non è questione di apettare 100.000 anni,(i 2000 che sono gia passati bastano e avanzano) è questione che se l'approccio è sbagliato (non sbagliato in generale, sbagliato per indagare un certo tipo di fenomeno, ma magari piu idoneo ad indagarne un altro) rispetto a quel fenomeno non puo produrre risultati soddisfacenti. mettiamo che l'obbiettivo sia "andare nell'altra stanza".
tu apri la porta e ci vai. io sbatto contro il muro. ci sbatto per 2000 anni (magari perche secondo me la porta non esiste). non è che riesco ad andare nell'altra stanza, ma sviluppo migliaia di tecniche per sbattere contro il muro. e poi ti dico: io ho sviluppato migliaia di teorie sull'andare nell'altra stanza..tu cos'hai prodotto in tutto questo tempo? vorrai mica farmi credere che uno che non inventa nulla per tutto questo tempo abbia qualcosa da insegnarmi!
Non so. Ti dirò in tutta sincerità che anche a me il pensiero orientale affascina, però fatico a definirlo pienamente filosofia per vari motivi.
Un po' perché mi sembra composto più che altro da alcune massime dal sapore misticheggiante di alcuni santoni, alcune anche piuttosto brillanti.
Un po' perché lo trovo piuttosto povero. Il pensiero occidentale si è sviluppato in mille sfaccettature, si è arricchito di contributi di svariati autori e studiosi, ha prodotto la scienza. Quello orientale mi sembra invece che sia più che altro una branca piuttosto piccola e piuttosto scarna e monolitica della filosofia, la quale è imperniata più a occidente.
Un po' anche perché il pensiero ocidentale riesce a guardare ad altre culture, a confrontarsi, ad aggiornarsi. Schopenauer e molti altri filosofi si sono interessati di buddhismo e taoismo, altri di shintoismo e zen e così via. Non mi risulta che il pensiero orientale o altri sistemi di pensiero abbiano mai fatto qualcosa del genere, o almeno in maniera tanto profonda quanto in occidente. Ma potrei benissimo sbagliarmi per ignoranza, sono pronto a ritrattare.
Sempre in tutta sincerità, ritengo che il pensiero occidentale sia più plastico e più ricco di quello orientale e che abbia una maggiore capacità di guardarsi e di guardare gli altri approcci. Di criticarsi, spesso anche in eccesso fino al punto di sfociare nell'atteggiamento, oggi molto diffuso (il politically correct è uno dei fenomeni più lampanti), di considerare gli altri migliori di sé.
Faccio un po' il "tifo" per l'occidente, se così vogliamo metterla
ma solo perché ritengo che la filosofia occidentale sia più basata, più plastica e offra una gamma più ampia di metodologie di analisi. Questo proprio perché non esclude, ma anzi sa includere altri sistemi di pensiero, o alemno sa includerli in maniera migliore degli altri.
In definitiva, il pensiero occidentale avrà prodotto anche il femminismo fino alla sua versione più degenere, ma sembra stia producendo anche l'antifemminismo, magari prendendo spunto anche da altre culture.
che poi oriente e occidente abbiano fatto 2 percorsi differenti e tutti e 2 fondamentali (per me, per te magari solo l'occidente) sono d'accordo.
Entrambi sono validi e "utilizzabili" per vari scopi. Ma comunque a me risulta che sia sempre l'occidente a saper "inglobare" meglio gli spunti di riflessione proposti da altre forme di pensiero. Ripeto, questa è una mia impressione e non pretendo affatto di assurgerla a verità.
sul fatto che me la canto e suono come ti ho detto puo darsi che ho travisato io e mi scuso, ma mi sembrava che ci fosse del sarcasmo da parte tua su quanto detto da salar.
Forse una punta di sarcasmo nei miei commenti c'era ed è dovuta alla perplessità che scaturisce dalla scarsa comprensione che ho delle ipotesi avanzate da Salar e dall'ansia di volerle comprendere.
PS: ma non dimentichiamo che nell'ambito del pensiero orientale c'è anche il confucianesimo che è tutt'altro che introspettivo e molto diverso da altre filosofie come buddhismo e taoismo...