Autore Topic: Femminismo ed ONG  (Letto 1456 volte)

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Offline Angelo

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Femminismo ed ONG
« il: Giugno 06, 2012, 12:25:47 pm »
Riporto qui l'ottimo articolo di un grande della QM.

Vorrei un'opinione di Fikasicula in merito al rapporto ombra CEDAW in particolare sulle "Raccomandazioni" che la stessa ONG impone all'Italia.

http://ragionimaschili.blogspot.it/2012/03/piu-o-meno.html


L'Organizzazione delle Nazioni Unite pensa a noi, state sereni.
Pensa al nostro benessere, alla pace, all'uguaglianza ed alla fratellanza tra i popoli e le genti; vuole che il mondo diventi quella valle dove scorre latte e miele in abbondanza, vuole il bene e il vero, ne pontifica ovunque, neanche possedesse il Verbo.
L'ONU, insomma, ci tutela.
Invece no, l'ONU è più o meno l'ennesimo governo ombra, un altro Leviatano interplanetario, un altro gigante con i calzari da missionario che vigila guardingo affinché il Governo - quello ufficiale, regolarmente eletto dai cittadini tramite le maggioranze popolari - non smarrisca la retta via consegnando la nostra vita al caos della democrazia e del pluralismo.
Come se già non bastasse l'Unione Europea a schiacciarci i testicoli a sufficienza ci stanno, più o meno, pure quest'altri; sì, anche loro e da parecchio tempo.
L'ONU, in questo caso, non si chiama veramente ONU, si chiama CEDAW ma si nasconde dentro l'ONU, in una delle sue numerose, magiche tasche da cui esce fuori come un guardiano carcerario all'occorenza giusta.
E che cos'è il CEDAW, più o meno?
Estratto e copincollato dalla Women’s Human Rights Project, Dublino, Irlanda, nella traduzione italiana della gaia, buona e più o meno salutare Associazione Artemisia di Firenze:
«Cedaw è la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women). E’ un accordo internazionale, onnicomprensivo e legalmente vincolante sui diritti delle donne ed è stata prodotto dalle Nazioni Unite nel 1979. Comprende tutte le forme di discriminazione e promuove misure speciali per realizzare una società non discriminante.
La convenzione Cedaw pone l’ineguaglianza e la discriminazione contro le donne all’interno del contesto relativo alla povertà, alla razza, alla salute e alla rappresentazione politica, comprende inoltre la discriminazione che avviene all’interno delle mura domestiche. La convenzione Cedaw afferma nel preambolo che: “…è necessario un cambiamento nei ruoli tradizionali sia degli uomini sia delle donne, nella società e nella famiglia, per ottenere una perfetta uguaglianza fra uomini e donne.”...et cetera...et cetera»

Nonna CEDAW

Grazie alle sue magiche prerogative ed a questo lasciapassare internazionale, miss CEDAW, nella persona del suo rappresentante ufficiale Violeta Neubauer, è venuta a gennaio di quest'anno nel nostro Parlamento - quel posto dove dovrebbe realizzarsi, più o meno, la mitica "volontà popolare" - a strigliarne e sgridarne i componenti, perché non ha realizzato a sufficienza la volontà di madama CEDAW, mica quella del popolo.
Non siete stati bravi abbastanza - la sostanza del discorso della signorina CEDAW - non mi avete soddisfatto, così non va bene, proprio per niente (qui non c'è più o meno).
Sono solo poco meno di un milione, più o meno, i padri separati in condizioni di indigenza per favorire le madri separate?
E' poco, bisogna fare di più, non di meno; quella milionata deve raddoppiare subito.
Ci sono le veline che, più o meno, continuano a tirarsi giù le mutande in televisione e non avete ancora arrestato nessun porco maschio per guardonismo televisivo?
E' poco, bisogna fare di più, non di meno; fate retate a strascico nei condomini.
Continuate a ripetere che la prima causa di morte, più o meno, sono le malattie e non i compagni e i mariti e i fidanzati e gli amici intimi delle donne?
E' poco, bisogna fare di più, non di meno; raccontate balle ancora più grosse che, tanto, vi mando io che faccio ONU di nome e CEDAW di cognome.
Non avete ancora imposto l'eleggibilità automatica e obbligatoria delle donne in quanto donne, più o meno, in tutti i luoghi pubblici?
E' poco, bisogna fare di più, non di meno; cacciate via qualche migliaio di uomini dai loro posti a calci nel sedere e piazzateci le nostre consorziate.
....più o meno è andata avanti così ancora per parecchio.
L'articolo non lo precisa, a dire il vero, se madama CEDAW abbia più o meno preso a sganassoni anche qualche parlamentare riottoso, nel caso ce ne fossero; ma l'aria che tirava in Parlamento pare fosse proprio quella.
Perché madamuasella CEDAW la sa lunga, mica scherzi.
Si avvale dei «rapporti ombra», quelle cose fatte appunto nell'ombra da associazioni ombra che osservano dall'ombra; e riferiscono a madamoiselle che se ne sta al sole e viene qui a maramaldeggiare sui parlamentari nostrani.
Ma chi sono i delatori di nonna CEDAW?
Chi va a rivelare che, no, in effetti, non tutti gli uomini - anzi, non tutti i "maschi" - sono stati ancora sottoposti al trattamento CEDAW sin da piccoli?
Eh beh...qui la luce s'illumina d'immenso e madonna CEDAW rivela il suo vero e brutto volto.

Alla piattaforma di sora CEDAW hanno lavorato, più o meno, Actionaid, Arcs arci, Fondazione Pangea, associazione Differenza donna, Libera Università delle donne, Casa internazionale delle donne, Donne in quota, Giuristi democratici e, tra le altre, anche Lorella Zanardo; ossia, un frullato di femminismo e di sinistrismo egualitario talmente denso e corposo che, in confronto, la marmellata di castagne è fluida come acqua fresca.
Andatevi a spulciare pazientemente il «rapporto ombra - lavori in corsa», cominciando a verificare chi sono e cosa fanno quelli e quelle che hanno contribuito alla sua stesura, senza dimenticare di buttare un occhio ai ringraziamenti speciali. C'è da ridere per non mettersi a piangere, una capatina fatecela.
Di più, non di meno: quel rapporto ombra, inventato di sana pianta sui capricci funambolici e faziosi delle menzionate ONG (organizzazioni non governative, ossia lobbies tentacolari e prive di qualunque controllo democratico vero) è curato nientemeno che da quella equilibrata e neutrale personcina che risponde al nome di Barbara Spinelli.
Insomma, il tutto è un po' come affidare la definizione e la risoluzione della «questione palestinese» ai fratelli mussulmani, più o meno.
Una roba da pazzi scellerati, senza più e senza meno.
Con la differenza che zia CEDAW, con quelle definizioni della realtà femminile italiana disegnata ad arte dai fratelli e dalle sorelle mussulmane del femminismo, viene a imporre regole di comportamento politico in Parlamento e a pretendere risultati tangibili, nell'arco dei prossimi due anni, a tutti i rappresentanti del popolo italiano, governanti compresi.
Quindi, rifacendo i conti, più o meno noi viviamo nell'illusione che i nostri rappresentanti politici ci rappresentino politicamente.
In realtà, in materia di pari opportunità siamo più o meno governati da soggetti come l'ARCI, Fondazione Pangea, associazione Differenza donna, Casa internazionale delle donne, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, MIT (Movimento Identità Transessuale) e via discorrendo; tutti consulenti speciali di mamma CEDAW che viene a dettare legge ai nostri spauriti rappresentanti popolari.
Più o meno, è come se le politiche economiche del nostro Paese fossero dettate al Parlamento dalla FIOM/CGIL e vincolate ai suoi voleri assoluti.
E, più o meno, è dal '79 che va avanti questa canzonetta oscena e che ce lo mettono allegramente in quel posto.
Più o meno questa è la tutela che ci riserva l'ONU.
State più o meno sereni, se ci riuscite.



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Link per il PDF

http://files.giuristidemocratici.it/giuristi/Zfiles/ggdd_20110708082248.pdf


Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #1 il: Giugno 06, 2012, 21:51:46 pm »
 :rolleyes:
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #2 il: Giugno 06, 2012, 22:10:09 pm »
questo è un punto importante : qui si vede chi tira le fila e perchè.
tutto questo sottobosco è potere, un potere a noi ostile, ed è qui che vanno ricercate le origini delle politiche antimaschili

Offline Angelo

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #3 il: Giugno 07, 2012, 00:58:04 am »
Ed infatti, oltre a Fikasicula, vorrei vedere un Ciccone, un Gasparrini, Fasse, Fasst e tutto quel mondo "contro il Sistema".
Ma non credo abbiano le capacità o la voglia di un confronto qui.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #4 il: Giugno 08, 2012, 15:02:58 pm »
La cosa molto molto strana è che ci sono decine di lettori che leggono i nostri articoli, i nostri spunti, come questo qui, ma non commentano. Fasse, Fasst, Gasparrini, Serbilla Serpente, LAmeduck ... Leggete soltanto?  :shifty: :shifty: :shifty:
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #5 il: Giugno 08, 2012, 15:07:13 pm »
Raccomandazioni CEDAW - Pagine 62 e 63
 Di approfondire l’analisi quantitativa e qualitativa della segregazione occupazionale a cui
sono soggette le donne.
 Che il disegno di legge n. S2482/2010 sulle quote rosa nei C.d.A. venga modificato ai sensi
dell’art. 4 CEDAW prevedendo l’introduzione immediata dell’obbligatorietà delle quotenella misura minima del 30% per arrivare al 50% nel 2015.
 Che venga creato un registro pubblico sul sito del Ministero delle Pari Opportunità che
renda fruibili online le composizioni dei Consigli di amministrazione delle aziende
soggette all’obbligo di quote rosa.
 Che vengano applicate sanzioni economiche significative per le società quotate in borsa e
a partecipazione statale che non rispettano tale parametro, immediatamente applicabili
in caso di infrazione. Che il ricavato sia utilizzato per promuovere la formazione e
riqualificazione delle lavoratrici.
 L’estensione delll’applicazione dell’art. 9 della l. 125/1991 alle imprese che hanno minimo
30 dipendenti o collaboratori di qualsiasi tipologia  contrattuale, in considerazione del
fatto che l’economia italiana si regge per il 90% sulla piccola impresa.
 Che vengano previste anche sanzioni economiche per chi non rispetta l’obbligo di cui
all’art. 9 l. 125/2001, tali che siano graduate sulla redditività della stessa impresa, e che il
ricavato suggeriamo sia destinato a campagne informative per la promozione di una
imprenditorialità attenta ai diritti delle donne.
 Che venga introdotto l’obbligo per Consigliere di Parità regionali di segnalare le
imprese che non producono il rapporto biennale, e che la mancata segnalazione da parte
della Consigliera di Parità all’Ispettorato del lavoro sia sanzionata.
 Che venga creato un registro pubblico che renda fruibili online i rapporti periodici delle
aziende sul sito del Ministero delle Pari Opportunità per incentivare le buone prassi
(attualmente il Rapporto delle aziende rimane riservato)



Cosa ne pensate car@ femminist@?
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re: Femminismo ed ONG
« Risposta #6 il: Giugno 08, 2012, 18:28:48 pm »
non risponderanno, almeno le più furbe, perchè sanno che là ci sono i padroni.
quelli che sganciano per i loro interessi, che sono anche gli interessi delle femministe di carta