Autore Topic: Occupazione e parità tra sessi  (Letto 4157 volte)

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Offline lupetto

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Occupazione e parità tra sessi
« il: Gennaio 09, 2010, 10:14:36 am »
Leggendo i dati istat sull'occupazione usciti ieri, sono rimasto abbastanza colpito, perchè mentre i media e i sindacati continuano a ripetere che l'occupazione femminile è bassa e le donne sono discriminate, apro l'ansa sui dati e scopro che sulla popolazione attiva (ossia quella che cerca un lavoro):

"I disoccupati uomini sono 1.088.000 (+31.000 rispetto a ottobre e +211.000 rispetto a novembre 2008) mentre le donne che cercano lavoro sono 990.000 in calo di mille unità rispetto a ottobre, anche a causa dell'effetto scoraggiamento, e in aumento di 130.000 unità rispetto a novembre 2008."

Mi pare leggendo i dati che ci sia sostanziale parità e che le differenze sono minime, dunque non sarebbe ora di eliminare le quote rosa e gli sgravi fiscali per le aziende che assumono donne come da legge 215/92?

La fonte: http://ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2010/01/08/visualizza_new.html_1652527256.html

Chiedo a chi ne sa più di me, interpreto male i dati io oppure c'è stato negli ultimi anni un boom delle assunzioni femminili a discapito di quelle maschili che ha avuto lo scopo di bilanciare la disparità di presenze nell'occupazione?
Ossia ci sono due generazioni di lavoratori/trici: i più anzianotti sono maggiormente uomini, i più giovani sono maggiormente donne?

Grazie a chi volesse chiarirmi le idee.

Offline COSMOS1

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #1 il: Gennaio 09, 2010, 20:13:56 pm »
1 la crisi la stanno pagando soprattutto gli uomini= i settori produttivi
2 disoccupazione femminile non equivale a donne in cerca di lavoro. Un uomo disoccupato nel 99% dei casi è un disperato. Una donna disoccupata nel 99% dei casi è una mantenuta (non necessariamente in senso spregiativo, intendiamoci)
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Online fabriziopiludu

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #2 il: Gennaio 11, 2010, 12:03:00 pm »
I Sindacati hanno, da tempo, perso ogni credibilità!!!
Li boicottiamo?

Offline Cassiodoro

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #3 il: Gennaio 11, 2010, 12:32:37 pm »
Dai dati dell'ISTAT risulta che nel 2007 (http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/forzelav/20070619_00/), gli occupati, in Italia, erano 24.402.380, di cui 14.606.254 uomini e 9.796.125 donne.

Come ben scrive Cosmos, alla elevata disoccupazione femminile non corrisponde un'elevato numero di donne in cerca di lavoro.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

chiara m.

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #4 il: Gennaio 11, 2010, 16:21:02 pm »
1 la crisi la stanno pagando soprattutto gli uomini= i settori produttivi
2 disoccupazione femminile non equivale a donne in cerca di lavoro. Un uomo disoccupato nel 99% dei casi è un disperato. Una donna disoccupata nel 99% dei casi è una mantenuta (non necessariamente in senso spregiativo, intendiamoci)

sono d'accordo in parte. cioè mi sento parte in causa, cioè è vero che anch'io mi faccio mantenere che sono una mantenuta nel senso buono mi considero una mantenuta non ho problemi ad ammetterlo, ma anche fare la casalinga è un mestiere. d'accordo che i soldi li porta a casa mio marito ma anche noi "mantenute" facciamo la nostra parte, che a volte può essere anche molto faticosa e utile all'economia di coppia.

Offline Angelo

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2010, 17:42:24 pm »
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/11/news/nasce_pari_o_dispare-1905854/

Presentata dall'economista Fiorella Kostoris e da Emma Bonino un'associazione
che si pone l'obiettivo dell'equiparazione di genere nel mondo del lavoro
"Nasciamo Pari e diventiamo Dispare"
Un Comitato contro la discriminazione delle donne
L'Italia ha un tasso di occupazione femminile al di sotto del 50%, ultima nella Ue dopo Malta
Ironico il metodo proposto per la 'moral suasion': cioccolata ai 'buoni' e carbone ai 'cattivi'di ROSARIA AMATO

Emma Bonino, Myrta Merlino e Fiorella Kostoris
ROMA - "In Italia si nasce pari e si diventa dispare. Ma questo non può essere l'unico destino possibile per le donne": con queste parole Emma Bonino ha presentato con l'economista Fiorella Kostoris il 'Comitato Pari o Dispare', un'Authority contro le discriminazioni di genere. In un Paese come il nostro che, ricorda Kostoris, ha "il tasso di occupazione delle donne più basso dell'Unione europea a 27 con la sola eccezione di Malta", certo l'obiettivo di "raggiungere la parità" può sembrare eccessivamente ambizioso. Ma il Comitato, costituito il 19 dicembre, intende promuovere la parità tra uomo e donna sulla base di una leva fondamentale per lo sviluppo dell'intera società, e non solo delle carriere femminili: "la meritocrazia".

"Siamo convinti che la parità vada raggiunta innanzitutto sul mercato del lavoro - spiega Kostoris - Con il nostro 47 per cento, siamo lontanissimi dal target di Lisbona del 60 per cento per l'occupazione femminile". E lontanissimi dal traguardo al quale due settimane fa inneggiava la copertina dell'Economist: "We did it!", titolava il settimanale, ("Ce l'abbiamo fatta!"), aggiungendo "What happens when women are over half the workforce" ("Che cosa accade quando le donne sono oltre la metà della forza lavoro").

Il problema non è solo di quante donne siano occupate, ma di quante raggiungano posizioni di vertice. E infatti l'Authority costituita dal Comitato applicherà il principio "comply or explain": alle aziende private, alle pubbliche amministrazioni, cioè, verrà chiesto perché non vengono assunte e promosse le donne. "Sono state cercate? Non sono state trovate? - dice Kostoris - Useremo la moral suasion, come si fa in altri Paesi". Anche perché in Italia non esiste un'Authority istituita dalla legge che effettui un monitoraggio di questo tipo, nonostante la Direttiva europea 54 prevedesse l'istituzione di "una Agenzia pubblica indipendente e dotata di terzietà rispetto all'esecutivo", che non ha mai visto la luce.


Per premiare amministrazioni e aziende virtuose il Comitato Pari o Dispare utilizzerà un sistema che si collega a una festività appena passata, quella della Befana: "Ai premiati daremo una moneta di cioccolata, e a chi discrimina le donne del carbone di zucchero". La prima moneta di cioccolato è stata assegnata stamane nella sede dell'Enciclopedia Italiana a Susanna Cenni, parlamentare senese del Pd che in qualità di assessore alle Pari Opportunità della Regione Toscana ha promosso una legge che si pone "l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli verso la parità fra i generi nella vita civile, sociale ed economica regionale, attraverso un'analisi di genere nell'ambito della programmazione, la costituzione di una banca dati dei saperi delle donne e la realizzazione del bilancio di genere (un bilancio che cioè analizzi gli effetti sulla disparità di genere delle leggi finanziarie della Regione, ndr)".

Mentre il carbone è andato al Cnel (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) o meglio agli enti pubblici e privati e alle istituzioni che ne nominano i consiglieri, scegliendoli nella stragrande maggioranza tra gli uomini. Unica, lodevole eccezione, sottolinea Fiorella Kostoris, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha nominato due donne. Per il resto, dal Consiglio dei ministri alle associazioni che rappresentano i lavoratori autonomi e le associazioni di categoria, le donne non esistono: "Pochissime le eccezioni, come Emma Marcegaglia, nominata dagli industriali, e Renata Polverini, per i sindacati".

'Pari o Dispare' ha deciso di cominciare dal Cnel perché si tratta di un ente che ricopre un ruolo costituzionale nell'ambito del mondo del lavoro. Forse proprio da lì si potrebbe partire per cambiare numeri desolanti: non solo in Italia lavora meno di una donna su due (ma al Sud tale dato precipita sotto il 30 per cento), ma, a parità di qualifica e incarico, "una donna è pagata un quinto in meno di un collega uomo". Ancora, ricorda il Comitato, "il 20 per cento delle donne lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio" e secondo la classifica di genere redatta dal World Economic Forum l'Italia è al 72° posto per la disparità uomo-donna, al 96° per partecipazione e opportunità nell'economia, all'88° per partecipazione al lavoro, al 91° per reddito da lavoro".

Se si guarda poi al peso delle donne che lavorano, "nei consigli di amministrazione delle aziende italiane quotate, su 2.753 posizioni solo 174 sono occupate da donne (6 per cento), sono solo 2 le donne rettrici di università e solo 2 le donne direttrici di quotidiano". Ancora: "Nelle banche, su un campione di 133 istituti di credito, il 70 per cento dei Cda non conta neanche una donna, nessuna donna è amministratore delegato o presidente di banca".

Eppure, farcela è possibile. "Una carriera di successo è il risultato di vari elementi - osserva Anna Maria Tarantola, da un anno vicedirettore generale della Banca d'Italia - innanzitutto bisogna avere le qualità, coltivarle e avere la grinta di farle valere. Ma poi conta anche avere una rete familiare che possa dare il sostegno necessario, ed essere in un ambiente lavorativo che premi il merito". "Non bisogna mollare mai: quando venivo a Roma da Treviso per le riunioni dell'Associazione Nazionale Magistrati - ricorda Luisa Napolitano, componente togato del Consiglio Superiore della Magistratura - immancabilmente i colleghi di Roma arrivavano in ritardo e poi mi proponenevano di andare a pranzo. Io ero tentata di mollare, e invece ho ottenuto il tempo continuato, visto che poi avevo l'aereo alle 5".

"Per me la disparità di genere non è stata a lungo un problema, visto che avevo 20 anni negli anni Ottanta e ho avuto la fortuna di salire su una scala i cui gradini erano stati costruiti da donne come Miriam Mafai - dice il direttore dell'Unità Concita De Gregorio - ma adesso la situazione è molto peggiorata, siamo tornati indietro". Ma c'è chi invece ha molta fiducia nelle possibilità future delle donne: "Manca davvero poco al crollo delle mura di Gerico", assicura il direttore di Gioia Raffaella Carretta.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline lupetto

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #6 il: Gennaio 11, 2010, 17:45:10 pm »
Dai dati dell'ISTAT risulta che nel 2007 (http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/forzelav/20070619_00/), gli occupati, in Italia, erano 24.402.380, di cui 14.606.254 uomini e 9.796.125 donne.

Come ben scrive Cosmos, alla elevata disoccupazione femminile non corrisponde un'elevato numero di donne in cerca di lavoro.


Lungi da me l'iniziare una discussione macroeconomica su come vengono calcolati dall'istat i disoccupati e i distinguo con gli inoccupati.

Devo dire comunque che un inoccupato è solitamente uno scoraggiato dal cercare lavoro, mentre il disoccupato (e tra questi non ci sono gli "inoccupati") è colui/colei che sta cercando attivamente un lavoro o almeno dichiara di cercarlo e non lo trova.

Grazie per i dati del 2007, temo che con la crisi economica si sia assistito ad uno stravolgimento del mercato del lavoro, che il 2007 doveva ancora vedere.

Il mio interrogativo, tuttavia è il seguente: "se i disoccupati (ossia chi sta cercando lavoro attivamente, ma non lo trova) si equiparano tra uomo e donna (come da dati istat), non sarebbe ora di rivedere il sistema delle quote rosa e degli incentivi fiscali vari a sostegno di entrambi i generi e non più limitarli solamente al genere femminile?"

Richiesta che sarebbe congrua in conseguenza del mutato scenario del mercato del lavoro.

Offline Angelo

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #7 il: Gennaio 11, 2010, 17:49:55 pm »
Vediamo cosa diranno le simpatiche lettrici del simpaticissimo sito  "  femminismo a sud" ... Dopo le continue offese e la loro incapacità di discutere con noi (chissà perchè loro censurano e qui non censuriamo...) sono proprio curioso di rileggere le loro posizioni .

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #8 il: Gennaio 11, 2010, 18:25:59 pm »
strano che la Bonino si sia buttata su pari e dispare...

certo che la prima causa della disparità m/f nel mondo del lavoro è la disparità m/f a livello naturale
ecco perchè le grandi intelligenti hanno pensato bene di omologare le dd, negando la loro differenza...
ma questo è un xcorso intellettuale, se volete anche politicamente corretto, ma assolutamente impopolare: le dd sanno benissimo che a loro conviene essere differenti, x cui prima o poi saranno proprio loro a buttare a mare le dis-pari opportunità
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Offline Cassiodoro

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #9 il: Gennaio 12, 2010, 00:47:24 am »
non sarebbe ora di rivedere il sistema delle quote rosa e degli incentivi fiscali vari a sostegno di entrambi i generi e non più limitarli solamente al genere femminile?"
Quote rosa e sostegno all'occupazione femminile sono rivolti solo nei settori  tecnologicamente avanzati ed ai livelli di responsabilita'"..
http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,457.0.html
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Offline lupetto

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #10 il: Gennaio 12, 2010, 09:33:53 am »
Quote rosa e sostegno all'occupazione femminile sono rivolti solo nei settori  tecnologicamente avanzati ed ai livelli di responsabilita'"..
http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,457.0.html

Stando al link che tu stesso hai citato non è così, perchè dici "solo" nei settori tecnologicamente avanzati?
Da ciò che vedo scritto si parla di "tutti" i settori professionali e in "particolare" nei settori tecnologicamente avanzati.

Offline Cassiodoro

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #11 il: Gennaio 12, 2010, 10:26:07 am »
"In particolare" vuol intendere "solo".
Non ci sono particolari iniziative perche' le donne entrino in mansioni ritenute maschili, tipo il muratore, l'asfaltatore di strade, antennisti, elettricisti, meccanici ecc, in cui le donne non sono per niente rappresentate.
Alla tua domanda "non sarebbe ora di rivedere il sistema delle quote rosa e degli incentivi fiscali vari a sostegno di entrambi i generi e non più limitarli solamente al genere femminile?" la mia risposta e' naturalmente che le "quote rosa" non dovrebbero esistere, perche' sono a discapito della meritocrazia.
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Offline Warlordmaniac

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #12 il: Ottobre 23, 2011, 09:41:57 am »
http://www.agoravox.it/Una-donna-su-due-non-lavora-e-il.html

Una donna su due non lavora e il governo non fa niente
[Una donna su due non lavora e il governo non fa niente]

Quasi una donna su due in Italia non lavora: con un tasso di inattività del 48,9% la partecipazione femminile al mercato del lavoro rimane tra le più basse d'Europa, a fronte della media europea del 35,5%. Peggio di noi fa soltanto Malta. Il dato emerge dall'Osservatorio sull'imprenditoria femminile curato dall'ufficio studi di Confartigianato e presentato alla convention “Donne Impresa Confartigianato”. “Siamo in ritardo di 23 anni rispetto all'Europa - dice la Confartigianato - l'attuale tasso italiano di inattività delle donne è uguale a quello registrato nel 1987 dai Paesi dell'allora Comunità europea”.

Le cose peggiorano, e di molto, nel Mezzogiorno: la Campania, tra le 271 regioni europee, fa registrare il più alto tasso di inattività femminile: 68,9%. All'altro capo della classifica la provincia autonoma di Bolzano dove la quote di donne che non lavorano si dimezza al 34,9%. A livello provinciale la maglia nera va a Napoli, dove il tasso di inattività delle donne sale addirittura al 72,4%. Ravenna, invece, conquista il primato positivo della provincia con la più bassa percentuale di donne inattive: 30,7%. Scarso investimento nei servizi di welfare per conciliare lavoro e cura della famiglia è il motivo principale che tiene lontano le donne dal lavoro, secondo Confartigianato.

L'Italia è infatti maglia nera nella classifica europea: con appena l'1,3% del Pil speso dallo Stato in interventi per famiglia e maternità ci collochiamo - calcola la Confartigianato - al 23° posto insieme con Bulgaria, Portogallo e Malta. In termini negativi ci batte soltanto la Polonia. In pratica, in Italia la spesa pubblica per famiglia e maternità è pari a 320 euro ad abitante, vale a dire 203 euro in meno rispetto alla media dell'Europa a 27. I maggiori Paesi europei spendono più del doppio dell'Italia: la Germania investe per famiglia e maternità il 2,8% del Pil, la Francia il 2,5%. Divario enorme poi con i Paesi del Nord Europa: in Danimarca il 3,8% del Pil viene destinato a spesa pubblica per la famiglia, in Irlanda la quota è pari al 3,1%, in Finlandia e Svezia è del 3%. Allarmanti i dati Confartigianato sulla carenza di servizi pubblici per l'infanzia (asili nido, micronidi o servizi integrativi): la percentuale di bambini fino a 3 anni che ne usufruiscono è del 12,5%, vale a dire appena un terzo dell'obiettivo di Lisbona del 33% programmato per il 2010.

Mi sembra opportuno, inoltre, rilevare che le considerazioni svolte da Confartigianato, per spiegare l’elevato tasso di inattività femminile, sono senza dubbio valide, ma occorre aggiungere che anche le opportunità di lavoro per le donne, soprattutto di lavoro qualificato, sono poche, comunque inferiori a quelle degli uomini. Poi è necessario tenere presente che in una situazione di crisi, come quella attuale, si tende a licenziare più facilmente le donne rispetto agli uomini. Tutto ciò considerato, quali che siano le motivazioni alla base del valore molto alto raggiunto dal tasso di inattività femminile, la riduzione di quel valore dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari della politica del lavoro portata avanti dal governo. Questo non avviene. Per la verità non sembra nemmeno esserci una vera e propria politica del lavoro, rivolta ad accrescere l’occupazione, a meno che non sia considerata politica del lavoro il complesso degli interventi tendenti a ridurre i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Se così venisse considerata la politica del lavoro, allora potremmo concludere che l’Italia è senz’altro all’avanguardia in Europa…

Offline Warlordmaniac

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #13 il: Ottobre 23, 2011, 09:57:18 am »
Una pagina a caso su siti per ricercare lavoro:
 (Subito del Lazio -Offerte di Lavoro)
      Pasticciere

     Grande attitudine

     Barman

     Cameriera

Coordinatrice Agenzia Immobiliare


      Stage per Agenti Assicurativi

           

      Call Center TIM - TELECOM Business Partner

       
      Commessa o apprendista
           

      Cameriere

   
      Agenti Settore Energia Gas e Telecomunicazioni


      Commesso per centro scommesse

       
      Barista


      Operatore call center
       

      Busness Operatore Commerciale Turistico

     
      Ampliamento organico
         

      Operaio

           

      Baby sitter zona Romanina-Tor vergata

         

      Gestione officina meccanica

       

      Agente settore moda

             

      C.e.r.c.o. persone motivate, stipendio assicurato
      retribuzione 10.000 €

     

      Muratore specializzato


      Meccanico auto&moto
       

      Operatori televisivi

      Cameriera Barman

     
      Ambosessi part.time o full-time

           

      Programmatore


      Agente di commercio

      Commesse

           

      Stipendio mensile

     
      Responsabile Commerciale

     
      Responsabile Rete Commerciale

           

      Ristrutturazioni appartamenti
       

      Cuoca apprendista

     
      Responsabile Commerciale
       

      Magazziniere commesso per ferramenta

     
      Fonista rifinita

       

      Contabile

       

      Operaio

     
      Operaio metalmeccanico

     
      Agente immobiliare


      Uomo tempocasa

           

      Infermiere

         

      PARRUCCHIERE,A per creare un gruppo

             

      Funzionario esattivo
     

      Odontotecnico

   
      Agente collaboratore di zona
       

      Agenti immobiliari

     
      25 commerciali settore energetico prov FR

     

      Selezioniamo Parrucchiera con esperienza

           

      Banchisti/e esperti per nuova apertura wine bar



In blu gli annunci per uomini, in viola per le donne, nessuna censura; alcuni annunci non so sono offerte ma richieste e quindi sono in nero.

Online KasparHauser

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Re: Occupazione e parità tra sessi
« Risposta #14 il: Ottobre 23, 2011, 11:09:17 am »
Quello che le statitistiche non dicono è che non c'è nessun lavoro fatto da una donna che un uomo non possa fare, mentre ci sono molti lavori fatti da uomini che una donna non potrebbe fare e non vorrebbe fare, e sono generalmenti i lavori più richiesti e dinamici. Insomma gli uomini hanno una gamma di possibilità illimitata nella scelta dei lavori, le donne no.
Per questo le quote rose sono una stronzata se applicate solo ai lavori più "comodi" e rischiano di creare una società dove gli uomini si fanno il culo e le donne sono..impiegate.