Nietzsche era fondamentalmente un relativista, uno per cui non esiste alcuna verità oggettiva. Si differenziava dai relativisti "classici", perchè egli affermava che la "verità" non è solo quella che ci procura maggior vantaggio individuale, ma è soprattutto quella che si impone dall'alto sugli esseri umani.
Tesi che ha qualche fondamento molto "specifico" ed ha vari esempi nella storia, ma è essenzialmente errata.
Se non esiste alcuna verità oggettiva, allora diventa vero ad es. che la donna può essere superiore all'uomo. Tutto può diventare vero, nel momento in cui si dia per corretto che non esista alcuna verità oggettiva, che nn esista nulla al di sopra degli esseri umani, che di Natura o di Dio si tratti.
Spero con gli altri posts di aver chiarito.
Poi Nietzsche non mi pare fosse un "relativista", lui è quello che per primo
mette in guardia sul pericolo del relativismo che si andrà ad affermare in occidente: "Non c'è più un alto e un basso ... etc."
Ma non è mica lui che lo inventa...lui lo rivela prima degli altri.
Casomai è un
immoralista(
Io sono il primo "immoralista": perché io sono il distruttore par excellence " dice in Ecce Homo), è un demolitore di un edificio che sta(va) cadendo già, sua sponte, in rovina.
E' ben diverso...
Ed infatti/infine non è vero che per lui una morale vale un'altra, altrimenti non si sarebbe dedicato a scrivere
lo Zarathustra , che è fondamentalmente un trattato di filosofia morale (seppure non scritto nella maniera diretta della filosofia moderna, ma utilizzando l'antico linguaggio dei miti).
Poi sulla
verità oggettiva, non oggettiva, è solo un problema mal posto, non c'entra nulla, ripeto, spero di avere chiarito.