Jason
Ad esempio, in ambito QM (o meglio, di una sua parte)è stata dogmatizzata la forza fisica maschile e la presunta "debolezza" fisica femminile, il risultato è che poi non ci si può affatto lamentare nei confronti di chi dice che la violenza fisica sia di appannaggio maschile, così come non ci si può lamentare poi che a far i lavori rischiosi o pesanti sono quasi tutti gli uomini. Questa è una contraddizione.
Si tratta di un semplice esempio, ma è sempre meglio chiarire.
Prima di tutto esiste la libertà degli individui e i limiti invalicabili di questa libertà, ossia il rispetto della libertà altrui.
Quindi, se è vero che la genialità e la superiore forza fisica non possono essere eguagliati dalle femmine se non in rarissimi casi, è giusto che anche chi tra loro può rendersi utile lo faccia.
Questo, però va fatto senza penalizzare gli altri.
Ad esempio, pretendere di avere gli stessi salari di chi fa un lavoro logorante o pretendere di fare la soldatessa, mettendo a repentaglio la sicurezza dei commilitoni.
Nel primo caso, c'è poco da fare. Gli uomini, a causa della loro forza fisica sono penalizzati e relegati ad attività logoranti e rischiose a causa della concentrazione di donne nei lavori leggeri? Per far quadrare i conti bisognerebbe pagare di più chi svolge quelle attività.
Nel secondo caso, per garantire alle donne il diritto di fare il militare, bisognerebbe prevedere reparti completamente femminili, da impiegare in azioni di disturbo o distrazione.
In questo modo le donne che vogliono rischiare la vita per difendere il proprio paese potranno farlo senza rendersi inutili zavorre e mettere a repentaglio la sicurezza altrui.
Altra contraddizione è quella sulla non intercambiabilità di ruoli tra uomini e donne, da sempre sostenuta da una parte del movimento della QM(in particolare, Claudio Risè,Maschi Selvatici) . Però se si sostiene questo poi non ci può lamentare che i giudici diano quasi sempre i figli in affidamento alla madre dopo il divorzio, in quanto se i ruoli di "cura" debbono essere caratteristiche solo della donna/madre, allora è ovvio che i figli vengano dati esclusivamente a lei in affidamento dopo il divorzio.. Questa contraddizione tutta interna alla QM, le FaS da un pò di tempo la stanno facendo notare, E hanno ragione, in parte-.
invece hanno torto marcio. Perché si fermano alla superficie.
Esistono situazioni ordinarie e situazioni eccezionali.
L'ordinario può prevedere una famiglia che suddivide i compiti tra i coniugi in modo tradizionale.
In questo caso, l'uomo dimostra il suo amore per la prole e i figli, lavorando. Un padre può tornare a casa, stanco, la sera, e limitarsi a chiedere come stanno i figli, senza dover essere per forza considerato un cattivo padre, pur essendo, come si dice oggi, assente.
La vedovanza di questi uomini, rappresenta una situazione non ordinaria. In questo caso, quel padre, a causa della mancanza della moglie, dovrà far fronte anche a buona parte dei compiti che prima svolgeva la donna.
Lo si faceva nel passato, lo si può fare oggi, in seguito ad una separazione.
Quindi, il fatto che io, padre, non abbia mai cambiato un pannolino, non può fare di me un cattivo padre e non significa che in una situazione non ordinaria come la separazione io non debba pretendere di poter occuparmi dei miei figli.
Sbagliano però quando danno per scontato che tale da loro auspicata equi distribuzione temporale dei ruoli di cura in casa dipendi solo dalla volontà dei padri, come se la cosa dipendesse solo da loro,il fatto è che ciò non dipende solo da quest' ultimi, infatti è risaputo che, mediamente,, gli uomini, per loro sfortuna stanno molto più tempo fuori casa per lavoro rispetto alle donne, così come anche i lavori più duri e pesanti sono di quasi esclusiva degli uomini, pertanto non possono condividere equamente con le mogli i ruoli di cura in casa, senza che quest' ultime, a loro volta, non condividano equamente con i mariti lo stesso numero di ore lavorative passate fuori casa nonchè i lavori rischiosi, pesanti o usuranti. Solo così ci potrebbe essere un equilibrio. Quindi non dipende solo dagli uomini, ma anche dalle donne.
Ci sono situazioni e situazioni.
Io non so come vive chi abita in un condominio, in città, ma posso assicurare che chi ha una casa di proprietà, in campagna, ha un sacco di lavori da svolgere. Le case non si automanutengono.
Non è detto che l'impegno sia quotidiano ma sicuramente i doveri maschili prevedono una dose di abilità, forza e genialità, di gran lunga superiore a quelli femminili.
Lavori che, di solito, alle donne non piace fare. Perché non sanno farli, perché sono faticosi o perché si spezzano loro le unghie.
@skorpion: su una cosa però hai ragione, cioè sul fatto è sia sbagliato etichettare come "patologici" commentatori sgraditi. Non va bene così. Se ci si oppone alla PAS perchè non si vuole che si medicalizzino le conflittualità intra-familiari, a maggior ragione non si può medicalizzare il dissenso o comunque comportamenti non graditi. Coerenza.
Non solo è sbagliato insultare chi non si allinea, lo è anche evitare il confronto, con la censura.
Questo può illudere di trovarsi dalla parte della ragione e, magari, convincere qualche cretina che potrà così essere irretita ed entrare a far parte della schiera di questuanti che operano affinché, spending review o no, i soldi pubblici continuino ad essere sprecati per finanziare le inutilità femministe.
Ma... una persona intelligente capirà che il confronto è evitato per la semplice ragione che se ne ha paura, a causa della debolezza e della falsità dei propri argomenti.
Oh... contente loro... e contenti voi....