Autore Topic: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.  (Letto 52522 volte)

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Offline Guit

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #90 il: Aprile 02, 2012, 16:11:55 pm »

Le cose sono due FS:

- i sessi non esistono, ma allora dirsi femministi diviene una mozione ambigua;

- i sessi esistono e hanno, coniugandosi con l'essere, ognuno il proprio portato salvifico e ognuno il proprio ordine simbolico.

Si deve scegliere.



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Offline Angelo

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #91 il: Aprile 02, 2012, 16:16:18 pm »
Citazione Guit
Citazione
Non si può riscrivere l'umano a tavolino. L'eroe è colui che mostra paura ma che ha la forza per vincerla. L'eroe non è colui che ama la morte, bensì che la teme e non la cerca, ma che di fronte alla necessità di farsene carico, trova in sé stesso la forza.

La ridefinizione tecnocratica dell'eroe, in eroe piangente, serve per indebolire le persone e togliere loro la forza per agire, l'impulso per alzarsi in piedi e dire no. La ridefinizione del maschile è un passaggio chiave nella modernità laica, per l'assoggettamento dei popoli e per la compressione della loro libertà.

A questo serve il femminismo.


Parole da tenere bene a mente, condivido ed aggiungo che il femminismo è uno degli strumenti culturali utilizzati in Occidente ma ce ne sono altri (a mio avviso).

Detto ciò, aspetto le risposte di Fikasicula alle domande poste in precedenza.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline FikaSicula

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #92 il: Aprile 02, 2012, 16:31:41 pm »
(...)
Indizio: Sequestrare il corpo maschile per mandarlo al macello (anche senza la guerra, basti pensare solo cosa era la leva una volta, si tornava "cambiati") , non era un delitto, né contro la morale, né contro la persona.
L"'obiezione" quella sì era un delitto contro la morale, ed ancora verso la fine degli anni '60 gli obiettori (ovvero coloro i cui corpi venivano legalmente sequestrati) continuavano a finire in carcere.
(...)

Su questo ho risposto prima a Guit. E sulle lotte degli obiettori di coscienza loro avevano e hanno tutto il mio rispetto. Che poi è la cosa che volevo dire anche a Guit. Mettere giù le armi non significa affatto "togliere forza dell'agire" ma dare forza ad un agire differente. L'atto di resistenza ad una costrizione e la reazione, la ribellione alla leva forzata è un agire eroico.
Chiunque diserti un ruolo imposto compie un atto di eroismo e in questo se Guit ne ha voglia può trovare una sua particolare idea di orgoglio di genere altrimenti va bene anche dire che qualunque persona scelga la propria vita, sia in grado di difenderne i principi, gli obiettivi, le convinzioni, compie un agire meritorio di rispetto. Non devi per forza sparare o ammazzare qualcuno per essere un eroe. Peppino Impastato non ha nulla dell'eroe "virile" che piace ad alcune culture e a lui non piacerebbe neppure essere celebrato come tale ma eroe lo è per ciò che ha fatto e per come lo ha fatto. Ed eroiche sono le gesta di qualunque persona, di qualunque sesso, che si oppone alle ingiustizie sociali, che con determinazione e tenacia lotta per ciò in cui crede. Altro che eroi piangenti o ridefinizioni tecnocratiche. Aver paura, poi, non è nulla di perfido. E' semplicemente umano. Ed è lì che le lotte si fanno collettive, che si trae forza da chi hai vicino, che dichiari la resa senza che questo costituisca una macchia.
Ma questo, rispetto all'ordine pratico delle cose, è davvero molto lontano in generale della mia cultura dove la gente si sveglia la mattina ed è eroica se esce, va a lavorare, se un lavoro ce l'ha, non si suicida prima di pranzo, porta il pane in casa, strozzato dai debiti, o semplicemente senza prospettive future altre che non siano il vivere alla giornata, con i sogni sacrificati alla precarietà.
E' un eroe il mio amico che si dispera perché non riesce a pagare il mutuo o la mia amica che non sa come aiutare i genitori che pure l'hanno aiutata per tanto tempo. Sono eroi quelli che resistono e vanno avanti ogni giorno da soli, in compagnia, in situazioni di solidarietà reciproca o meno. E sono persone che piangono, stringono i pugni e resistono ed esistono e non si arrendono e anche si arrendessero io le abbraccerei ugualmente perché non consegno le mie medaglie solo a chi cammina spedito ma anche a chi inciampa, cade e talvolta non è in grado di rialzarsi.

ps: provo a rispondervi uno/a per volta perché è complicatissimo riuscire a tenere il passo, ma ce la farò, promesso. Grazie per le mille sollecitazioni. Abbiate solo un po' di pazienza.

 

Offline Salar de Uyuni

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Re: A fikasicula non piace la letteratura sicula?
« Risposta #93 il: Aprile 02, 2012, 16:39:40 pm »
Mi scusi  fikasicula,ma proprio non resisto a chiederglielo...
ma a lei,e alle tue conterranee la letteratura sicula non piace?
non so Pirandello,Verga...
Non so laggiù,mai sentito parlare,non so di ''Ciaula scopre la Luna''?
O di ''Rosso Malpelo''?
No perchè se magari aveste sentito parlare di codesta novella,magari concetti come il fatto che i morti sul lavoro sono morti di ''genere'',(maschile),non le sembrerebbero così strani.
A sentire parlare lei,pare,che il passato della sua isola,fosse fatto solo di ''fuitine'',e di uomini padri-padroni che godevano dei privilegi di questo gulag sessista a cielo aperto.
Ma a sentire parlare Pirandello pare che nel gulag sessista,il maschio privilegiato,Ciaula,non godesse propriamente dei privilegi del sessismo di quei tempi
tant'è ch'era trattato come una bestia.
E Rosso Malpelo,altra povera bestia,dimenticato anche lui?
E LA POVERA SORELLA SUA (e 'ste fikesicule...),QUANDO TORNAVA A CASA NON LO SALUTAVA NEANCHE
GLI PRENDEVA I SOLDI PER USCIRE COL SUO BELLO,E PER COMPRARSI IL SUO VESTITO.
Lorsignore,mogli e sorelle di cotanto privilegiato,NON DOVEVANO LAVORARE...
Altrimenti,che signore erano?
E Mastro Misciu: il PADRE-PADRONE pare che non potette godere a lungo dei diritti ''sessisti della vostra patria'',tant'è che morì sepolto.
Come UNA BESTIA,COME SUO PADRE,E IL PADRE DI SUO PADRE.
Com'è che questo pezzo di letteratura VERISTA,non vi piace.
Vi dev'essere sfuggito fra una fuitina e l'altra...
Potrebbe ,avere un pò più d'amore non già del genere maschile oppressore,tanto oppressore che morì in miniera al posto vostro,ma della sua terra,almeno,tanto da ricordarsi dei geni indiscussi cui diede i natali?
« Ultima modifica: Aprile 02, 2012, 18:07:12 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Guit

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #94 il: Aprile 02, 2012, 16:49:52 pm »
Su questo ho risposto prima a Guit. E sulle lotte degli obiettori di coscienza loro avevano e hanno tutto il mio rispetto. Che poi è la cosa che volevo dire anche a Guit. Mettere giù le armi non significa affatto "togliere forza dell'agire" ma dare forza ad un agire differente. L'atto di resistenza ad una costrizione e la reazione, la ribellione alla leva forzata è un agire eroico.

Non c'è dubbio. L'ordine di potere di oggi, che si basa nell'ONU e nella diffusione di diritto umano, democrazia, egualitarismo, e su un portato femminile inedito nella storia, non dà però alcun segno nella direzione che tu indichi, anzi.

Non c'è segno di pace nelle donne di potere. Non c'è abolizione di guerra ma solo travisamente del suo nome in missione di pace. C'è di fondo un atteggiamento ipocrita che ricondurre allo spirito maschile è sbagliato. Continuare a dire che in realtà le guerre di oggi sono ancora basate su una logica maschile, è il modo migliore per continuarle a fare senza assumersi la responsabilità degli eccidi che esse provocano.

Il maschile chiama la guerra guerra, il femminile tende a chiamarla in altro modo, perché la deve pur sempre fare ma in modo dissimulato.

La prima premessa, insufficiente ma necessaria, per poter superare la guerra, è chiamarla col proprio nome. Come fanno gli eroi.

La guerra si chiama guerra. L'aggressione si chiama aggressione.

Non:

- la guerra si chiama missione di pace;
- l'aggressione di chiama difesa preventiva;
- la neo-discriminazione si chiama egualitarsimo;
- il dovere di una parte si chiama diritto.

E via dicendo nella galleria degli orrori.

Dire che l'ordine simbolico maschile è per la guerra e quello femminile per la pace, oltre a porre evidenti problemi emistemologici, comincia anche a essere anti-storico e confutato.


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Offline FikaSicula

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #95 il: Aprile 02, 2012, 17:50:17 pm »
Insomma io sono nato guerriero e devo morire mammo? non avete una via di mezzo?
(...)
In cosa si deve riconoscere secondo voi un ragazzo quando gli negate anche la possibilità di darsi un valore maschile per avervi dato l'acqua calda, nella bravura di cambiare pannolini durante il congedo di paternità obbligatorio?
Qual è l'ordine simbolico maschile, che permette a un ragazzo di essere amato tanto come persona quanto come maschio - diverso da sé / etero-sesso - da una ragazza?

Guarda Guit io non voglio minimamente offendere il tuo sacrosanto diritto a cercare una affermazione positiva del tuo essere uomo. Se tu la identifichi in alcune differenze e se quelle differenze le identifichi in valori che anche sono lontani da me lo trovo comunque comprensibile.
Ci sono uomini che tendono a voler conseguire lo status di persone e ci sono uomini, come te, che vogliono conseguire lo status positivo di uomini.
A me che non sono una praticante della teoria delle differenza questo non è chiaro. Per me le differenze sono biologiche e fine. Ogni altro appunto in relazione a caratteristiche maschili e/o femminili non mi appartiene. Ma sono qui anche per capire cosa determina una tale crisi di ruolo e perché questa crisi si risolve nella ricerca di riferimenti culturali che mi sembrano talvolta anacronistici.
Io non so cosa tu intendi per "mammo". Per me una mamma o un papà pari sono nell'esercizio delle loro funzioni, nei tempi di cura e nei diritti/doveri nei confronti dei figli, e i genitori sono sempre guerrieri perché lottano ogni giorno. Tu ne parli come fosse un ruolo quasi svilente.
In cosa si può riconoscere un ragazzo e quale possa essere un ordine simbolico maschile, giacché io di questo non so molto e non mi permetto di parlarne, devi dirmelo tu. In generale io posso dirti che tante donne che conosco, parlando di rapporti etero, quando amano un uomo si innamorano della persona. Se io amo un uomo è il mio migliore amico, è la persona con la quale ho scambi di ogni genere, quella con cui cresco, vivo, pratico solidarietà reciproca costante, quella di cui mi fido ciecamente. L'essere uomo può essere un valore aggiunto se quella è la persona che ti attrae. Non mi pongo altro genere di problemi.

fermo restando che non approvo l' approccio - che, permettimi, trovo per niente dialogante: "sono qui solo per la violenza "delle" donne e ciao" - credo tu possa parlane con maggiore profitto, per esempio, con gli autori del libro "donne criminali":
http://www.ibs.it/code/9788860211484/buttarini-massimo-vantaggiato-marco/donne-criminali-un-viaggio.html
oppure anche con Vincenzo Spavone della GESEF. di Vantaggiato (psicologo forense e criminologo come pure Buttarini) trovi il documento "la fallacia dei paradigmi di genere":
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=32316701
(...)
e perciò il presupposto culturale - ovvero "ti ammazzo in quanto donna" - un falso femminista.
penso infine che qui, in forum pubblico, si debba discutere di qualunque cosa, ovunque ci porti la discussione.

Grazie Milo, per i link e per gli spunti. Ho letto tutto il contenuto del link che mi hai suggerito e trovo che ancora la questione non riesce a sganciarsi dal contestare i dati della violenza sulle donne che vengono considerati una cappa senza la quale altrimenti potrebbero essere svelati dati sulla violenza delle donne contro gli uomini. Di fondo si critica tutta l'impostazione che definite "femminista" di rilettura della violenza di genere e l'esclusione della violenza delle donne sugli uomini dalle ricerche a fini statistici. E la conclusione che leggo a rovesciamento di quella che viene intesa in quanto ideologia è la proposta di un'altra ideologia che indica le donne come maggiori autrici di violenze. In questa lettura, mi consentirai, non trovo molto equilibrio.

In ogni caso non ho detto che intendo parlare di un solo argomento e ciao. :)
Ho solo detto che preferisco trattare un argomento per volta perché sono sommersa da mille stimoli e per me non è semplice. Che ci sia una urgenza di consegnarmi tutto ciò che è alla base delle vostre discussioni io lo capisco. Capirete voi che ho bisogno di tempi umani e che, come ho già scritto, essendo una persona che pensa con la propria testa, non mi serve apprendere lo schema ideologico o gli slogan che conosco a memoria ma mi serve, se avete pazienza, e capirei se non l'aveste, conoscere dati, dettagli, documenti, le ragioni di crisi, disagi, problemi per poter maturare una mia idea di soluzione che non necessariamente deve somigliare alla tua. Potrebbe avvenire o forse no ma in ogni caso si tratterebbe di contaminazione reciproca. Se pensi che questo non sia "utile" buttalo via. :)

Sul presupposto culturale, e così rispondo anche a chi chiedeva cosa intendevo per violenza in base al genere, circa la violenza sulle donne: è un presupposto culturale la cui (forse) estensione ai massimi termini è diventata un falso ma l'origine di certo, per me, non lo è.
Se includi tra le violenze di genere la morte di una donna ammazzata a seguito di una rapina è un falso ideologico, se includi lo stupro invece non lo è. Ci sono crimini che sono realizzati per prevaricare alcuni generi. Il sistema di oppressione lo verifichi sulla base di leggi che via via hanno concesso alle donne diritto di voto, di istruzione, accesso al lavoro, fino alle leggi che in Italia, come dicevo prima, sono state determinanti per una evoluzione culturale. Giulia dice che sono cose tramontate e dunque bisogna andare avanti. Guit dice che riconosce che la situazione siciliana sia un minimo anacronistica ma a mio avviso non si tratta di una questione etnica/geografica nel senso che in Sicilia c'era una mentalità tremenda, in alcuni casi c'è tuttora, e poi ci sono persone totalmente evolute che nulla hanno da invidiare, anzi, a persone cresciute nelle metropoli settentrionali.
Giusto per parlare di un argomento che credo vi veda sensibili: qualche tempo fa una ragazza inventò di essere stata stuprata perchè non aveva il coraggio di dire ai genitori, molto conservatori, che aveva avuto un rapporto con il suo ragazzo. Si disse che i genitori la sottoponevano a prove di verginità. Questo avveniva nel 2011, in una città del nord, credo. E fintanto che si esige un controllo, un esercizio di potere, sul corpo di una donna, ad impedimento delle sue aspirazioni e dei suoi desideri, che coinvolgono la sessualità, la sfera affettiva, la vita, quella tale violenza, di genere, non si può dire conclusa.
Una donna che viene uccisa perchè ha detto di no, allo stupro, ad una relazione che non voleva più, diventa vittima di un uteriore esercizio di potere e quell'esercizio di potere, secondo me, è l'esempio di una modalità di dominio che non si rassegna.
Se un gay, una lesbica, una trans, vengono aggrediti sulla base di una causa omofobica, è violenza di genere.

FS, è vero che stiamo mettendo troppa carne al fuoco, ma capirai che ci è impossibile escludere dal dibattito chi dice la sua civilmente.
(...)
Per il resto, nella mia esperienza di dialogo con altre tue "simili" (non mi viene altro termine, non vuol esser un'offesa), è che voi ...donne in genere, tendete a sviluppare ragionamenti basati sull'emotività, mentre l'uomo in genere tende a basarsi su dati e fatti.
Tu chiedi come mai alcuni uomini (...) uccidono le donne. Tu vedi questo come un'ingiustizia ed una prepotenza incredibili.
Noi cerchiamo di analizzare il fatto e di dare una spiegazione razionale, per tentare di capire.
Il primo si chiama pensiero circolare, tipico femminile; il secondo si chiama pensiero lineare, tipico maschile. (...)
Tu mi chiedi perchè "gli uomini uccidono le donne", io analizzo i dati, ci rifletto e cerco una spiegazione.
(...)
Se vuoi dire che "gli uomini uccidono le donne" perchè sono per natura cattivi, io ti rispondo quello che ho scritto nell'altro post, ovvero che anche le donne non sono affatto delle sante, cambiano solo le modalità di offesa.
(...)

Red, certo, non sto dicendo che bisogna escludere dalla discussioni nessuno, anzi. Io mi do tempo e chiedo scusa, incastrando le risposte tra le mille cose che devo fare durante la giornata. :)

Emotività=donne e razionalità=uomo, dici.
Questo mi sembra uno stereotipo e una generalizzazione. La stessa sulla quale si basano trappole che dicono che le donne sono più genitrici di quanto non sappiano essere genitori gli uomini o la stessa che dice che le donne sarebbero per la pace e l'armonia e gli uomini per la guerra e la violenza.
Uomini e donne condividono mille caratteristiche e mille fragilità.
Io sono abituata, per le mie ricerche, a documentarmi, a cercare dati e fatti e a rimetterli in discussione se è il caso. Se questo per te è essere razionali allora lo sono anch'io.
Uomini che uccidono le donne: anch'io analizzo i dati e tento di darmi una spiegazione in vista di una possibile soluzione. Mai pensato che gli uomini sono per natura cattivi o che le donne siano per natura buone. Io non credo neppure al concetto di "natura" che considero una trappola. Vorrei sapere anche perchè le donne uccidono gli uomini o uccidono i bambini, certo. Analizzando i dati.

Per ora mi fermo qui. :)



Offline Salar de Uyuni

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #96 il: Aprile 02, 2012, 18:14:45 pm »
Citazione
ndizio: Sequestrare il corpo maschile per mandarlo al macello (anche senza la guerra, basti pensare solo cosa era la leva una volta, si tornava "cambiati") , non era un delitto, né contro la morale, né contro la persona.
L"'obiezione" quella sì era un delitto contro la morale, ed ancora verso la fine degli anni '60 gli obiettori (ovvero coloro i cui corpi venivano legalmente sequestrati) continuavano a finire in carcere.



                                                            

                                             Non aveva mai pensato Ciàula
                        che si potesse aver pietà del suo corpo, e non ci pensava neppur ora;
                        ma sentiva che, proprio, non ne poteva piú.



Da ''Ciaula scopre la Luna'' di Luigi Pirandello.

Sapete perchè forse,avete trascurato le novelle VERISTE?
Perchè voi non raccontate la verità,ma la sua metà,quella che vi fa più comodo.
Sa cosa le dico su Franca Viola?
Voi avete detto per prime,CHE IL VOSTRO CORPO,NON SI POTEVA TOCCARE.
Avete fatto bene,per la carità,chi dice il contrario?
Sapete perchè forse,avete trascurato le novelle VERISTE?
Perchè voi non raccontate la verità,ma la sua metà,quella che vi fa più comodo.
Sa cosa le dico su Franca Viola?
Voi avete detto per prime,CHE IL VOSTRO CORPO,NON SI POTEVA TOCCARE.
Avete fatto bene,per la carità,chi dice il contrario?
Non certo qui.
MA IL NOSTRO CORPO CONTINUA A ESSERE PIU' CHE TOCCATO...
ESSO CONTINUA A ESSERE MACIULLATO,NELLE MINIERE,E NEI CANTIERI,OGGI COME ALLORA...
Voi avete posto un limite,e nessuno ve lo tocca.
MA ORA SAREMO ANCHE NOI CHE PORREMO UN LIMITE:
FINCHE' NON CI SARANNO QUOTE ROSA 50 E 50,NEI MORTI SUL LAVORO,NON POTRA' ESSERCI
PARITA' ALCUNA.
QUESTO IL SENSO DEL NOSTRO AGIRE.
Fare su di noi nient'altro quello che avete fatto voi 50 anni fa con Franca Viola.




« Ultima modifica: Aprile 02, 2012, 20:20:50 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Animus

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #97 il: Aprile 02, 2012, 18:56:16 pm »
Su questo ho risposto prima a Guit. E sulle lotte degli obiettori di coscienza loro avevano e hanno tutto il mio rispetto.

ps: provo a rispondervi uno/a per volta perché è complicatissimo riuscire a tenere il passo, ma ce la farò, promesso. Grazie per le mille sollecitazioni. Abbiate solo un po' di pazienza.

Allora, ricapitoliamo: Tu hai detto che lo stupro era un delitto contro la morale (e non contro la persona), io ti ho risposto che l'uso/abuso sul corpo maschile, fino a destinarlo al macello, in una società di quel tipo non era nemmeno considerato un reato.

Vedi fikasicula, va bene il tuo amico, la tua amica, il rispetto, l'eroe, etc, tutte cose condivisibili, ma il problema è che non hai risposto..

Non hai fatto "la somma", continui a vedere fenomeni isolati e ad esprimere giudizi su quelli (questo mi piace l'altro è riprovevole), mentre io ti chiesto di sforzarti di fare 1+1, di quadrare il cerchio, di unire i pezzi di un puzzle e vedere un disegno complessivo,  non mettere i pezzi di un tipo in un contenitore e quelli dell'altro in un altra ciotola come farebbe una scimmietta ben ammaestrata!

Per ogni violenza, attuale o storica, subita dalle donne, per gli uomini c'è un fattore moltiplicativo.

Ora, sentire che una società che maltratta così gli uomini, è declinata al maschile, e negare ogni responsabilità femminile (e non basta dire "ma io non nego che" ..., bisogna anche evidenziare quali sono), a me non sta bene.

Va bene i tuoi amici, ma personalmente...mi interesserebbe di più che mi rispondessi a tono sui temi del topic.  :cool:


Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #98 il: Aprile 02, 2012, 20:08:58 pm »
Torno a ripetere che il fatto che prima lo stupro era considerato reato contro la morale non significa nulla, infatti anche il sequestro di persona a scopo di estorsione non è considerato un reato contro la persona eppure viene punito fino a 30 anni di reclusione. Prima della legge del 1996 lo stupro(a quei tempi veniva definito "violenza carnale"), pur non essendo considerato un reato contro la persona, era punito assai severamente,solo che per l' accusa di quel reato valevano gli stessi principi giuridici previsti per ogni altro reato, cioè l' accusa era obbligata a provare la colpevolezza del' imputato in quanto presunto innocente(onere della prova) Con la legge del 1996 è caduto questo principio, e infatti l' imputato per reati sessuali è considerato colpevole apriori prima della sentenza, quindi è lui ad essere obbligato a dimostrare la sua innocenza(inversione dell' onere della prova), e inoltre il concetto e i confini di questo reato sono stabiliti  soggettivamente e arbitrariamente a discrezione del giudice al punto che anche una mano sul sedere o uno sguardo insistente sono considerati "violenza sessuale"

http://misandria.altervista.org/italia-le-femministe-hanno-invertito-l%E2%80%99onere-della-prova/
http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2010/01/processo-breve-e-reati-sessuali.html
« Ultima modifica: Aprile 02, 2012, 20:19:30 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #99 il: Aprile 02, 2012, 20:34:56 pm »
Con le donne il corteggiamento funziona sempre. Dopo circa tre anni che le fate la corte la fika sicula approda qui da noi.
Complimenti, siete dei latin lover niente affatto male! :D

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #100 il: Aprile 02, 2012, 20:54:42 pm »
Se includi tra le violenze di genere la morte di una donna ammazzata a seguito di una rapina è un falso ideologico, se includi lo stupro invece non lo è. Ci sono crimini che sono realizzati per prevaricare alcuni generi. Il sistema di oppressione lo verifichi sulla base di leggi che via via hanno concesso alle donne diritto di voto, di istruzione, accesso al lavoro, fino alle leggi che in Italia, come dicevo prima, sono state determinanti per una evoluzione culturale.
(fs)
 
il "per" che ho grassettato qui è da intendere come "in funzione di". dunque tu asserisci che il movente di certi crimini è la prevaricazione.
stai generalizzando, non puoi fare altrimenti se vuoi descrivere certi fenomeni, lo so io e (ora?) lo sai anche tu , proprio per questo vorresti tramite una dialettica truccata, generalizzare, e allo stesso tempo impedire agli altri di farlo. lo faro anch'io dunque.
il movente della prevaricazione, è un falso ideologico femminista. sarebbe come dire che il rapinatore rapina il gioielliere non per i gioielli, ma per ferire il gioielliere. il fatto che lo stupro come reato colpisca piu le donne che gli uomini, non ci dice che il movente è la prevaricazione, ci dice semmai che alcuni gioielli sono piu pregiati di altri. (perdonami, non ho trovato un esempio migliore, ma confido che capirai ugualmente il concetto). inoltre per attribire agli stupratori una volonta di prevaricare, bisogna raccontare il vissuto maschile, un vissuto che non puoi conoscere, e che andrebbe raccontato dagli uomini. questa volonta di prevaricazione è utile al femminismo perche consente di criminalizzare il genere maschile tutto, senza questo concetto di prevaricazione di genere infatti ogni stupro sarebbe un caso isolato di cui solo lo strupratore sarebbe colpevole. per comprendere quanto è subdolo raccontare il vissuto di un altro ti basta pensare cosa succederebbe se il vissuto "raccontabile" da altri fosse quello della vittima. che non sarebbe piu vittima, perche lo voleva. chi lo dice? un altro!!
se il sistema di oppressione lo verifichi dalle leggi, cè un solo genere oppresso per legge nel 2012. per sapere qual'è ti basta leggere il link che ti ha postato salar.

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #101 il: Aprile 02, 2012, 20:59:54 pm »
Torno a ripetere che il fatto che prima lo stupro era considerato reato contro la morale non significa nulla, infatti anche il sequestro di persona a scopo di estorsione non è considerato un reato contro la persona eppure viene punito fino a 30 anni di reclusione. Prima della legge del 1996 lo stupro(a quei tempi veniva definito "violenza carnale"), pur non essendo considerato un reato contro la persona, era punito assai severamente,solo che per l' accusa di quel reato valevano gli stessi principi giuridici previsti per ogni altro reato, cioè l' accusa era obbligata a provare la colpevolezza del' imputato in quanto presunto innocente(onere della prova) Con la legge del 1996 è caduto questo principio, e infatti l' imputato per reati sessuali è considerato colpevole apriori prima della sentenza, quindi è lui ad essere obbligato a dimostrare la sua innocenza(inversione dell' onere della prova), e inoltre il concetto e i confini di questo reato sono stabiliti  soggettivamente e arbitrariamente a discrezione del giudice al punto che anche una mano sul sedere o uno sguardo insistente sono considerati "violenza sessuale"

http://misandria.altervista.org/italia-le-femministe-hanno-invertito-l%E2%80%99onere-della-prova/
http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2010/01/processo-breve-e-reati-sessuali.html


le false accuse di stupro, che oggi non richiedono piu prove, e che causano stupri veri in carcere, colpiscono solo gli uomini. è violenza di genere?

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #102 il: Aprile 02, 2012, 21:05:47 pm »
Una donna che viene uccisa perchè ha detto di no, allo stupro, ad una relazione che non voleva più, diventa vittima di un uteriore esercizio di potere e quell'esercizio di potere, secondo me, è l'esempio di una modalità di dominio che non si rassegna.
(fs)

te l'ha confidato l'assassino che il motivo dell'omicidio era "perchè ha detto no" ?

Offline Cato

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #103 il: Aprile 02, 2012, 21:10:42 pm »
"FikaSicula" sarebbero quelle che cercano di negare che l'alienazione genitoriale è un abuso sull'infanzia?
Nessun dialogo è possibile con i pedofili e con le femministe che manipolano per negare gli abusi sull'infanzia.

Online Jason

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #104 il: Aprile 02, 2012, 21:26:14 pm »
"FikaSicula" sarebbero quelle che cercano di negare che l'alienazione genitoriale è un abuso sull'infanzia?
Nessun dialogo è possibile con i pedofili e con le femministe che manipolano per negare gli abusi sull'infanzia.


Nessuno obbliga a nessuno di dialogare, quindi libero di non dialogare con lei. Per me invece il confronto dentro i confini della civiltà e rispetto umano reciproci è sempre arricchente per entrambe le parti.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America