Ho l'impressione che la gente, avendo ben altro a cui pensare (alla sopravvivenza, per esempio) si
sia stancata di questo rito dell'8 Marzo. Come volevasi dimostrare: in tempi di crisi il femminismo
è un lusso che non ci possiamo permettere. Se l'economia tira, forse sì (ma non è obbligatorio: in
Giappone ne fanno bellamente a meno ed è un paese moderno e tecnologico lo stesso). Adesso
la stessa idea di celebrare la donna in quanto donna, mi sbaglierò, sta cominciando ad essere
fastidiosa ed irritante. E' un sentimento che sto annusando, è nell'aria e tra poco esploderà in toto.
Quando il problema, per le donne e per le famiglie di cui fanno parte è arrivare a fine mese e non la
autorealizzazione e l'autogratificazione personale, della condizione femminile si parla poco o punto.
Mi sa tanto che quest'anno la celebrazione della festa della donna sarà parecchio sotto tono. Se è
così, forse a qualcosa di utile la crisi economica e l'aumento della disoccupazione sarà servita.