Autore Topic: Scuola, ricerca shock dell'Ocse sui voti: "I prof favoriscono ragazze e ceti alt  (Letto 3857 volte)

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Offline mmann

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Cazzo mi hai battuto stavo per postarlo io! :D

"I prof favoriscono ragazze"  :mad:
Quando lo dicevo 10 anni fa' mi dicevano che non era vero che ero un coglione...

E l'altra cosa che dovrebbero analizzare sono le punizioni e "sgridi" per questioni disciplinari
per che li in quanto uomo mi son sentito discriminato fin dalle elementari forse ancora di più!

Offline skorpion72

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Questa è una cosa che va messa sempre in evidenza, oltretutto se lo dice perfino Repubblica è tutto dire.
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline Brutale

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si dovrebbe verificare in modo più approfondito per vedere se emergono differenze tra i voti dei professori maschi e femmine

Online Massimo

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Si dice sempre più che la laurea non serve più ad un cazzo? E allora che ci importa se i professori
favoriscono le ragazze? Se queste vanno all'università più dei maschi se poi per sopravvivere molte
devono battere? O accontentarsi di lavori di merda? Se devi fare lavori del cacchio, tanto vale farli
da non laureato.  Se non altro per non farsi prendere per il culo da superiori e colleghi.

Offline Warlordmaniac

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Questa è una cosa che va messa sempre in evidenza, oltretutto se lo dice perfino Repubblica è tutto dire.

Sinceramente, è quasi nella definizione della donna, l'innata capacità di supplire alla minore forza fisica con la capacità di ricevere favori.

Comunque sì, occorre ricordarsi di questo articolo e linkarlo per distruggere le tesi sulla discriminazione delle donne sul lavoro.

Offline Warlordmaniac

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E l'altra cosa che dovrebbero analizzare sono le punizioni e "sgridi" per questioni disciplinari
per che li in quanto uomo mi son sentito discriminato fin dalle elementari forse ancora di più!

Ovunque, non solo a scuola.

Non escludo che il fatto di essere trattate coi guanti di velluto, alla fine si ritorca contro di esse.

Offline vnd

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Si dice sempre più che la laurea non serve più ad un cazzo? E allora che ci importa se i professori
favoriscono le ragazze? Se queste vanno all'università più dei maschi se poi per sopravvivere molte
devono battere? O accontentarsi di lavori di merda? Se devi fare lavori del cacchio, tanto vale farli
da non laureato.  Se non altro per non farsi prendere per il culo da superiori e colleghi.

Beh..  nei concorsi, il voto conseguito, conta.

Sanità, lavori statali.... sono intasati da donne.
Vnd [nick collettivo].

Online Massimo

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Beh..  nei concorsi, il voto conseguito, conta.

Sanità, lavori statali.... sono intasati da donne.

Ho l'impressione che tra un pò lo Stato Italiano non sarà più in grado di pagare gli stipendi agli,
anzi alle statali. E allora ci sarà da ridere, anzi da piangere. E ci sarà BEN ALTRO a cui pensare
che alla gratificazione della donna. E a favorirla, conseguentemente, in tutto.

Offline ilmarmocchio

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Questo articolo è importantissimo e Bhishma merita un plauso per averlo scovato



Scuola, ricerca shock dell'Ocse sui voti:
"I prof favoriscono ragazze e ceti alti"
Uno studio europoeo che si basa sui test Pisa destinato a aggiungere argomenti a uno di principali punti di contrasto tra famiglie e professori. E in Italia la differenza sembra tra le più marcate di SALVO INTRAVAIA
Lo leggo dopo

Scuola, ricerca shock dell'Ocse sui voti: "I prof favoriscono ragazze e ceti alti" (ansa)

    TAG
    scuola,  voti,  professori,  ocse,  Pisa,  studenti

"Gli insegnanti favoriscono le ragazze e gli studenti benestanti o provenienti  da ambiti socio-culturali più favorevoli". A parità di performance, in buona sostanza, studenti maschi e alunni provenienti da ambienti deprivati vengono penalizzati dai propri insegnanti al momento di assegnare le valutazioni finali e i voti nel corso dell'anno scolastico. La "denuncia" non arriva da una associazione studentesca e neppure da un gruppo di genitori intenti a difendere i propri figli, ma addirittura dall'Ocse: l'Organizzazione (internazionale) per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Il ventiseiesimo approfondimento condotto dall'Ocse sui test Pisa -  in Lettura, Matematica e Scienze  -  del 2009 danno ragioni in più a una lamentela classica di genitori e alunni. Il focus pubblicato qualche giorno fa mette sul banco degli imputati i docenti e la loro imparzialità nell'attribuire i voti agli alunni. Da sempre, le valutazioni attribuite dai professori agli studenti rappresentano uno dei punti fermi della scuola, ma anche uno dei più controversi. Tanto che la maggior parte dei ricorsi dei genitori a fine anno riguardano appunto le valutazioni finali degli insegnanti.

E, tra le nazioni europee in cui è stata condotto l'approfondimento di ricerca, l'Italia sembra essere uno dei paesi dove c'è più sperequazione tra voti attribuiti dagli insegnanti e saperi reali. Il titolo della ricerca è tutto un programma: "le aspettative legate ai voti", in inglese, "le grandi speranze: come i voti e le politiche educative influiscono sulle aspirazioni degli alunni", in francese. Sta di fatto che i voti, e lo sanno bene i prof, rappresentano nella scuola uno dei motivi del contendere più sentiti per studenti e genitori.

"Gli insegnanti  -  si legge nella ricerca  -  tendono ad attribuire alle ragazze ed agli studenti provenienti da ambiti socio-economici più favorevoli migliori voti a scuola, anche se non hanno una migliore performance, rispetto ai ragazzi e agli studenti provenienti da ambiti socio-economici svantaggiati". Gli esperti dell'Ocse non esitano a definire questo trend "preoccupante" perché può penalizzare gli studenti anche nelle scelte future. Le ricadute negative possono essere di due tipi con conseguenze a lungo termine per i meno fortunati.

Ecco quali. "Da una parte, gli studenti  -  spiegano dall'Ocse  -  fondano sovente le loro aspirazioni, in termini di studi e di carriera, sui voti che ottengono a scuola; da un'altra parte, i sistemi educativi utilizzano i voti nella selezione degli studenti per l'accesso ad un indirizzo di studi e, successivamente, per l'accesso all'università". Per valutare l'attendibilità dei voti espressi dagli insegnanti in Lettura, l'Ocse ha consegnato ai quindicenni una scheda in cui dovevano segnare il voto in Italiano  -  o nella lingua del paese in cui si svolgeva il test  -  loro attribuito dai professori. E, successivamente, ha determinato la correlazione tra il voto attribuito ai quindicenni dai propri prof con la performance in Lettura nel test Ocse-Pisa.

Scoprendo che a parità di risultati nel test Pisa le ragazze e gli studenti più abbienti riescono a strappare ai propri insegnanti voti più alti. "Lo scopo principale dei voti  -  spiegano da Parigi  -  è quello di promuovere l'apprendimento degli studenti, informandoli dei loro progressi, attirando l'attenzione degli insegnanti sui bisogni educativi dei loro studenti e, infine, attestando il livello di competenza valutata dagli insegnanti e dalle scuole". Ma i docenti sembrano "anche basare le loro valutazioni su altri criteri". Il test Pisa "ha dimostrato che le istituzioni educative e gli insegnanti ricompensano costantemente caratteristiche degli studenti che non hanno relazione con l'apprendimento".

(17 marzo 2013)

Offline ilmarmocchio

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sto cercando l'articolo originale. nel frattempo ho trovato questo :

http://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisaedif/it/3.pdf


Offline JAROD72

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Ottimo articolo a chi l'ha riportato, ma a mio avviso non c'è nessuna novità, è sempre stato così.


Chi legge ricerche di psicologia e sociologia degli anni 50-60-70-80, i libri di una certa psicologa dal nome; ornella andreani dentici, lei stessa nei libri riportava delle tabelle le quali mostravano la superiorità scolastica e l'agevolamento dei figli della media-alta borghesia rispetto ai più svantaggiati. La psicologa lo sottolineava poco, però lo ostentava anche se non  esplicitamente. Così come le ricerche sul I.Q che si trovano anche su internet, diccono che i figli di abbienti hanno un'aintelligenza più alta. Anche se hanno la stessa intelligenza e vengono da ambieti diversi l'abbiente ha più successo, questo è quello che hanno sempre insegnato. Ovviamente le ricerche erano errate, in parte falese e frutto di pregiudizi borghesi. Bisognerebbe rifarle dall'inizio.

Offline yamamax

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Purtroppo niente di nuovo. L' Italia poi in questo è la patria delle disparità sociali, in certi ambiti non sembriamo ancora usciti dal medioevo, ogni cosa è "classista" dai voti a scuola, alla giustizia, alla sanità e figuriamoci nel mondo del lavoro.
Il femminismo si è accodato a questo modo di vedute sempre di parte.
Comunque a scuola i prof. ( lo vedo con mio figlio ) premiano molto il comportamento disciplinare perchè fondamentalmente le prof. non vogliono rotture di c..lioni e si accaniscono più contro chi gli complica la vita da statale che contro chi non studia e su questo gli alunni maschi sono più penalizzati. Le ragazzine per loro natura sanno fare i cavoli loro senza farsi notare e sentire, i ragazzini purtroppo più ingenui e schietti .... disturbano.

Offline Bastian Contrario

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RICERCA SHOCK.
nessuno di quei quindicenni resterà stupito.

I maschi sono privilegiati.
la scuola ti insegna che il valore nella vita è che chi fa le domande è il capo e bisogna dargli le risposte che vuole per gratificarlo.

la discriminazione maschie a scuola è una benedizione.
non essere premiato per saper dare la risposta preconfezionata ti insegna che tanto vale costruirti la tua.

non sono le scuole a fare gli uomini. noi abbiamo fatto le scuole.
se le università vogliono le bambine disciplinate, i discoli porteranno le loro energie altrove.

la scuola non è il posto in cui un ragazzino si sottomette al voto di una professoressa.
la scuola è il posto in cui lui impara. la scuola è ovunque lui sia.

Offline Lucia

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gli alunni maschi sono più penalizzati. Le ragazzine per loro natura sanno fare i cavoli loro senza farsi notare e sentire,

è vero, anch'io sempre leggevo romanzi SF nella scuola  e gli prof mi lasciavano in pace. Non disturbavo.


non sono le scuole a fare gli uomini. noi abbiamo fatto le scuole.


Vantatevi pure. Secondo me la scuola d'obbligo è un crimine contro l'infanzia.

Forse c'era una ideea buona alla base, quello di sviluppare il pensiero critico, ma poi diventano sempre solo mezzi di divulgazione delle ideologie alla moda, cioè proprio l'opposto di ciò che volevano essere.