Autore Topic: Pensiero della differenza sessuale  (Letto 5272 volte)

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Offline enricosc

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Pensiero della differenza sessuale
« il: Marzo 26, 2012, 02:39:09 am »
Un primo elemento che va messo a tema su questo argomento è: lo scarto generazionale cambia tutto. Io conosco il pensiero della differenza sessuale a partire da relazioni con donne giovani (tra i 30 e i 40 anni). Questa generazione di donne non si è limitata a raccogliere l'eredità di Luisa Muraro e socie, ma l'ha anche rivista, prendendo posizioni talvolta autonome e senz'altro - secondo me - molto più attuali per certi versi.

Un esempio: come ha scritto Armando il pensiero della differenza sessuale dialoga molto con Maschile Plurale. Non ne accoglie tutte le istanze, ma è in relazione con questa associazione. Tuttavia le donne che conosco io non apprezzano Maschile Plurale e infatti, generalmente, mi hanno sconsigliato di affidarmi a loro (non di conoscerli, ma di affidarmi a loro). Serve una specificazione: loro pensano, come penso io del resto, che sarebbe bene e meglio se io avessi relazioni con maschi. Perché non basta avere relazioni con donne femministe. Loro stesse sostengono insomma che il punto per il maschio non stia tanto nell'avere relazioni con donne femministe, ma che al contrario sia l'avere relazioni autonome con maschi. Qual'è il problema con Maschile Plurale? Forse vi sembrerà strano, ma è una critica molto simile alla vostra: gli uomini di maschile plurale difficilmente riescono a uscire dalla passione triste del sentire il loro essere maschi come una colpa da espiare. Invece i maschi, dicono queste femministe, dovrebbero riscoprire, reinventare la maschilità come dimensione positiva loro propria. Non dovrebbero vergognarsi del loro essere maschi, ma dovrebbero fare i conti con la crisi del simbolico maschile per come esso si è dato almeno fino alla seconda metà del Novecento. Punto complesso, da tornarci!

Poiché questo è uno scarto rispetto al vecchio femminismo - e le giovani femministe stanno facendo grandi passi per marcare lo scarto rispetto al vecchio femminismo, perché sentono sempre di più che la posta in gioco per loro non riguarda più solo le donne, ma entrambi i sessi e la loro convivenza - io penso che dovreste guardare con interesse a queste evoluzioni. non dico accettarle - voi avete il vostro percorso autonomo - ma tenerle d'occhio con attenzione, perché potreste averne guadagno.

Vediamo il pensiero della differenza sessuale. Contrariamente a quello che si pensa, il pensiero della differenza sessuale non si basa su una differenza di natura - come può essere ad esempio il sesso fisico. Ma è sbagliato anche pensare alla differenza come ad una differenza culturale. In questo caso si usa il termine 'simbolico'. Mi spiego meglio. Voi tutti avrete presente il corpo di polizia e il valore simbolico che esso incarna nella vita di uno Stato. Il corpo di polizia tutela la vita nello Stato; sono le forze dell'ordine! Difendono, tutelano, proteggono ecc... (ovviamente si può anche dire altro, tipo: all cops are bastards, ma questo ci porterebbe adesso fuori strada, prendete per buono il fatto che i poliziotti hanno un compito che è quello di tutori della legge). Nelle diverse culture si possono dare diverse espressioni della medesima cosa: guerrieri, legionari, polizia, polizia di stato, polizia privata ecc...

quella medesima cosa - il corpo armato dello Stato che difende l'ordine pubblico - è simbolica. Non è naturale, non è culturale, è simbolica.

L'idea è ripresa da Lacan, psicoanalista freudiano. Secondo lui l'ordine simbolico è essenzialmente l'ordine simbolico del Fallo, del Padre. è il linguaggio inteso come norma, norma d'ordine pubblico, norma morale, norma sociale. nello sviluppo del bambino il simbolico è quel che entra con l'uso del linguaggio che prescrive termini, misure, norme ecc...

L'idea di Lacan è quindi più o meno questa: il bambino quando passa dalla fase in cui sta con la madre (es. allattamento) alla fase in cui il rapporto essenzialmente duale è interrotto dall'arrivo del padre, ecco, allora il bambino entra nel simbolico. Tenete presente che il modello, di origine freudiana, ha come sfondo storico un modello familiare oggi non più esistente. non è più vero che il bambino sta solo solo con la madre e poi arriva il padre in un secondo momento. certo è che il bambino qualunque sia il suo sesso ha un rapporto fisico con la madre molto molto importante (ad esempio in termini flora batterica protettiva che passa attraverso il latte materno), ma oggi non c'è più tipicamente il padre assente e lontano; il padre può esserci sin dall'inizio ecc...

Cosa dicono allora le femministe di questo modello lacaniano? Dicono: molto bene, ci suona. Però, c'è un però. Quello che succede il più delle volte nello sviluppo, dicono, è che il bambino maschio staccatosi dalla madre si potrà identificare perfettamente con il padre (eventualmente superando il complesso edipico) e quindi con l'ordine simbolico, dimenticando, obliando quel rapporto primario con la madre-nutrimento. Mentre la bambina staccatasi dalla madre da una parte dimenticherà la madre tanto quanto il bambino (entrando in conflitto con lei), dall'altra però non potrà mai del tutto identificarsi con il padre ovvero con l'ordine simbolico - come ho detto, riprendendo Lacan, con l'ordine del Fallo. E questo perché la donna non è un maschio, non è fatta per l'ordine simbolico maschile, l'ordine del fallo: all'interno di questo ordine al contrario è una mancanza-di-Fallo, un che di non appropriato, un che di mancante.

Questo è il motivo, secondo il pensiero della differenza sessuale, per cui la donna o non riesce ad entrare bene nel mondo sociale intessuto di simbolico maschile (ancora non è in discussione se questo ordine simbolico sia buono o cattivo, pacifico o aggressivo, si parla solo della sua differenza), per cui le sue performances non saranno ottimali (es. donna al volante, pericolo costante! oppure la donna studia mnemonicamente, non logicamente), oppure - come è capitato nei paesi colonizzati - a prezzo di una trasformazione radicale di sé che è anche una perdita di sé, può entrare nell'ordine simbolico, performando comportamenti appropriati, perdendo infondo la sua identità, ovvero la sua differenza. Questo secondo caso è il caso di quelle donne che magari raggiungono ottimi risultati nel lavoro, fanno questo e/o fanno quello, ma solo a patto di mimare l'identità maschile - appunto come i colonizzati di classe medio-borghese che dimentichi della loro differenza, imitavano gli usi e i modi degli occidentali.

C'è un terzo caso, una terza strada, dice il femminismo della differenza sessuale. Questa terza strada si apre in realtà a partire dalla prima. Proprio quell'inadeguatezza, quell'incapacità ad essere all'altezza dell'ordine simbolico maschile può essere il segnale di una differenza che se espressa - in un certo modo, vedremo come - può portare ad un senso di sé non soffocato o alienato, ma appunto ad una piena espressione.

In che modo è possibile esprimere quella differenza femminile? Attraverso relazioni con donne. le donne si accorsero - parliamo di una società che non è più la nostra - che la maggior parte delle loro relazioni erano schermate da giudizi di maschi (padri, fratelli, mariti, capi e datori di lavoro ecc...) i quali buoni o cattivi che fossero valutavano il valore delle donne a partire da parametri non posti da donne - per usare Nietzsche: da valori non posti da loro stesse.

Si rendevano quindi necessarie relazioni tra donne che permettessero una reciproca valorizzazione, un confronto che desse fiducia e autorevolezza tra donne, sulla base di valori pensati e sostenuti da donne.

Questo per le femministe della differenza significava fare un simbolico femminile, istituire un ordine simbolico diverso da quello pubblico, da quello universalmente riconosciuto e che per loro era un simbolico maschile. In ogni caso il simbolico femminile non era inteso come qualcosa che sarebbe dovuto andare a sostituire il simbolico maschile, magari assaltando i palazzi d'inverno del potere maschile. Il simbolico femminile doveva più semplicemente trovare spazi suoi autonomi dove coltivarsi e dare a sua volta spazio a donne per esprimere la loro propria differenza. Piuttosto che di una lotta tra ordini simbolici si sarebbe trattato di una eventuale commistione, perché magari alcune donne nel loro contesto di lavoro avrebbero cercato di far valere l'ordine simbolico in cui si riconoscevano, chessò operando in un certo modo piuttosto che in un altro...

Direi che c'è tantissima roba, cominciamo da qui!

Offline Guit

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #1 il: Marzo 26, 2012, 04:18:49 am »
Interessante. Ho diverse osservazioni, domande, critiche. Adesso sono stanco. Solo una cosa: in generale, in un determinato contesto sociale, questo discorso ha senso. Certo che affermare di dover ricostruire il maschile, ma anche il femminile, ci dà un po' il segno della devastazione simbolica fin qui operata. Ora il problema è che il simbolico maschile a cui ti riferisci sta venendo cancellato dal suprematismo femminile/materno di regime, cioè proprio ciò con cui la QM entra in polemica e scontro. Per cui più che la trasformazione dell'intervento paterno a cui fai cenno stiamo assistendo a una rimozione. Rimozione peraltro anche dei suoi possibili surrogati, visto che il corpo docente maschile nella scuola primaria e secondaria è prossimo alla totale estinzione.

Così a occhio e croce, poi ci torniamo, ma per dare corpo a ciò che dite serve prima la QM.

Altrimenti le donne costruiscono il loro simbolico, senza dimenticare comunque che hanno anche la forza della maternità biologica, mentre gli uomini ne perdono totalmente ogni possibile traccia.


Take the red pill

Offline Rita

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #2 il: Marzo 26, 2012, 10:49:39 am »


Un esempio: come ha scritto Armando il pensiero della differenza sessuale dialoga molto con Maschile Plurale. Non ne accoglie tutte le istanze, ma è in relazione con questa associazione. Tuttavia le donne che conosco io non apprezzano Maschile Plurale e infatti, generalmente, mi hanno sconsigliato di affidarmi a loro (non di conoscerli, ma di affidarmi a loro). Serve una specificazione: loro pensano, come penso io del resto, che sarebbe bene e meglio se io avessi relazioni con maschi. Perché non basta avere relazioni con donne femministe. Loro stesse sostengono insomma che il punto per il maschio non stia tanto nell'avere relazioni con donne femministe, ma che al contrario sia l'avere relazioni autonome con maschi. Qual'è il problema con Maschile Plurale? Forse vi sembrerà strano, ma è una critica molto simile alla vostra: gli uomini di maschile plurale difficilmente riescono a uscire dalla passione triste del sentire il loro essere maschi come una colpa da espiare. Invece i maschi, dicono queste femministe, dovrebbero riscoprire, reinventare la maschilità come dimensione positiva loro propria. Non dovrebbero vergognarsi del loro essere maschi, ma dovrebbero fare i conti con la crisi del simbolico maschile per come esso si è dato almeno fino alla seconda metà del Novecento. Punto complesso, da tornarci!



Direi che c'è tantissima roba, cominciamo da qui!

hai ragione c'è tantissima roba interessante  :P

In genere i post li leggo due o tre volte, e alle successive letture capita di percepirlo diversamente
Per il momento leggendo il post alla prima lettura mi viene da percepire un qualcosa di stonato.

Non capisco una cosa. Perchè ci si mette in relazione con un'associazione di cui pubblicamente si riconoscono molti meriti mi sembra di capire (non ne accolgono tutte le istanze, ma .. effettivamente è l'unica associazione maschile con cui le associazioni femministe dialogano e che ha visibilità) per poi riconoscere in camera caritatis che il loro atteggiamento di colpa da espiare è sbagliato e potrebbe danneggiare i singoli maschi che ne vengono in relazione?


Obiezione maligna  ^_^ non è per caso che fa "comodo" che si promuova il senso di colpa da espiare nell'animo maschile in attesa di trovare l'ordine simbolico "nuovo" femminile?

Citazione
Questo per le femministe della differenza significava fare un simbolico femminile, istituire un ordine simbolico diverso da quello pubblico, da quello universalmente riconosciuto e che per loro era un simbolico maschile. In ogni caso il simbolico femminile non era inteso come qualcosa che sarebbe dovuto andare a sostituire il simbolico maschile, magari assaltando i palazzi d'inverno del potere maschile. Il simbolico femminile doveva più semplicemente trovare spazi suoi autonomi dove coltivarsi e dare a sua volta spazio a donne per esprimere la loro propria differenza. Piuttosto che di una lotta tra ordini simbolici si sarebbe trattato di una eventuale commistione, perché magari alcune donne nel loro contesto di lavoro avrebbero cercato di far valere l'ordine simbolico in cui si riconoscevano, chessò operando in un certo modo piuttosto che in un altro...

Non so se sono riuscita a spiegarmi: sono molti anni che si sente dire che il maschio è distrutto e in crisi perchè la femmina ha preso coscienza di sè, si è trasformata etc..

Cioè la causa della distruzione dell'ordine simbolico maschile sarebbe stata la costruzione di un nuovo ordine simbolico femminile, .. che ancora non esiste e si sta ancora cercando di costruire?

Tutto ciò non mi dà l'idea della volontà di trovare un ordine simbolico femminile ... diciamo così adatto "all'esterno" alla società del lavoro che si andava creando per il cambiamento delle necessità di ruoli definiti che si andava delineando, senza invadere l'ordine simbolico maschile già collaudato per l'esterno.

Mi dà l'idea della paura: paura di non riuscire in tempi brevi a costruire quest'ordine alternativo tanto che è stato meglio dividersi schizofrenicamente tra chi tentava di indossare un vestito non suo (quello maschile) e chi strappava quel vestito.

In tutto questo mantenere viva questa passione triste del sentire la maschilità come una colpa da espiare come tu ben definisci sembra "funzionale" alla causa.
« Ultima modifica: Marzo 26, 2012, 11:04:48 am da Rita »
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Warlordmaniac

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #3 il: Marzo 26, 2012, 11:13:55 am »
Trovo tutto un po' astratto. Farò solo due domande semplici per cominciare e per non rendere ancora più complessa la discussione
Riferendomi a questo paragrafo...
Poiché questo è uno scarto rispetto al vecchio femminismo - e le giovani femministe stanno facendo grandi passi per marcare lo scarto rispetto al vecchio femminismo, perché sentono sempre di più che la posta in gioco per loro non riguarda più solo le donne, ma entrambi i sessi e la loro convivenza
chi sarebbero costoro? Dove si possono leggere?

le donne si accorsero - parliamo di una società che non è più la nostra - che la maggior parte delle loro relazioni erano schermate da giudizi di maschi (padri, fratelli, mariti, capi e datori di lavoro ecc...) i quali buoni o cattivi che fossero valutavano il valore delle donne a partire da parametri non posti da donne - per usare Nietzsche: da valori non posti da loro stesse.

Si rendevano quindi necessarie relazioni tra donne che permettessero una reciproca valorizzazione, un confronto che desse fiducia e autorevolezza tra donne, sulla base di valori pensati e sostenuti da donne.

Questo per le femministe della differenza significava fare un simbolico femminile, istituire un ordine simbolico diverso da quello pubblico, da quello universalmente riconosciuto e che per loro era un simbolico maschile. In ogni caso il simbolico femminile non era inteso come qualcosa che sarebbe dovuto andare a sostituire il simbolico maschile, magari assaltando i palazzi d'inverno del potere maschile. Il simbolico femminile doveva più semplicemente trovare spazi suoi autonomi dove coltivarsi e dare a sua volta spazio a donne per esprimere la loro propria differenza. Piuttosto che di una lotta tra ordini simbolici si sarebbe trattato di una eventuale commistione, perché magari alcune donne nel loro contesto di lavoro avrebbero cercato di far valere l'ordine simbolico in cui si riconoscevano, chessò operando in un certo modo piuttosto che in un altro...

E' un quadro tremendamente lontano da quello attuale. Le femministe moderne si sono accorte che oggi sta succedendo il contrario?

Offline beta

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #4 il: Marzo 26, 2012, 11:38:24 am »
io penso che nessuno qui abbia niente da obbiettare se il femminile costuisce o rafforza il proprio simbolico.
fallocratico e fallocentrico sono termini femministi. hanno a che fare con la distruzione simbolica del maschile. ti sembra questo il modo di costruire un simbolico femminile?

Offline enricosc

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #5 il: Marzo 26, 2012, 12:03:52 pm »
x Beta: non ho capito la questione! me la puoi riporre?

x Warlordmaniac: mi spiace, magari l'astrattezza dipende anche dalle mia performance esplicativa!! comunque - e qui rispondo in parte anche a Rita - sottolineo, perché forse non si è capito, che c'è uno scarto una differenza interna nel femminismo italiano tra le vecchie femministe (70 anni circa) e le femministe più giovani (30-40). Mentre le femministe più vecchie dialogano con Maschile plurale, e come la Dominijanni nel testo postato su questo forum vedono Maschile plurale come l'unico segnale di una presa di consapevolezza autonoma della maschilità, le più giovani non si ritrovano con i maschi di Maschile plurale. Trovano che siano limitati da quel discorso della colpa che vi ho detto. Io penso che la parte più interessante, anche perché vivente, diamine son giovani, contemporanea a noi, all'erta sulle trasformazioni del presente siano le femministe più giovani, le quali appunto non vedono bene Maschile Plurale. Più in generale nel femminismo ci si rende conto delle trasformazioni in atto, ma non tutte le donne sanno capirle, nominarle e orientarsi in queste trasformazioni. Le più giovani hanno senz'altro più chances. Chi sarebbero queste più giovani? C'è Federica Giardini, le ragazze del collettivo Diversamente Occupate, le attuali redattrici della rivista DWF, molte delle donne che hanno scritto sull'ultimo numero di Via Dogana! Non credo che sia una posizione di comodo, tutt'altro. è un conflitto interno al femminismo, un tentativo che giovani fanno di far vedere alle anziane come cambia il mondo. Per alcune femministe di una volta è ancora impensabile una politica mista con uomini, ma per le più giovani se non si fa politica con gli uomini e se gli uomini non assumono la loro questione maschile non c'è futuro politico per la convivenza tra i sessi.

Offline Rita

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #6 il: Marzo 26, 2012, 12:12:32 pm »
ok adesso  più chiaro: non avevo colto lo scontro generazionale che avevi evidenziato. Colpa mia che ho letto di fretta.
Per la situazione di comodo io mi riferivo chiaramente alla parte che continua ad appoggiare Maschileplurale.
Cercherò di trovare qualche scritto di questa Federica Giardini o scritti delle associazioni che indichi per capire meglio.
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Offline enricosc

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #7 il: Marzo 26, 2012, 12:14:59 pm »
quello che trovo disponibile on-line ve lo giro. ma c'è un modo per mandare file, allegati, cose? oppure posso solo copiare e incollare?

Offline Warlordmaniac

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #8 il: Marzo 26, 2012, 12:39:10 pm »
Dopo aver aperto la finestra per la risposta, clicca sul 4° bottone appena sopra la riga di tutte le faccine.

Offline beta

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #9 il: Marzo 26, 2012, 12:52:59 pm »
x Beta: non ho capito la questione! me la puoi riporre?

la simbologia maschile subisce da 40 un attacco femminista. se ti dico "fallocratico"..secondo te è una cosa buona o cattiva? e perche utilizzare proprio la parola "fallo" come prefisso? e la parte luminosa? con quale parola si descrive? esiste?

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #10 il: Marzo 27, 2012, 01:14:01 am »
affidarsi a qualcuno?  :doh:
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline renato.dg

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #11 il: Aprile 08, 2012, 20:19:28 pm »
Citazione
Invece i maschi, dicono queste femministe, dovrebbero riscoprire, reinventare la maschilità come dimensione positiva loro propria. Non dovrebbero vergognarsi del loro essere maschi, ma dovrebbero fare i conti con la crisi del simbolico maschile per come esso si è dato almeno fino alla seconda metà del Novecento


Enricosc,  proprio quelle che ci dicono quotidianamente che il maschio ha oppresso la donna per millenni ed è un violentatore della purezza del corpo femminile, ci vengono a dire che non dobbiamo vergognarci di essere maschi? Io sono pronto a sentire tutte le contraddizioni ormai.
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Offline ilmarmocchio

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Re: Pensiero della differenza sessuale
« Risposta #12 il: Aprile 09, 2012, 00:22:22 am »
ok adesso  più chiaro: non avevo colto lo scontro generazionale che avevi evidenziato. Colpa mia che ho letto di fretta.
Per la situazione di comodo io mi riferivo chiaramente alla parte che continua ad appoggiare Maschileplurale.
Cercherò di trovare qualche scritto di questa Federica Giardini o scritti delle associazioni che indichi per capire meglio.

E' forse questa ? :doh:

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