Una proposta/soluzione quella offerta da Gasparrini davvero "innovativa"...pubblicare oggi un libro è semplice, basta scrivere un concentrato di luoghi comuni inserendo note di analisi sociologica superficiale...se poi ci aggiungi cenni al femminicidio diventa un best-seller.
Potrei fare mille osservazioni, ma in particolare mi soffermerei su questa affermazione:
Se sono in massima parte uomini eterosessuali - fino a quel momento bravi ragazzi, mariti esemplari, padri irreprensibili - che uccidono le loro compagne «in quanto donne», poiché violano un rapporto di potere generato da una concezione maschilista e patriarcale della relazione, allora gli uomini eterosessuali devono interrogarsi se nella loro educazione di genere c'è, forse, qualcosa che non va.
Chi ha portato e chi porta avanti l'educazione del maschio eterosessuale ieri/oggi? In famiglia il padre è una figura ormai assente nella maggior parte dei casi, dalla seconda guerra mondiale in poi (morti in guerra prima, chiusi dentro fabbriche e officine i superstiti poi); il passaggio all'età adulta, quel momento mistico del rito di iniziazione alla vita maschile, non esiste più; il bambino/ragazzo quindi viene educato prevalentemente dalla madre che per quanto brava possa essere non potrà mai trasmettergli ciò che compete al genere maschile (come del resto non potrebbe fare un padre con la bambina/ragazza); poi il bambino passa alla scuola e qui trova un corpus docenti quasi esclusivamente femminile. Quindi quando Gasparrini in cerca di appoggio femminista dice che l'uomo eterosessuale dovrebbe ripensare all'educazione di genere dovrebbe anche fare un'attenta analisi di come viene cresciuto oggi il maschio. Maschio che poi si ritrova schiavo della società capitalista che altro non è che un'estensione della figura materna. Con questo non voglio dire che l'educazione del maschio debba essere esclusivamente nelle mani del padre, ma entrambe le figura devono giocare il loro ruolo:nel caso del padre, egli deve aiutare il bambino al distacco dalla madre e all'inserimento nella società, trasmettendogli i valori che sono propri del genere maschile. Dal dopoguerra in poi, il padre non c'è più...per cui Gasparrini il tuo maschio eterosessuale è una creatura delle tue amiche, non della naturale alleanza che dovrebbe esserci tra due generi definiti (maschio/femmina), polarità del tutto naturale, che le teorie gender vogliono confutare in maniera diabolica e innaturale.