Autore Topic: Il "contratto di schiavitù"  (Letto 2969 volte)

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Offline Fazer

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Il "contratto di schiavitù"
« il: Agosto 29, 2012, 18:31:05 pm »
Azz, altro che liberatoria pre-coito. Questo tipo ci ha superati alla grande. Si è inventato il contratto sadomaso.  :lol:
Ummmm...Ma che rido a fare? Probabilmente la giustizia se lo inchiappettreà ugualmente, altro che contratto. :cry:

http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2012/28-agosto-2012/maltratta-moglie-dieci-anni-ma-c-contratto-schiavitu-2111598987873.shtml

Maltratta la moglie per dieci anni
«Ma c'è un contratto di schiavitù»
 
Una commessa denuncia il marito ma nel fascicolo del pm spunta un decalogo sottoscritto da entrambi in cui erano riportati i dettagli della sottomissione. E' indagato

PADOVA - Lui il «padrone» e lei la «schiava». Legati da una contratto di schiavitù stipulato dopo un anno di conoscenza e che obbligava lei, di dieci anni più piccola, a esaudire i desideri del suo padrone. A offrire corpo, mente e «tutta me stessa» in «schiavitù consensuale». In calce, la firma e la data di stipula nel marzo 2004. Una storia che però inizia dodici mesi prima quando i due padovani (lei commessa, lui lavoratore saltuario ma anche gestore di locali) si sono conosciuti. E subito hanno unito la loro passione per il gioco erotico. Passione che hanno messo per iscritto in dieci punti sotto l’intestazione di un «contratto di schiavitù consensuale e a tempo indeterminato». In poche parole lei era soggetta a qualsiasi volontà di quello che soli due anni dopo, nel 2006, sarebbe diventato prima suo marito e in seguito padre di suo figlio.

Tutto sempre sotto le norme del vigente contratto. Uniche possibilità lasciate a lei solo la «safeword» o il «safe signal», in pratica una parola in codice o tre colpi con la mano per avvertire il marito-padrone che qualcosa nel rapporto non stava andando o non piaceva. Sì perché se a lei spettava il duro compito di essere sottomessa sia nel vestire sia nel comportamento, e di essere in piena balìa del suo padrone (il contratto prevedeva pure che lei lo chiamasse così), dal canto suo il padrone doveva alla «schiava» la sopravvivenza, la salute e il benessere psico-fisico. Tutti particolari messi nero su bianco - come il dovere del padrone di fornire gli attrezzi per le «punizioni» (accettate in qualsiasi momento e senza spiegazione da lei), che poi dovevano essere puliti dalla schiava, o l’esclusione di pratiche come la zoofilia, la marchiatura a fuoco o altro di estremo -, in un decalogo che alla fine riporta la firma dei due contraenti. Rapporto che però è finito nell’estate 2011 quando lei, la «schiava», si è ribellata e ha rotto il matrimonio con il suo uomo, già noto alle forze dell’ordine per un precedente datato 2001 per violenza sessuale di tipo sadomaso. Denunciandolo stavolta nel settembre 2011 per maltrattamenti in famiglia, e rimpinguando la denuncia qualche mese dopo con lo stalking. Il caso è finito sul tavolo del pm Sergio Dini che ha indagato l’uomo, un 42enne, per maltrattamenti e stalking. A far saltare la prima denuncia però proprio quel contratto stipulato «consensualmente» tra il padrone e la schiava.


Notare che il giornalastro scrive "maltratta la moglie per dieci anni". Maltratta un corno, demente.  :mad:

Offline cancellatow

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Re:Il "contratto di schiavitù"
« Risposta #1 il: Agosto 29, 2012, 18:41:18 pm »
Non demente, chiaramente in malafede
ha messo tra virgolette consensualmente invece che maltratta :sick: :sick:

Offline COSMOS1

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Re:Il "contratto di schiavitù"
« Risposta #2 il: Agosto 29, 2012, 19:23:13 pm »
1 ma lei chi l'ha costretta a firmare quel contratto? aveva le rotelle a posto?
2 ammesso che avesse le rotelle a posto, che sapesse cosa, come e perchè e che nessuno l'avesse costretta, ammesso che in qualunque momento lei potesse dire: basta non gioco più, ammesso tutto ciò: ma dove sta il problema. Si, forse non condividiamo, ma fa parte del gioco della libertà. Se la neghiamo a loro, prima o poi qualcuno la negherà anche a noi
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Offline Fazer

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Re:Il "contratto di schiavitù"
« Risposta #3 il: Agosto 29, 2012, 19:26:49 pm »
...ammesso tutto ciò: ma dove sta il problema. Si, forse non condividiamo, ma fa parte del gioco della libertà. Se la neghiamo a loro, prima o poi qualcuno la negherà anche a noi

Il problema stà nel fatto che il contratto è carta straccia non appena lei..cambia idea. Infatti l'ha inchiappettato.  :lol:

Offline COSMOS1

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Re:Il "contratto di schiavitù"
« Risposta #4 il: Agosto 30, 2012, 08:40:31 am »
già, è la questione dell'inversione dell'onere della prova di cui in altra discussione non si è capito nulla

lei può cambiare idea, e questo è logico
il problema è che può cambiare idea quando vuole, e anche questo può sembrare logico ma non lo è se si pensa che può cambiare idea anche dopo!

prima si fa sodomizzare, qualche anno dopo cambia idea e scopre che non voleva  :wacko:

a quel punto sta a lui dimostrare che lei voleva  :wacko:
a dir la verità in questo caso l'improba impresa dovrebbe essere facilitata dal preesistente contratto
contratto che non ha valore legale, si affrettano a precisare i legulei dal cervello in pappa: infatti il valore del contratto non dovrebbe essere di obbligare lei a rispettarne le condizioni, ma solo nel dimostrare che era consenziente. Ragionamento troppo difficile per chi non riesce a connettere  :dry:
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