Autore Topic: Le "eroine" della formula uno e del motomondiale  (Letto 1140 volte)

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Offline Peter Bark

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Le "eroine" della formula uno e del motomondiale
« il: Agosto 09, 2012, 12:54:48 pm »
Essendo appassionato di macchine,soprattutto di rally,mi sono imbattutto in questo articolo incredibile,allineato neanche a dirlo,al solito servilismo verso le femmine.Leggetelo bene.

"Nel mondo dei motori, questa volta parliamo del settore sportivo e quindi delle competizioni, le donne al volante non sono, si sa, molte.

Qualcuna, però, un posticino nel mondo delle corse professionali è riuscita a conquistarselo, se pur per periodi alquanto brevi.

Più che una mancanza di capacità o abilità, come al solito, questa poca presenza è dovuta, probabilmente, al pregiudizio che mantiene comunque, ancora, una forte presa sul mondo dei motori.

Quelle poche donne ce si sono viste sfrecciare sull'asfalto dei circuiti internazionali hanno mostrato, infatti, le stesse tendenze aggressive e battagliere necessarie per diventare delle vincitrici."




Per scrupolo,ho voluto fare una ricerca,per vedere quali fossero mai queste tendenze aggressive e battagliere necessarie per diventare delle vincitrici,e se mai,ancora oggi,abbiamo degli stupidi pregiudizi verso le femmine nei motori,quali sono i motivi di questi stupidi pregiudizi.
Ho trovato quanto segue.

Femmine che hanno partecipato ai mondiale di FORMULA UNO:

1958 Maria Teresa De Filippis      punti 0      ultima in classifica
1976 Divina Galica                       punti 0      ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1978 Divina Galica                       punti 0      ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1980 Desiré Wilson                     punti 0      ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1992 Giovanna Amati                  punti 0      ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1974 Lella Lombardi                    punti 0      ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1975 Lella Lombardi                    punti 0,5   21esimo posto
1976 Lella Lombardi                    punti 0      ultima in classifica

Non mi sono fermato,ho voluto fare delle ricerche anche sul motomondiale

1981 Gina Bovaird     classe 500       punti 0   ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
1982 Gina Bovaird     classe 500       punti 0   ultima in classifica
1987 Taru Rinne        classe 125       punti 0   ultima in classifica
1988 Taru Rinne        classe 125       punti 2   37esimo posto
1989 Taru Rinne        classe 125       punti 23 17esimo posto
1990 Taru Rinne        classe 125       punti 0   ultima in classifica
1991 Taru Rinne        classe 125       punti 0   ultima in classifica
1992 Tomoko Igata   classe 125       punti 0   ultima in classifica
1994 Tomoko Igata   classe 125       punti 7   28esimo posto
1995 Tomoko Igata   classe 125       punti 23 21esimo posto
1993 Daniela Tognoli  classe 125      punti 0    ultima in classifica
1994 Daniela Tognoli  classe 125      punti 0    ultima in classifica
2001 Katja Poensgen classe 250      punti 2    30esimo posto
2003 Katja Poensgen  classe 250     punti 0     ultima in classifica
2003 Marketa Janakova classe 125   punti 0     ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
2004 Marketa Janakova classe 125   punti 0     ultima in classifica
2008 Andrea Touskova  classe 125   punti 0     ultima in classifica
2007 Nikolett Kovacs     classe 125   punti 0     ultima in classifica (mai qualificata ad una gara)
2011 Elena Rossell        classe moto 2   punti 0  ultima in classifica
2012 Elena Rossell        classe moto 2   punti 0  attualmente ultima in classifica


Il quadro è impietoso.Si dirà,è sport,ma lo sport è una professione per qualcuno.
Allora,lasciando perdere i soliti articoli articoli faziosi (durante la ricerca,sono incappato in un sito di complessate che blaterando delle solite discriminazioni anche nel mondo dello sport,erano riuscite ad inventarsi pure una fantomatica vittoria in una gara di una di queste "eroine",che aveva superato tutti i colleghi maschi!) mi viene da fare questa riflessione:dove non c'è spazio per interpretazioni soggettive,per inerpicate indagini statistiche che usano chissà quali criteri per stabilire chi è più bravo di chi,ma solo dati oggettivi inappellabili,come mai le femmine sono sempre lontane anni luce dagli uomini??

bohhh,sarà perchè il mondo è maschilista. 
   

Offline yamamax

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Re:Le "eroine" della formula uno e del motomondiale
« Risposta #1 il: Agosto 09, 2012, 17:54:50 pm »
http://www.sportnews.eu/motori/16/07/2012/f1-marussia-incidente-de-villota-non-causato-dalla-monoposto/

F1. MARUSSIA: “Incidente DE VILLOTA non causato dalla monoposto”

 Lo rende noto il team russo attraverso le parole del suo team principal…
 
 Non è stato un guasto alla monoposto della Marussia a causare il grave incidente di Maria De Villota. È quanto rende noto la scuderia dopo l’indagine aperta per fare luce sulla dinamica dell’episodio, avvenuto il 3 luglio scorso durante i test sulla pista dell’aerodromo di Duxford nel Cambridgeshire. La De Villota era al suo debutto come test driver con la Marussia e guidava una macchina di F1 per la quarta volta in carriera. La collaudatrice, rimasta gravemente ferita, ha perso l’occhio destro e ha riportato lesioni al cranio e al volto. La 32enne spagnola, al volante della MR-01, si è schiantata contro la rampa di carico di un camion fermo nell’installation lap del test in programma a Duxford. La monoposto ha improvvisamente accelerato e questo aveva fatto pensare a un guasto come una possibile causa. Ipotesi, questa,  che è stata esclusa dalle parole di John Booth, team principal della Marussia: «Siamo molto soddisfatti del fatto che i risultati della nostra indagine interna possano escludere la monoposto dalle cause dell’incidente. Abbiamo condiviso i nostri risultati con la Hse. Ora che abbiamo chiuso il nostro lavoro di indagine possiamo di nuovo concentrarci sulla priorità, che continua ad essere la salute di Maria. Per questo vogliamo ribadire che continueremo a supportare lei e la sua famiglia in ogni modo possibile
».

Secondo me sono i rischi come questi che tengono lontane le donne dagli sport motoristici ad alti livelli, la loro natura è troppo calcolatrice e conservatrice per arrivare a richiare tutti i giorni la vita. Manca quel senso di temerarietà che non fà parte di loro. Qui per vincere oltre il talento devi anche saper guardare la morte in faccia.