Nessun altro brano della storia religiosa ci è diventato così trasparente come l’inizio del monoteismo nel giudaismo e la sua continuazione nel cristianesimo.
Il giudaismo era stato una religione del Padre, il cristianesimo diventò una religione del Figlio.
L’antico dio padre si ritirò dietro Cristo, e questi, il figlio, venne al suo posto …
Paolo, il continuatore del giudaismo, fu anche il suo distruttore.
Per alcuni aspetti la nuova religione significò un regresso di civiltà nei confronti di quella più antica, come sempre succede con l’irruzione o l’ammissione di nuove masse umane di livello inferiore.
La religione cristiana non si mantenne al grado di spiritualità cui si era innalzato l’ebraismo.
Essa non era più rigidamente monoteistica, dai popoli circostanti assunse numerosi riti simbolici, restaurò la grande Dea madre e trovò spazio ove collocare molte figure divine del politeismo, appena dissimulate, seppure in posizione subordinata.
Il trionfo del cristianesimo fu una rinnovata vittoria dei sacerdoti di Ammone sul dio di Ekhnatòn dopo un intervallo di millecinquecento anni e su uno scenario più vasto.
E tuttavia dal punto di vista della storia della religione, cioè in relazione la ritorno del rimosso, il cristianesimo costituì un progresso, mentre da allora in poi la religione ebraica, in un certo senso,fu un fossile.
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Il terzo imperativo, quello della parità di diritti tra i fratelli alleati, prescinde dalla volontà paterna, e si fonda sul richiamo alla necessità di mantenere stabilmente il nuovo ordine dopo “la morte del padre”.
Senza questo risulterebbe inevitabile la ricaduta nello stato precedente.
[…]
Il delitto innominabile [il parricidio n.d.r] fu sostituito dall’assunzione di un imperscrutabile peccato originale.
Peccato originale e redenzione ottenuta col sacrificio di una vittima divennero i pilastri della nuova religione fondata da Paolo.
Deve rimanere in sospeso per noi la questione se nel gruppo dei fratelli ribelli al padre primigenio vi sia stato effettivamente un capo, un istigatore all’omicidio …
Dopo aver scardinato l’impalcatura dell’ebraismo, la dottrina cristiana accolse elementi da diverse altre fonti, rinunciò avarie caratteristiche del puro monoteismo, si conformò sotto molti aspetti ai riti si altri popoli del Mediterraneo.
Fu come se l’Egitto si vendicasse nuovamente degli eredi di Ekhnatòn.
Merita attenzione il modo in cui la nuova religione si confrontò con l’antica ambivalenza nel rapporto con il padre.
Il suo contenuto fondamentale fu certo la riconciliazione con Dio Padre, l’espiazione del delitto commesso contro di lui, ma l’altro lato della relazione emotiva si manifestò nel fatto che il figlio, che aveva assunto su di sé il carico dell’espiazione, divenne egli stesso dio accanto al padre, e propriamente, al posto del padre.
Il cristianesimo, nato da una religione del padre, diventò una religione del figlio.
Non sfuggì, così, al destino di doversi sbarazzare del padre.
Solo una parte del popolo ebraico accettò la nuova dottrina.
Quelli che la rifiutarono si chiamano ancora oggi Ebrei.
Sigmund Freud - L' uomo Mosè e la religione monoteistica