Provocazione per provocazione tira una leggera aria di femminismo e di un'incipiente PAS
Ma "provochi" con intelligenza e fa bene confrontarsi.
In effetti molti uomini negli spazi maschili hanno interiorizzato il virus femminista: le rivendicazioni delle donne sono sacrosante, le donne devono lavorare così non le manteniamo (succede l'opposto ma nessuno se ne accorge), le donne prima di sposarsi devono fare tante esperienze così scelgono consapevolmente (che il marito è l'estremo ripiego rispetto a quel tale che la faceva impazzire a vent'anni).
Come ho detto storie come le tue (sicuramente vere) qui sono all'ordine del giorno. Ma la chiave per capirle è che si riferiscono a famiglie atee, spesso residenti in regioni fortemente atee come l'Emilia Romagna. Va da sé che ci sono anche gli "atei di desiderio", altrimenti detti farisei, cioè quelli che la domenica vanno a Messa e i giorni feriali con l'amante.
Non provengo da una famiglia di beghini, come quelle che talvolta vengono esibite in TV, ma c'era una fede semplice (e pochissimo ostentata: molti fatti e poche parole) e una saggezza contadina. Tra decine di parenti, tutti matrimoni tranne uno sono stati felici e sono durati tutta la vita. I miei nonni per esempio non recitavano dieci Rosari al giorno ma
non gli passava neanche per l'anticamera del cervello di tradire. Era semplicemente una cosa che non gli interessava perché la lealtà e gli affetti familiari valevano immensamente di più.
Il fatto che moltissimi dicano "come faccio a scopare la stessa donna per 60 anni" è sintomatico. E' il frutto della
deliberata diseducazione sessuale perpetrata scientemente da 70 anni di cinema e TV, secondo le tecniche di psichiatri di Servizi stranieri che hanno distrutto l'Italia in modo discreto e silenzioso (fonte: prof. Matteo D'Amico). Sei milioni di aborti e non so quanti divorzi sono peggio di una guerra nucleare.
La saggezza degli italiani, frutto di millenni di civiltà, è stata smantellata in pochi anni. Lo disse Pasolini che non era certo sospetto di bigottismo.
Quello della donna oppressa in casa è un mito: l'uomo che si spacca la schiena non è "oppresso" anche lui? Poi nelle società contadine non c'era questa divisione lavoro-casa.
Ma parlando del presente conosco un bel po' di famiglie giovani, con molti figli (come si fa a farli e a tirarli su se non ci si vuole bene?) MOLTO più felici di tutti i playboy messi insieme. E sono famiglie NORMALI, non vivono in convento ma sanno meglio di altri che questa società ci vuole soli, che ci usiamo l'uno con l'altro, senza parenti né calore umano.
Le donne si occupano della casa ma hanno anche cervello, cultura (anche con pochi titoli di studio), vita sociale. Sono un AIUTO e non un PESO per l'uomo.
Una società è come un organismo vivente, o un software, ha un
codice sorgente che le permette di vivere in armonia e di continuare ad esistere.
L'ingegneria sociale è come un virus informatico all'interno di questo organismo che non ha le difese per riconoscerlo anzi lo considera un elemento amico (mi diverto con cento donne, penso ai soldi, non ho marmocchi tra i piedi). Per questo motivo l'organismo viene rapidamente distrutto come i giocatori d'azzardo compulsivi online, attratti dalla "gratificazione" del gioco.
I media (es. telenovele) hanno portato la società italiana, messicana, giapponese ed altre al collasso.
Questo dovrebbe essere l'ABC della questione maschile perché
se non prendiamo coscienza di queste dinamiche non possiamo agire da uomini, combattere il femminismo e ritrovare la nostra dignità.