Benvenuto, e scusa per il ritardo:)
Sono un uomo single e seguo da diverso tempo questo forum. Ora vorrei fare
qualche intervento.
ottimo, e grazie per aver sollevato queste questioni molto interessanti.
Penso che la guerra fra i sessi promossa dal femminismo abbia fatto
danni gravissimi a entrambe le parti. Vedo tante persone sole e tanti
rapporti rovinati.
Stiamo rischiando il suicidio demografico dell'Italia, provocato
dalla distruzione della famiglia e dal rifiuto della vita nascente.
si, la guerra fa sempre danni.
senti un po'... ma perché ti preoccupa tanto se la società finisce?
è una società che ti rifiuta, magari è quella società che sta morendo e ne può nascere una migliore.
i tempi oggi sono diversi.
le società possono nascere e morire senza quasi che ce ne accorgiamo.
quando ero alle elementari, chi aveva un tatuaggio doveva essere un mezzo criminale, quando sono arrivato alle superiori, chi non aveva un tatuaggio era uno sfigato e quando ero all'università, a nessuno gliene fotteva un cazzo se avevi o non avevi un tatuaggio.
e sono LE STESSE persone. non è un cambio generazionale.
il modo di nascere e di morire delle società del passato era molto più eclatante e drastico di quanto non possa essere oggi, perché le società del passato erano più lente nel cambiamento.
quindi non ti seguo molto nel discorso apocalittico.
Non approvo l'idea femminista secondo cui le casalinghe a tempo pieno
sarebbero delle fallite, mentre solo le donne che fanno carriera lavorando
fuori casa sarebbero realizzate.
concordo, ma dovresti tenere presente che è una questione femminile.
è pane per le femministe se le donne casalinghe sono stigmatizzate.
e se sono stigmatizzate proprio dalle femministe, tanto peggio per loro.
devi ricordare che noi non siamo titolati a farci portavoce di istanze femminili.
inoltre farei attenzione, perché ultimamente sta prendendo piede anche in Italia una richiesta femminile quasi neo-tradizionalista.
forse a te può andare bene, a me no.
quindi forse dovremmo discutere prima di cosa tutto questo significa per noi, e come vogliamo/possiamo reagire...
prima che occuparci di reintegrare la casalinga, che fino a prova contraria, a noi non ha chiesto niente.
sul punto, ne approfitto per farmi pubblicità:
http://contrarianesimo.wordpress.com/2013/03/24/il-casalingo-ora-con-il-20-di-discriminazione-in-meno-attenzione-puo-contenere-tracce-di-oppressione-patriacale/Non mi piace il delirio di onnipotenza, che trasforma ogni capriccio in diritto.
amen!
Mi inquietano le donne che pensano che la parità consista nell'imitare
i vizi peggiori degli uomini.
permettimi di dissentire.
l'impostazione per cui se una donna fa male sta facendo l'uomo, è l'accettazione supina dell'assioma che l'uomo è male.
questo è uno dei cavalli di battaglia del femminismo.
infine, mentre condivido molto quando dici che dobbiamo studiare ed è veramente moto importante, non ti seguo quando dici che dobbiamo essere cavalieri e non dare loro motivo di criticarci.
persino quando parli di distaccarsi dalle femministe aggiungi "così magari si ravvedono".
ma se la tua scelta dipende dall'effetto che potresti avere su di loro, allora tu non sei libero.
a me sembra, e perdonami se ti sembro duro, che il tuo discorso sia ancora dipendente dalla validazione femminile.
ma la validazione femminile non esiste più. è un giocattolo che si è rotto.
non è facile farsene una ragione. io di sicuro faccio fatica. (cit. "
ci eravamo dati una regola: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età.")
ammesso che si ravvedano, e tornino a dirci quanto siamo bravi, tu oramai hai visto che tutto questo è anche uno strumento per controllarti. Ormai lo hai vissuto sulla tua pelle e lo hai respirato.
perché, allora, non saltare il passaggio in cui proviamo a fare il neo-tradizionalismo, solo per scoprire che non siamo liberi?
perché non discutere direttamente, invece, di cosa saremo comunque costretti a fare, dopo che il neo-tradizionalismo fallirà?
-Indietro non posso tornare, vero?
-No, ma se potessi, davvero lo faresti?
-…
-Sento di doverti delle scuse. c’eravamo dati una regola: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età. È pericoloso. Il cervello stenta a rifiutare il passato. L’ho già visto parecchie volte. Mi dispiace, stavolta l’ho fatto perché dovevo.