Ma infatti. Le case rifugio per le vittime di violenza ci sono già; l'inversione dell'onere della prova di fatto c'è già; il monitoraggio sulla violenza domestica c'è già; le misure precauzionali per proteggere le vittime o le presunte vittime di violenza domestica una volta fatta denuncia... tutto questo c'è già. Mi sapete dire cosa introduce di veramente nuovo, oltre a qualche sigla, questo trattato?
Sei riuscito a raccogliere in una sola frase tre bestemmie giuridiche! È un talento anche quello
.
Provo ad usare un linguaggio più abbordabile.
1) L’inversione dell’onere della prova c’era già.
No, l’inversione della prova né c’era già né ci sarà. Nella nostra costituzione è sancito l’inderogabile principio della presunzione di innocenza (o non colpevolezza). Da tale principio discende (anche) che un imputato si presume innocente fino a prova contraria. Questo significa che è sempre l’accusa che deve provare la colpevolezza dell’imputato e non esiste, né può esistere alcuna legge dello stato con cui il legislatore preveda un inversione dell’onere della prova in quanto un siffatta legge sarebbe palesemente incostituzionale.
Orbene, non conosco le sentenze citate da Red, ma credo di aver capito perfettamente cosa sia successo in quei processi.
In quelle sentenze sicuramente il giudice ha condannato l’imputato in quanto ha ritenuto la deposizione della parte lesa (che contrariamente a ciò che si possa pensare giura ed è responsabile civilmente e penalmente delle dichiarazioni rese), dopo averle sottoposte ad un riscontro oggettivo di credibilità, sufficiente a provare la colpevolezza dell’imputato. Non solo. In tal caso, nella parte motiva della sentenza (che è la parte più importante perché è su quella che poi si sviluppano eventuali impugnazioni) sul giudice grava un onere maggiore rispetto a quanto avviene normalmente e cioè il suo convincimento deve essere adeguatamente sorretto. Quindi, è sempre l’accusa che deve provare la colpevolezza dell’imputato affinché questi venga condannato. Solo che a volte capita che il giudice ritiene raggiunta la prova sulla base dei criteri che ho esposto.
Tale orientamento tuttavia non è condiviso né da me né, cosa ben più importante, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, tant’è che sono state sollevate diverse questioni di legittimità costituzionale. In buona sostanza si è andati davanti alla Corte Costituzionale e si è detto: cari signori della Corte, questa cosa che fanno i giudici è incostituzionale in quanto la parte lesa, avendo un interesse alla condanna dell’imputato, non dovrebbe essere compatibile con l’ufficio di testimone. Tuttavia ad oggi la Corte ha risposto “picche”. Ed al momento c’è una guerriglia tra avvocatura e magistratura su questo argomento.
In Italia, a differenza di quanto accade nei sistemi di “common law” (tipo quello inglese) il giudice non è vincolato al precedente giudicato. Questo significa che vi possono essere tutti gli orientamenti giurisprudenziali del mondo, ma quando inizia un processo è il PM che deve provare la colpevolezza dell’imputato, e non esiste alcuna inversione dell’onere della prova. Poi che il giudice ritenga raggiunta la prova partendo dalle dichiarazioni rese dalla parte lesa, è tutt’altro discorso.
VND dice “
Basarsi sulla percezione del giudice? Io ne ho orrore”. Anche io, ma purtroppo al momento non c’è nulla da fare in quanto il legislatore non ritiene di dover inserire una norma che prevede una preclusione alla testimonianza della persona offesa, né tanto meno lo ritiene la magistratura.
2) L’inversione dell’onere della prova c’era già.Tutto il discorso che abbiamo fin qui fatto, con il trattato non centra una “cippa” (o almeno direttamente, ma qui si aprirebbe un altro discorso che al momento è inutile affrontare).
Ad ogni modo, né l’inversione dell’onere della prova era prevista nè il trattato prevede nulla del genere. Quindi l’affermazione non c'entra una cippa con il discorso che stiamo facendo. E' come se alla domanda: "che cosa hai mangiato ieri?" evessi risposto "ho letto un libro".
3) L’onere della prova c’era già non è cambiato nulla.Non è cambiato nulla una “cippa”.
Allora, sicuramente avrete sentito parlare del c.d. giusto processo. Una delle regole del c.d. giusto processo vuole che la deposizione venga confermata in aula perché è la garanzia del contraddittorio che le fornisce valore. Esempio: Una donna si reca ai carabinieri ed accusandomi di averle dato uno schiaffo sporge querela. Si aprono le indagini, io vengo rinviato a giudizio e si apre il processo. Oggi, a fini probatori, è necessario che la ragazza venga in aula a confermare le dichiarazioni e a dialogare con il PM, con il Giudice e con l’Avvocato dell’imputato. Perché questo? Mettiamo che il mio avvocato chieda alla ragazza: “
ma Dimitri lo schiaffo glie l’ha dato con la mano destra o con la mano sinistra? E mettiamo che la ragazza affermi
“con la mano destra”. Allora il mio Avvocato le chiede: “l
a mano era libera o aveva un corpo contundente”? e la ragazza risponde: “
no, era a mani nude”. Poi agli atti viene depositato un referto medico dal quale emerge che io quel giorno avevo la mano destra ingessata. Se non ci fosse stata la garanzia del contraddittorio, quando il mio avvocato avrebbe fatto presente al giudice che quel giorno io avevo la mano destra ingessata, il PM avrebbe ben potuto osservare: si, ma lo schiaffo glie l’ha dato con la mano sinistra non con la destra, ed io ero fragato. Ecco perché occorre la garanzia del contraddittorio. Con il tratta pare la parte lesa non sia più tenuta a venire in aula. Non è cambiato nulla?
Inoltre:
Ove i media trasmettessero qualcosa che non piaccia (sostanzialmente alle associazioni femministe), andrebbero incontro a provvedimenti e sanzioni anche gravi. Questo prima c’era? No, non c’era. Non è cambiato nulla?
Con questo trattato di fatto le associazioni entrano personalmente nelle scuole per “insegnare” come ci si deve relazionare. Questo prima c’era? No non c’era.
Con questo trattato, potrebbe essere zittito il dissenzo. Questo prima era possibile? No, non era possibile.
E queste sono solo alcune delle novità! Ci sarebbe molto molto altro da dire...
Beh, se non hai ancora capito e riscrivi di nuovo cosa è cambiato è necessario che ci rivolgiamo ad un vignettista per farti fare dei disegnini..
Scherzo ovviamente.
Socrate diceva che chi cerca di imporre il proprio punto di vista dovrebbe essere perseguito penalmente, ed io la penso come lui. Quindi se ritieni che nulla sia cambiato, anche se non sono esattamente d’accordo, rispetto la tua opinione.