d'accordo,
ma nessuna che ha provato uccidere il proprio figlio o l'aveva fatto è diventata Dea rispettabile o "madre" della civiltà
Il mondo sperimentato da un Io umano che si sta svegliando è il mondo del matriarcato di Bachofen, il mondo delle dee madri e del destino.
La madre cattiva divoratrice e quella buona dispensatrice sono due lati della grande divinità materna.
Il grembo della terra vuole essere fecondato e va fecondato e i sacrifici cruenti e i cadaveri sono il suo nutrimento preferito.E' questo l'aspetto spaventoso, il lato mortale del carattere della terra.
Nei culti antichi della fecondità la vittima sacrale veniva tagliata a pezzi, e i pezzi sanguinanti venivano spartiti come oggetti preziosi e offerti alla terra allo scopo di fecondarla.
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I riti di fertilità comprendenti sacrifici umani sono diffusi in tutto il mondo e compaiono indipendentemente gli uni dagli altri in America come nel Mediterraneo orientale, in Asia come nell'Europa settentrionale.
In ogni caso, nei riti della fertilità, sia che prevedano il dissanguamento della vittima, sia l'autoflagellazione, sia la castrazione oppure il sacrificio umano, il sangue ha dappertutto un ruolo essenziale.
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Il fenomeno originario che sta dietro al nesso donna-sangue-fecondità è la cessazione delle mestruazioni durante la gravidanza, cessazione che nella concezione primitiva, porta alla formazione dell'embrione.
Per questo originariamente lo spargimento di sangue è sempre un atto sacrale, che il sangue versato sia quello di un animale selvatico, un animale domestico o dell'uomo.
La terra per essere fecondata, deve bere sangue, dunque se la si vuole, o si deve, rendere potente essa va rifornita di nuove forze mediante una donazione di sangue.
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Ma sul dominio del sangue regna la donna .
E' lei che possiede il sangue magico che fa sorgere la vita.
Per questo spesso la stessa dea è preposta alla fecondità, alla guerra e alla caccia.
Il carattere ambivalente della Grande Dea Madre risulta evidente, dopo l'India, soprattutto in Egitto, dove le grandi dee - si chiamino Neit o Hathor, Bastet o Mut - non sono solo divinità che nutrono, tessono, dispensano e conservano la vita, ma anche dee selvagge, assetate di sangue e distruttive.
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In origine si immolava sempre il maschile, l'elemento fecondante, perchè la fecondazione è possibile solo attraverso l'offerta del sangue, nel quale è contenuta la vita.
La terra femminile esige di essere fecondata dallo sperma-sangue del maschio.
Conosciamo il ruolo che hanno nella preistoria i re divini; essi vengono uccisi o debbono uccidersi quando i loro poteri diminuiscono e non sono piu' in grado di garantire personalmente la fertilità.
E. Neumann (citantdo Bachofen, Storia delle origini della coscienza)