Autore Topic: DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio  (Letto 9037 volte)

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DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« il: Agosto 10, 2012, 15:58:54 pm »
la senatrice Annamaria Serafini è la prima firmataria dell'obbrobrio che trovate allegato http://www.questionemaschile.org/Immagini/Bozza_DDL_femminicidio.pdf . Si tratta della sintesi di quanto vi può essere di misandrico e negativo nella cultura contemporanea.
In sostanza la proposta di legge consta di 5 capi:
capo I principi e finalità
capo II: formazione e autoregolamentazione. Una legislazione soft suggerirebbe agli organi di informazione una autoregolazione che porti a cambiare l'immagine della donna. La cosa più ridicola, e che meriterebbe di essere accolta in un modo solo, cioè con una risata, è la seguente: i media si dovrebbero impegnare a "non rappresentare la donna come oggetto sessuale"  :wacko: cioè, fatemi capire: il sesso dovrebbe sparire dai media? oppure l'unico sesso che sarà possibile in qualche modo rappresentare sarà quello omosessuale. Mah, follia pura

capo III tutela delle vittime di violenza: personale femminile delle questure, nuclei nelle asl, negli ospedali, nelle case della donna, etc. Eppoi: le vittime di violenza di genere hanno diritto alla riduzione o alla riorganizzazione dell'orario di lavoro, alla mobilità geografica etc Facciamo una ipotesi: Carmela si fidanza con Salvatore, i due vivono a Palermo. Lei fa un concorso e vince un posto a Milano. Va a Milano ma dopo qualche mese lontano dal moroso si stufa. Ch fa? denuncia qualcuno (chiunque sia, forse anche Salvatore, perchè no?) di violenza. In base a questa legge ha il diritto al trasferimento, e si fa mandare a Palermo. Eddai!

capo IV: case e centri delle donne. A questi centri si riconosce il seguente obiettivo primario: offrire solidarietà ed accoglienza ad ogni donna che ad essi si rivolga e... ai suoi figli minori. Avete letto bene: che sia una vittima di violenza non è nemmeno citato, basta che sia una donna e che si rivolga ad essi.
capo V: qui viene il bello: norme penali. Una serie di modifiche legislative che avranno il risultato non solo di aumentare le pene, ma soprattutto di renderle assolutamente arbitrarie. Ad esempio: l'art.609 ter elenca alcune aggravanti degli atti di violenza sessuale, tra cui l'uso di stupefacenti. La volpe della senatrice vuole introdurre tra gli aggravanti l'uso di sostanze comunque idonee a ridurre la capacità di autodeterminarsi! Sarebbe a dire? una lauta cena è idonea? una donna è meno idonea ad autodeterminarsi se invitata a cena da Harry's piuttosto che al kebab sotto casa?
al 612bis si prevederebbe tra gli aggravanti del reato di stalking ci sia anche il fatto di essere coniuge della vittima  :wacko: cioè: se voi ogni mattina uscendo di casa salutate vostra moglie, è stalking aggravato!

Questa è una veloce panoramica di una proposta demenziale che dimostra bene come il PD sia ormai a corto di argomenti: adesso che Bersani va a cena da Monti e con Confartigianato, motivi per preoccuparsi dei 70.000 nuovi disoccupati di giugno e luglio non ne ha più. Non ho capito se perchè quelli non votano e perchè punta di + sul voto delle donne.
In ogni caso, nella relazione di presentazione (che trovate sempre nell'allegato) si leggono le motivazioni di questa legge, ed è qui che si vede la follia.
Si parte dalla follia sui numeri. Nel 2010 ci sarebbero stai 127 femmi(ni)cidi, di cui 97 partner e 15 altri famigliari. Da ciò l'aquila del senato ne dedurrebbe che urge un rinnovato impegno contro la violenza domestica  :wacko:
Ora, nel 2010 noi non avevamo ancora attivato il nostro osservatorio sul femminicidio. Per quel che riguarda il 2012 la senatrice parla di 63 femminicidi. Abbiamo già evidenziato la difficoltà di trovare corrispondenze tra le varie fonti di (dis)informazione, per cercare di capire questo numero proviamo ad attenerci all'osservatorio di maraconfusa. Se prendiamo i primi 63 femminicidi da lei contabilizzati, abbiamo:
33 partner su 63, ma in queste abbiamo contabilizzato anche la signora Roberta Ragusa, scomparsa, e il #60, morta accidentalmente. Di queste 33 compagne uccise, una parte è stata uccisa per la gelosia di lei, cioè lei rendeva la vita impossibile a lui per gelosia. Una parte per problemi economici, o soldi o proprietà contestate, un'altra parte aveva sullo sfondo problemi di disoccupazione e/o depressione.
In ogni caso è evidente la mistificazione quando si confrontino questi numeri (saranno imprecisi, ma come cavolo facciamo a sapere chi sono le 63 donne uccise fino al momento in cui la senatrice analfabeta scriveva queste idiozie?) come le affermazione che secondo la Serafini ne derivano:
1 la violenza maschile è la prima causa di morte delle donne! ancora con questa scemenza!
2 ci sarebbero ambiti in Italia nei quali la violenza domestica viene condonata   garantendone l'impunità sociale :hmm:
3 la causa della violenza sarebbe che il partner maschile rifiuta l'emancipazione della donna  :w00t: ma scusate: gli unici motivi chiari e ricorrenti sono la gelosia della donna!!!
4 la pari-opportunità non viene vista nell'impegnarsi a prevenire le morti maschili (che comunque per quanto in diminuzione al momento sono di più di quelle femminili) ma solo quelle femminili
5 la prevenzione si fa inasprendo le pene e rendendole a discrezione dei giudici. Infatti il femminicidio non è solo l'atto violento, ma anche la minaccia di violenza, la quale provoca o può provocare un danno fisico, sessuale o psicologico o sofferenza alla donna

a questa impostazione allucinata tuttavia seguono conseguenze niente affatto allucinate: da questa legge derivano oneri per 85 milioni (OTTANTACINQUE MILIONI) di euro :w00t:

La cosa che però a me dà più fastidio è l'assoluta indifferenza verso le cause.
Ammesso che la violenza di genere non è il problema centrale oggi in Italia e in Occidente, comunque c'è, e se c'è delle cause deve averle.
Se analizziamo i 94 casi riportati ad oggi da Mara potremmo provare a ragionare:

ci sono conflitti di coppia, non sono la maggioranza, ma ci sono. In generale faccio fatica a trovare in qualcuno di quei 94 casi un solo accenno di misoginia, ma non importa: ci sono delle coppie e ci sono dei conflitti. Bene. Come aiutiamo le coppie a risolvere i propri conflitti? Inasprendo le pene? mettendo il matrimonio o la convivenza come aggravante?  :wacko:
Dal mio punto di vista la rivoluzione copernicana nei conflitti di coppia sarebbero i contratti prematrimoniali. Ogni coppia dovrebbe sapere prima di sposarsi a cosa va incontro e cosa può succedere nell'ipotesi peggiore. Noi, i nostri genitori e i nostri figli si sposano con il prosciutto davanti agli occhi. Un matrimonio consapevole non è un matrimonio in cui due decidono di amarsi finchè morte non li separi, ma quello nel quale loro sanno cosa succede se lui la tradisce, se lei si stufa, se eccetera. Le coppie devono essere preparate al conflitto: dite ad un uomo "se tua moglie si stufa ti butta fuori casa e si tiene il tuo stipendio e i tuoi figli" e vediamo se si sposa. Se proprio si sposa, probabilmente quando succederà non andrà fuori di testa.

ma i conflitti di coppia in quei 94 casi non sono la maggioranza. La maggioranza sono problemi economici, di vario tipo. O conflitti economici, anche in fase di separazione, o proprio problemi economici, di coppie trascinate nel baratro dalla crisi economica.
Spendere 85 milioni di euro in cosa migliora la situazione economica degli italiani?

un altro aspetto è l'integrazione culturale: immigrati da vari paesi, con varie culture e religioni, sradicati e spaesati, spesso hanno comportamenti irrazionali. Possiamo aiutare la loro integrazione? Credo che tante cose sia possibile farle: una gestione burocratica meno demenziale dei permessi di soggiorno, ad esempio. Poi però, ammettiamolo, condannare a 12 anni un marocchino perchè ha messo una mano sul fondoschiena di una ragazzina, non aiuta certo lui nè il suo entourage ad integrarsi.

infine, stranamente, nessuna attenzione fa la senatrice-sottratta-alla-vanga al problema del disagio psichico: gran parte degli omicidi che Mara riporta sono più o meno caratterizzati da una storia di depressione. Per quale ragione la depressione non viene considerata una emergenza? In Italia nel 2010 a fronte di 127 donne uccise ci sono state 907 donne suicidate! per quale ragione il disagio psichico, la salute fisica e psichica e la vita stessa di quelle 907 vale meno di quella delle altre 127? nello stesso periodo sono morti 384 uomini uccisi e 2997 suicidi. La vita e le sofferenze di costoro non contano nulla? perchè una parte di quegli 85 milioni non viene usata per la salute mentale?
« Ultima modifica: Agosto 11, 2012, 10:37:23 am da COSMOS1 »
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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #1 il: Agosto 10, 2012, 16:39:48 pm »
questo progetto di legge è una cosa seria e che ci toccherà da vicino
x cui pregherei di evitare battute e commentini senza analisi
cancellerò i commenti inutili dal punto di vista di una riflessione seria!  ;)
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Alberto86

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #2 il: Agosto 11, 2012, 02:08:13 am »
Che schifo...

Sempre peggio........

Ancora una volta le psicopatiche, malate, complessate e misandriche italiane si dimostrano peggiori di quelle delle loro simili internazionali.....   
 
Le mie migliori invettive alle varie merde zerbiniche "maschili" della politica di ogni livello e periodo storico che hanno permesso e continuano (sopratutto oggi) a permettere queste bestiali mestruate anti-maschili finalizzate al subdolo suprematismo femminista.....



Detto questo, leggendo questo ennesimo schifo femminista io personalmente non riesco a trovare un solo punto su cui tentare un'analisi critica dato che per me è solo nuovo vomito anti-maschile femminista; nulla di più!!!
Non credo ci possa essere da parte mia confronto con chi tenta di ridicolizzare, schiaicciare, sottomettere,ecc attraverso le leggi il sesso che invidia e di cui ha profondamente paura..
Rimango sempre più della ferma idea che il femminismo che conosciamo, dovrebbe essere una specifica malattia mentale da curare in ambito clinico con appositi protocolli medici!
Per il resto le associazioni maschili devono far sentire la loro voce e si spera che in parlamento i rimasti Maschi con un briciolo di orgoglio e dignità si rendano conto di quello che hanno fatto fino ad ora... 
« Ultima modifica: Agosto 11, 2012, 02:26:04 am da Alberto86 »

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #3 il: Agosto 11, 2012, 10:10:52 am »
Alberto questa non è la posizione giusta, permettimi

chiunque dica che si deve fare qualcosa per aiutare le donne e i bambini che subiscono violenza, raccoglie il consenso generale, non si può dissentire
se non vogliamo che passino queste posizioni liberticide dobbiamo fare lo sforzo di leggere e analizzare i punti deboli e le falsità

ovvio che noi partiamo svantaggiati, perchè nessuno ha mai pensato di stanziare 85 MILIONI DI EURO per noi, per i suicidi maschili, per il disagio e la sofferenza maschile

e la cosa grave non è tanto che non siano stati stanziati, me che nessuno ci abbia mai pensato

come i tre giovani ai piedi della muraglia cinese: affermare che ci siano interessi maschili da difendere è impossibile, inaudito, inaudibile
noi (almeno io, non so voi) siamo già con l'acqua alla gola per arrivare a fine mese, per pagare il mutuo e la scuola dei figli
la QM sta in un ritaglio di un angolino: però è chiaro che se oggi abbiamo delle difficoltà, domani ne avremo di più se non facciamo attenzione a ciò che passa sopra la nostra testa

non basta indignarsi
dobbiamo studiare, con il tempo e le risorse che abbiamo
ma se non lo facciamo noi, non la farà nessuno
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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #4 il: Agosto 12, 2012, 16:16:06 pm »
mi rendo conto che è quasi ferragosto e che siamo tutti sovraimpegnati: ma stupisce che nella nostra galassia questa proposta di ddl stia passando sotto silenzio: non ne parlano le nostre mailing list, non ne parlano i blog (fino a smentita, non ne ho visto) non ne parlano le pagine web

 :hmm:

eppure dobbiamo dire apertamente che il problema della violenza patita dalle donne (ma in generale la sofferenza femminile per mano maschile) non viene risolto stanziando finanziamenti ai Centri Donna e inasprendo arbitrariamente le pene per reati maldefiniti e maldefinibili!
Possibile che si possa pensare di dire: se caio ammazza tizia prende X anni di galera, se ammazza tizio prende X/2?
e se caia ammazza tizia? e se caia ammazza tizio? :hmm:

facciamo uno sforzo, anche se siamo in vacanza, stampiamoci quel progetto e tiriamo fuori qualche idea!

ovviamente qualche causa gli uxoricidi, i matricidi e gli omicidi di figlie e figli, qualche ragione devono pur averla, e se ci sono sofferenze e ci sono cause, ci devono essere soluzioni.

Un problema delicato a mio parere è quello della depressione. Non si può risolvere il problema con l'obbligo della cura, una specie di TSO, per chi sia trovato a rischio di violenza domestica. Ci sono esempi umilianti sia negli USA che qui.
Però il problema resta. D'altra parte che ricerca c'è su questo argomento? chi si occupa della depressione borderline? che terapie ci sono? possibile che non si possa investire almeno una parte dei soldi dati alle Case delle Donne per stimolare la ricerca?
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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #5 il: Agosto 14, 2012, 18:52:47 pm »
da Santiago

Citazione

Era prevvedivile e l'avevo già avvertito.
La procedura è dappertutto uguale ed è già successo in Spagna "Ley de la Violencia de Genero": 1) Prima, allarmismo sociale attraverso i
media 2) Secondo, proposte di leggi spacciate come protezione delledonne che sono in realtà palese violazione dei diritti degli uomini 3)
Il 99% degli uomini non sanno nè capiscono cosa comportino per loro queste leggi e molti ne condividono entusiasti, sfornando il loro
spirito "cavalleresco", l'approvazione delle leggi che "proteggono le donne".
In Spagna la legge viola esplicitamente il diritto all'uguaglianza. è la legge che più denuncie di anticostituzionalità ha ricevuto (diritto
all'uguaglianza, diritto alla presunzione di innocenza, diritto di libertà, diritto...) . La Cassazione (Tribunale Costituzionale) ha
detto che è tutto a posto, anche se la violazione è esplicita e palese. Si chiama "discriminazione positiva"
In Spagna la "Ley de la Violencia de Genero" è diventato il modo più economico e veloce di separarsi per una donna (lei ottiene tutto, lui
va in carcere, basta essere stata minacciata, la sua dichiarazione (di lei!!) è riconosciuta come testimonio probatorio). Una volta che le
leggi sono approvate, malgrado l'ondata femminista sia passata, ci vuole molto tempo per deconstruire e smontare mentalità e leggi. In
Spagna le leggi sono ancora vigenti. 

L'ondata sta arrivando in Italia. Vedremmo...
 
 Santiago

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #6 il: Agosto 14, 2012, 20:52:18 pm »
Ieri al bar, una donna: "hay una "ondata" de feminicidio y violenza en contra de las mujeres".
http://www.listin.com.do/la-republica/2012/7/21/240556/Fernandez-y-el-Cardenal-deploran-los-feminicidios


Il virus si espande alla velocità della luce, e praticamente in contemporanea in tutte le terre .....cattolicizzate.

Qui Animus, corrispondente dalla Rep. Dominicana, caraibi.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #7 il: Agosto 15, 2012, 11:59:54 am »
da Claudio

Citazione
Sono a metà lettura: è spaventoso.
   L'art. 3 Cost. sulla non discriminazione in base al sesso diventa   carta straccia: siamo alla Legislazione Speciale di Genere.
   All'apartheid.
   Ma parte da lontano: tutti i mattoni che costituiscono le fondamenta   di questo imminente lager maschile (vedasi relazione
   introduttiva) datano anni '70, '80, '90. Quando i dormienti russavano   beati.
   La cosa curiosa è lo sforzo, nell'articolato, di limitare allo stretto   indispensabile l'uso della parola "donna" (per non allarmare i gruppi   politici che ancora credessero nell'art. 3 Cost.), sforzo che frana  rovinosamente davanti all'impudicizia del compiaciuto jusneologismo   "femminicidio".
   Già nei primi articoli si istituzionalizza ciò che già esiste, come  consolidata prassi, da quando le redazioni delle testate televisive si   sono riempite di donne: gli Uffici di Censura sul Male Femminile   (pudicamente chiamati "codici di self-regulation"); poi segue   l'Ufficio Grande Fratello Goebbels, preposto alla propaganda e   rieducazione per tutti gli studenti maschi.
   E sono ancora a metà lettura.
   Cosimo, grazie della segnalazione: non avrei immaginato che il nostro   recente "Rapporto sulla violenza delle donne nel
   2011" http://violenza-donne.blogspot.it/2012/08/rapporto-sulla-violenza-delle-donne-in.html (concepito in funzione pro-condiviso ed anti-IdV) giungesse così provvidenziale in questa fase; fra l'altro, da lì emerge che le principali carnefici di DD - in termini di stalking, lesioni, ecc. - sono ALTRE DD.
 
   
   Claudio

PS le elaborazioni nel mondo qm sono molte, dispiace un po' che siano così disperse, non abbiamo un ambito di confronto. Tutto sommato già fare da network di questo universo sarebbe molto
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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #8 il: Agosto 15, 2012, 12:28:40 pm »
Il virus si espande alla velocità della luce, e praticamente in contemporanea in tutte le terre .....cattolicizzate.

Qui Animus, corrispondente dalla Rep. Dominicana, caraibi.

le posizioni di Ciro sul cattolicesimo ci sono note e non vale la pena ridiscuterne. L'ultima uscita dell'Avvenire sulle prostitute tutte schiave poi è un'altra freccia al suo arco: è chiaro l'intento antimaschile di tale affermazione, perchè è sottinteso che sono schiave degli uomini.

Sarebbe però interessante provare (provare) a collocare questa nuova ondata in prospettiva. Provo a fare una lettura più ampia, non so quanto stia in piedi:

negli anni 60-80 del secolo scorso la Chiesa subì pesantemente l'attacco neo-modernista, Paolo VI parlava del fumo di Satana che era entrato in Chiesa, Renato Amerio senza mezzi termine dichiara che il Vaticano II e gran parte delle prese di posizione del magistero in quegli anni erano eretiche o quasi, adesso sembra che si sia arrivati ad una ri-traduzione di quel passaggio del canone della messa nel quale si dice che il sangue di Cristo è stato versato per tutti: gli ortodossi hanno rimproverato ai cattolici che la traduzione avrebbe dovuto essere per molti.
Tra gli argomenti su cui la Chiesa ha subito l'attacco c'è stata certamente la sessualità, in particolare omosessualità e contraccezione.
Dell'attacco sull'omosessualità la Chiesa si è liberata solo pagando un prezzo altissimo: gli innumerevoli processi per pedofilia e i risarcimenti conseguenti. Tutte le analisi del fenomeno hanno messo in evidenza che gli episodi più gravi sono avvenuti laddove  i seminari avevano lasciato correre manifestazioni omosessuali. È famoso il caso di quella parrocchia di New York nella quale il parroco conviveva more uxorio con un parrocchiano e nel quale i fedeli erano insultati durante la cerimonia se si inginocchiavano o assumevano atteggiamenti che ricordavano troppo da vicino l'antica devozione. Unica norma indiscutibile era l'amore :wub:
Al momento mi sembra di vedere qualcosa di simile: non ci credo, o almeno mi sembra poco plausibile l'ipotesi che questo mainstream mondiale sul femminicidio abbia come obiettivo tutti i maschi della terra. Oltretutto le lobbies che hanno gestito la campagna mondiale sul diritto alla salute riproduttiva, la contraccezione, l'omosessualità, non sono composte esclusivamente da donne.
Mi pare molto più credibile che si tratti di un attacco contro la Chiesa Cattolica, l'unica istituzione maschile di un certo rilievo sopravvissuta a livello planetario (non so se il dalai lama conti qualcosa e se resti un qualche pregiudizio maschile nel buddismo. In ogni caso sarebbe un effetto collaterale, pur di colpire la Chiesa Cattolica accetterebbero anche di indebolire la loro grande simpatia )
Quindi la strategia potrebbe essere: alzare l'attenzione sulla violenza patita dalle donne, diluirne il significato, violenza è qualunque sofferenza fisica o psicologica, e quale sofferenza può essere maggiore di quella di essere escluse dalla celebrazione dell'eucarestia e dalla gerarchia episcopale?
Questa strategia combinerebbe la campagna a favore della contraccezione e dell'omosessualità con l'insegnamento tratto dallo scandalo della pedofilia: la Chiesa ha trovato nello scandalo (pur a caro prezzo) un prezioso alleato nel serrare i ranghi e aumentare la selezione nei seminari. Perciò la campagna sul femminicidio combina una campagna per valori difficilmente discutibili (i diritti della donna) con la preoccupazione di non offrire alla Chiesa l'occasione di dire: avete proprio ragione, per questo motivo dobbiamo essere più intransigenti.
Di fatto le prese di posizione di alcune frange del magistero (notoriamente "contaminate" dal pensiero modernista, illuminista, massonico, liberale, socialista) sono simili nei due frangenti. Negli anni 60-80 c'erano preti, vescovi e mass media progressisti che si schieravano a favore della libertà sessuale (omosessualità e contraccezione) oggi si schierano contro il femminicidio.
Comunque sta di fatto che se io posso fare analisi di questo tipo con i pochi indizi a disposizione, sicuramente coloro che hanno accesso alle informazioni riservate in alto loco ci saranno arrivati prima, e sono sicuro che stanno già facendo le loro contromosse, per cui alla fine è importante sapere a chi rispondono e chi attaccano le varie correnti snoq in giro per il pianeta, è importante che come uomini non dormiamo e non accettiamo di fare da vittime sacrificali per una guerra che ha altri obiettivi. Ma sono anche sicuro che chi di dovere ha già mosso i propri pezzi: la Rivoluzione Francese ha soppresso gli ordini religiosi e ghigliottinato i preti, è finita ghigliottinata, Napoleone è morto avvelenato, e la Francia cattolica c'è ancora. Stalin ha mandato i pope nei gulag, il comunismo è stato seppellito e la Chiesa Russa c'è ancora.

Insomma voglio dire: se questa analisi fosse corretta dovremmo dire che noi questa battaglia la dobbiamo fare per noi stessi, perchè siamo vittime di una guerra che non ci riguarda, mentre i veri attori sono ad un altro livello e ne usciranno comunque.
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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #9 il: Agosto 15, 2012, 13:39:30 pm »



 tra genitalità, misticismo, esoterismo e un po' di Gothic

 

Offline Cato

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #10 il: Agosto 15, 2012, 14:23:55 pm »
http://www.ilfemminismo.com/the_archives/femminismo-e-terzomondismo-politica-del-pd-chiede-soldi-per-leggi-anti-uomo/

La politica PD parte con la cosiddetta “calunnia di genere”, una BALLA COLOSSALE contro i maschi:

“la violenza maschile sulle donne è la prima causa di morte per le donne in tutta Europa e nel mondo”.

Un partito serio caccerebbe immediatamente chi diffonde odio di genere mediante indecenti false statistiche, così gonfiate (addirittura del 100000%) che una persona normale ne capisce subito la totale irrealtà.  Spazzatura di livello così basso quanto l’inventarsi statistiche secondo cui gli ex-comunisti e le loro femministe ancora oggi mangiano i bambini.

Sulla base di queste false premesse, la politica PD vorrebbe le seguenti leggi femministe:

Art.1 Pretende di imporre ai media di sensibilizzare sulla “violenza di genere”: odioso vocabolo inventato da femministe per odiare il genere maschile, quando invece bisogna sensibilizzare contro la violenza in genere.

Art. 4. Pretende statistiche sulla violenza, ma solo quella sulle donne, quando la realtà è che la violenza non ha sesso.

Art. 6. Pretende l’assunzione nelle questure di “personale di sesso femminile” (ma le femministe non fingevano di combattere le discriminazioni di genere??) formate secondo l’ideologia femminista (a credere forse che il maschio è la prima causa di morte?).

Art. 7. Qualcosa di simile nelle ASL.

Art. 8. Le donne che denunciano “violenza di genere” vengono nominate “vittime” (già ora l’80% delle accuse sono false) e premiate con vantaggi lavorativi (quali riduzione dell’orario di lavoro) rispetto agli uomini ed alle donne che non sono vittime e/o non inventano false accuse — legge già imposta da femministe in Spagna dove ha portato ad una spaventosa epidemia di calunnie femministe contro uomini innocenti.

Art. 9. La donna extra-comunitaria che denuncia un uomo riceverà il permesso di soggiorno — legge femminista già in vigore negli USA che ha portato ad una epidemia di calunnie contro uomini innocenti.

Art. 11. I centri anti-violenza, spesso caduti nel femminismo più radicale, possono costituirsi in giudizio contro gli uomini accusati, spesso falsamente.   Non si capisce se questo ambisce a dirottare risarcimenti dalle donne ai centri che le assistono.

Art. 13. Fondi pubblici per i “centri delle donne”  – strutture spesso fondate da comuniste femministe.

Art. 20. Pretende 85 MILIONI DI EURO per il 2013!!!

Offline Animus

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #11 il: Agosto 16, 2012, 22:35:40 pm »
Estratto dal discorso di insediamento tenuto oggi , 16/08/2012, del nuovo presidente della Repubblica Dominicana, Danilo Medina.

"Queridas Dominicanas,

Vuelvo a dirigirme ahora a todas ustedes para reafirmar las palabras que dije tantas veces durante mi campaña: Las mujeres tendrán un papel muy relevante en mi gobierno, el papel que les corresponde por derecho y que considero una obligación moral garantizarles.
La equidad de género será un eje transversal presente en todas nuestras políticas.

Pero además estoy decidido a poner en marcha una serie de medidas dirigidas, específicamente, a mejorar las condiciones de vida de las mujeres y el respeto a sus derechos.

Paralelamente, vamos a desarrollar esfuerzos por la equidad de género y por la conciliación familiar, para facilitar el acceso de las mujeres a la vida laboral, sin renunciar a la crianza de los hijos.

Igualmente, asumimos la responsabilidad de desarrollar un esfuerzo integral para erradicar esa horrible lacra que nos avergüenza, que es la violencia familiar y de género.

Nuestra respuesta ante estos abusos es muy clara: Tolerancia Cero.
Y ya hemos delineado planes integrales destinados a combatir este flagelo.

Implementaremos una respuesta coordinada del Estado en contra de la violencia de género y de la delincuencia juvenil: El programa “Vive mujer” instalará unidades de atención a las víctimas incluyendo guarderías para niños/as y adolescentes.

Además, se creará un cuerpo especializado para la protección y seguimiento de las víctimas. Reforzaremos las acciones de represión y sanción de los delitos de agresión, así como los sistemas de información que permitan monitorear y evaluar las intervenciones, además de reforzar las políticas y estrategias.

Ampliaremos los hogares, los centros de acogida y los programas de consejería para hombres agresores.
Promoveremos la vida solidaria y la hombría responsable en el sistema educativo y propiciaremos el involucramiento comunitario en la prevención de la violencia familiar."[1]

Qui Animus, corrispondente dalla Rep. Dominicana, caraibi.




1 - tradotto con google:

Caro Dominicana,

Ancora una volta mi rivolgo a tutti voi per riaffermare le parole che ho detto molte volte durante la mia campagna: le donne avranno un ruolo importante nel mio governo, il ruolo che hanno diritto e che io considero un obbligo morale di garantire.
L'uguaglianza di genere è un tema trasversale in tutte le nostre politiche.

Ma sono anche determinato a lanciare una serie di misure finalizzate specificamente a migliorare le condizioni di vita delle donne e rispettare i loro diritti.

In parallelo, si svilupperanno gli sforzi per la parità di genere e conciliazione famiglia per facilitare l'accesso delle donne alla vita lavorativa, senza sacrificare la genitorialità.

anche assumersi la responsabilità per lo sviluppo di uno sforzo globale per sradicare questo flagello terribile che ci fa vergognare, che è la violenza domestica e di genere.

La nostra risposta a questi abusi è molto chiaro: tolleranza zero .
E abbiamo delineato piani globali per combattere questo flagello.

Implementare una risposta coordinata dallo Stato contro la violenza domestica e delinquenza giovanile: "Le donne dal vivo" unità di cura delle vittime, compresi i vivai installati per i bambini / bambine e adolescenti.

Inoltre, verrà creato un organo specializzato per la protezione e il monitoraggio delle vittime. rafforzerà interventi coercitivi e punizioni di crimini di aggressione, e sistemi di informazione che di monitorare e valutare gli interventi, oltre al rafforzamento delle politiche e strategie .

Espandere case, rifugi e programmi di consulenza per aggressori di sesso maschile.
Promuovere la vita comune e virilità nel sistema educativo responsabile e promuoverà il coinvolgimento della comunità nella prevenzione della violenza in famiglia ".
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline ilmarmocchio

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #12 il: Agosto 16, 2012, 23:18:08 pm »
i soliti termini, le solite frasi.
d'altra parte, le condizioni politiche dell'America centrale sono note :
vassallaggio verso gli USA

Alberto86

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #13 il: Agosto 17, 2012, 02:21:51 am »
Copio ed incolllo una e-mail ricevuta da Antifeminist:




"Obama firma legge per diffondere globalmente il femminismo con la forza

Firmato 4 giorni fa, ad Agosto e durante le Olimpiadi, così nessuno (o quasi) ci fa caso.

Gli Stati Uniti ora sono ufficialmente l'Impero Globale Misandrico e Femminista.

Chissà quanti uomini, e quante donne, verranno seppelliti dalle "bombe umanitarie" a stelle e strisce per esportare il femminismo in tutto il mondo.

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul fatto che il femminismo fosse appoggiato dai Poteri Forti -e che non è invece un'ideologia "anti-sistema", come disonestamente tentano di farla passare le loro esponenti- ecco la risposta a quei dubbi...

Executive Order -- Preventing and Responding to Violence Against Women and Girls Globally

EXECUTIVE ORDER
- - - - - - -
PREVENTING AND RESPONDING TO VIOLENCE
AGAINST WOMEN AND GIRLS GLOBALLY

By the authority vested in me as President by the Constitution and the laws of the United States of America, it is hereby ordered as follows:

Section 1. Policy. (a) Recognizing that gender-based violence undermines not only the safety, dignity, and human rights of the millions of individuals who experience it, but also the public health, economic stability, and security of nations, it is the policy and practice of the executive branch of the United States Government to have a multi-year strategy that will more effectively prevent and respond to gender-based violence globally.

(b) Under the leadership of my Administration, the United States has made gender equality and women's empowerment a core focus of our foreign policy. This focus is reflected in our National Security Strategy, the Presidential Policy Directive on Global Development, and the 2010 U.S. Quadrennial Diplomacy and Development Review. Evidence demonstrates that women's empowerment is critical to building stable, democratic societies; to supporting open and accountable governance; to furthering international peace and security; to growing vibrant market economies; and to addressing pressing health and education challenges.

(c) Preventing and responding to gender-based violence is a cornerstone of my Administration's commitment to advance gender equality and women's empowerment. Such violence significantly hinders the ability of individuals to fully participate in, and contribute to, their communities -- economically, politically, and socially. It is a human rights violation or abuse; a public health challenge; and a barrier to civic, social, political, and economic participation. It is associated with adverse health outcomes, limited access to education, increased costs relating to medical and legal services, lost household productivity, and reduced income, and there is evidence it is exacerbated in times of crisis, such as emergencies, natural disasters, and violent conflicts.

(d) The executive branch multi-year strategy for preventing and responding to gender-based violence is set forth in the United States Strategy to Prevent and Respond to Gender-based Violence Globally (Strategy). The Strategy both responds to and expands upon the request in section 7061 of House conference report 112-331 accompanying the Department of State, Foreign Operations, and Related Programs Appropriations Act, 2012

(Division I of Public Law 112-74), for the executive branch to develop a multi-year strategy to prevent and respond to violence against women and girls in countries where it is common.

Sec. 2. Creating an Interagency Working Group. There is established an Interagency Working Group (Working Group) to address gender-based violence, which shall coordinate implementation of the Strategy by the executive departments and agencies that are members of the Working Group (member agencies) in accordance with the priorities set forth in section 3 of this order.

(a) The Working Group shall be co-chaired by the Secretary of State and the Administrator of the United States Agency for International Development (Co-Chairs). In addition to the Co-Chairs, the Working Group shall consist of representatives from:

(i) the Department of the Treasury;

(ii) the Department of Defense;

(iii) the Department of Justice;

(iv) the Department of Labor;

(v) the Department of Health and Human Services;

(vi) the Department of Homeland Security;

(vii) the Office of Management and Budget;

(viii) the National Security Staff;

(ix) the Office of the Vice President;

(x) the Peace Corps;

(xi) the Millennium Challenge Corporation;

(xii) the White House Council on Women and Girls; and

(xiii) other executive departments, agencies, and offices, as designated by the Co-Chairs.

(b) Within 120 days of the date of this order, the Co-Chairs shall convene the first meeting of the Working Group to:

(i) establish benchmarks to implement the Strategy; and

(ii) determine a timetable for periodically reviewing those benchmarks.

(c) Within 18 months of the date of this order, the Working Group shall complete a progress report for submission to the Co-Chairs evaluating the U.S. Government's implementation of the Strategy.

(d) Within 3 years of the date of this order, the Working Group shall complete a final evaluation for submission to the Co-Chairs of the U.S. Government's implementation of the Strategy.

(e) Within 180 days of completing its final evaluation of the Strategy in accordance with subsection (d) of this section, the Working Group shall update or revise the Strategy to take into account the information learned and the progress made during and through the implementation of the Strategy.

(f) The activities of the Working Group shall, consistent with law, take due account of existing interagency bodies and coordination mechanisms and will coordinate with such bodies and mechanisms where appropriate in order to avoid duplication of efforts.

Sec. 3. Strategy to Prevent and Respond to Gender-based Violence Globally. Member agencies shall implement the Strategy to prevent and respond to gender-based violence globally based on the following priorities reflected in the Strategy:

(a) Increasing Coordination of Gender-based Violence Prevention and Response Efforts Among U.S. Government Agencies and with Other Stakeholders.

(i) Member agencies shall draw upon each other's expertise, responsibility, and capacity to provide a comprehensive and multi-faceted approach to issues relating to gender-based violence.

(ii) Member agencies shall deepen engagement and coordination with other governments; international organizations, including multilateral and bilateral actors; the private sector; and civil society organizations, such as representatives of indigenous and marginalized groups, foundations, community-based, faith-based, and regional organizations (including those that serve survivors), labor unions, universities, and research organizations. The Working Group shall consider a range of mechanisms by which these stakeholders may provide input to the U.S. Government on its role in preventing and responding to gender-based violence globally.

(b) Enhancing Integration of Gender-based Violence Prevention and Response Efforts into Existing U.S. Government Work. Member agencies shall more comprehensively integrate gender-based violence prevention and response programming into their foreign policy and foreign assistance efforts. This integration shall also build on current efforts that address gender-based violence, such as the U.S. National Action Plan on Women, Peace, and Security; the Global Health Initiative; the President's Emergency Plan for AIDS Relief; the U.S. Government's work to counter trafficking in persons; and the U.S. Government's humanitarian response efforts. The Working Group shall coordinate these different efforts as they relate to gender-based violence to leverage the most effective programs and to avoid duplication.

(c) Improving Collection, Analysis, and Use of Data and Research to Enhance Gender-based Violence Prevention and Response Efforts. Member agencies shall work to promote ethical and safe research, data collection, and evidence-based analyses relating to different forms of gender-based violence and prevention and response efforts at the country and local level. This work will include the development of a research agenda that assesses agencies' research and data collection capabilities, needs, and gaps; builds upon existing data and research; and is coordinated with the work of other organizations that are prioritizing global gender-based violence research. Member agencies shall prioritize the monitoring and evaluation of gender-based violence prevention and response interventions to determine their effectiveness. Member agencies shall systematically identify and share best practices, lessons learned, and research within and across agencies. Member agencies, as appropriate, shall seek to develop public-private partnerships to support U.S. Government research initiatives and strategic planning efforts.

(d) Enhancing or Expanding U.S. Government Programming that Addresses Gender-based Violence. Consistent with the availability of appropriations, the U.S. Government shall support programming that provides a comprehensive and multi-sector approach to preventing and responding to gender-based violence; shall consider replicating or expanding successful programs; and shall assess the feasibility of a focused, coordinated, comprehensive, and multi-sector approach to gender-based violence in one or more countries.

Sec. 4. General Provisions. (a) Nothing in this order shall be construed to impair or otherwise affect:

(i) the authority granted by law to an executive department, agency, or the head thereof; or

(ii) the functions of the Director of the Office of Management and Budget relating to budgetary, administrative, or legislative proposals.

(b) This order shall be implemented consistent with applicable law and subject to the availability of appropriations.

(c) Independent agencies are strongly encouraged to comply with this order.

(d) This order is not intended to, and does not, create any right or benefit, substantive or procedural, enforceable at law or in equity by any party against the United States, its departments, agencies, or entities, its officers, employees, or agents, or any other person.

BARACK OBAMA

http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/08/10/executive-order-preventing-and-responding-violence-against-women-and-gir "










Offline COSMOS1

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Re:DDL 3390: proposta di legge sul femminicidio
« Risposta #14 il: Agosto 18, 2012, 09:37:37 am »
c'è qualcosa che non quadra: dove è finito il nostro osservatorio su FAS? ci è scappata questa loro discussione sul progetto della Serafini?

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/16/violenza-sulle-donne-e-dover-leggere-che-ce-chi-ti-considera-inferiore/#more-19500

Citazione
Violenza sulle donne e tutela.
Mi viene in mente, ogni tanto, giacché di questo tema mi occupo da un sacco di tempo, che chi parli  ( :hmm: io scriverei che chi parla ... ct) di violenza sulle donne in realtà voglia poco bene alle donne. Perché è un tema complesso, sul quale molti e molte si buttano a capofitto perché è politically correct, perché la violenza sulle donne suscita indignazione, certo, e mi interesserebbe comprenderne le ragioni.
Analizzando le tante risposte, le reazioni, relative questo tema trovo che molte sono assolutamente affini e coerenti alla cultura patriarcale. Anzi la consolidano. Si parla di interventi paternalisti, di difficoltà a riconoscere nelle donne una propria, autonoma, capacità di difesa, si parla di “tutele”, si tende sempre a descrivere le donne vittime di violenza in quanto fragilissime, indifese, quasi che fossero dei bambini o non fossero in grado di intendere e volere.
Non si orienta il dibattito circa le possibili soluzioni ad un capitolo che riguardi il fenomeno che parli di strumenti sociali, di soluzioni a lungo termine, di visione complessiva del problema, di analisi approfondita che porti a immaginare innanzitutto soluzioni preventive. Soluzioni che tolgano le armi dalle mani di chi vorrà usarle prima ancora che ciò accada. Soluzioni che restituiscano alle persone offese strumenti di liberazione e di ricostruzione della propria esistenza.
So molto di violenza sulle donne. So veramente tanto. Ho toccato il dolore, la sofferenza, di chi ha subito violenza, ho incontrato l’anima di chi l’ha inflitta. Conosco l’impotenza e la rabbia dei parenti delle vittime e so perfettamente che le persone che subiscono violenza non possono essere argomento di conversazione sul quale disquisire come fosse un pretesto di esibizione intellettuale al tavolo di annoiate radical chic. La violenza io l’ho vista davvero. E la riconoscerei ovunque fosse celata. Fosse anche nei commenti di chi immagina di togliere alle donne dignità, capacità di azione, attribuendo loro lo status perenne di vittime, martiri, canonizzate per appartenenza ad un genere.
Come si fa ad uscire fuori dalla trappola dello stereotipo di genere quando chi dice di volerti difendere fa di tutto per ricacciartici dentro? Come faccio io ad apparire umana, vera, arrabbiata, anche aggressiva se è il caso, imperfetta, se c’è chi ama intrappolarmi nel ruolo della versione esasperata delle Signore protagoniste della letteratura Petrarchesca?
C’è chi dice di occuparsi di violenza sulle donne e scrive sostanzialmente che le donne sono inferiori. A queste donne succederebbero, altrettanto inferiori, in una scala gerarchica che va dai tutori, alle vittime, ai mostri, tutti inevitabilmente uomini, solo i mostri.
Solo io sono infastidita dal fatto che si insiste nel dire che fare violenza su una donna sia più grave che fare violenza su qualunque altro essere umano? Non è forse questo un prosieguo di antiche filosofie che definivano le donne incapaci, senza anima, con un utero ballerino, prive di capacità di costruzione del proprio futuro, troppo frivole o troppo idiote per poter conseguire un qualunque successo nella vita professionale e negli studi?
Quale può essere l’obiettivo nel definire le donne di una perfezione assoluta se non quello di consolidare uno Stato patriarcale che usa le donne per realizzare società dirette a suon di autoritarismi?
Si chiama Shock Economy il libro di Naomi Klein, ve ne avevo già parlato, lo rifaccio con una maggiore convinzione, laddove l’allarme sulla violenza sulle donne agisce esattamente come agiva la minaccia del terrorismo sugli Stati Uniti D’America. Dopo quella minaccia le corporations ebbero spazio per lucrare e fare i propri sporchi affari e la fragilità dei cittadini e delle cittadine fu il pretesto innanzitutto per fare una guerra, una delle tante, che servì a consolidare un potere nella gestione economica delle fonti energetiche gestite nei paesi mediorientali e poi servì, ed il riflesso di questo colpisce tutti/e noi, a realizzare come prima cosa il Patriot Act, un insieme di norme speciali che parlavano di controllo, censura, repressione, arresti indiscriminati di persone sulla base della loro etnia d’origine, torture a soggetti ritenuti affini a Bin Laden di cui poi si scopriva altro, persone detenute ingiustamente e anche in Italia tanto è servito a mettere in discussione possedimenti economici a nome di soggetti “islamici” non meglio identificati, quote azionarie di banche, impedendo la libertà di culto e commettendo talmente tante atrocità che sono davvero lunghe da riassumere.
La logica del terrore porta sempre al terrore. Quando su di te, vittima, si erge qualcun altro che vuole decretare, per legge o attraverso qualunque strumento, la tua debolezza, certificandola come fosse un fatto imprescindibile, di fatto sta scrivendo nero su bianco che il tuo status è quello di donna vittima e dunque di donna “inferiore”. Donna=vittima=inferiore=malata=da curare=da rinchiudere?
Ad una donna “inferiore” che è sempre bisognosa di tutela non si riconoscerà mai il diritto all’autodeterminazione. E se una donna “vittima” viene usata e viene riconosciuta tale solo al prezzo di una assoluzione a priori di tutte le donne - donne di potere e ministre incluse – c’è una scelta opportunistica tale della quale personalmente non voglio essere complice. Ché a quelle come noi non ci riconosceranno mai il diritto ad andare per le strade a ribellarci per la nostra disoccupazione, la nostra precarietà, per tutti i problemi che derivano dalle decisioni di persone potenti che lucrano sulle nostre vite. Non riconosceranno mai ad una NoTav di avere il diritto di ribellarsi ad una violazione della sovranità territoriale. Le donne che scenderanno in piazza, che rialzano la testa, che rifiutano lo status di vittime, che lottano, saranno sempre e solo classificate in quanto terroriste, violente, cattive.
Mi chiedo e vi chiedo, a fronte del fatto che questa mi pare sia la direzione presa dalle donne che attorno a Snoq dicono di interessarsi di violenza sulle donne, è davvero questo il futuro del femminismo? Un movimento che avalla di fatto la fragilità e l’inferiorità delle donne al punto da classificarle come più bisognose di “tutela” di qualunque altro essere umano suo pari?


forse l'orizzonte è diverso dal nostro, ma non c'è dubbio: la parità reale è una delle vie d'uscita dal conflitto di genere. Se davvero vogliamo l'uguaglianza assoluta, che uguaglianza sia. Ma allora che senso ha distinguere la violenza sulle donne da ogni altra possiblie violenza?
È un ragionamento. Spero che coloro che stanno lavorando per la manifestazione del 4 ottobre ne tengano conto.


Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati