sull'inchiesta del Corriere pubblicata oggi a pg.26 e 27 e che trovate anche qui
http://27esimaora.corriere.it/ si afferma, con una certa condiscendenza che "parlano gli uomini" (qs brutti e malvagi che picchiano le povere donne)
l'inchiesta è stata condotta da 14 autor@ -> tutte donne
cioè? parlano gli uomini?
vabbè, lo zerbinaggio non conosce limiti
ad ogni modo, l'orizzonte che vorrebbero focalizzare non è quello delle frange estreme, gli uomini con disturbi psichici o socialmente disadattati, ma la violenza dell'uomo comune, quello che perde le staffe.
I consigli:
riconoscere la propria rabbia
controllare i comportamenti
non sentirsi giudicati
prendere una pausa (time out)
la relazione sana è senza paura (? non ci arrivo, che consiglio è?)
la povertà intellettuale di queste 14 (QUATTORDICI!) donne la si misura dal fatto che non toccano neppure la radice di ogni possibile violenza (e quindi anche della violenza tra persone singole di sesso diverso) : la ragione della forza che si sostituisce alla forza della ragione.
Se la ragione ha una forza in sè, se mm e ff riconoscono standards di comportamento ai quali si sentono obbligati, resta solo la violenza marginale, eccezionale, i malati o i disadattati, appunto. La forza della ragione obbliga i sani e gli adattati. Se sani e adattati si lasciano andare alla violenza è perchè, evidentemente , è venuto a mancare un terreno comune obbligante per le parti in conflitto.
In questo senso la frase sotto il paragrafo "la strategia del time out" è davvero sintomatica: secondo queste 14 volpi (ma è una macedonia vomitata altrove, che loro non hanno ben digerito) un modo per controllare la violenza è quello di fare una pausa di riflessione: conta fino a 3/10/100 prima di rispondere. Ma la cosa assurda è che questa strategia del time out dovrebbe essere "
concordata con la donna"?
cioè, fatemi capire:
per qualche ragione tra un uomo e una donna salta un orizzonte comune di riferimento, lui si trova nella tentazione di affermare il proprio punto di vista con la forza, ma non vuole perchè non crede alla ragione della forza, decide di prendersi una pausa di riflessione ma NON PUÒ SE LEI NON È D'ACCORDO??? siamo distanti mille miglia da una qualunque decenza intellettuale
il problema reale è quale ragione abbia la forza di mantenere la pace tra le persone (maschi o femmine, sposati, conviventi o conoscenti, conta poco)
le dementi autrici dell'inchiesta sparano con assoluta tranquillità la sentenza che ci "sono ancora i padri-padroni, che s'aggrappano con la forza dei loro muscoli alla tracotanza di un potere millenario e anacronistico" = il patriarcato è anacronistico. Quindi? no, fatemi capire: se c'è una verità se ne può discutere, se contestiamo quella verità e la dichiariamo anacronistica e non la sostituiamo con null'altro, di che discutiamo? Quale ragione dovrebbe avere la forza di limitare la forza muscolare/fisica?
D'altra parte costoro i neuroni li hanno del tutto disconnessi, perchè se avessero girato qualche pagina (pgg 42 e 43) Severino avrebbe spiegato loro qualcosa: solo Nietzsche (comunque in compagnia dei meno visitati/visitabili Gentile e Ugo Spirito) ammette che il relativismo assoluto è abitabile solo come volontà di potenza. Il relativismo contemporaneo ha una falsa coscienza perchè in realtà non crede davvero che non ci sono verità (il patriarcato è superato), ma vuole affermare il proprio punto di vista senza impedimenti (=la tecnica).
Se fosse vero che non ci sono verità, per quale ragione quando due si separano la precedente convivenza deve determinare il loro futuro? Non ci sono verità, da domani ciascuno per la propria strada, punto a capo. Assegni? zero. Mantenimento? zero. I figli? a chi li può mantenere o al 50% in caso di parità di risorse. Questa è una prospettiva inaccettabile? allora c'è una verità. Ma se c'è una verità, perchè deve essere la loro?
PS per favore, non prendete spunto da queste righe per andare a discutere con le de**nti. Non ragionare con gli stupidi, la gente potrebbe non capire la differenza.