Se German Greer dice che un naso mozzato è più grave di uno stupro, significa che ha ragione(ed è triste che ce lo debba ricordare una femminista misandrica). E' logica evidenza: il danno fisico e il dolore interiore provocato dal trovarsi un viso sfigurato e mutilato per sempre è necessariamente maggiore rispetto a quello (pur indubbiamente forte, non metto in dubbio) provocato da un rapporto sex non consensuale.
Da quello che mi par di capire, di fronte al tragica realtà dei sempre più numerosi casi di falsi stupri, alcuni antifemministi propongono di aumentare le pene previste per lo stupro, cosìcchè-secondo loro- il giudice si porrebbe maggiori dubbi prima di condannare una persona ad una così elevata pena. Ineccepibile dal punto di vista logico, ma gravemente mancante di una decisiva considerazione: non esiste la giustiza robotica, computerizzata, softwarizzata: chi decide se una persona è innocente o no, è sì un giudice, ma pur sempre un essere umano e come tale quindi inevitabilmente immerso e preso da fattori emozionali-sia propri che indotti dalla massa in cui è immerso- i quali inevitabilmente pregiudicano e influenzano le sue decisioni.
Ciò è vero, e non è qualcosa di nulla. Perchè, la pena per un qualsiasi reato viene sempre elaborata in base al sentire comune, alla percezione che si ha di esso -pur con delle ovvie limitazioni legali dettate dai principi costituzionali del Paese in questione. Per dirla breve, un reato di maggior allarme sociale, inevitabilmente induce il Legislatore a stabilire per esso una pena più elevata ripetto a quella prevista per un reato di minore allarme sociale.
Tale meccanismo emozionale(e anche di calcolo) viene, ovviamente, esteso e prolungato dal campo Legislativo a quello Processuale : di fronte al dubbio di colpevolezza o innocenza per un reato di tremendo impatto emotivo e isterico-quale è lo stupro- in cui la massa popolare, per rassicurarsi dalle proprie paure e incubi, chiede a gran voce la condanna dell'accusato, diviene quindi più comodo assicurarsi il consenso e l'approvazione della propria coscienza e quello della massa(in cui il giudice ne è parte, in quanto cittadino) piuttosto che correre il rischio di aver potuto mettere un possibile Stupratorum in libertà.
L'impatto emozionale quindi inevitabilmente è concatenato con le decisioni legislative(politica) e giudiziarie(tribunali). L'aumento della pena richiama necessariamente un aumento della percezione della sua gravità, e quest'ultima innesca un maggiore allarme emotivo e quindi un minore grado di razionalità. Si vorrebbe una giustizia, un mondo, sganciato dalle proprie emozioni, dalle proprie paure, dai propri isterismi. Anche io lo vorrei, ma purtroppo non avviene. Se fosse così, il mondo sarebbe perfetto. Lo stupro è inaccettabile, perchè una violenza. Ma averlo elevato-rispetto alla sua effettiva gravita- come Omicidio dell' Anima, ha comportato tutti questi scempi giudiziari sulle tante, troppe, persone condannate per stupri falsi. La lotta per la diminizione delle pene previste per questo reato è quindi fondamentale,imprescindibile con quella per il Giusto Processo.
Che ciò sia vero, cioè che la componente emotiva sia decisiva per la condanna di un accusato, lo dimostra il fatto che la percentuale di condanne per false accuse di stupri è enormemente maggiore rispetto a quanto non lo sia per le false accuse di altri reati. Temo che il nostro bravo e benemerito amico Cosimo, dovrà aggiornare molto in continuazione questo macabro elenco di scempi giudiziari.
Ma c'è di più. Dal momento che le ingiuste condanne per false accuse c'è sempre stato e sempre ci sarà, e questo come abbiamo visto vale soprattutto per le accuse di violenza sessuale, allora è logico e giusto fare un compromesso tra la giusta punizione e l'inevitabile eventualità di una ingiusta condanna per falsa accusa. E non a caso, la principale motivazione che i maggiori Giuristi oppongono alla pena capitale, non è tanto incentrata sull'aspetto umanitario, quanto invece proprio sull'eventualità della condanna di un innocente.Non la pena di morte(come si meriterebbe, logicamente, un assassino), ma una dentenzione lunghissima.
Se le pene previste per la violenza sessuale fossero minori e quindi più conformi alla sua reale gravità, i tanti carlo parlanti ingiustamente condannati, soffrirebbero meno anni in galera.
Un'altra cosa. Dal momento che mi sento ripetere la solita storiellla sul fatto che le società maschiliste e patriarcali punirebbero lo stupro in modo maggiore rispetto a quanto non lo facciano le odierne società occidentali e femministe, ripeto per la 1001esima e ultima volta che: è vero che nelle società religiose e teocratiche(cristiane e mussulmane), lo stupro viene(e veniva) punito molto severamente, ma contrariamente a quanti molti credono, ciò avviene non tanto per la componente violenta che presuppone, quanto invece per il fatto che lo stupro, generalmente, è un azione sessuale fatta al di fuori del matrimonio(fornicazione); e come si sa, in alcune di queste legislazioni teocratiche, la fornicazione(tra cui anche l'adulterio) è punita molto severamente. Infatti, lo stupro del marito nei confronti della moglie, in quanto sesso fatto all' interno del matrimonio, è punito comunque, ma molto meno severamente rispetto allo stupro commesso al di fuori del matrimonio. Quindi la punizione severa non sta tanto nello stupro in sè, quanto invece per la fornicazione che presuppone lo stupro. Da noi, è per l'esatto contrario.