Come ha detto Cosmos1 ognuno dovrebbe essere libero di scegliersi il ruolo e i ruoli che più gli aggradano, ma si finisce comunque per ricoprire quei ruoli che sono più congeniali.
In realtà ci sono delle pressioni affinché si ricoprano dei ruoli sulla base della "appartenenza" a una certa categoria, altrimenti si resta fuori. Per chi non è un problema star fuori la cosa non è grave, ma per chi ci tiene a non esserlo allora dovrà adeguarsi.
Tra uomini e donne ci sono sicuramente delle differenziazioni di ordine naturale in quanto una cosa è un cervello umano che cresce sotto l'influsso del testosterone altra un cervello umano che cresce sotto l'influsso di estrogeni, estradiolo, progesterone e chi più ne ha più ne metta.
Queste differenziazioni, però, non giustificano affatto comportamenti che un sano buon senso, uno spirito critico e un pizzico d'intelligenza potrebbero correggere. Inoltre la società ci mette del suo e ci costruisce sopra parecchio.
Faccio un esempio banale banale. Il fatto che una donna ai primi approcci con un uomo faccia la "sostenuta", si metta su di un piedistallo e aspetta (pretende?) che l'uomo faccia il primo, anzi i primi passi è una cosa in parte dovuta anche alla natura ma che non è affatto incorreggibile. E' che alle donne non conviene correggere.
E ciò è dovuto in buona parte anche al tipo di educazione che le donne ricevono, specialmente da parte dei genitori.
Educazione e natura però non giustificano affatto il comportamento tipico femminile che finisce con lo scoraggiare più che incoraggiare gli uomini di oggi (per quelli di un tempo forse la cosa era diversa).