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No caro Paolo. Se le vittime si fossero chiamate Pietro, Marco, Mario, Giovanni o Paolo Di Stefano, i media non si sarebbero degnati nemmeno di un trafiletto o di una minuscola scritta scorrevole, questo lei lo sa benissimo. E inoltre dice che le parole sono importanti. Io aggiungo che possono modificare la percezione della realtà e le spiego: in questi giorni di tg, dibattiti e special sul femminicidio, in due occasioni su due, mentre andava in onda sulla tv generalista uno di questi servizi, ho sentito pronunciare da suocera e mamma le seguenti parole: "Perché voi maschi siete tutti violenti?". Mia madre e mia suocera, con marito, figli maschi, nipoti maschi, che mai hanno alzato un dito contro nessuna PERSONA al mondo e che mai pensano di farlo. Questo è il risultato della campagna contro il femminicidio: donne che odiano gli uomini. E lei caro Paolo, oltre che fautore, ne sta inconsapevolmente subendo le conseguenze.
se ti pubblicano, qualcosa vol diremagari, potresti scrivere di meno, elaborando prima qui i concettiio ormai credo che dobbiamo puntare sulla qualità delle nostre osservazioni, la quantità non basta più
Se tanto ci censurano è inutile che perdiamo tempo ad elaborare concetti, purtroppo è una dittatura, tu puoi avere tutte le ragioni e tutti gli argomenti che vuoi, se non lecchi il culo alle donne e spali merda sugli uomini sei censurato e bannato