ad ogni modo, mi incuriosisce quello che dice Giulia...
ti parafraso, cosi mi dici se ho capito.
la parità tra i sessi, genera dei conflitti che sarebbero invece sanabili laddove le donne accettassero di essere un po' handicappate, che immagino figurativamente significhi accettare una almeno parziale supremazia maschile?
se ho capito, e non ne sono affatto sicuro, è un'idea che tu hai sviluppato meglio?
intendo donne un po' handicappate in cosa?
nelle regole che le trattino un po' da handicappate?
o semplicemente nella parità delle regole, senza recriminazioni per i minori risultati?
o che altro?
Era una provocazione Bastian.
Lucia ha scatenato qui un po' di maretta, per aver usato quel termine contro un privilegio femminile. Qualcuno, non ricordo il nick ha usato lo stesso termine per dare uno svantaggio alle donne, nel topic OLIMPIADI, e cito a memoria:
"le donne non dovrebbero fare le olimpiadi perché sono handicappate". Lì andava bene perché è stato usato per togliere.
l'essere inferiori/ritardati infatti può sia dare che togliere, dipende.
Lucia dicendo che da, significa che non può togliere e se si mette in discussione questo, non fa più comodo dire che le donne sono inferiori rispetto agli uomini ... ma ad alcuni piace troppo dirlo anche per il gusto fine a se stesso, e quindi ci si scatena contro Lucia che lo stava usando "impropriamente".
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Per come la penso io ci sono differenze biologiche che andrebbero accettate per come sono, ma mai manipolate né per sostenere tesi patriarcali, né in senso contrario di tipo femminista ...
ma invece è questo che accade spesso in entrambi le correnti estreme, che finiscono sempre poi per toccarsi.
Si tenta di manipolare per farne ciò che si vuole, le donne sono vittime e deboli se serve una guerra in Afghanistan, oppure son più forti e determinate se serve un volto femminile in politica .
(Oh le donne non sono vittima di questo sistema, c'è chi sta al gioco e ne ricava tutte le conseguenze positive, sia di controllo che di guadagno. Siamo noi che ci perdiamo in questi meccanismi e ne viviamo le vere conseguenze negative).
Ma non c'è un modo per manifestare concretamente la parità tra i sessi, non c'è un sistema che lo può fare davvero,
c'è solo la possibilità di denunciare gli eccessi e gli abusi; che questi siano contro l'uomo o la donna, per me non cambia nulla, da questo punto di vista sì che li ritengo uguali; nel senso che non c'è tra i due sessi uno che merita più dell'altro il mio sostegno.
Non c'è un sesso che deve penare più dell'altro, non c'è un sesso che deve essere sottomesso, il valore umano è lo stesso, nel rispetto delle proprie differenze biologiche e individuali, che non sono ovviamente degli handicap né delle virtù speciali.
Si può giusto tentare un equilibrio tra estremismi sessisti. E' un po' come il male, non lo puoi estirpare e vincere, non puoi far trionfare il bene, puoi solo tentare un equilibrio tra bene e male, finché ci sei e lo sai distinguere.