazze di buona famiglia ricasavano alle 8 di sera, era molto più appagante girare il mondo in autostop con le femministe, dormire nei sacchi a pelo in enormi stanzoni ecc ecc. E poi devo dire che la migliore terapia contro il femminismo è proprio ... il femminismo. Le uniche pasdaran del femminismo sono le intellettuali che non l'hanno mai vissuto nella sua applicazione concreta.

4 riguardo alla tua difficoltà di relazione con il mondo maschile ho alcune domande:
4A) che rapporto hai con tuo padre?
4B) hai fratelli?
4C) quando hai in testa un buon progetto politico, hai più difficoltà a coinvolgere gli uomini o le donne?
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #47 il: Marzo 25, 2012, 18:05:30 pm »
enricosc: <<... concedo di paternità obbligatorio (questo mi sembra interessante, qualcuno avrebbe voglia di spiegarmelo? ...>>

Non lo conosci?

L'obbligo per il padre di stare a casa un tot di giorni dopo la nascita del figlio e assentarsi dal lavoro col mantenimento di una percentuale di stipendio variabile a seconda dei casi e dei paesi. Esiste già sia per lei che per lui il congedo facoltativo.

Ma non dando i risultati voluti dai tecnocrati, si passa alle vie di fatto e all'impostura.


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Offline Giulia

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Re: Presentazione!
« Risposta #48 il: Marzo 25, 2012, 18:41:16 pm »
Citazione
Per quel che riguarda il resto confesso di non avere esperienza di questo: istat, irap per le imprese
paghi, paghi.
benvenuto comunque.

Offline poisonmind

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Re: Presentazione!
« Risposta #49 il: Marzo 25, 2012, 19:36:28 pm »
Insomma quando leggo la Muraro trovo i segni di un idealismo indistinto e indistinguibile, capace di assorbire anche posizioni in contrasto tra loro, perché basato su un riconoscimento non intellettuale bensì biopolitico sessuale, tale per cui se non si può essere Hegel e se non lo si può trasformare in donna, allora conviene "sputargli" addosso.


capirei sputasse addosso a maschietti più abbordabili come i vari Berlusca, Marrazzo, Strauss Kahn, ecc.. ma cercare di colpire Hegel, non ha nessun senso, è da psicopatiche senza argomenti validi.
Memento Audere Semper (Gabriele D'Annunzio)

Offline Fazer

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Re: Presentazione!
« Risposta #50 il: Marzo 25, 2012, 21:23:26 pm »
x Fazer: io queste cose non le vedo tutti i giorni  ...  Per quel che riguarda il resto confesso di non avere esperienza di questo: istat, irap per le imprese, concedo di paternità obbligatorio...

Allora forse hai sbagliato nell'autodefinirti:
Non "maschiopentito", ma "dormiente" (nel significato che si da quaggiù a questo termine)... :)

Possibile che con le tue "amiche" femministe, tra una riunione e un volantino non abbiate mai nemmeno sfiorato questi argomenti?
Te lo chiedo senza polemica, eh... ;)



Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #51 il: Marzo 25, 2012, 22:01:14 pm »
Mi scrive Armando:

<<Se e quando il femminismo della differenza non ponesse la differenza come superiorità  morale delle donne, e se e quando il femminismo della differenza non leggesse la storia (tutta la storia) e per conseguenza la società attuale come intrinsecamente maschilista e patriarcale, ovvero come oppressiva verso le donne, allora e solo allora potrebbe essere possibile un dialogo rispettoso ed anche proficuo. Andate invece a leggere Muraro, Lonzi e Diotima. Vedrete che è come dico io, a partire da Lilith e dalla Grande Madre primigenia, ovvero dal matriarcato originario, per finire alle rivendicazioni di assoluta signoria femminile in campo riproduttivo, nonchè alla rivendicazione della pcificità ontologica delle donne rispetto al guerrafondaismo maschile  etc. etc. Francamente non vedo , in tale situazione, quale dialogo sarebbe possibile. Se poi aggiungiamo che sul piano delle rivendicazioni pratiche il femminismo della differenza non si differenzia in nulla dal quello dell'uguaglianza, almeno a quanto mi risulta, il dialogo è ancor più difficile. Le femministe della differenza hanno come interlocutori adoranti quelli di Maschile Plurale, tanto adoranti che le stesse femministe si trovano quasi imbarazzate ed  hanno dovuto trovare il modo di dire a costoro che, in quanto maschi, avrebbero dovuto trovare punti di riferimento negli uomini e nei padri.
Per contro, il femminismo dell'uguaglianza più sano (quello in stile E. Badinter, le altre vocianti e sbracate neanche sono da prendere in considerazione), se da un lato polemizza col concetto di superiorità morale delle donne e con le tante bugie che il mainstream propala a piene mani sui media, dall'altro condivide la concezione della storia come lotta di generi in cui il maschile avrebbe oppresso il femminile. E, data la sua filosofia di partenza, finisce per perorare una società di identici, del tipo nordico tanto per capirci, (grosso modo naturalmente, ma quì si deve per forza semplificare). Anche in tal caso non vedo dove potrebbe collocarsi un dialogo generale. Forse un dialogo parziale su certi temi,ma non certo di più.
Credo insomma ancora una volta che noi dobbiamo colloquiare con gli uomini e non coi movimenti femminili dei tipi sopradelineati. Il rapporto con le singole donne si situa su un altro piano, e ovviamente è sempre possibile.>>


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Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #52 il: Marzo 25, 2012, 22:12:26 pm »
A me, tra i neologismi del momas, piace molto il termine "suprematismo femminile" usato da Massimo, spiega benissimo il concetto, anche meglio di Femdominismo coniato da UB.
Non andrebbe lasciato cadere...

Non lo lasceremo cadere.


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Offline beta

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Re: Presentazione!
« Risposta #53 il: Marzo 25, 2012, 22:48:58 pm »
@salar

mi ricordo che in una discussione di presentazione avevi postato una pagina esemplificativa del male-bashing.
non riesco a trovarla, secondo me se la ritrovi sarebbe opportuna, per mostrare ad enricosc, in maniera veloce che cos'è quella cosa che non riesce a vedere tutti i giorni. (relativamente alla domanda di fazer).

ps. tutto il post era molto bello se ricordo bene.
pps. è sempre un piacere leggerti.

Offline Rita

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Re: Presentazione!
« Risposta #54 il: Marzo 25, 2012, 23:48:57 pm »
Questa è la questione maschile secondo la Libreria delle Donne (nello specifico lo scritto è della Dominijanni)

http://www.libreriadelledonne.it/news/articoli/Manif110308_1.htm

cosa parliamo quando parliamo di politica?", si chiede Bia Sarasini in apertura dell'ultimo numero della rivista "Leggendaria" dedicato a "Donne,politica, violenza". Domanda centrata, perché del termine ormai non c'è certezza: "Parli di politica, e la faccia perplessa dei tuoi interlocutori ti spinge subito a precisare. Non parlo della casta, spiego, non mi riferisco ai politici di mestiere, parlo della passione. A questo punto gli sguardi si fanno opachi, assenti, soprattutto nelle persone più giovani. Passione? Politica? Ma sei sicura che ne valga la pena?". Le donne che firmano su "Leggendaria" sono sicure, sì, che ne valga la pena. Ma a patto di fare un po' di chiarezza, non solo lessicale; e a patto che ci si riesca - il che non è detto. Prima cosa da chiarire - seguo ancora il filo di Sarasini: politica non è solo quella che porta ufficialmente questo nome: c'è politica - spesso guidata da donne - in quel vasto territorio di azione dal basso, dai comitati Dal Molin a quelli contro la monnezza in Campania, cui la politica ufficiale non riconosce alcuna politicità. Secondo punto: bisogna chiedersi come, quando, perché e per chi fra la parola "politica" e la parola "senso" s'è aperta una forbice: forse, dice Sarasini, da quando s'è perso il senso e la necessità dello stare edel fare insieme, insomma dell'agire collettivo. Terzo, perché la politica cambi occorre "che la politica riconosca di avere un sesso, maschile, e che questo sesso è in crisi, non sa più interpretare il mondo: può tutt'al più fare quadro, stringere alleanze tra uomini, inventare a tavolino nuovi leader uomini", Obama compreso. "La catastrofe maschile delle forme politiche novecentesche è davanti ai nostri occhi. La sfida è costruirne altre, qui e adesso, a partire dalla vita quotidiana. Una passione da risvegliare", conclude Sarasini rivolta soprattutto alle donne.
La cosa però non va liscia, come si sa, e come risulta dalla stessa lettura del ricco numero di Leggendaria. Da quando, nel femminismo, le donne hanno dato nome di politica a cose che prima non l'avevano, da quando abbiamo politicizzato ambiti prima relegati al privato, da quando abbiamo messo al mondo pratiche inaudite per la politica ufficiale e costruito legami politici altrettanto tenaci di quelli istituzionali, non per questo la politica ufficiale s'è trasformata, né la politica delle donne riesce a bilanciare la crisi della politica maschile, né tantomeno a sostituirsi ad essa. C'è una asimmetria, abbiamo sempre detto. Adesso dobbiamo prendere atto che c'è anche una impasse. Ne scrive Lia Cigarini, sull'ultimo numero di "Via Dogana", titolo, "Bianco rosa verde. Contro la crisi della politica". Perché "contro"? Perché il discorso sulla crisi della politica, scrive Cigarini, sta diventando una formula "che finisce per essere evasiva". Evasiva di un punto preciso e cruciale, questo: "Nel declino della politica e nel degrado della società italiana comincia a trasparire una rimossa e irrisolta 'questione maschile'". In che consiste la questione maschile, sorta di rovescio paradossale della "questione femminile" pre-femminista? Consiste nel fatto che, dopo la critica femminista della politica e dopo la "modificazione inarrestabile" dei rapporti sociali e dell'ordine simbolico innescata dal femminismo, "la società maschile nel suo insieme non ha preso coscienza della fine del patriarcato né della necessità di confrontarsi con la soggettività politica delle donne, sebbene alcuni sì ed è forse l'inizio di un cambiamento". Ciò che la formula della crisi delal politica nasconde, dunque, è quanto "l'inefficacia della politica sia da attribuirsi al disfarsi della genealogia maschile e del suo linguaggio, e al mancato confronto con l'altra e il suo sapere politico". Il guaio è che senza consapevolezza non c'è neanche conflitto: "Perciò - scrive ancora Cigarini - parlo di questione e non di conflitto fra i sessi.Il conflitto è vitale e produttivo di senso; la questione, senza uno scatto di consapevolezza, può solo ingombrare la politica e può farlo anche per cento anni". Da cui l'impasse di cui sopra. Che speriamo duri meno di cento anni, tolti gli almeno quindici che ha già alle spalle.

 :huh:
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline enricosc

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Re: Presentazione!
« Risposta #55 il: Marzo 26, 2012, 01:48:04 am »
Tante, tante, troppe questioni. Accolgo definitivamente il suggerimento di Cosmos1 e sposto le discussioni più spinose in un post specifico.

Intanto rispondo qui solo ad alcune questioni che rientrano nel topic 'presentazione'.

x Fazer: certamente di queste questioni parlo costantemente con le femministe con cui faccio politica, ma non ho volantini su questi temi da far circolare. ho volantini sulla notav ecc... però posso mettere in condivisione i contenuti dei nostri confronti. Probabilmente ho sbagliato categoria, infatti avevo scritto 'immagino che...' nel senso che non ero sicuro di quello che dicevo, non conoscendo bene il vostro linguaggio (maschio-pentito, dormiente ecc...).

x Poisonmind: a proposito dello sputare su Hegel. Il libro di Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel secondo me è molto interessante e assolutamente da tenere presente. senz'altro è molto teorico, ma è altrettanto utile a capire il rifiuto del femminismo della logica della lotta per il potere e il dominio. Assieme anche a Diotima, Potere e politica non sono la stessa cosa.

x Guit (o per chiunque altro  :) ): mi puoi spiegare l'aspetto negativo del congedo di paternità obbligatorio? non è una domanda polemica, faccio fatica a volte a capire i nessi rimasti impliciti. Il problema sta nel fatto che non dovrebbe essere un obbligo? se sì, perché? 

x Cosmos1: mi hai fatto tre domande sul mio rapporto con la sfera maschile; sono domande importanti e complesse e comincio a rispondere qui: 1) con mio padre ho un rapporto medio. non abbiamo conflitti aperti, ma non abbiamo neanche molto dialogo. mio padre è una persona molto affettuosa, che non mi ha mai fatto mancare la sua presenza, ma non è proprio il massimo con le parole; non è il tipo che ascolta e non è il tipo a cui interessa condividere gioie, paure, impressioni, vissuti o esperienze; è una persona molto pratica, va subito al sodo delle cose, come si dice. Ovviamente io vorrei un confronto più profondo, più concreto, la cosa mi pesa; ma sarebbe scorretto dire che tra noi c'è un conflitto aperto. il clima a casa è sempre stato molto molto sereno; 2) ho un fratello che adesso vive fuori dall'Italia, con cui ho un buon rapporto, ma è molto simile a mio padre e anche lui con le parole non è proprio il massimo. non si apre molto; 3) quando penso ad un progetto politico ho senz'altro più difficoltà a coinvolgere maschi che femmine. non solo, ma con i maschi ho anche difficoltà a progettare - quindi una fase precedente rispetto al coinvolgere - mentre con le donne mi trovo molto bene a progettare, pensare, ideare ecc...

Un esempio piccolo e semplice: quando sono entrato nella rete politica dentro l'università si stava pensando un'iniziativa. in mailinglist girava una bozza di volantino che avremmo dovuto integrare, modificare, se lo desideravamo. io avanzai delle critiche. secondo me era scritto in modo troppo chiuso. il linguaggio era troppo 'politico' e lo avrebbe capito solo chi già sapeva, chi già stava addentro a certe questioni del movimento. invece l'università è zeppa di persone che la politica di movimento non la conosce e non sa se gli interessa o meno. feci una bozza di volantino alternativa con un linguaggio secondo me più aperto, più chiaro, più fruibile. Fui molto contestato dai ragazzi del gruppo politico mentre trovai una sponda nelle ragazze femministe: loro in parte - non del tutto - concordavano sul mio linguaggio, ma sopratutto sostenevano che era importante contare su forze e teste nuove e che la rete non si sarebbe dovuta chiudere all'apporto di persone nuove (come in quel caso me).

Le tante questioni poste da Guit, Animus, Salar ecc... le rimando a post specifici! Grazie

Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #56 il: Marzo 26, 2012, 03:47:26 am »
...
x Guit (o per chiunque altro  :) ): mi puoi spiegare l'aspetto negativo del congedo di paternità obbligatorio? non è una domanda polemica, faccio fatica a volte a capire i nessi rimasti impliciti. Il problema sta nel fatto che non dovrebbe essere un obbligo? se sì, perché?  
...

Perché la scelta è dell'individuo e della coppia. Perché simbolicamente rappresenta perfettamente l'ingegneria sociale tecnocratica che impone l'adeguamento a modelli esistenziali di regime. Perché fare il padre non significa semplicemente essere un surrogato materno. Perché è l'ennesima introduzione di un doppio standard sessuato (per la madre non c'è obbligo), che invece costituzionalmente non dovrebbe esistere. E per una lunga serie di altre ragioni.

E' un voler trasferire sul padre una parte dell'onere biologico di maternità, per trasferirgli con esso una parte del problema che la donna ha sul lavoro a causa dei figli. Si ispira a una logica di rivendicazione, contrapposizione e guerra della donna verso l'uomo, a un rifiuto di complementarità e collaborazione, dove il contributo dei due genitori nella famiglia deve essere normato, per paura che essi siano liberi di scegliere.

Per la donna fare un figlio è diventato un ingombro, perché comporta un handicap produttivo/professionale. Ma la natura per questo aveva inventato il padre e l'amore tra i due, per consentire loro di unirsi e collaborare, compensando ognuno con le proprie specificità le debolezza dell'altro.

Questa norma nega di sana pianta l'unico possibile senso dell'amore di coppia. E' un atto di odio e recriminazione. Di una antica auto distruttiva logica dello scontro tra i sessi, che è stata portata in politica dal femminismo.

Cos'è, secondo il femminismo della differenza, un padre?


« Ultima modifica: Marzo 26, 2012, 03:57:39 am da Guit »
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Offline ilmarmocchio

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Re: Presentazione!
« Risposta #57 il: Marzo 26, 2012, 06:05:47 am »
capirei sputasse addosso a maschietti più abbordabili come i vari Berlusca, Marrazzo, Strauss Kahn, ecc.. ma cercare di colpire Hegel, non ha nessun senso, è da psicopatiche senza argomenti validi.


Quoto. Che significato ha oggi ?

Offline Cassiodoro

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Re: Presentazione!
« Risposta #58 il: Marzo 26, 2012, 08:29:43 am »
Citazione da: Guit
Perché fare il padre non significa semplicemente essere un surrogato materno. Perché è l'ennesima introduzione di un doppio standard sessuato (per la madre non c'è obbligo), che invece costituzionalmente non dovrebbe esistere.

Per le donne è obbligatoria ed è considerato "un diritto delle donne". Poi c'è la maternita facoltativa.

Mi ricordo che quando il segretario torinese di un sindacato usufrui del congedo facoltativo ricevette un sacco di critiche da una parte delle femministe.

Concordo pienamente che fare il padre non è essere un surrogato materno.
_________________________________________________ _________________________________________________ _____

Dalla legge n.53/2000
Astensione obbligatoria
E' vietato far lavorare le donne in stato di gravidanza: durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto: si deve far riferimento alla data indicata sul certificato medico, anche se vi può essere errore di previsione. Durante i 3 mesi dopo il parto. La disposizione è valida anche per le lavoratrici a domicilio e per le colf. L'astensione obbligatoria post-partum è stata estesa anche al padre lavoratore nel caso in cui l'assistenza della madre al neonato sia diventata impossibile per decesso o grave infermità della madre stessa (Sentenza della Corte Cost. n.1/1987). La nuova norma oltre a recepire detta sentenza, stabilisce il diritto all'astensione obbligatoria per il padre anche nel caso di affidamento esclusivo. Tale disposizione è applicabile anche al padre lavoratore autonomo, per il quale si ipotizza la sostituzione in azienda con lavoratore a tempo determinato.

Astensione facoltativa

Dal 28 marzo 2000 l'astensione facoltativa spetta ad entrambi i genitori, anche congiuntamente fino al compimento degli 8 anni del bambino, per un periodo complessivo di 10 mesi, continuativi o frazionati, mentre ogni genitore non potrà superare i 6 mesi di fruizione (ad es. se la madre fruisce di 6 mesi, il padre ne potrà fruire di 4).

Il padre ha diritto all'astensione facoltativa anche se la madre non ne ha diritto (perché è disoccupata, colf, lavoratrice a domicilio), e se il padre fruisce di tale diritto per un periodo continuativo non inferiore a 3 mesi, il suo limite di 6 mesi diventa di 7 mesi e il limite massimo complessivo di fruizione tra i due genitori diventa di 11 mesi (7 mesi x il padre, e 4 mesi x la madre).

Nel caso di unico genitore il periodo di astensione facoltativa compete per 10 mesi, entro il compimento dell'8° anno del bambino.


"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline poisonmind

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Re: Presentazione!
« Risposta #59 il: Marzo 26, 2012, 08:47:40 am »

x Poisonmind: a proposito dello sputare su Hegel. Il libro di Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel secondo me è molto interessante e assolutamente da tenere presente. senz'altro è molto teorico, ma è altrettanto utile a capire il rifiuto del femminismo della logica della lotta per il potere e il dominio. Assieme anche a Diotima, Potere e politica non sono la stessa cosa.



Non ho letto tale libro (e non ho intenzione di leggerlo)Vivendo di esperienze dirette ho già delle idee per conto mio e cerco di mantenerle considerandole valide.
Quando le teorie sociali di filosofi del calibro di Hegel sono state più o meno confutate dagli eventi, in molti si sono messi a "sputare addosso" a questi illuminati del loro tempo; facile utilitaristico perverso banale e sbagliato.
Ciò che hanno fatto di buono resta ancora mentre libercoli che danno addosso al primo che gli capita sono già nel dimenticatoio.
Hegel mi piace e, da quel che ho capito, considerando questo sputo una provocazione e non un semplice insulto,  sarà mia cura prendere in considerazione l'idea di scrivere con la stessa "intelligenza" un saggio o volumetto dal titolo DOPO C'E' CHI FUMA, NOI TIRIAMOLE ADDOSSO MERDA (sto scherzando naturalmente) così, per mettermi sullo stesso livello, come impatto sul possibile lettore.

Memento Audere Semper (Gabriele D'Annunzio)